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Informat Paper News - Intersezioni

Nuove regole per la privacy Intersezioni - Pubblicato 2018.05.23

Il 25 maggio prossimo entrerà in vigore il Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (Regolamento generale sulla protezione

Tecnico ispettore del biologico per le produzioni vegetali e agroalimentari Intersezioni - Pubblicato 2017.01.24

L'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali, in collaborazione con la Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica, organizza un corso per Tecnico ispettore del biologico per le produzioni vegetali e agroalimentari, riconosciuto ai sensi del Reg. CE 834/07 e succ. mod. Scopo del corso è la qualifica del personale incaricato di svolgere le attività ispettive disciplinate dal Reg. CE 834/07 nel settore delle produzioni vegetali e dei prodotti trasformati biologici. Programma: qui allegato. Periodo di svolgimento: 9, 10, 11, 16, 17 febbraio 2017. Iscrizione: compilare in ogni sua parte il modulo al seguente link (indicare nella sezione Indicazione del corso il codice 4.02). Contributo di partecipazione: 660 euro +IVA per i dottori agronomi e i dottori forestali iscritti allOrdine di Milano e allOrdine di Varese (700 euro + IVA per gli iscritti di altri Ordini). Il corso partecipa al programma di formazione permanente dei dottori agronomi e dei dottori forestali per 5 CFP. Sede del corso: Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Milano, Via Giovanni Pacini 13, Milano. Mezzi pubblici: MM2 Piola, Autobus 39, 62, Filobus 90, 91, Tram, 23, 33, FS Milano Lambrate.

Rischio e valutazioni biologiche Intersezioni - Pubblicato 2017.01.24

Dopo la presentazione delle Linee guida per la valutazione di stabilità delle piante arboree ornamentali, elaborate dal Dipartimento Sistemi verdi della Federazione regionale degli Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Lombardia (cfr. Giorgetti M., Linee guida per la valutazione di stabilità delle piante arboree ornamentali, Intersezioni, 73, 20 aprile 2016) molti collegi si sono posti il problema di come affrontare il concetto di rischio introdotto per la prima volta dalle Linee guida nella prassi di valutazione della stabilità nel nostro Paese. Il coordinatore delle Linee guida ricorda che la valutazione del rischio di possibili danni a cose e persone nelleventualità che si verifichi un cedimento, sebbene sia stata fino a oggi facoltativa, viene sempre più richiesta dai committenti, soprattutto quando questi sono compagnie assicurative a livello europeo e internazionale. D'altra parte, vi sono esperienze e metodi elaborati in altri paesi, soprattutto negli Stati Uniti d'America e in Gran Bretagna, che integrano l'analisi del rischio nella valutazione "biologica" della stabilità degli alberi. Il seminario, che si terrà a Milano il 27 febbraio prossimo, intende approfondire questi aspetti partendo dai profili culturali che si rifanno alla storia della probabilità, esaminando gli approcci cognitivi e psicologici, inquadrando giuridicamente la responsabilità professionale conseguente alle attività di valutazione, indagando gli elementi essenziali degli aspetti assicurativi connessi alla materia per proporre, infine, una breve rassegna dei criteri adottati nei paesi anglosassoni per la qualificazione professionale nell'ambito di procedimenti standardizzati per la valutazione del "rischio albero". Programma: qui allegato. Coordinamento scientifico: Ginevra Galli, Consigliere Segretario dell'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Milano. Sede: Aula G09 Università degli studi di Milano, Via Camillo Golgi 19, Milano (Mezzi pubblici: MM2 Lambrate, Autobus 61, Filobus 93, Tram 5, 23, 33, FS Milano Lambrate). Ammissione: preadesione a odaf@odaf.mi.it entro il 17 febbraio 2017. Vale l'ordine di preadesione fino a esaurimento dei posti disponibili. Contributo di partecipazione: 45 euro, seminario grauito per studenti e personale dell'Università degli Studi di Milano. Il seminario partecipa al programma di formazione permanente dei dottori agronomi e dei dottori forestali per 0,875 CFP di cui 0,5 CFP metaprofessionali.

Valutazione della stabilità degli alberi Intersezioni - Pubblicato 2017.01.24

Lobiettivo principale del corso è la comprensione globale della pianta e dei segnali che questa esprime in quanto, considerata la continua evoluzione delle conoscenze nel settore e il rapido miglioramento degli strumenti diagnostici, le apparecchiature elettroniche non sono da sole sufficienti alla diagnosi. Trattandosi di un campo in cui si utilizzano anche diversi strumenti diagnostici, oltre a unampia descrizione degli strumenti, delle loro capacità e potenzialità, si prevede di farne comprendere il funzionamento, i pregi e i difetti, mediante esercitazioni in campo. Una parte del programma sarà rivolta agli aspetti legali connessi alla stabilità degli alberi con particolare rilievo alla responsabilità penale e civile nel caso di caduta degli alberi. Durata: 4 giornate (dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 18) nei mesi di marzo-aprile 2017 (date da definirsi). Programma Biologia e anatomia degli alberi finalizzata agli aspetti diagnosticie statici, Giovanni Morelli Aspetti legali, Paolo Agnoletto Fitopatologia: agenti di decadimento del legno con riconoscimentipratici, Lobis Valentin Lanalisi della stazione e dei problemi stazionali, Luigi Sani Elementi di dendrometria, Antonella Tedesco Strumentazioni per le analisi: pregi e difetti, Marcello Parisini La redazione della perizia di stabilità, Fiorella Castellucchio Approccio allalbero: vta sia bta e workshop in unarea verde urbana con uso delle strumentazioni, Alessandro Pestalozza Docenti Paolo Agnoletto avvocato, Milano Fiorella Castellucchio dottore agronomo, Milano Giovanni Morelli dottore agronomo, Ferrara Marcello Parisini dottore agronomo, Fondazione Minoprio Alessandro Pestalozza dottore agronomo, Milano Luigi Sani dottore forestale, Firenze Antonella Tedesco dottore forestale, Milano Lobis Valentin laureato in fitopatologia allUniversità di Innsbruck Tutor: Fiorella Castellucchio Coordinatore Commissione di studio Verde urbano dell'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Milano. Segreteria: Elisa Cipriani Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Milano Sede del corso: Ordine dei dottori agronomi e dei dottorei forestali di Milano, Via Giovanni Pacini 13, Milano. Mezzi pubblici: MM2 Piola, Autobus 39, 62, Filobus 90, 91, Tram, 23, 33, FS Lambrate). Partecipazione: preadesione entro il 21 febbraio 2017 inviando una mail a odaf@odaf.mi.it. Vale lordine di preadesione fino a esaurimento dei 25 posti disponibili. Contributo di partecipazione (da versare entro il 28 febbraio 2017): 400 euro (esente IVA) per gli iscritti agli Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Milano e di Varese, la quota di iscrizione è di 350 euro (esente IVA) per i giovani iscritti, fino a 3 anni di iscrizione e meno di 30 anni di età, 440 euro (oltre IVA) per gli iscritti ad altri Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Il corso partecipa al programma di formazione permanente dei dottori agronomi e dei dottori forestali per 4 CFP.

Non sparate sul notaio Intersezioni - Pubblicato 2016.12.21

Il modello di notariato italiano, di tipo latino (civil law notaries), è presente in 86 Paesi del mondo, in 22 su 28 Paesi europei, e copre oltre il 60% della popolazione mondiale. In tutti questi paesi i notai sono giuristi di elevata formazione selezionati dallo Stato, per legge super partes rispetto alle parti e quindi in grado di offrire un'assistenza imparziale di cui sono garanti e responsabili. Il fatto che le operazioni economicamente più importanti per i cittadini siano sottoposte al controllo di legalità preventivo di uno specialista, indipendente dalle parti, riduce in modo molto significativo il contenzioso successivo. I vantaggi del notariato di tipo latino, internazionalmente riconosciuti, hanno condotto negli ultimi anni a seguito della globalizzazione a una considerevole diffusione di questo modello nel mondo: sono entrati a far parte della famiglia paesi anche culturalmente assai distanti come Cina, Giappone, Indonesia e Vietnam, e si è ulteriormente rinforzata la presenza nell'area europea, con l'ingresso della Russia e della quasi totalità dei Paesi dell'Est europeo. Il notariato italiano, il più antico e tra i più autorevoli del mondo, sostiene attivamente la crescita delle organizzazioni notarili di più recente fondazione. La cooperazione tra notariato italiano e cinese è intensa e proficua. Nel 2003 il Ministro della Giustizia cinese aveva scelto Roma per annunciare, nel corso di una visita al Consiglio Nazionale del Notariato, l'adozione da parte del suo Paese del modello di notariato latino e nel settembre 2014 è tornato per approfondire i temi della trasmissione telematica degli atti ai registri immobiliari e delle imprese azzerando problemi noti altrove come identity frauds, identity thefts, e real estate frauds. A tal fine, in questi anni si sono tenuti corsi di formazione a Roma, a cura del nostro Ministero degli Esteri, dell'Unione internazionale del Notariato e del Consiglio nazionale del Notariato. La validità del sistema notarile di tipo latino si è affermata anche in contesti politico-economici totalmente diversi. Alabama e Florida hanno affiancato al sistema anglosassone un nuovo corpo di notai latini, da tempo esistente anche in Louisiana; altri Stati nordamericani ne stanno seguendo lesempio. Il notariato italiano è stato chiamato a collaborare alla formazione dei nuovi colleghi statunitensi. Come funziona dove manca il notaio Ben diverso è il ruolo del public notary di tipo anglosassone (presente in Gran Bretagna, negli Usa e in altri Paesi), il quale è responsabile solo dell'autenticità delle firme: questo obbliga chi, ad esempio, compra e vende una casa a ricorrere alla consulenza di un avvocato per ciascuno e alle spese dellassicurazione, con costi complessivamente molto più elevati di quelli che si sostengono in Italia, a parità di garanzie. La mancanza della figura del notaio di tipo latino determina inoltre la non attendibilità dei dati inseriti nei registri immobiliari e societari di questi paesi, come specifica chiaramente chi li gestisce. Il valore economico della funzione pubblica del notaio è testimoniato anche dalla richiesta dellAmerican Bar Association di tre notai italiani nel gruppo di lavoro istituito con i rappresentanti della Casa Bianca e del FBI per trovare soluzioni efficaci ai problemi legati alla gestione delle identità digitali e alla prevenzione delle frodi elettroniche connesse anche al mercato immobiliare che hanno portato tra laltro alla falsificazione di migliaia di documenti preparati per favorire le espropriazioni dei beni dei debitori (foreclosure-gate and robosigning). Il contributo del notaio Un esempio del contributo che il notariato italiano può dare allattrazione degli investimento si legge nel rapportò Doing business 2011. In tale anno, infatti, lItalia ha recuperato cinque posizioni a seguito della dimostrazione che lefficienza del sistema di circolazione immobiliare in Italia è ai vertici a livello mondiale. Per quanto ovviamente possono valere i metodi di misurazione di questo rapporto siamo stati considerati secondi solo agli Stati Uniti. Tale risultato è la conseguenza dellinformatizzazione dellintero sistema degli adempimenti post stipula (si tratta per il 2011 di 2.700.000 atti immobiliari), realizzata dal notariato senza oneri per lo Stato. La categoria nel 2011 ha incassato e versato allerario senza aggi esattoriale 5,6 miliardi di euro di imposte indirette. Negli Stati Uniti, dove non cè la figura del notaio, il costo di una transazione immobiliare è di gran lunga superiore a quello italiano. Occorre pagare un avvocato per ciascuna parte e una polizza assicurativa per il caso vi sia una rivendita del bene, ma il contenzioso immobiliare ha un valore pari a oltre quattro punti del Pil. In Italia tale contenzioso è pari sempre in percentuale del Pil a meno di un decimo di quello americano. Ciò significa che il sistema notarile è quello migliore nellinteresse del cittadino e per la crescita del paese. In questo momento occorre dare certezze ancora maggiori ai mercati, specialmente a quello immobiliare, nel quale si registra una caduta di oltre il 40 per cento delle transazioni. Chi pone il problema dellattribuzione ad altre categorie professionali delle competenze del notaio si presta a una competizione tra lobby, ma non guarda allinteresse del cittadino, interesse che risiede nella certezza e legalità degli atti destinati ai registri di pubblicità immobiliare e commerciale. Lordinamento del notariato è stato costruito per la tutela di questo valore: quello delle altre categorie professionali è finalizzato a tutelarne altri. È nellinteresse dei cittadini che le competenze degli ordini professionali citati restino distinte. Il notariato esercita una funzione pubblica di grande rilevanza sociale ai fini della tutela delle volontà e degli interessi patrimoniali dei soggetti più deboli e, in particolare, dei consumatori, dei minori, degli incapaci e degli anziani.In Italia la presenza del notaio-controllore ha realizzato il quasi completo annullamento del contenzioso immobiliare attraverso il test di legalità in entrata e la conseguenze certezza dell'atto notarile. In Italia il contenzioso è pari a circa lo 0,003% degli atti. La figura del notaio costituisce un presidio di legalità sul territorio: il 76% delle segnalazioni antiriciclaggio inoltrate da professionisti e operatori non finanziari all'UIF della Banca d'Italia provenivano dai notai. Il notaio, quale pubblico ufficiale, è un partner essenziale dello Stato nel monitoraggio su migliaia di operazioni economiche (legalità, trasparenza, tracciabilità). Le normative antiriciclaggio AML/TF sono un buon esempio di collaborazione fra pubblica amministrazione e Notariato. Inoltre il notaio ha funzione di prevenzione dei furti di identità. La globalizzazione e l'informatizzazione dei mercati rende cruciale la tracciabilità dei dati di persone e cose. Se i dati non sono accurati ed esatti, introdurli in un computer non aiuterà (rapporto Doing business 2005). L'utilizzo fraudolento di dati anagrafici altrui (Id theft) provoca danni enormi nei Paesi non dotati di sistemi di controllo preventivo. Un rapporto della Federal Trade Commission (FTC) Usa del 2003 stimava in 52,5 miliardi di dollari i danni ai cittadini derivanti da Id theft. Nello stesso periodo gli stessi danni venivano stimati in 2,5 miliardi di dollari in Canada e 2,38 miliardi di Euro in Gran Bretagna. Queste cifre si sono fortemente incrementate nel periodo seguente, sulla spinta della globalizzazione e dello sviluppo delle transazioni informatiche.In Italia il fenomeno è, per ora, poco rilevante, proprio a causa del sistema dei controlli ex ante richiesti dalla maggior parte delle operazioni economiche di una certa importanza. Inoltre il sistema del notariato svolge una funzione essenziale, anche se difficilmente quantificabile in termini monetari, di difensore della pubblica fiducia. Il notariato rappresenta infatti una infrastruttura pubblica con il compito di riempire con la propria competenza e con la presenza capillare sul territorio gli spazi di protezione del cittadino (che sia parte in una transazione, possibile creditore o, anche, futuro acquirente), altrimenti in balia di poteri economici tendenti a operare senza interferenze pubbliche e senza controlli. Può essere utile notare che anche Russia e Cina hanno scelto un modello di tipo europeo e, recentemente, nella Repubblica popolare cinese sono stati inseriti in ruolo 20.000 notai per far fronte alle necessità di certezza del diritto derivanti dallo sviluppo delle attività economiche. Modelli a confronto Nel confronto con una transazione immobiliare negli Stati Uniti occorre considerare che nel caso di un acquisto di un appartamento del valore di 400.000-500.000 a New York, con mutuo non inferiore a 400.000 dollari, i costi professionali e assicurativi sostitutivi del costo notarile sono i seguenti: avvocato della banca (bank attorney), minimo 500 dollari; avvocato del promotore delliniziativa immobiliare (sponsors attorney) 1.500 dollari; avvocato del venditore (sellers attorney) da 1700 a 3000 dollari o più (è anche consentito applicare una percentuale di 0,75-1% del prezzo di vendita); avvocato del compratore (purchasers attorney) come lavvocato del venditore; deposito fiduciario per il pagamento delle tasse, da 100 a 2400 dollari in base alla durata (2-6 mesi) per un prezzo fino a 100.000 dollari, 3000 per un prezzo fino a 400.000 dollari; title insurance, 0,50% del prezzo; in pratica, circa 2600 dollari, per acquisti da 500.000 con mutuo di 400.000 dollari, 5400 dollari, per acquisti da 1.000.000 con mutuo di 800.000 dollari, 7600 dollari, per acquisti da 1.500.000 con mutuo di 1.200.000 dollari; premio per il responsabile della compagnia che rilascia la title insurance, 150-200 dollari; title search (verifica del titolo di piena e libera proprietà), da 450 a 600 dollari. Per un totale di 14.000-19.400 dollari o più. Non tutte le voci sono sempre presenti, ad es. lonorario dellavvocato del promotore potrebbe non esserci, mentre la spesa del deposito fiduciario è variabile. Tuttavia, se lavvocato calcola il proprio onorario in percentuale sul prezzo di vendita, questo costo complessivo cresce di ulteriori 5.000/10.000 dollari per un acquisto di 500.000, portando il totale fra 19.000 e 29.400 dollari. Per confrontare il costo complessivo di un atto notarile italiano, il conteggio va fatto aggregando tutte le voci di spesa, a prescindere dal fatto che alcune siano a carico del venditore e altre a carico del compratore. Si tratta solo di onorari e assicurazione, sono escluse tasse comunali e statali, e accessori, che si aggiungono alla spesa, ma qui non interessano.La title insurance (assicurazione sulla bontà del titolo di proprietà) è computata perché si confronta direttamente con lassenza della performance notarile. È inevitabile per proteggersi contro questo rischio, che da noi è surrogato dalla due diligence notarile e dalla combinazione dellinfrastruttura di certezza giuridica notariato-registri pubblici. La title insurance peraltro non è una garanzia reale, ma solo indennitaria, e non segue gli incrementi di valore nel tempo. Nessuno negli Usa ne fa a meno, onde va considerato come un costo implicito (costo socialmente obbligatorio). Lo stesso va detto per il deposito delle imposte, che da noi è implicito nellonorario notarile. La title insurance, è per noi un costo inesistente per effetto diretto dellatto pubblico.In Italia, l'acquisto di un appartamento del valore di 370.000 euro, con contestuale mutuo ipotecario dell'importo di 300.000 euro ha, approssimativamente, il costo (Iva compresa) di 2000 euro per la compravendita e 2000 euro per il mutuo. Occorre, peraltro, ricordare che le tariffe sono state abrogate e, pertanto, tali importi sono meramente indicativi poiché con la liberalizzazione e lapertura della concorrenza fra notai le cifre si stanno ulteriormente riducendo. Se si analizzano i dati con il metodo Doing business, che fraziona loperazione in cosiddette procedure (ciascuna singola interazione con una parte esterna, come unagenzia pubblica, vale una procedura), si nota inoltre che il sistema americano è frantumato in una serie di segmenti (fra cui anche il pagamento di tributi), assai lontano dal sistema one-stop-shop (sportello unico) che il notaio garantisce. Gli abusi delle banche Negli Usa il sistema legale di accertamento della proprietà immobiliare, di documentazione dei contratti e di iscrizione delle ipoteche in pubblici registri è informale, privo di controllo di legalità e, di fatto, lasciato a una modulistica autogestita dagli operatori bancari. Nel periodo della crisi dei mutui subprime è emerso che almeno un milione di contratti di mutuo erano stati firmati in modo fraudolento o falso e che le attestazioni di proprietà erano altrettanto contraffatte. Negli Stati Uniti i soli avvenimenti legati ai mutui subprime del 2011/2012 hanno costretto 23 Stati a sospendere le procedure a causa dell'incertezza sulla identità dei proprietari. Le transazioni relative a falsi atti immobiliari (e alla conseguente perdita di possesso da parte dei proprietari) ammontano per questo periodo ad almeno 35 miliardi di dollari. Un primo accordo da 25 miliardi di dollari nel febbraio 2012 ha chiuso le cause civili promosse contro cinque colossi del credito ipotecario: 750.000 mutuatari che hanno perso la casa fra il 2008 e il 2011 riceveranno un risarcimento di 2000 dollari ciascuno. Ora sembra prossima la transazione di altre 14 banche a conclusione degli sforzi per farne valere la responsabilità. Limporto dei risarcimenti pagati sarà di altri 10 miliardi di dollari, senza che tutte le conseguenze dello scandalo siano chiuse e, soprattutto, senza recare alcun beneficio ai mutuatari che hanno subito levizione. L'importo descrive con chiarezza il valore delle esternalità negative che si producono dove manca il paradigma del controllo preventivo di legalità e tutto viene lasciato allautodeterminazione del mercato e alla sua presunta capacità di autoregolazione a dimostrazione che un mercato lasciato a sé stesso non è in grado di autoregolarsi e che un sistema di auto-certificazione può falsificare i documenti. Il premio Nobel Robert Schiller, dell'Università di Yale, nel suo libro The sub-prime solution afferma che la presenza di un sistema notarile avrebbe potuto contenere in modo sostanziale i danni. Il mondo americano si vanta di non avere costi transattivi (quali le spese notarili) che aggravano i mutui ipotecari nel momento in cui si stipulano, ma se i giocatori barano, si producono danni di dimensioni enormi. In Italia, con la tecnica di controllo latina basata sul test di legalità in entrata svolto dallinfrastruttura notariato/pubblici registri immobiliari, il problema della regolarità dellistruttoria e della documentazione contrattuale è risolto allorigine grazie alla certezza dellatto notarile. Fiducia e funzionamento del mercato La fiducia è uno degli assets fondamentali del sistema economico. Latto notarile bene-fiducia non solo crea, ma sostituisce la fiducia negli scambi impersonali, perché per legge è irrevocabilmente presunto come accurato (fede pubblica). Così latto pubblico è il mezzo per liberare gli individui dal costoso bisogno di munirsi di informazioni e di prendere decisioni per dare e avere la fiducia nellaltro soggetto. I servizi notarili consumano tempo e catturano risorse, ma il costo dellatto notarile è una esternalità positiva (costo efficiente) perché il costo della formalizzazione con controllo di legalità sostanziale, è minore della spesa che, a posteriori, si deve affrontare per ricostruire la certezza del diritto. Perciò è il più basso costo transattivo tra quelli possibili per mantenere un sistema giuridico di sostegno al sistema economico: rende inutili ulteriori spese per far valere legalmente i propri diritti e abbatte i costi di transazione. Perciò latto notarile non introduce costi aggiuntivi, ma riduce i costi duso del mercato al livello più basso. Lalternativa è il modello di common law che surroga il vuoto dellassenza dellinfrastruttura notaio-pubblico registro imponendo strutturalmente lassicurazione (title insurance), produttiva di maggiori costi, e assumendo il rischio di un forte incremento dei comportamenti opportunistici che sfociano in contenziosi legali. Nei sistemi di common law inoltre una o più parti spesso restano prive di rappresentanza, costrette ad assumersi il rischio di mancata assistenza perché non possono permettersi il costo del proprio avvocato. Il contraente forte, ad es. la banca, non rinunzia mai al proprio avvocato, mentre i piccoli finiscono per fare riferimento a lui, sperando, ma senza alcun diritto e alcuna sicurezza, che gli interessi coincidano.

Il cambiamento climatico in musica Intersezioni - Pubblicato 2016.12.21

LArte contemporanea spesso interagisce con i temi ambientali, divenendo forma di comunicazione e sensibilizzazione del vasto pubblico. Mai, tuttavia, era accaduto che unopera in musica, comunemente definita opera lirica, affrontasse il tema della salvaguardia del pianeta e del rapporto tra uomo e natura a scala globale. È il caso di CO2, opera con la musica del compositore contemporaneo Giorgio Battistelli, uno degli autori più eseguiti al mondo, la raffinata e visionaria regia di Robert Carsen, il libretto ecologista di Ian Burton, diretta dal giovane direttore dorchestra Cornelius Meister in prima assoluta mondiale al Teatro alla Scala di Milano, in occasione di Expo 2015. Lopera, in un unico atto di 95 minuti articolato in un prologo, nove scene e un epilogo, affronta il tema globale del cambiamento climatico, una delle questioni più importanti che lumanità si trova oggi ad affrontare. Tema che, dagli anni Ottanta dello scorso secolo, è stato oggetto di dibattiti, confronti e scontri nellambito scientifico e politico. La scelta inedita e innovativa di rappresentare questo soggetto nella forma del teatro musicale e il grande successo di critica e di pubblico conseguito ci conducono a riflettere su come il tema del cambiamento climatico sia divenuto ormai materia popolare, in grado di catturare linteresse di un pubblico eterogeneo, non sempre facilmente coinvolto dai temi ambientali. CO2, inoltre, conferma limportanza e le potenzialità dellarte, in questo caso di una forma artistica totale e complessa come lopera lirica, che unisce musica, canto, teatro, arti plastiche, danza, nel rivestire un ruolo comunicativo e di sensibilizzazione sociale nei confronti di temi scientifici e legati alla sostenibilità. In CO2, la regia, le luci, la fotografia, il testo, la musica svolgono un ruolo non solo teatrale ma inducono alla riflessione sulle capacità espressive ed estetiche dellarte come forma di denuncia e accusa in grado di colpire profondamente lo spettatore, risvegliare un sentimento di partecipazione e indurre ad agire in modo consapevole a favore di una rinascita del pianeta e dellumanità. Lopera, ispirata inizialmente dal libro Una scomoda verità. Come salvare la Terra dal riscaldamento globale, dellex vicepresidente degli Stati Uniti, Al Gore, pubblicato in Italia nel 2006, può essere interpretata come un lamento e una denuncia dellattività delluomo sul nostro pianeta e nel contempo come una storia damore tra luomo e la natura, con le drammaticità, ma anche le speranze, trasmesse attraverso il linguaggio creativo e universale della musica e la drammaturgia delle scene. Siamo trasportati in una dimensione universale come avviene in molte grandi opere del repertorio classico. Il personaggio principale, il climatologo immaginario David Adamson, durante il prologo, apre lopera con una conferenza sul cambiamento climatico, arricchita da coreografie e suggestivi filmati video della Terra vista dallo spazio e del cambiamento del clima. Adamson, tramite la narrazione, guida lo spettatore nel corso delle scene, le quali affrontano il problema unendo il contenuto scientifico riportato con versi, citazioni, rimandi, concetti e dati numerici riferiti alla realtà, con lestetica dellarte. Questultima si esprime tramite brani solistici o sinfonici, il canto in varie lingue morte o vive sanscritto, greco antico, latino, ebraico, russo, arabo, cinese, giapponese, italiano e inglese per rimarcare luniversalità e linternazionalità del tema, i testi e la recitazione, le splendide scenografie di Paul Steinberg, accompagnate da spettacolari video, curati dal giovane video designer Finn Ross, le apocalittiche immagini fotografiche, la danza con la coreografia di Marco Berriel, le luci intense e penetranti di Robert Carsen e Peter Van Praet, i costumi di Petra Reinhardt. Così, nella prima scena, intensamente evocativa, le teorie scientifiche, religiose e mitiche sulla creazione delluniverso e della Terra, sono integrate con affascinanti immagini video rappresentative della realtà, e da informazioni sullo stato del pianeta e le sue malattie: inquinamento, effetto serra, riscaldamento globale, desertificazione, incremento demografico, urbanizzazione. Un caotico aeroporto internazionale, con i viaggiatori impazziti, bloccati per uno sciopero dei controllori di volo, riempie la seconda scena simboleggiando linsostenibilità e lincontrollabilità del traffico aereo. La terza scena affronta la Babele della Conferenza per il Protocollo di Kyoto, un trionfo e un disastro1, presenta lallegato A del Protocollo, ripercorre le principali tappe degli accordi internazionali sul cambiamento del clima, ricordando il futuro appuntamento di COP21 a Parigi nel dicembre 2015, introduce i temi dellesaurimento dei combustibili fossili e della diffusione delle tecnologia per lenergia solare, cita dati reali sulla quantità di carbonio nellatmosfera e laumento della temperatura terrestre. Tramite un messaggio di denuncia, lo spettatore scopre limpatto del sistema del trasporto aereo e dei veicoli a motore sul riscaldamento del pianeta: nel mondo circolano 1 miliardo e mezzo di auto su strada e di veicoli a motore; ogni anno si producono 60 milioni di auto il cui impatto in termini di riscaldamento equivale a 1 miliardo di tonnellate di biossido di carbonio; un Boeing 747 consuma energia pari allenergia consumata da 3.500 utilitarie in una settimana. Gli effetti sono, tra laltro, laumento della frequenza e della violenza degli eventi meteorologici estremi, ben rappresentati, nella quarta scena, da una vorticosa danza di ballerini sufi turchi, a raffigurare gli ultimi venticinque uragani che hanno colpito il mondo nello scorso secolo, tra cui El Niño, Mitch, Sandy. Lo scienziato Adamson continua la narrazione e ci conduce nella quinta scena, nella quale si apre il Giardino dellEden con Adamo, Eva, lalbero della conoscenza e il serpente immersi nella vegetazione lussureggiante dalle diverse sfumature di verde, tra suoni di uccelli e animali, gorgoglii dacqua, vibrazioni del vento. Il Giardino diviene pretesto per introdurre il tema della fotosintesi clorofilliana, della biodiversità vegetale e animale. La scena si chiude nel buio più profondo, al morso della mela da parte di Eva, e improvvisamente lo spettatore viene catapultato in un enorme, coloratissimo supermercato, sesta scena, con alcune donne intente ad acquistare decine di prodotti provenienti da migliaia di chilometri di distanza, dai più disparati Paesi del mondo. È un grido di allarme verso la globalizzazione e il trasporto a lunga distanza del cibo e la conseguente immissione di carbonio nellatmosfera. La scena settima, dallaria poetica e commovente, conduce lo spettatore su una spiaggia della Tailandia, di fronte allOceano indiano, a ricordo della drammaticità e delle vittime dello Tsunami del 2004. Sullo sfondo scorrono le toccanti immagini reali della gigantesca onda oceanica e della sciagura, mentre i due protagonisti, una turista inglese e il direttore di un albergo tailandese, riflettono sulle cause del tragico evento. La scena seguente, lottava, può essere considerata la parte centrale dellopera. Nello spazio cosmico, compare Gea, la dea primordiale della Terra nella mitologia greca, mentre Adamson racconta lipotesi Gaia, teoria olistica, formulata da James Lovelock, nel 19792, per la quale la Terra, con tutte le sue funzioni, è considerata un unico organismo vivente in continua evoluzione, in grado di autoregolarsi. Gaia ricorda la sua generosità nel fornire risorse e induce gli spettatori a riflettere sulle scale del tempo: 14 miliardi di anni letà delluniverso, 4 miliardi e mezzo lesistenza della stessa Gaia e meno di 4 milioni di anni, un battito di ciglio, la presenza delluomo sul pianeta. Denuncia con fermezza i danni catastrofici che gli uomini le hanno inflitto con la loro arroganza, cercando di distruggerla: foreste bruciate, pianure allagate, rocce depredate, mutamenti del clima, della temperatura e dellatmosfera, sconvolgimento delle stagioni, distruzione della biodiversità. La forza e la potenza di Gaia si manifestano nel drammatico e accorato monito pronunciato da lei stessa: &Ma (gli uomini) non distruggeranno me, è loro stessi che distruggeranno! Gaia non sarà sfruttata per il semplice vantaggio degli umani. Segue la nona scena con le bellissime e struggenti gigantografie del famoso fotografo canadese Edward Burtynsky, di grande impatto, a testimoniare lapocalisse e la distruzione della Terra: unautostrada a dieci corsie invasa dal traffico, iceberg che sprofondano, immense torri per il raffreddamento, immagini dei disastri di Chernobyl e Fukoshima, siccità, inondazioni, distruzioni da terremoti, discariche, impianti petroliferi, minieri di carbone, gigantesche dighe, fiumi rosso fuoco inquinati. Adamson prevede una fine apocalittica del mondo. Nellepilogo viene espressa la drammaticità dellopera accompagnata dalla presa di consapevolezza da parte del protagonista e da una lieve speranza. Adamson, dopo avere trascorso il fine settimana in una capanna, solo, immerso nella natura e nella lettura di libri sul riscaldamento globale, si commuove fino a piangere per la tanta bellezza che lo circonda e la tristezza nel pensare alla distruzione di questa meraviglia. Osserva la vita intorno a lui e percepisce un amore di tale intensità che crede di scoppiare. Rapito dal forte sentimento, a sintesi e a conclusione dellopera, pone tre domande percepibili come un messaggio di riflessione rivolto a sé stesso e soprattutto al pubblico: Se questo non è il mio pianeta, di chi è? Se questa non è la mia responsabilità, di chi è? Se sono io la causa, non sono allora anche la vera cura? CO2 per il suo compositore, Battistelli, esprime le potenzialità della musica nel toccare anche argomenti scientifici e sociali, questi ultimi evidenziati dalluso del coro, offrendo unangolatura di osservazione di tipo estetico e artistico, diversa dalla pura scientificità. La musica, in quanto linguaggio ed espressione darte, non ha solo la funzione di intrattenimento ma, come forma creativa in grado di parlare a tutti, diviene mezzo per porre domande anche scomode, suscitare emozioni, proporre chiavi di lettura su temi complessi e delicati di drammatica attualità per indurre allapprofondimento e alla riflessione sul nostro presente. Per Battistelli lopera lirica diviene una forma di impegno etico e sociale nella quale la musica ci può insegnare a ritrovare la capacità di fare rinascere i sentimenti per ascoltare gli altri, la natura e noi stessi.

Informat Paper News - expo.rai

Il Kino sbarca a ExpoGate expo.rai - Pubblicato 2015.03.13

A Milano una selezione di pellicole indipendenti e una retrospettiva dedicata al mondo del cibo e del gusto. Dal 16 al 20 marzo Dal 16 al 20 marzo nello spazio milanese di ExpoGate va in scena il progetto Soul Cinema. Film indipendenti, incontri con gli autori dei film, una rassegna dedicata a

Intervista al progettista e al capo cantiere expo.rai - Pubblicato 2015.03.13

La progettazione del padiglione Cinese e le difficoltà nella sua realizzazione Mancano meno di 2 mesi allinaugurazione dellExpo Milano 2015. Noi di RaiExpo abbiamo intervistato il capo cantiere e larchitetto del padiglione cinese. Per una costruzione di questo tipo servono un architetto talentuoso che la progetti, ma anche un capo cantiere per poterla realizzare. 13 marzo 2015

Il cibo di Fukushima. Una questione personale? expo.rai - Pubblicato 2015.03.10

Quattro anni fa lincidente alla centrale nucleare. Tra le conseguenza anche la crisi dellagricoltura di quella zona. Ma i prodotti, assicura il governo giapponese, sono sicuri. Quattro anni fa, esattamente l11 marzo 2011, una forte scossa di magnitudo 9 provocò un gigantesco tsunami che investì la centrale nucleare di Fukushima. Da quel momento la città è diventata sinonimo di contaminazione nucleare come fu al tempo, e continua ad essere Chernobyl, in Russia. Per contrastare il timore nato nella popolazione sullavvelenamento dei cibi prodotti nella zona, è stato presentato a Milano, sotto il cappello di Expo2015, Taste of Tohoko, uniniziativa internazionale che mira a rilanciare limmagine della zona. Tohoko, la cui economia è entrata in crisi dopo il disastro, è una regione nordorientale del Giappone che comprende sette prefetture, tra cui quella di Fukushima. Allinizio di gennaio del 2015 il governo giapponese ha annunciato che il riso prodotto a Fukushima non supera il limite massimo di contaminazione radioattiva prevista per i generi alimentari, stabilita in Giappone in 100 bq (bequerel) per kg. Un limite molto severo, se si considera che in Italia la stessa soglia è fissata a 600 bq/kg e negli USA a 1200 bq/kg; un limite eccessivamente conservativo, una scelta arbitraria fatta su basi politiche, non scientifiche secondo il professor Giovanni Pallottino dellUniversità La Sapienza di Roma, che ha recentemente pubblicato un libro divulgativo intitolato Radioattività intorno a noi: pregiudizi e realtà. Un limite, quello giapponese, che non renderebbe commerciabili neanche le normalissime banane, che contengono una radioattività al chilo pari a incirca 107 bq/kg. Dunque si può affermare che il riso coltivato a Fukushima è sicuro nonostante sia coltivato su terreni che contengono ancora il cesio 137? Le percentuali riportate dal governo sono affidabili? Dopo quattro anni dallaccaduto, possiamo avere risposte certe o cè ancora bisogno di tempo? Ai Nagasawa 10 marzo 2015

Il cibo di Fukushima. Una questione personale? expo.rai - Pubblicato 2015.03.10

Quattro anni fa lincidente alla centrale nucleare. Tra le conseguenza anche la crisi dellagricoltura di quella zona. Ma i prodotti, assicura il governo giapponese, sono sicuri. Quattro anni fa, esattamente l11 marzo 2011, una forte scossa di magnitudo 9 provocò un gigantesco tsunami che investì la centrale nucleare di Fukushima. Da quel momento la città è diventata sinonimo di contaminazione nucleare come fu al tempo e continua ad essere Chernobyl. Per contrastare il timore nato nella popolazione sullavvelenamento dei cibi prodotti nella zona, è stato presentato a Milano, sotto il cappello di Expo2015, Taste of Tohoko, uniniziativa internazionale che mira a rilanciare limmagine della zona. Tohoko, la cui economia è entrata in crisi dopo il disastro, è una regione nordorientale del Giappone che comprende sette prefetture, tra cui quella di Fukushima. Allinizio di gennaio del 2015 il governo giapponese ha annunciato che il riso prodotto a Fukushima non supera il limite massimo di contaminazione radioattiva prevista per i generi alimentari, stabilita in Giappone in 100 bq (bequerel) per kg. Un limite molto severo, se si considera che in Italia la stessa soglia è fissata a 600 bq/kg e negli USA a 1200 bq/kg; un limite eccessivamente conservativo, una scelta arbitraria fatta su basi politiche, non scientifiche secondo il professor Giovanni Pallottino dellUniversità La Sapienza di Roma, che ha recentemente pubblicato un libro divulgativo intitolato Radioattività intorno a noi: pregiudizi e realtà. Un limite, quello giapponese, che non renderebbe commerciabili neanche le normalissime banane, che contengono una radioattività al chilo pari a incirca 107 bq/kg. Dunque si può affermare che il riso coltivato a Fukushima è sicuro nonostante sia coltivato su terreni che contengono ancora il cesio 137? Le percentuali riportate dal governo sono affidabili? Dopo quattro anni dallaccaduto, possiamo avere risposte certe o cè ancora bisogno di tempo? Ai Nagasawa 10 marzo 2015

Il treno arriva alla stazione di “Milano Expo 2015” expo.rai - Pubblicato 2015.03.07

Inaugurato il primo viaggio del Frecciarossa da Milano Centrale Dal 26 aprile previste da tutta Italia 236 corse al giorno Dalla Stazione Centrale è partita la prima Freccia Rossa diretta alla nuova stazione Milano Expo 2015. A bordo di un nuovissimo treno vestito con i colori di Expo, in 12 minuti si arriva a breve distanza dagli ingressi dei padiglioni. La nuova stazione di Milano Rho Fiera, che è stata oggetto di numerosi interventi di riqualificazione, si prepara ad accogliere i milioni di visitatori che potranno così arrivare direttamente nel cuore di Expo. Le nuove proposte commerciali, rivolte soprattutto agli studenti ed ai turisti stranieri, invitano ad utilizzare le ferrovie per arrivare a Expo 2015. Ariel Genovese 7 marzo 2015

È sbocciato l’Albero della Vita expo.rai - Pubblicato 2015.03.05

È licona del Padiglione Italia: una chioma di 80 tonnellate per 45 metri di diametro realizzata da un consorzio bresciano Ecco le immagini dellaggiunta della chioma allAlbero della Vita, la struttura di 35 metri che sarà la costruzione più alta dellintera Expo. Licona del Padiglione Italia, di acciaio e legno di larice, è stata costruita e montata a tempo di record da Orgoglio Brescia, un consorzio di aziende costituito per loccasione. Per issare la chioma in legno, di 45 metri di diametro, non è stata usata una gru. Nei giorni scorsi la chioma è stata infilata intorno alla prima parte del tronco dacciaio, poi sono state completate le altre parti in acciaio e quindi è stata issata la chioma con un sistema di argani e carrucole. Unoperazione senza precedenti che ha richiesto un paio dore. Per costruire lAlbero, che con una serie di effetti speciali diversi per giorno e notte garantirà 1260 spettacoli nei sei mesi dellesposizione, sono servite 90 tonnellate di legno e 150 tonnellate di acciaio. Ora saranno posizionate anche le piante che saranno montate su tronco e chioma e tutti i macchinari per gli effetti speciali, inclusi 7 chilometri di led. servizio di Valentina David e Ubaldo Bonotti TGR Lombardia 5 marzo 2015

Informat Paper News - Mipaaf

Mipaaf - Sottosegretario di Stato CENTINAIO Mipaaf - Pubblicato 2021.03.30

Curriculum Sede: Via XX Settembre, 20 - 00187 - Roma Telefono: 06 4665 5105 - 5250 - 5350 E-Mail: sottosegretario.centinaio@politicheagricole.it PEC: sottosegretario.centinaio@pec.politicheagricole.gov.it

Mipaaf - Social media policy Mipaaf - Pubblicato 2021.03.25

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali utilizza i social media con finalità istituzionali e di interesse generale per informare, comunicare, ascoltare e per consentire una relazione più diretta e una maggiore partecipazione dei cittadini alle attività svolte: i canali social sono, inoltre, utilizzati per favorire la partecipazione, il confronto e il dialogo con cittadini e utenti, nell'ottica della trasparenza e della condivisione.

Mipaaf - Il Ministro Patuanelli all' Agrifish: al centro del vertice Pac e New Delivery Model Mipaaf - Pubblicato 2021.03.24

Il Ministro Patuanelli all' Agrifish: al centro del vertice Pac e New Delivery Model (23.03.2021) Il pacchetto di riforme della politica agricola comune post 2020 (Pac), le strategie per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal e dalla strategia Farm to Fork, il New Delivery Model, innovazione e transizione digitale. Sono stati questi i temi al centro del vertice dei ministri dell'agricoltura e della pesca dell'Ue che si è svolto ieri ed oggi a Bruxelles. Il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli, ha esposto la posizione italiana sui vari punti affrontati durante i due giorni del vertice, sottolineando la necessità di procedere all'accordo per la nuova Pac, andando al di là delle criticità e delle differenti posizioni dei paesi membri. Sostanziale convergenza da parte del Ministro sia alla definizione di 'agricoltore attivo" flessibile, individuato attraverso criteri stabiliti dagli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà, purche' ogni Paese possa valutare se è necessario individuare questo soggetto e, in caso affermativo, avere ampi margini per la sua definizione, sia su capping, degressività dei pagamenti e pagamento redistributivo, su cui si deve guardare all'esito del Consiglio europeo dello scorso luglio e muoversi verso una loro applicazione facoltativa a livello di Stato membro basata sull'oggettiva analisi dei fabbisogni. Per quanto riguarda il livello di convergenza interna dei diritti all'aiuto entro il 2026, il Ministro ha sottolineato come sia preferibile per l'Italia mantenere il livello minimo del 75% come proposto dalla Commissione, tenendo anche conto che il processo di convergenza è una delicata operazione che va attentamente programmata a livello di singolo Paese. Il Ministro Patuanelli ha poi proposto di continuare a lavorare per rendere il nuovo modello di governance, il New Delivery Model, più semplice ed efficace, riducendo la burocrazia e la reportistica, con interventi dei Piani strategici facilmente attuabili a livello regionale, evitando che si preveda un doppio livello di controlli, performance e regolarità, che comporterebbero un aggravio amministrativo. Patuanelli ha infine chiesto di rivedere il mandato che riguarda l'utilizzo degli strumenti di gestione del rischio, e che prevedono i meccanismi di supporto per gli agricoltori per affrontare i disastri causati da eventi climatici catastrofali, alzando l'aliquota attuale, dall'1 ad almeno il 3%.

Mipaaf - Giornata internazionale delle Foreste 2021: preserviamo e valorizziamo nel segno della sostenibilità e tracciabilità Mipaaf - Pubblicato 2021.03.21

Giornata internazionale delle Foreste 2021: preserviamo e valorizziamo nel segno della sostenibilità e tracciabilità (21.03.2021) Le nostre foreste, infrastruttura verde tra le più importanti, rappresentano un patrimonio nazionale strategico, ricche di specie che rispecchiano la diversità dei paesaggi storici e culturali del nostro Paese. Oggi dobbiamo acquisire la consapevolezza di quanto il patrimonio forestale italiano sia fondamentale per il Paese, per la salute di tutti noi. È necessario preservare e valorizzare il comparto nel segno della sostenibilità e della tracciabilità, della tutela del paesaggio e del territorio. Solo cosi saremo in grado di conciliare le esigenze di conservazione con quelle della valorizzazione, promuovendo la protezione e la tutela del patrimonio forestale, attraverso la prevenzione del dissesto idrogeologico, degli eventi estremi e la rigenerazione delle aree danneggiate.

Mipaaf - Mipaaf propone di candidare all'Unesco il caffè espresso italiano Mipaaf - Pubblicato 2021.03.18

Mipaaf propone di candidare all'Unesco il caffè espresso italiano (17.03.2021) Il Mipaaf presenta le candidature a patrimonio culturale immateriale dell'umanità del Rito del caffè espresso italiano tradizionale, che è anche vera e propria arte, e in subordine quella della Cultura del caffè napoletano, realtà tra rito e socialità. E' stata infatti conclusa oggi l'istruttoria delle proposte di candidature che ha portato il Rito del caffè espresso italiano tradizionale e la Cultura del caffè espresso napoletano ad essere già inserite nell'Inventario dei Prodotti agroalimentari italiani (INPAI). Il Gruppo di lavoro UNESCO del Mipaaf ha quindi deciso all'unanimità di proporre le candidature e di inviare la documentazione alla Commissione Nazionale dell'Unesco che dovrà decidere l'avvio del procedimento per l'inserimento nel patrimonio immateriale dell'umanità di un elemento che ha importanti risvolti culturali, sociali, storici e di tradizione. La priorità per l'elemento Rito del caffè espresso italiano tradizionale, a parità degli elementi costitutivi del dossier, è stata determinata dalla presentazione della relativa proposta all'inizio del 2019 mentre quella della Cultura del caffè espresso napoletano è stata presentata alla metà dello scorso anno. Dopo la scadenza del termine per la presentazione delle candidature, prevista per il 31 marzo, l'Unesco sarà chiamata a pronunciarsi sulla proposta di candidatura. UFFICIO STAMPA

Mipaaf - Le linee programmatiche del Ministro Patuanelli presentate alla Commissione Agricoltura al Senato Mipaaf - Pubblicato 2021.03.10

Le linee programmatiche del Ministro Patuanelli presentate alla Commissione Agricoltura al Senato (09.03.2021) 1. INTRODUZIONE Onorevole Presidente, Colleghe e Colleghi questo Governo, come ha illustrato il Presidente Draghi nel discorso programmatico tenuto al Senato, mette al centro della sua azione l'integrazione delle politiche ambientali, produttive e sociali, con un approccio nuovo, che vede l'agricoltura protagonista: l'ecosistema in cui si sviluppano tutte le azioni umane è, nel nostro Paese, per la gran parte un ecosistema rurale. Un ecosistema che la Pandemia ha colpito, ferito, ma non abbattuto, anzi, che si è dimostrato tra i più resilienti della Nazione. Mi preme quindi, in apertura, tributare un sentito ringraziamento, da cittadino prima ancora che da Ministro, alle donne e agli uomini della filiera agroalimentare che anche in piena emergenza hanno sempre garantito al Paese cibo sicuro e di qualità, la manutenzione del territorio, il presidio nelle aree rurali. Grazie! Le scelte di politica agricola, alimentare e forestale devono dunque essere integrate tra loro, per interpretare in chiave innovativa, ecologica e inclusiva le principali necessità di sostegno che la transizione ecologica richiede. Vorrei condividere con voi i principali obiettivi che la sfida della nuova crescita post pandemica deve porsi: 1. potenziare la competitività del sistema in ottica sostenibile, favorendo l'organizzazione delle filiere e rafforzando le connessioni fra produttori e consumatori, investendo sulla protezione dei redditi degli imprenditori agricoli e sull'integrazione dei settori verso un'economia realmente circolare, sfruttandone anche le opportunità per ampliare il perimetro operativo delle filiere più tradizionalmente agricole a nuovi ambiti economici; 2. migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi, assistendo gli operatori del settore verso una gestione sostenibile del capitale naturale, recuperando o salvaguardando i paesaggi agrari secondo un equilibrio ecologico e tutelando gli habitat naturali e gli agroecosistemi; 3. rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali, generando occasioni di nuova imprenditoria basate sul consolidamento del patrimonio naturale e sociale, creando le condizioni per migliorare l'attrattività e l'inclusività delle zone marginali; 4. promuovere il lavoro agricolo e forestale di qualità e tutelare i diritti dei lavoratori, fornendo gli strumenti per garantire l'equità nei contratti e la sicurezza sui posti di lavoro, creando le condizioni per l'emersione e la regolarizzazione del lavoro "nero"; 5. rafforzare la capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni, accrescendo la consapevolezza collettiva e istituzionale sulle implicazioni legate alla sostenibilità dei sistemi agroalimentari e favorendo la partecipazione attiva degli operatori e dei cittadini; 6. efficientare il sistema di governance, rafforzare le strutture di gestione amministrativa a livello nazionale e regionale, costruire un quadro normativo allo stesso tempo semplice e adeguato alle nuove sfide e alle nuove esigenze. Occorre inoltre contribuire, in maniera decisa, alla lotta alle perdite e agli sprechi alimentari, puntando sull'ottimizzazione e razionalizzazione delle filiere, con un approccio al tema che si integri con gli obiettivi dell'economia circolare e della bioeconomia, prevedendo l'utilizzo di risorse biologiche rinnovabili e dei flussi di sottoprodotti e scarti di lavorazione in valore aggiunto (cibo, mangimi, prodotti bio-based e bio-carburanti). In tale contesto, i concetti e le parole chiave che devono indirizzare l'azione di Governo sono: equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera produttiva; transizione ecologica; innovazione e trasparenza: si tratta di valori che si traducono in motori di competitività, tenuto conto della vocazione del nostro Paese ad essere, già oggi, uno dei leader mondiali nella sostenibilità dell'agroalimentare. Il settore primario è per l'Italia una risorsa insostituibile. In termini economici, il valore dei prodotti agroalimentari nel mercato finale al consumo, come media negli ultimi anni, ammonta a oltre 220 miliardi di Euro, pari a circa il 13% del PIL del nostro Paese. Sottolineo la parola "agroalimentare" perché è compito del MIPAAF quello di guardare all'intero sistema produttivo, alla filiera intesa come catena di anelli che vanno dalle imprese agricole, inclusi i lavoratori, fino al consumatore. L'ormai nota espressione "From Farm to Fork" per il Ministero è sempre stata una linea di azione chiara e decisa, a testimoniare che in questo ambito non è più possibile ragionare per segmenti isolati: il destino delle nostre grandi industrie di trasformazione alimentari non può che essere quello di rafforzare i rapporti con gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori italiani. È questo che ci rende forti nel mondo, la nostra distintività. Lo stato di emergenza conseguente alla pandemia causata dal COVID-19 ha evidenziato la centralità del settore agroalimentare, anche da un punto di vista strategico e, permettetemi di dirlo, geopolitico: la filiera del cibo ha saputo dimostrare una straordinaria capacità di resilienza, non solo resistendo alla crisi ma contribuendo in maniera significativa al rilancio e alla ripresa necessari per il Paese. Anche in un anno drammatico come il 2020 l'export agroalimentare "Made in Italy" ha infatti registrato una crescita, nonostante la chiusura dei ristoranti e di tutto il canale c.d. Horeca, che, da solo, rappresenta il 30% di sbocco dei prodotti agricoli e agroalimentari italiani. La pandemia oggi ci impone di pensare contemporaneamente a interventi di brevissimo periodo per mantenere le aziende in vita e al medio-lungo periodo, programmando un miglioramento complessivo della sostenibilità e della capacità produttiva del sistema. Vorrei ora entrare nello specifico su alcuni dei principali ambiti di attività di Governo che il MIPAAF dovrà affrontare nei prossimi mesi. 2. PNRR, GREEN DEAL E PRINCIPALI INIZIATIVE EUROPEE Anche alla luce della perdurante emergenza COVID-19 le scelte da fare nei prossimi mesi saranno determinanti per lo sviluppo del nostro Paese e per il futuro delle nuove generazioni. Abbiamo infatti a disposizione un pacchetto di risorse mai avuto in passato e non ci si può permettere di sbagliare alcuna mossa. Il settore agricolo, che è chiamato ad offrire un contributo determinante al processo di transizione verde dell'intera economia, può contare su circa 50 miliardi di Euro per i prossimi sette anni, tra fondi della Politica agricola comune post 2020 e relativo cofinanziamento nazionale e risorse a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, come noto, dedica ampio spazio ai temi della transizione ecologica, dell'economia circolare, della competitività, del contrasto ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico; il Piano stanzia oltre 3 miliardi di Euro in favore di progetti riguardanti il settore agricolo e agroalimentare e la gestione delle risorse irrigue. La linea d'azione "agricoltura sostenibile" ha una dotazione di 2,5 miliardi di Euro e si articola nei tre grandi progetti relativi a: contratti di filiera, parchi agrisolari, logistica. Il PNRR e le nuove strategie dell'Unione europea legate al Green Deal quali "From Farm to Fork", sono due occasioni imperdibili per rilanciare il settore, ma solo se affronteremo la transizione ecologica come un'opportunità di filiera in grado di coniugare sostenibilità e competitività del modello agricolo nazionale. A tal fine è indispensabile il sostegno allo sviluppo dell'agricoltura di precisione, posto che le nuove tecnologie digitali consentono alle aziende di aumentare la resa e la qualità delle produzioni utilizzando meno input quali energia, acqua e fitosanitari. Il beneficio dell'adozione di specifiche innovazioni nelle diverse tecniche colturali è prezioso per mitigare l'impatto che le stesse hanno sulle matrici ambientali; in questo senso il processo di innovazione tecnologica è di straordinaria rilevanza per le aziende agricole. E proprio con questo obiettivo e in linea con le Raccomandazioni della Commissione europea, che sono stati messi a punto i progetti MIPAAF nell'ambito del PNRR, inquadrati in una logica di intervento fortemente orientata alla transizione verde e digitale, attraverso il sostegno a investimenti finalizzati a migliorare la sostenibilità della produzione primaria e delle filiere agroalimentari e forestali, l'efficientamento energetico, la produzione di energia rinnovabile, la digitalizzazione e l'innovazione dell'agricoltura e delle aree rurali. In tale contesto, la proposta progettuale relativa al rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentari, florovivaistico, forestale e della pesca e acquacoltura contribuisce a gran parte degli obiettivi anzidetti. Si tratta di uno dei principali strumenti di sostegno alle politiche agroindustriali stipulati con i soggetti della filiera agroalimentare al fine di realizzare programmi d'investimento integrati a carattere interprofessionale e aventi rilevanza nazionale; partendo dalla produzione agricola, i contratti si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare, intesa come insieme delle fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari. Potenziare questo strumento significa certamente contribuire alla competitività dei settori nell'ottica della sostenibilità ambientale ed economica: si rileva che per ogni Euro pubblico investito si attivano investimenti privati per almeno il doppio, con l'effetto leva di poter attivare fino a 6 miliardi di Euro di investimenti; i contratti di filiera pluriennali possono garantire la stabilità dei prezzi, favorire una più equa distribuzione del valore e migliorare i rapporti tra la parte produttiva agricola e il resto della filiera. In questo quadro si inserisce anche il Piano per la logistica e l'innovazione per i settori agroalimentare, florovivaistico, della pesca e dell'acquacoltura, con investimenti che puntano a rendere più moderna e green la logistica, attraverso interventi energetici, il miglioramento dell'approvvigionamento delle materie prime, l'innovazione e la semplificazione del trasporto e della movimentazione delle stesse. La proposta persegue l'obiettivo di efficientamento organizzativo e strutturale, con ricadute di carattere ambientale a livello di risparmio energetico, di riduzione delle emissioni e miglioramento della qualità dell'aria, con particolare riferimento alle zone urbane. L'efficientamento dell'intero sistema logistico è altresì determinante per ridurre gli sprechi, in particolare nel settore agroalimentare, e potenziare le opportunità di export per le PMI. Sempre in tema di logistica, è previsto lo sviluppo dei progetti volti al miglioramento della capacità di immagazzinamento e stoccaggio per quei settori agroalimentari strategici per il Made in Italy anche al fine di agevolare e favorire il recupero di competitività. Per quanto riguarda, invece, gli investimenti innovativi, l'agricoltura di precisione 4.0, la tracciabilità attraverso la tecnologia blockchain e le nuove tecnologie emergenti, occorrerebbe garantire maggiori risorse per incrementare le occasioni di sviluppo e di nuova occupazione, anche nelle aree interne. Sotto questo profilo il MIPAAF utilizzerà le risorse nazionali a disposizione, ma un potenziamento anche con fondi da PNRR consentirebbe, senza dubbio, una maggiore diffusione dell'innovazione sul territorio. Una delle questioni chiave per la sostenibilità è, senza dubbio, la mitigazione dei cambiamenti climatici e, a tal fine, è evidente la necessità di ulteriori sforzi per ridurre le emissioni derivanti da attività agricole. Il settore zootecnico, soprattutto nelle aree più intensive del Nord Italia, è particolarmente importante in questo senso, in quanto le emissioni da fermentazione enterica e la gestione del letame sono le principali fonti di emissioni totali. La produzione di energia rinnovabile dal settore agricolo e forestale può essere migliorata, poiché l'Italia è al di sotto della media dell'Unione europea nonostante un potenziale significativo di produzione di biomassa, energia solare ed eolica. Lo sviluppo della funzione energetica dell'agricoltura è in grado di trainare il settore agricolo in un ciclo virtuoso, collegando le vantaggiose ricadute sociali, ecologiche ed agronomiche - connesse alle coltivazioni energetiche - alle nuove opportunità economiche derivanti dalla valorizzazione dei sottoprodotti e residui organici; in questo modo si perseguirà la diversificazione e l'integrazione delle fonti di reddito del settore agricolo, affidandogli una nuova importante missione: quella di fornitore di servizi energetici e agro-ambientali per la società. Si dovrà anche tutelare il patrimonio boschivo nazionale, con una corretta valorizzazione energetica delle biomasse da filiera corta e promuovere uno sviluppo del fotovoltaico sui tetti delle strutture agricole e dell'agro fotovoltaico, che consente di non sottrarre terreno alla produzione food e feed. Le proposte del MIPAAF si sostanziano in una combinazione di progetti che si integrano tra loro, con lo sviluppo del biometano, secondo criteri di promozione dell'economia circolare (la proposta è stata presentata congiuntamente con il Ministero dello sviluppo economico), che consentirà di migliorare la gestione del letame e di ottenere un sottoprodotto, il digestato, da utilizzare come ammendante in sostituzione degli input chimici; il sostegno alla diffusione di macchinari di nuova generazione idonei allo spandimento sul terreno del sottoprodotto viene assicurato dal progetto "Innovazione nella meccanizzazione". La decarbonizzazione dell'economia dell'Unione europea richiederà anche un intervento immediato per evitare le emissioni di metano, oltre che quelle di CO2. Le fonti antropiche rappresentano il 50-60% di tutte le emissioni di metano e comprendono inevitabilmente anche l'agricoltura. Le emissioni di questo gas, se intercettate e inserite nei processi di valorizzazione, possono diventare un volano fondamentale per la produzione di energia rinnovabile e per la riduzione dei gas climalteranti. Il progetto Parco AgriSolare rappresenta un'attuazione concreta di quanto previsto nella strategia From Farm to Fork che esplicitamente sottolinea come "Le case rurali e i capannoni sono spesso ideali per il collocamento di pannelli solari". Tenuto conto dell'estensione dei fabbricati rurali e della loro distribuzione su tutto il territorio nazionale, l'azione contribuisce al raggiungimento degli obiettivi energetici nazionali, senza comportare alcun consumo di suolo. Inoltre, l'approvvigionamento energetico rappresenta per le aziende agricole circa il 20%/30% dei costi variabili: il progetto non solo consente di migliorarne la competitività ma contribuisce anche a migliorare il benessere degli animali riducendo l'uso dei farmaci veterinari e degli antibiotici. Migliorare l'adattamento ai cambiamenti climatici è una priorità trasversale, in quanto le azioni correlate possono portare molteplici benefici, sia dal lato ambientale che economico: l'Italia è altamente vulnerabile ai rischi idrogeologici e ai rischi di erosione del suolo da parte dell'acqua, con crescenti danni causati da eventi climatici estremi e relative sfide, come incendi boschivi, specie invasive e attacchi biotici alle foreste. In quest'ottica, il progetto del MIPAAF per contrastare e prevenire il dissesto idrogeologico, sia con interventi sul sistema irriguo sia con interventi di gestione forestale sostenibile, mira a ridurre i rischi idrogeologici e l'erosione del suolo, incentivando al contempo l'uso a cascata dei prodotti forestali in un'ottica di bioeconomia. Come evidenziato nelle Raccomandazioni dell'Unione europea infatti, la gestione sostenibile delle foreste ha un grande potenziale: nonostante la significativa copertura forestale, gran parte delle foreste italiane non è gestita attivamente, il che potrebbe ostacolare il ruolo delle foreste come pozzi di carbonio, la loro resilienza a condizioni meteorologiche estreme e la fornitura di altri ecosistemi beni e servizi. A tale fine è necessario rafforzare anche il servizio fitosanitario nazionale. Sempre con riferimento agli aspetti relativi alla sostenibilità e anche in considerazione dell'ambizioso traguardo posto dalla Commissione europea di portare i suoli coltivati a biologico al 25% a livello europeo, ricordo che l'Italia è più avanti di molti altri Paesi. I numeri del report Ismea Bio fotografano un settore in crescita sul fronte delle superfici ora a oltre 2 milioni di ettari, degli operatori (oltre 80.000), del valore della produzione (5,6 miliardi) e dei consumi che, sotto la spinta della svolta green degli italiani, favorita dall'emergenza COVID-19 hanno raggiunto la cifra record di 3,3 miliardi. La leadership dell'Italia sulle produzioni bio è indiscussa, ma è necessario oggi più che mai continuare a rafforzare i controlli sul prodotto estero, favorire lo sviluppo dei distretti biologici, incrementare il numero delle imprese e potenziare la ricerca. A tale fine il MIPAAF intende intervenire per agevolare l'approvazione della proposta di legge attualmente in discussione al Senato; semplificare, efficientare e rafforzare anche attraverso la digitalizzazione, il sistema dei controlli e delle certificazioni; sostenere progetti volti a promuovere e valorizzare ricerca, innovazione e formazione, nonché le filiere del biologico Made in Italy. Vorrei spendere qualche parola in più sulla ricerca, leva di sviluppo decisiva per il successo delle politiche sopra delineate. Il potenziamento delle strutture di ricerca agricole, a cominciare dal CREA - il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, è fondamentale per assicurare competitività al sistema agroalimentare. Una ricerca pubblica forte, proiettata in una dimensione internazionale e strutturata verso obiettivi di eccellenza è garanzia di indipendenza e sviluppo per l'Italia, specie in un momento in cui grandi temi quali il Genoma editing e le New Breeding Techniques vedono attori che hanno potenzialità di investimenti miliardari in altre aree del mondo. Allo scopo di promuovere la conoscenza, l'innovazione e la digitalizzazione nell'agricoltura e nelle aree rurali, tenuto conto che la Commissione europea ha più volte sottolineato l'importanza di migliorare il sistema amministrativo e burocratico, anche aumentandone il livello di digitalizzazione e coordinando politiche diverse e complementari, è stata elaborata la proposta finalizzata alla digitalizzazione del SIAN, che rappresenta un passo fondamentale da compiere per supportare in modo efficiente ed equo sia gli agricoltori sul territorio nazionale che le persone che vivono nelle aree rurali italiane. 3. POLITICA AGRICOLA COMUNE POST 2020 Nella consapevolezza che la Politica Agricola Comune resta un asse portante e imprescindibile delle politiche europee di sviluppo, è necessario accelerare i lavori per la predisposizione del Piano strategico nazionale da presentare alla Commissione europea entro fine 2021 in modo da consentire l'avvio degli interventi nel 2023; non meno importante è il lavoro da fare per gestire l'attuale fase transitoria: le risorse disponibili a valere sul 2021 e 2022 vanno impegnate al più presto. Per questo ho già preso contatto con l'Assessore Pentassuglia, coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza Stato-Regioni, per cercare di sbloccare il negoziato tra le Regioni sul riparto dei fondi FEASR destinati allo sviluppo rurale per il periodo 2021-2027, in corso da oltre tre mesi, e ho già avviato un primo confronto con gli assessori all'agricoltura di tutte le Regioni. Come noto alcune decisioni fondamentali di competenza degli Stati membri andavano prese entro lo scorso 19 febbraio; non si è potuta onorare tale scadenza per l'impossibilità materiale di organizzare le dovute interlocuzioni, ma saremo certamente pronti per compiere, entro il prossimo mese di luglio, le scelte relative all'anno di domanda 2022 su alcuni questioni di estrema rilevanza quali la convergenza interna e gli aiuti accoppiati. La predisposizione del Piano Strategico Nazionale richiede la più ampia partecipazione da parte di tutti i soggetti interessati, dalle Organizzazioni professionali ai rappresentanti della società civile, nonché delle Istituzioni sia nazionali che regionali, perché l'attività agricola riguarda tutti i cittadini, e ha un impatto diretto sui territori e i loro abitanti e non solo come fattore necessario all'approvvigionamento ma anche per le evidenti ricadute ambientali e culturali. L'obiettivo è la definizione di una Strategia nazionale per un sistema agricolo, alimentare e forestale sostenibile ed inclusivo. Il nuovo modello di attuazione, che sposta l'attenzione delle politiche dalla conformità ai risultati riequilibrando le responsabilità tra l'Unione europea e gli Stati membri con una maggior sussidiarietà, impone ampia condivisione nella definizione della strategia ed un modello di governance in grado assicurare efficienza nella gestione delle risorse. L'insediamento del Tavolo di partenariato nazionale è previsto per questo mese di marzo. La Strategia deve rappresentare anche un'occasione di rilettura e di rilancio dei territori rurali in linea con l'iniziativa comunitaria "Long term vision for rural areas". L'emergenza COVID-19 ha messo in evidenza problemi e potenzialità dei contesti territoriali rurali. Queste aree si sono dovute confrontare con la carenza dei servizi e delle infrastrutture, in particolare con i ritardi accumulati circa la connettività e le nuove tecnologie, nonché con la fragilità di numerose realtà produttive; nello stesso tempo, sono emerse le potenzialità delle aree rurali soprattutto in termini di qualità della vita come opportunità per un ripensamento e un rilancio dello sviluppo. In questo senso, non è un caso che nel 2020 le vendite al dettaglio di prodotti alimentari abbiano fatto registrare una crescita più elevata nelle aree meno urbanizzate e nei piccoli centri rispetto alle grandi città (fonte Ismea-Nielsen). Diventa, quindi, fondamentale cavalcare questo apparente cambio socio-demografico e immaginare nuovi percorsi che portino in maniera inclusiva alla crescita e rigenerazione dei territori rurali, che da troppo tempo soffrono di un progressivo spopolamento. Un'attenzione sempre crescente deve essere posta al tema della digitalizzazione per il settore agricolo, agroalimentare e per le aree rurali, al fine di colmarne il gap rispetto al resto dell'economia, garantendo le cosiddette transizioni "gemelle" quella ecologica e quella digitale. In quest'ottica, oltre al PNRR, rappresenta una grande opportunità il coordinamento tra le attività di programmazione del Piano Strategico Nazionale con la prosecuzione dei lavori nell'ambito della c.d. Space Economy. Si tratta di un passaggio chiave, sia per gli aspetti amministrativi legati all'attuazione delle politiche agricole comunitarie e nazionali, sia per i servizi restituibili al mondo produttivo e, non meno importante, per gli aspetti di ricerca e sviluppo. 4. MADE IN ITALY E ATTIVITÀ ANTI-FRODE E DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE PRATICHE SLEALI Nell'ambito dei prodotti di eccellenza ricordo che il Made in Italy agroalimentare è protagonista anche nel mercato dei prodotti di qualità certificati a indicazione geografica e biologico, dove vantiamo il primato mondiale dei riconoscimenti. Considerando anche il settore vinicolo IG, nel 2019 il valore della produzione a denominazione rappresenta il 19% del totale agro-alimentare, raggiungendo quasi i 17 miliardi di Euro (+4,2% rispetto al 2018, che aveva segnato a sua volta un incremento del 6% su base annua) e confermando un trend di crescita ininterrotto negli ultimi dieci anni. Solo l'agro-alimentare, ad esclusione dei vini, si attesta sui 7,7 miliardi di Euro (+5,7% rispetto al 2018) ma se si considera il risultato raggiunto nel lungo periodo, la crescita è stata del 54% nell'ultimo decennio. Le DOP e IGP pesano il 21% sul fatturato all'estero dell'intero agro-alimentare, con un valore pari a 9,5 miliardi di Euro (+5,1% rispetto al 2018). Il contributo maggiore è fornito dal comparto dei vini (5,6 miliardi di Euro), ma il segmento alimentare, che si attesta sui 3,8 miliardi di Euro, cresce ancora più velocemente (+7,2%). Le strutture di controllo su cui il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali può contare, Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF) e Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, sono un'eccellenza a livello mondiale. Il ruolo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari è fondamentale per la tutela delle nostre produzioni di qualità nei mercati nazionali ed internazionali. La difesa delle produzioni agroalimentari, la tutela della qualità e della salubrità degli alimenti, il contrasto alle pratiche sleali, l'intenso lavoro di vigilanza sulle attività di controllo delle produzioni a indicazione geografica, le attività analitiche dei laboratori a tutela della qualità - l'Ispettorato è infatti una delle pochissime strutture di controllo dotate di propri laboratori accreditati secondo standard analitici internazionali - sono elementi centrali nelle attività svolte. Ricordo il grande lavoro fatto dall'Ispettorato repressione frodi in Europa come "autorità ex-officio", a livello globale e sul web per eliminare dal commercio il falso agroalimentare italiano. Aver siglato accordi con le grandi piattaforme del commercio su internet consente all'Italia di garantire alle nostre denominazioni d'origine la stessa protezione contro la contraffazione prevista per i marchi privati. È un valore straordinario, che si basa proprio sulla tutela della reputazione dei siti, così come dei nostri produttori. L'ICQRF è l'unica autorità antifrode europea sul food ad avere accordi di cooperazione con ALIBABA ed eBay, con migliaia di interventi sul web a tutela delle produzioni a indicazione geografica, con percentuale di successo elevatissima; l'esperienza dell'Ispettorato è considerata dall'Unione europea una best practice in Europa. Anche con AMAZON è in itinere una attività per bloccare le inserzioni irregolari. Nonostante, le difficoltà dovute alla crisi pandemica in atto, l'Ispettorato è riuscito ad assicurare un numero di controlli in evoluzione positiva rispetto agli anni precedenti È intenzione del Ministero continuare in tale percorso, migliorando e rafforzando la capacità dell'ICQRF, anche in termini di risorse umane, nell'espletamento dei controlli per la qualità delle nostre produzioni e per la tutela dei nostri prodotti nel mercato nazionale e sulle piazze internazionali, dove occorre incentivare la cooperazione operativa con le omologhe strutture: al momento sono già in atto accordi con Stati Uniti (Food and Drug Administration), Cina, Turchia, Moldavia, Germania, Regno Unito, solo per citare alcuni esempi. In materia di commercio elettronico, con grande attenzione il Ministero continuerà a seguire la questione relativa alla liberalizzazione dei domini internet di primo e secondo livello, affinché si escluda qualsiasi soluzione che non tuteli le indicazioni geografiche e i marchi anche attraverso accordi internazionali per la protezione delle denominazioni. Un'altra priorità ritengo di apicale importanza riguarda il recepimento della Direttiva (UE) n. 2019/633 sulle pratiche sleali, per tutelare di più e meglio i nostri agricoltori, assicurando effettività ai controlli lungo la filiera e prevedendo il ruolo di Autorità di contrasto in capo alla nostra Amministrazione. Le vendite sotto i costi medi di produzione non sono ammissibili, così come vanno vietate le aste al doppio ribasso praticate da alcune insegne della grande distribuzione. Sono pratiche che danneggiano tanto i produttori quanto i consumatori, perché favoriscono una spinta verso il basso e verso la mortificazione della qualità. Il Ministero avrà una responsabilità diretta fondamentale, essendo stata individuata l'autorità di contrasto nazionale nell'Ispettorato repressione frodi del MIPAAF. In ultimo, per migliorare l'attività di contrasto occorre senza dubbio operare una drastica e incisiva semplificazione. In particolare, vi è la necessità di una revisione del quadro di regole sulle sanzioni in modo da renderle più efficaci, maggiormente proporzionate agli illeciti nonché più organiche a livello settoriale. Infatti, occorre riformare il quadro penale dei reati agroalimentari, oggi fermo alle norme del codice del 1930 ed alla legge sull'igiene degli alimenti del 1962. Nella stessa ottica bisogna lavorare per rendere sempre più trasparenti le contrattazioni sui prodotti agricoli, anche attraverso lo sviluppo e il potenziamento delle commissioni uniche nazionali, che oggi sono attive per la filiera suinicola, cunicola

Informat Paper News - Georgofili INFO

Potenzialità del genome editing per la difesa delle piante Georgofili INFO - Pubblicato 2018.12.19

Prof. Amedeo Alpi e Prof. Andrea Serra (immagine a sinistra), Prof. Michele Stanca (immagine a destra).

Piante a rischio estinzione Georgofili INFO - Pubblicato 2018.12.19

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Il succo d’arancia riduce la demenza Georgofili INFO - Pubblicato 2018.12.19

Nel 2015 si calcola che vi fossero 46,8 milioni di persone affette da demenza in tutto il mondo, ma il numero potrebbe salire a più di 131 milioni entro il 2050. Secondo l'organizzazione non-profit Alzheimer's Disease International di Londra, bere un bicchiere di succo d'arancia al giorno riduce significativamente il rischio di ammalarsi. La demenza si riferisce a sintomi associati a un declino della memoria o ad altre capacità di pensiero abbastanza gravi da ridurre la capacità di svolgere le attività quotidiane.

Nuove varietà di piante da frutto Georgofili INFO - Pubblicato 2018.12.19

Sei nuove varietà sono state iscritte al Registro nazionale delle piante da frutto. La comunicazione è stata data dal Ministero delle Politiche Agricole.

Spezie e aromi in cucina Georgofili INFO - Pubblicato 2018.12.12

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La “manna” delle Tamerici Georgofili INFO - Pubblicato 2018.12.12

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Informat Paper News - INEA

Il consumo sostenibile dalla teoria alla pratica. Il caso dei prodotti biologici INEA - Pubblicato 2016.11.06

A CURA DI CARLA ABITABILE E ROBERTA SARDONE  


La sostenibilità ambientale ed economica delle filiere biologiche. Un'analisi attraverso le food miles e la catena del valore INEA - Pubblicato 2016.11.06

A CURA DI BIANCAMARIA TORQUATI

Il consumo sostenibile dalla teoria alla pratica. Il caso dei prodotti biologici INEA - Pubblicato 2016.11.03

A CURA DI CARLA ABITABILE E ROBERTA SARDONE

La sostenibilità ambientale ed economica delle filiere biologiche. Un'analisi attraverso le food miles e la catena del valore INEA - Pubblicato 2016.11.03

A CURA DI BIANCAMARIA TORQUATI

Il consumo sostenibile dalla teoria alla pratica. Il caso dei prodotti biologici INEA - Pubblicato 2016.11.02

A CURA DI CARLA ABITABILE E ROBERTA SARDONE

La sostenibilità ambientale ed economica delle filiere biologiche. Un'analisi attraverso le food miles e la catena del valore INEA - Pubblicato 2016.11.02

A CURA DI BIANCAMARIA TORQUATI

Informat Paper News - Agra Press

CAMERA: COMAGRI APPROVA PROPOSTA RISOLUZIONE DI SANI SULLA PAC Agra Press - Pubblicato 2104.05.16

la commissione agricoltura della camera ha approvato, con i soli voti contrari della lega nord, una proposta di risoluzione di cui e' primo firmatario il presidente della commissione agricoltura della camera luca sani sull'attuazione della riforma pac. il testo della risoluzione e' su http://www.agrapress.it/nuovosito/DOCUMENTI/risoluzione%20Pac.pdf. (cl.co)

SU RASSEGNA ESTERA AGRA PRESS PAC, BIOLOGICO, LATTE, UE-MERCOSUR, PESCA E SANITA' Agra Press - Pubblicato 2017.05.17

"aiuti europei: i ritardi dei pagamenti hanno ridestato la collera degli agricoltori" e' il titolo dell'articolo di un noto quotidiano francese con il quale si apre l'edizione di questa settimana della rassegna della stampa estera di agra press. in evidenza nella rassegna si trova un interessante pezzo sull'agricoltura biologica di un quotidiano statunitense. la sezione "economia e politica agricola" contiene, tra i molti altri, articoli sul prezzo dell'olio d'oliva, sull'import spagnolo di cereali e sulle esportazioni russe. altri articoli riguardano il comparto lattiero-caseario: un mensile agricolo tedesco da' conto dell'intenzione del gruppo tedesco dmk di acquisire delle latterie in russia, mentre un portale da' conto dell'annuncio della cancelliere angela merkel della prossima approvazione di un programma di aiuto da oltre 100 milioni di euro per i produttori di latte. ampio spazio viene poi dedicato allo scambio di offerte tra unione europea e mercosur per l'accesso ai propri mercati dei beni, dei servizi e degli appalti pubblici. completano il numero, come di consueto, numerosi articoli in tema di pesca e sanita'. (ab)

IX CONVEGNO CESAR-ASNACODI SULLA GESTIONE DEL RISCHIO, PARTONO I PAGAMENTI E SI VA VERSO RIFORMA AGEA E FONDO Agra Press - Pubblicato 2017.02.06

parte finalmente il pagamento delle assicurazioni agevolate agricole che si riferisce alle domande del 2015. lo ha annunciato il ministero delle politiche agricole nel corso del IX convegno nazionale cesar-asnacodi sulla gestione del rischio in agricoltura, che si e' svolto venerdi' 3 febbraio ad assisi. su 110 mila domande ne sono state ammesse a sostegno 40.000, per una cifra pari a 25 milioni, ha precisato il direttore generale dello sviluppo rurale del mipaaf emilio GATTO, sottolineando che l'avvio del meccanismo, attraverso il piano di sviluppo rurale nazionale, non e' stato agevole. la prima tranche delle domande sara' pagata entro il 20 febbraio, la seconda dal 28 dello stesso mese, mentre le successive tranche saranno erogate "ogni quindici giorni", ha reso noto il direttore di agea gabriele PAPA PAGLIARDINI, intervenendo ai lavori.

DL TERREMOTO, SINTESI DELLE MISURE PER L'AGRICOLTURA E L'ALLEVAMENTO Agra Press - Pubblicato 2017.02.02

il ministero delle politiche agricole ha diffuso un comunicato stampa con i dettagli delle norme che riguardano agricoltura e allevamento contenute nel decreto legge sul terremoto, approvato oggi dal consiglio dei ministri. ecco la sintesi del ministero: "35 MILIONI DI EURO PER IL COMPARTO ZOOTECNICO: in attuazione dell'autorizzazione da parte dell'unione europea all'incremento fino al 200 percento della quota nazionale per gli aiuti alla zootecnia, si conferma l'aiuto di 35 milioni di euro agli allevatori delle zone terremotate. sono previsti aiuti a capo da 400 euro per i bovini, 60 euro per gli ovicaprini, oltre ad aiuti per suinicoltori. 2 milioni di euro saranno destinati al settore equino attraverso erogazione di contributi in de minimis. l'aiuto diretto per il mancato reddito sara' erogato dall'agenzia per le erogazioni in agricoltura agea, entro il mese di febbraio, che potra' anticipare al 100% le risorse investite dalle regioni lazio, marche, umbria e abruzzo, pari a 22 milioni di euro, che sono la prima attuazione del piano strategico di rilancio agricolo dell'area del sisma". "AGEVOLAZIONI PER ACCESSO AL CREDITO PER I GIOVANI AGRICOLTORI: priorita' negli strumenti Ismea alle aziende dei territori colpiti nella concessione delle agevolazioni e dei mutui a tasso zero previsti per il sostegno alle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile, per favorire il ricambio generazionale in agricoltura e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l'accesso al credito". "ESTESO FONDO DI SOLIDARIETA' NAZIONALE ALLE COLTURE ASSICURABILI: con questa misura viene garantita la copertura finanziaria per l'attivazione delle misure compensative per interventi a sostegno delle imprese agricole delle regioni interessate dal terremoto o che hanno subito danni a causa del maltempo nel mese di gennaio 2017 anche alle aziende che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi. l'attivazione del fondo consente alle imprese agricole danneggiate dagli eventi calamitosi di godere di tutti gli interventi di sostegno previsti a legislazione vigente come, in particolare, l'erogazione di contributi in conto capitale fino all'80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, l'attivazione di prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale, la proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza, l'esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei propri dipendenti e l'ottenimento di contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali danneggiate e per la ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte. e' stato stabilito anche un incremento della dotazione del fondo di solidarieta' nazionale di 15 milioni di euro per l'anno 2017".

GUIDI, TODINI, FOLONARI, PANTINI E ROSSI PRESENTANO AGRONETWORK DI CONFAGRI, NOMISMA E LUISS Agra Press - Pubblicato 2017.02.02

confagricoltura, nomisma e universita' luiss guido carli hanno dato vita all'associazione per l'agroindustria "agronetwork". questa mattina a palazzo della valle l'atto costitutivo e' stato sottoscritto dal presidente dell'organizzazione degli imprenditori agricoli mario GUIDI, dal managing director di nomisma luca DONDI e dal direttore generale della luiss giovanni LO STORTO. successivamente, l'associazione e' stata presentata alla stampa da mario GUIDI; dalla presidente luisa TODINI; dai vicepresidenti guido FOLONARI di confagricoltura, denis PANTINI di nomisma e matteo CAROLI della luiss e dal segretario generale daniele ROSSI, che ha moderato l'incontro. il mio ruolo - ha detto GUIDI - e' quello dell'"animatore iniziale" e il "mio auspicio e' che questa associazione non parli di pac o di contributi", ma sia "un luogo di confronto trasversale" per la valorizzazione del made in italy e delle imprese che lo producono. "in questo senso c'e' ancora molto da fare", ha confermato la presidente TODINI. "tutti conosciamo le sfide e le insidie della concorrenza sempre piu' globalizzata e il potenziale inespresso che caratterizza il nostro paese, su cui incide, non ultimo, l'agire in ordine sparso, senza l'approccio sistemico che caratterizza invece altri paesi a noi vicini. per questo confagricoltura, luiss e nomisma hanno deciso di dare vita ad un 'think tank' strategico ad una maggiore integrazione della filiera", ha aggiunto. agronetwork sara' un incubatore di idee, non di rappresentanza ne' di fornitura di servizi tecnici o finanziari, ha precisato TODINI, che ha spiegato di aver accettato "l'onore di essere chiamata a presiedere l'associazione" anche perche' la filosofia che la anima "si inserisce benissimo in quella del comitato leonardo che gia' presiedo" e che ogni anno premia le eccellenze italiane dell'impresa per promuovere e affermare la "qualita' italia" nel mondo. d'altronde, ha ricordato GUIDI, l'uomo vitruviano di leonardo e' proprio il simbolo che aveva scelto confagricoltura per la sua partecipazione all'expo. "l'idea di fondo - ha specificato GUIDI - e' che va costruito su nuove basi il rapporto di filiera. fino ad oggi nella filiera ci si e' mossi separati; da una parte la produzione, dall'altra la trasformazione, dall'altra ancora la distribuzione, tirando ognuno dalla sua parte una coperta che e' sempre risultata troppo corta. ora invece si intende agire con unicita' di intenti, studiando iniziative che vedono assieme i vari attori, aggregati in reti d'impresa. il made in italy cresce se c'e' unione e non contrapposizione". alla presentazione hanno preso parte, tra i molti altri, il vice presidente e il direttore generale di confagricoltura massimiliano GIANSANTI e luigi MASTROBUONO, il presidente di agriconsulting e socio storico di confagricoltura federico GRAZIOLI, il presidente dell'anga raffaele MAIORANO.

PREMIATI VINCITORI CONCORSO LETTERARIO RANIERI FILO DELLA TORRE. INTERVENTI DI GUIDI, PAGNI, FIORILLO Agra Press - Pubblicato 2017.02.02

sono stati premiati a palazzo della valle i vincitori del concorso letterario dedicato a ranieri FILO DELLA TORRE, indimenticabile esponente dell'olivicoltura, promosso dall'associazione pandolea, con il patrocinio, tra le altre, di confagricoltura, cia, ceq-consorzio olivicolo italiano e conaf, con lo scopo di "esaltare sul piano artistico il mondo dell'olivicoltura". alla premiazione, moderata dal presidente del ceq elia FIORILLO, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della confagricoltura mario GUIDI, il vicepresidente vicario della cia-agricoltori italiani cinzia PAGNI, il presidente di oliveti d'italia nicola RUGGIERO, il presidente dell'associazione pandolea loriana ABBRUZZETTI e la moglie di FILO DELLA TORRE marida IACONA. "siamo qui oggi - hanno spiegato gli organizzatori - per celebrare un personaggio significativo del mondo dell'olivicoltura italiano, oltre che dell'agricoltura, ma anche per creare una occasione d'unita' vera del settore per fare cultura; il premio vuole essere una opportunita' di riflessione, di poesia, di creativita', oltre le faticose pratiche produttive, della collocazione del prodotto sui mercati, della sua valorizzazione". GUIDI e' intervenuto brevemente all'inizio dei lavori, portando il saluto della propria confederazione e ricordando l'impegno di FILO DELLA TORRE a favore del settore agricolo. PAGNI ha lodato la "forte passione, i valori e la determinazione" che FILO DELLA TORRE metteva in tutti i lavori che portava avanti. come cia siamo orgogliosi di patrocinare questa iniziativa, ha aggiunto. con questo premio "vogliamo ricordare un personaggio schivo, che per tutta la sua vita e' stato a disposizione degli altri, soprattutto di quelli che non hanno voce", ha detto FIORILLO, che ha ripercorso i numerosi incarichi ricoperti da ranieri FILO DELLA TORRE, il quale ha lavorato per la confagricoltura, l'unaprol-consorzio olivicolo italiano e l'unaproa.

Informat Paper News - AEEGSI

Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico - Approvazione dell’istanza di deroga dall’obbligo di apertura dello sportello unico provinciale, presentata dall’ATO Idrico Est Provincia della Spezia, d’intesa con il gestore Ireti S.p.a. AEEGSI - Pubblicato 2017.12.15

l’articolo 2, comma 461, della legge 244/07, dispone che gli enti locali devono prevedere l’obbligo per il soggetto gestore di emanare una Carta dei servizi - “da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate” recante, fra l’altro, standard di qualità relativi alle prestazioni erogate, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite e quelle per proporre reclamo, le modalità di ristoro dell'utenza - unitamente a un sistema di monitoraggio permanente del rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio e di quanto stabilito nelle Carte medesime, svolto sotto la diretta responsabilità dell’ente locale o dell’Ente d’Ambito;

Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico - Determinazione dell’acconto del corrispettivo di reintegrazione relativo alle unità di produzione essenziali isolate nella disponibilità di Enel Produzione S.p.a., per l’anno 2014 AEEGSI - Pubblicato 2017.12.15

Il presente provvedimento è finalizzato a determinare limporto dellacconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi per lanno 2014, in relazione alle unità di produzione di Enel Produzione S.p.A. che operano su reti elettriche con obbligo di connessione di terzi non interconnesse con la rete di trasmissione nazionale.



Testo Allegato

1
DELIBERAZIONE 14 DICEMBRE 2017
864/2017/R/EEL

DETERMINAZIONE DELLACCONTO DEL CORRISPETTIVO DI REINTEGRAZIONE
RELATIVO ALLE UNITÀ DI PRODUZIONE ESSENZIALI ISOLATE NELLA DISPONIBILITÀ DI
ENEL PRODUZIONE S.P.A., PER LANNO 2014


LAUTORITÀ PER LENERGIA ELETTRICA IL GAS
E IL SISTEMA IDRICO


Nella riunione del 14 dicembre 2017
VISTI:

" la direttiva 2003/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2003;
" la legge 14 novembre 1995, n. 481 e sue modifiche e integrazioni;
" il decreto legislativo 16 marzo 1999, 79/99 e sue modifiche e provvedimenti applicativi;
" la legge 27 ottobre 2003, n. 290;
" la legge 23 agosto 2004, n. 239;
" la legge 3 agosto 2007, n. 125;
" la legge 28 gennaio 2009, n. 2;
" il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2004;
" il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 29 aprile 2009;
" lAllegato A alla deliberazione dellAutorità per lenergia elettrica il gas e il sistema idrico (di seguito: Autorità) 9 giugno 2006, 111/06, come successivamente modificato e integrato (di seguito: deliberazione 111);
" lAllegato A alla deliberazione dellAutorità 7 luglio 2009, ARG/elt 89/09 (di seguito: deliberazione ARG/elt 89/09);
" la deliberazione dellAutorità 21 aprile 2016, 192/2016/R/eel (di seguito: deliberazione 192/2016/R/eel);
" la lettera di Enel Produzione S.p.a. (di seguito: Enel Produzione), in data 8 agosto 2016, prot. Autorità 23265, del 17 agosto 2016 (di seguito: lettera Enel Produzione).
CONSIDERATO CHE:

" le unità di produzione che operano su reti elettriche con obbligo di connessione di terzi non interconnesse, neppure indirettamente, con la rete di trasmissione nazionale (di seguito: unità isolate) sono essenziali per la sicurezza degli ambiti territoriali serviti da tali reti, essendo le uniche risorse in grado di garantire la 2
continuità del servizio elettrico su detti ambiti e di fornire anche i diversi servizi ancillari indispensabili allerogazione di tale servizio;
" il comma 3.1, della deliberazione ARG/elt 89/09, prevede che Terna individui e pubblichi lelenco delle unità isolate secondo le stesse modalità previste per gli impianti essenziali interconnessi con la rete di trasmissione nazionale, di cui allarticolo 63, della deliberazione 111;
" ai sensi del comma 3.3, della deliberazione ARG/elt 89/09, se un soggetto diverso dalle imprese elettriche minori dispone di unità isolate, lo stesso ha diritto a ricevere da Terna per ciascuna unità ammessa a reintegrazione dei costi un corrispettivo determinato dallAutorità e pari alla differenza tra i costi di produzione riconosciuti e i ricavi conseguiti nel periodo di validità dellelenco;
" lelenco degli impianti essenziali pubblicato da Terna per lanno 2014 include le seguenti unità isolate, che sono nella disponibilità di Enel Produzione: a) Stromboli;
b) Ginostra;
c) Panarea Lipari;
d) Alicudi Lipari;
e) Filicudi;
f) Capraia;
g) Ventotene;
h) Vulcano termo;
i) S. Marina Salina;
j) Malfa;
" con la lettera Enel Produzione, lomonima società ha avanzato istanza di reintegrazione dei costi, allegando alla stessa una relazione tecnica volta a esplicitare le partite economiche relative alle unità isolate sopra menzionate, in relazione allanno 2014;
" i titolari di unità isolate sono tipicamente esposti sotto il profilo finanziario per la differenza positiva tra la parte dei costi che ha determinato un flusso di cassa negativo e i ricavi percepiti; e che, con riferimento alle unità isolate in regime di reintegrazione, il riconoscimento di un acconto del corrispettivo di reintegrazione consente di limitare la menzionata esposizione finanziaria e i connessi oneri sopportati dal titolare delle stesse;
" le unità isolate di Enel Produzione sopra elencate sono state annoverate da Terna tra gli impianti essenziali anche per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 e, quindi, è ragionevole ritenere che Enel Produzione risulti creditrice nei confronti del sistema elettrico per importi ulteriori rispetto a quelli oggetto delle istanze di reintegrazione sinora presentate.


RITENUTO OPPORTUNO CHE:

" Terna riconosca, a Enel Produzione, un acconto del corrispettivo di reintegrazione relativo allanno 2014 per le unità isolate di cui detta società è titolare, precisando che, in sede di determinazione del corrispettivo di reintegrazione, di cui al comma 3
63.13 della deliberazione 111, si terrà conto degli esiti delle verifiche sugli importi delle voci del margine di contribuzione e dei costi fissi;
" limporto del citato acconto sia cautelativamente determinato come pari allammontare riconosciuto a titolo di acconto del corrispettivo di reintegrazione per lanno 2013, ai sensi della deliberazione 192/2016/R/eel, in modo da mantenere un margine di sicurezza per eventuali rettifiche del corrispettivo che risultassero necessarie a valle delle verifiche

DELIBERA


1. di prescrivere a Terna che riconosca, a Enel Produzione, nei termini indicati in premessa e con riferimento alle unità isolate nella disponibilità della stessa Enel Produzione, limporto indicato nellAllegato A, a titolo di acconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi per lanno 2014;
2. di prescrivere a Terna che dia seguito alla disposizione di cui al punto 1, entro il 31 dicembre 2017;
3. di trasmettere lAllegato A a Terna e ad Enel Produzione;
4. di pubblicare la presente deliberazione, ad eccezione dellAllegato A, in quanto contenente informazioni commercialmente sensibili, sul sito internet dellAutorità www.autorita.energia.it.

14 dicembre 2017 IL PRESIDENTE Guido Bortoni

Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico - Determinazioni in merito alle istanze per il riconoscimento del corrispettivo di reintegrazione relativo agli impianti essenziali ex deliberazione dell’Autorità 111/06, per l’anno 2016 AEEGSI - Pubblicato 2017.12.15

Il presente provvedimento è volto a determinare gli importi di un acconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi, in relazione agli impianti essenziali ex deliberazione 111/06 per lanno 2016.



Testo Allegato

1
DELIBERAZIONE 14 DICEMBRE 2017
863/2017/R/EEL

DETERMINAZIONI IN MERITO ALLE ISTANZE PER IL RICONOSCIMENTO DEL
CORRISPETTIVO DI REINTEGRAZIONE RELATIVO AGLI IMPIANTI ESSENZIALI EX
DELIBERAZIONE DELLAUTORITÀ 111/06, PER LANNO 2016


LAUTORITÀ PER LENERGIA ELETTRICA IL GAS
E IL SISTEMA IDRICO


Nella riunione del 14 dicembre 2017
VISTI:

" la legge 14 novembre 1995, n. 481 e sue modifiche e integrazioni;
" il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79/99 e sue modifiche e provvedimenti applicativi;
" la legge 27 ottobre 2003, n. 290;
" la legge 28 gennaio 2009, n. 2;
" il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2004;
" il decreto del Ministero delle Attività Produttive 20 aprile 2005;
" il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 29 aprile 2009;
" lAllegato A alla deliberazione dellAutorità per lenergia elettrica il gas e il sistema idrico (di seguito: Autorità) 9 giugno 2006, 111/06 come successivamente integrato e modificato (di seguito: deliberazione 111);
" la deliberazione dellAutorità 28 dicembre 2010, ARG/elt 247/10 (di seguito: deliberazione ARG/elt 247/10);
" la deliberazione dellAutorità 30 dicembre 2011, ARG/elt 208/11 (di seguito: deliberazione ARG/elt 208/11);
" la deliberazione dellAutorità 27 dicembre 2013, 635/2013/R/eel (di seguito: deliberazione 635/2013/R/eel);
" la deliberazione dellAutorità 28 dicembre 2015, 663/2015/R/eel (di seguito: deliberazione 663/2015/R/eel);
" la deliberazione dellAutorità 22 settembre 2016, 519/2016/R/eel (di seguito: deliberazione 519/2016/R/eel);
" la deliberazione dellAutorità 15 dicembre 2016, 760/2016/R/eel (di seguito: deliberazione 760/2016/R/eel);
" la comunicazione della società E.ON ENERGY TRADING S.p.a. (di seguito: E.ON) del 30 novembre 2010, prot. Autorità 39463, dell1 dicembre 2010;
" la comunicazione di ENEL PRODUZIONE S.p.a. (di seguito: ENEL PRODUZIONE), dell1 dicembre 2011, prot. Autorità 32084, del 9 dicembre 2011;
2
" la comunicazione di ACEA ENERGIA HOLDING S.p.a. (oggi ACEA ENERGIA S.p.a., di seguito: ACEA ENERGIA), del 5 dicembre 2013, prot. Autorità 38714, del 6 dicembre 2013;
" la comunicazione congiunta di EP PRODUZIONE S.p.a. (di seguito: EP PRODUZIONE) ed E.ON GLOBAL COMMODITIES SE, del 13 novembre 2015, prot. Autorità 35313, del 25 novembre 2015 (di seguito: comunicazione congiunta E.ON ed EP PRODUZIONE);
" la comunicazione di ENEL PRODUZIONE, del 2 dicembre 2015, prot. Autorità 36058, del 2 dicembre 2015;
" la comunicazione di EDIPOWER S.p.a. (di seguito: EDIPOWER), del 30 novembre 2015, prot. Autorità 36426, del 9 dicembre 2015;
" la comunicazione congiunta di EDIPOWER ed A2A ENERGIEFUTURE S.p.a. (di seguito: A2A ENERGIEFUTURE), del 21 luglio 2016, prot. Autorità 21023, del 22 luglio 2016 (di seguito: comunicazione congiunta EDIPOWER e A2A ENERGIEFUTURE);
" la comunicazione di OTTANA ENERGIA S.p.a. (di seguito: OTTANA ENERGIA), del 10 agosto 2016, prot. Autorità 23035, dell11 agosto 2016;
" la comunicazione di Terna S.p.a. (di seguito: Terna), del 31 marzo 2017, prot. Autorità 13177, del 3 aprile 2017 (di seguito: prima comunicazione Terna);
" la comunicazione di Terna, del 14 luglio 2017, prot. Autorità 24090, del 17 luglio 2017 (di seguito: seconda comunicazione Terna);
" la comunicazione di A2A ENERGIEFUTURE, del 31 luglio 2017, prot. Autorità 25770, dell1 agosto 2017 (di seguito: comunicazione A2A ENERGIEFUTURE);
" la comunicazione di ENEL PRODUZIONE, del 4 agosto 2017, prot. Autorità 26700, dell8 agosto 2017 (di seguito: prima comunicazione ENEL PRODUZIONE);
" la comunicazione di ENEL PRODUZIONE, del 4 agosto 2017, prot. Autorità 26703, dell8 agosto 2017 (di seguito: seconda comunicazione ENEL PRODUZIONE);
" la comunicazione di ACEA ENERGIA, del 2 ottobre 2017, prot. Autorità n32133, del 3 ottobre 2017 (di seguito: comunicazione ACEA ENERGIA);
" la comunicazione di OTTANA ENERGIA, del 30 ottobre 2017, prot. Autorità 35600, del 31 ottobre 2017 (di seguito: comunicazione OTTANA ENERGIA);
" la comunicazione di EP PRODUZIONE, del 14 novembre 2017, prot. Autorità 37420, del 15 novembre 2017 (di seguito: comunicazione EP PRODUZIONE).
CONSIDERATO CHE:

" il comma 63.1, della deliberazione 111 (laddove non diversamente specificato, i commi citati nel prosieguo sono da considerarsi relativi alla deliberazione 111) prevede che Terna predisponga e pubblichi lelenco degli impianti essenziali per la sicurezza del sistema (di seguito: elenco degli impianti essenziali);
" il comma 63.11 stabilisce che lutente del dispacciamento di un impianto di produzione essenziale per la sicurezza possa richiedere allAutorità lammissione 3
alla reintegrazione dei costi di generazione per il periodo di validità dellelenco di cui al precedente alinea;
" ai sensi del comma 63.13, lAutorità determina con cadenza annuale un corrispettivo a reintegrazione dei costi di generazione (di seguito anche: corrispettivo ex comma 63.13) per ciascun impianto ammesso al regime di reintegrazione e che detto corrispettivo è pari alla differenza tra i costi di produzione riconosciuti allimpianto medesimo e i ricavi allo stesso riconducibili con riferimento al periodo rispetto al quale limpianto è inserito nellelenco degli impianti essenziali;
" i seguenti impianti sono stati ammessi al regime di reintegrazione dei costi per lanno 2016: a) Trapani Turbogas di E.ON, ai sensi della deliberazione ARG/elt 247/10;
b) Porto Empedocle di ENEL PRODUZIONE, ai sensi della deliberazione ARG/elt 208/11;
c) Montemartini di ACEA ENERGIA, ai sensi della deliberazione 635/2013/R/eel;
d) Assemini e Portoferraio di ENEL PRODUZIONE e San Filippo del Mela 150kV di EDIPOWER, ai sensi della deliberazione 663/2015/R/eel;
e) Ottana Biopower di OTTANA ENERGIA, ai sensi della deliberazione 519/2016/R/eel, alle condizioni descritte al successivo alinea;
" lammissione al regime di reintegrazione dellimpianto Ottana Biopower di OTTANA ENERGIA, prevista dalla deliberazione 519/2016/R/eel, è stata stabilita per il periodo compreso tra il giorno 1 ottobre 2016 e il giorno 31 dicembre 2017 (di seguito: periodo di riferimento Ottana); questultimo provvedimento, tra laltro, delinea i criteri di dettaglio per la determinazione del corrispettivo di reintegrazione dei costi relativo al menzionato impianto per lanno 2016, tenendo conto degli effetti della ammissione a tale regime per una parte dellanno solare;
" con la deliberazione 760/2016/R/eel, a seguito di apposite istanze avanzate da A2A ENERGIEFUTURE, ENEL PRODUZIONE ed EP PRODUZIONE ai sensi del comma 65.30, lAutorità ha definito limporto dellacconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi relativo al primo semestre dellanno 2016 per gli impianti San Filippo del Mela 150kV di A2A ENERGIEFUTURE, Assemini, Porto Empedocle e Portoferraio di ENEL PRODUZIONE e Trapani Turbogas di EP PRODUZIONE;
" al fine di ottenere il riconoscimento del corrispettivo ex comma 63.13, relativo a uno specifico impianto ammesso al regime di reintegrazione dei costi, lutente del dispacciamento è tenuto a inviare allAutorità e a Terna una relazione, corredata da un bilancio riclassificato attinente allimpianto medesimo; e che, secondo quanto stabilito dal comma 65.28, detti documenti sono preventivamente sottoposti a revisione contabile, effettuata dallo stesso soggetto cui, ai sensi di legge, è demandato il controllo sulla contabilità dellutente del dispacciamento;
" con la comunicazione congiunta E.ON ed EP PRODUZIONE, le due società hanno: - comunicato, tra laltro, la decorrenza del trasferimento del ruolo di utente del dispacciamento con riferimento ad alcuni impianti, tra cui Trapani Turbogas;
- richiesto allAutorità, sulla base degli accordi intercorsi tra le predette società, che sia riconosciuto a EP PRODUZIONE limporto di ciascun Corrispettivo e 4
acconto dello stesso, relativamente allimpianto Trapani Turbogas per ogni anno di competenza successivo al 2014;
" con comunicazione congiunta EDIPOWER e A2A ENERGIEFUTURE, le due società hanno: - comunicato, tra laltro, la decorrenza del trasferimento del ruolo di utente del dispacciamento con riferimento allimpianto San Filippo del Mela 150kV;
- richiesto allAutorità, sulla base degli accordi intercorsi tra le predette società, che sia riconosciuto a A2A ENERGIEFUTURE limporto del corrispettivo ex comma 63.13 per lanno 2016 relativo allimpianto San Filippo del Mela 150kV;
" è stata presentata istanza per il riconoscimento del corrispettivo ex comma 63.13 per lanno 2016 da: - A2A ENERGIEFUTURE, in relazione allimpianto San Filippo del Mela 150kV, con la comunicazione A2A ENERGIEFUTURE;
- ENEL PRODUZIONE, in relazione agli impianti Assemini, Porto Empedocle e Portoferraio, con la prima e la seconda comunicazione ENEL PRODUZIONE;
- ACEA ENERGIA, in relazione allimpianto Montemartini, con la comunicazione ACEA ENERGIA;
- OTTANA ENERGIA, per limpianto Ottana Biopower, con la comunicazione OTTANA ENERGIA;
- EP PRODUZIONE, per limpianto Trapani Turbogas, con la comunicazione EP PRODUZIONE;
" rispetto agli impianti ammessi al regime di reintegrazione per lanno 2016, gli utenti del dispacciamento sono, al momento, esposti finanziariamente per la differenza positiva tra la parte dei costi che ha determinato un flusso di cassa negativo e i ricavi sinora percepiti, che includono leventuale acconto ex comma 65.30 già riconosciuto; e che, peraltro, detto acconto ha ridotto soltanto parzialmente la menzionata esposizione finanziaria e i connessi oneri sopportati dagli utenti interessati, essendo relativo esclusivamente al primo semestre dellanno 2016 ed essendo stato determinato con un approccio prudenziale;
" ai fini del presente provvedimento, con la locuzione costi fissi benchmark si intende: - nel caso degli impianti per i quali lAutorità ha già determinato il conguaglio del corrispettivo ex comma 63.13 per anni anteriori al 2016 (Assemini, Montemartini, Porto Empedocle, Portoferraio, San Filippo del Mela 150kV e Trapani Turbogas), il maggior valore tra i costi fissi riconosciuti relativi allultimo anno con riferimento al quale è stata effettuata la suddetta determinazione e i costi fissi stimati per lanno 2016 che lutente del dispacciamento ha indicato nella istanza di ammissione alla reintegrazione dei costi per il medesimo anno;
- nel caso dellimpianto Ottana Biopower, limporto massimo di cui allistanza di ammissione alla reintegrazione dei costi - al quale OTTANA ENERGIA si è impegnata a limitare i costi fissi riconosciuti per lanno 2016, riproporzionato per tenere conto del periodo di applicazione del regime di reintegrazione nel medesimo anno.


5
RITENUTO OPPORTUNO:

" che, al fine di contenere lonerosità dellesposizione finanziaria cui sono soggetti A2A ENERGIEFUTURE, ACEA ENERGIA, ENEL PRODUZIONE, EP
PRODUZIONE e OTTANA ENERGIA, Terna riconosca a dette società un acconto del corrispettivo ex comma 63.13 (di seguito: Acconto), con riferimento agli impianti ammessi al regime di reintegrazione per lanno 2016, precisando che, in sede di determinazione del conguaglio del menzionato corrispettivo ex comma 63.13, si terrà conto, tra laltro, degli esiti delle verifiche sui tassi di indisponibilità, di cui alla prima e seconda comunicazione Terna, sui costi fissi e sugli importi delle voci che compongono il margine di contribuzione;
" stabilire limporto dellAcconto in modo da mantenere un margine di sicurezza per eventuali imprecisioni compiute dagli utenti del dispacciamento interessati nel calcolo del margine di contribuzione e dei costi fissi o da Terna nellelaborazione dei dati sulle indisponibilità;
" per le finalità esplicitate al precedente alinea, determinare lAcconto, per ciascun impianto, come pari al 70% della differenza tra: - il minore valore tra limporto dei costi fissi richiesti dallutente del dispacciamento interessato per lanno 2016 (per il periodo di riferimento Ottana, nel caso dellimpianto Ottana Biopower), escludendo le eventuali decurtazioni per eccesso di indisponibilità effettuate dallutente del dispacciamento sui menzionati costi, e limporto dei costi fissi benchmark; detto valore è ridotto in ragione delleventuale eccesso di indisponibilità che, con la prima e seconda comunicazione Terna e con riferimento allo specifico impianto, la suddetta società ha indicato rispetto al valore medio storico, secondo quanto previsto dal comma 65.22;
- il margine di contribuzione risultante dallistanza di reintegrazione avanzata dallo stesso utente per lanno 2016 (per il periodo di riferimento Ottana, nel caso dellimpianto Ottana Biopower), iscrivendo tra i ricavi leventuale acconto, di cui al comma 65.30, riconosciuto da Terna in applicazione della deliberazione 760/2016/R/eel

DELIBERA


1. di prevedere che Terna eroghi, ad A2A ENERGIEFUTURE, nei termini indicati in premessa e con riferimento allimpianto San Filippo del Mela 150kV, un acconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi per lanno 2016, il cui importo è riportato nellAllegato A;
2. di prevedere che Terna eroghi, ad ACEA ENERGIA, nei termini indicati in premessa e con riferimento allimpianto Montemartini, un acconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi per lanno 2016, il cui importo è indicato nellAllegato B;
6
3. di prevedere che Terna eroghi, a ENEL PRODUZIONE, nei termini indicati in premessa e con riferimento agli impianti Assemini, Porto Empedocle e Portoferraio, un acconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi per lanno 2016, il cui importo è indicato nellAllegato C;
4. di prevedere che Terna eroghi, ad EP PRODUZIONE, nei termini indicati in premessa e con riferimento allimpianto Trapani Turbogas, un acconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi per lanno 2016, il cui importo è indicato nellAllegato D;
5. di prevedere che Terna eroghi, a OTTANA ENERGIA, nei termini indicati in premessa e con riferimento allimpianto Ottana Biopower, un acconto del corrispettivo di reintegrazione dei costi per lanno 2016, il cui importo è riportato nellAllegato E;
6. di stabilire che Terna dia seguito alle disposizioni di cui ai punti precedenti entro il giorno 31 dicembre 2017;
7. di trasmettere gli Allegati A, B, C, D ed E a Terna e, rispettivamente, ad A2A ENERGIEFUTURE, ACEA ENERGIA, ENEL PRODUZIONE, EP PRODUZIONE
e OTTANA ENERGIA;
8. di pubblicare la presente deliberazione, ad eccezione degli Allegati A, B, C, D ed E, in quanto contenenti informazioni commercialmente sensibili, sul sito internet dellAutorità www.autorita.energia.it.

14 dicembre 2017 IL PRESIDENTE Guido Bortoni

Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico - Modifiche al Testo integrato della regolazione output-based del servizio di distribuzione e misura dell’energia elettrica AEEGSI - Pubblicato 2017.12.15

Il presente provvedimento aggiorna e precisa alcuni aspetti della regolazione della qualità del servizio di distribuzione dellenergia elettrica: accesso al Fondo per Eventi Eccezionali, comunicazione dei dati di qualità della tensione, computo dei tempi per le prestazione di qualità commerciale del servizio elettrico



Testo Allegato

1
DELIBERAZIONE 14 DICEMBRE 2017
861/2017/R/EEL

MODIFICHE AL TESTO INTEGRATO DELLA REGOLAZIONE OUTPUT-BASED DEL SERVIZIO
DI DISTRIBUZIONE E MISURA DELLENERGIA ELETTRICA


LAUTORITÀ PER LENERGIA ELETTRICA IL GAS
E IL SISTEMA IDRICO


Nella riunione del 14 dicembre 2017
VISTI:

" la direttiva 2009/72/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009;
" la legge 14 novembre 1995, n. 481 e sue modifiche e integrazioni;
" la deliberazione dellAutorità per lenergia elettrica il gas e il sistema idrico (di seguito: Autorità) 12 dicembre 2013, 574/2013/R/gas ed il relativo Allegato A, come successivamente modificato e integrato (di seguito: RQDG);
" la deliberazione dellAutorità 22 dicembre 2015, 646/2015/R/eel ed il relativo Allegato A, come successivamente modificato e integrato (di seguito: TIQE);
" la deliberazione dellAutorità 23 dicembre 2015, 653/2015/R/eel ed il relativo Allegato A, come successivamente modificato e integrato;
" la deliberazione dellAutorità 23 dicembre 2015, 654/2015/R/eel ed il relativo Allegato A, come successivamente modificato e integrato (di seguito: TIT);
" la deliberazione dellAutorità 9 marzo 2017, 127/2017/R/eel;
" la determinazione del 18 febbraio 2016, 5/2016 del Direttore della Direzione Infrastrutture, Unbundling e Certificazione;
" la lettera della Direzione Infrastrutture, Unbundling e Certificazione, di istituzione del Tavolo di lavoro sulla qualità della tensione (prot. 2153 del 24 gennaio 2012);
" la lettera della Direzione Infrastrutture, Unbundling e Certificazione, di ripresa delle attività del Tavolo di lavoro sulla qualità della tensione (prot. 37621 del 26 novembre 2013);
" i verbali delle riunioni del Tavolo di lavoro sulla qualità della tensione, comprensivi di successivi addendum;
" le specifiche tecnico-funzionali delle apparecchiature di monitoraggio della qualità della tensione per le reti MT (ed. 1 ottobre 2012), pubblicate nel sito internet dellAutorità.


2
CONSIDERATO CHE:

" il Titolo 7, del TIQE, disciplina la regolazione delle interruzioni prolungate o estese per il periodo 2016-2023; tale regolazione prevede indennizzi automatici agli utenti (art. 53) in caso di superamento degli standard relativi al tempo massimo di ripristino dellalimentazione di energia elettrica (art. 51); in sintesi, gli indennizzi automatici sono: - a carico delle imprese distributrici e di Terna per interruzioni di loro responsabilità o la cui durata eccede le 72 ore;
- a carico del Fondo Eventi Eccezionali (FEE), istituito presso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), per interruzioni non di responsabilità delle imprese distributrici e di Terna di durata inferiore a 72 ore o per interruzioni dovute a sospensione o posticipazione delle operazioni di ripristino per motivi di sicurezza;
" larticolo 53, del TIQE, prevede il pagamento degli indennizzi automatici entro 60 giorni (elevati a 180 in caso di interruzioni che interessano più di 2 milioni di utenti) dalla data di accadimento delle interruzioni;
" per le interruzioni, che sono a carico del FEE, sulla base di quanto disposto dallarticolo 56, del TIQE, le imprese possono fare istanza allAutorità e alla CSEA per il reintegro delle somme erogate agli utenti (indennizzi automatici), con facoltà per lAutorità di pronunciarsi entro 30 giorni;
" in base al combinato delle tempistiche disciplinate dagli articoli 53 e 56, del TIQE, le imprese tipicamente ricevono, dal FEE, il rintegro delle somme solamente dopo aver corrisposto gli indennizzi agli utenti;
" per tale motivo, in caso di interruzioni di lunga durata che coinvolgono molti utenti, le imprese distributrici, in particolare quelle di minore dimensione, possono esporsi ad oneri finanziari eccessivi, se commisurati ai ricavi riconosciuti per lattività di distribuzione;
" nel corso degli ultimi anni, si è registrato un notevole aumento dellintensità e della frequenza di accadimento di eventi meteorologici severi e di vasta estensione.


CONSIDERATO CHE:

" larticolo 100, del TIQE, disciplina il computo dei tempi di esecuzione delle prestazioni soggette a livelli specifici e generali di qualità commerciale del servizio di distribuzione e misura dellenergia elettrica;
" a differenza dellRQDG, tale computo dei tempi non esclude in modo esplicito il giorno di ricevimento della richiesta e il giorno della festa patronale del Comune nel quale è ubicato il punto di consegna cui si riferisce la richiesta.





3
CONSIDERATO CHE:

" il comma 72.1, del TIQE, prevede che, con successive disposizioni, lAutorità disciplini le comunicazioni tra imprese distributrici in materia di qualità della tensione;
" tali comunicazioni sono funzionali alla comunicazione dei dati di qualità della tensione agli utenti MT da parte delle imprese distributrici sottese in MT;
" il TIQE prevede, al comma 71.1, che le imprese distributrici trasmettano i dati di qualità della tensione agli utenti MT entro il 30 giugno di ogni anno, congiuntamente ai dati di continuità del servizio;
" in esito alle attività del Tavolo di lavoro sulla qualità della tensione e considerata la complessità di registrazione e analisi dei dati di qualità della tensione, la data del 30 giugno non è adeguata per la trasmissione agli utenti MT dei dati di qualità della tensione da parte delle imprese distributrici;
" sempre in esito alle attività del Tavolo di lavoro sulla qualità della tensione, sono emerse posizioni non omogenee tra i gestori di rete in merito allottimizzazione del criterio finalizzato alla determinazione dellorigine di alcune tipologie di buchi di tensione.


RITENUTO CHE:

" sia opportuno prevedere che le imprese distributrici possano richiedere, al FEE, lanticipo delle somme da corrispondere agli utenti, nei casi in cui queste superino il 15% dei ricavi riconosciuti annualmente per l'attività di distribuzione;
" sia necessario prevedere che tale opportunità avvenga nel rispetto dei seguenti criteri: - lerogazione degli indennizzi agli utenti avvenga con la massima tempestività (prima fatturazione utile successiva allottenimento dellanticipazione) e sulla base della durata effettiva delle interruzioni;
- nel caso in cui la somma richiesta alla CSEA ecceda limporto effettivo degli indennizzi, la restituzione alla CSEA di tale quota eccedente, comprensiva degli interessi legali, avvenga entro e non oltre 30 giorni dallerogazione degli indennizzi;
- decorsi i predetti 30 giorni, la mancata restituzione alla CSEA della quota eccedente comporti lapplicazione degli interessi di mora di cui al comma 48.4 del TIT;
" sia opportuno aggiornare il TIQE, anche per effetto dellaumento dellintensità e della frequenza di accadimento di eventi metereologici severi e di vasta estensione.


RITENUTO CHE:

" sia opportuno modificare larticolo 100, del TIQE, esplicitando che, al fine del computo dei tempi di esecuzione delle prestazioni soggette a livelli specifici e 4
generali di qualità commerciale del servizio di distribuzione e misura dellenergia elettrica: a. non deve essere conteggiato il giorno di ricevimento della richiesta;
b. il giorno della festa patronale del Comune nel quale è ubicato il punto di consegna cui si riferisce la richiesta deve essere considerato festivo.


RITENUTO CHE:

" sia opportuno fissare, al 31 luglio di ogni anno, la data entro la quale le imprese distributrici comunichino i dati di qualità della tensione alle imprese distributrici sottese in MT;
" sia opportuno fissare, al 30 settembre di ogni anno, la data entro la quale le imprese distributrici comunichino ai propri utenti MT i dati di qualità della tensione;
" tali dati non debbano comprendere linformazione relativa allorigine dei buchi di tensione

DELIBERA


1. di modificare il TIQE, come di seguito specificato: a) le parole Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico sono sostituite dalle parole Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali;
b) allarticolo 56 è aggiunto il comma 56.8 Qualora lammontare dei rimborsi di cui al comma 56.4 sia superiore al 15% dei ricavi riconosciuti per l'attività di distribuzione per lanno precedente quello cui si riferiscono le interruzioni, è facoltà dellimpresa distributrice richiedere al FEE lanticipo di tale ammontare, in conformità a quanto disposto ai commi 56.5, 56.6 e 56.7.;
c) allarticolo 56 è aggiunto il comma 56.9 Limpresa distributrice che si avvale della facoltà di cui al comma precedente: a) eroga i rimborsi agli utenti con la prima fatturazione utile successiva allottenimento dellanticipo nonché sulla base della durata effettiva delle interruzioni;
b) restituisce alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali, entro e non oltre 30 giorni dallerogazione dei rimborsi agli utenti, la quota eccedente limporto effettivo dei rimborsi, comprensiva degli interessi legali; decorsi i predetti 30 giorni, la mancata restituzione alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali della predetta quota eccedente comporta lapplicazione degli interessi di mora di cui al comma 48.4 dellAllegato A alla deliberazione dellAutorità 23 dicembre 2015, 654/2015/R/eel.;
d) al comma 71.1 del TIQE: i. le parole Con la comunicazione di cui al comma 17.1 sono sostituite dalle parole Entro il 30 settembre di ciascun anno;
ii. sono eliminate le parole da in riferimento sino al termine del comma;
5
e) il comma 72.1 del TIQE è sostituito dal comma 72.1 Entro il 31 luglio di ciascun anno ogni impresa distributrice comunica alle imprese distributrici sottese e connesse in media tensione, le informazioni di cui al comma 65.1 relative alle semisbarre MT alimentanti dette imprese distributrici sottese.;
f) allarticolo 100 è aggiunto il comma 100.10 Ai fini del computo dei tempi di esecuzione delle prestazioni valgono altresì le seguenti regole: a) non si tiene conto del giorno di ricevimento della richiesta;
b) il giorno della festa patronale del Comune nel quale è ubicato il punto di consegna si considera festivo.;
2. di dare mandato al Direttore della Direzione Infrastrutture Energia e Unbundling per monitorare le iniziative dei gestori di rete in merito allottimizzazione del criterio finalizzato alla determinazione dellorigine di alcune tipologie di buchi di tensione;
3. di pubblicare il presente provvedimento e il TIQE, come risultanti dalle modifiche apportate, sul sito internet dellAutorità www.autorita.energia.it.

14 dicembre 2017 IL PRESIDENTE Guido Bortoni


Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico - Aggiornamento delle tariffe per i servizi di distribuzione e misura del gas, per l’anno 2018 AEEGSI - Pubblicato 2017.12.15

Con il presente provvedimento vengono approvate le tariffe obbligatorie per i servizi di distribuzione, misura e commercializzazione del gas naturale, di cui allarticolo 40 della RTDG, le opzioni tariffarie gas diversi, di cui allarticolo 65 della RTDG, e gli importi di perequazione bimestrale dacconto relativi al servizio di distribuzione del gas naturale, di cui allarticolo 45 della RTDG, per lanno 2018. Con il medesimo provvedimento viene approvato lammontare massimo del riconoscimento di maggiori oneri derivanti dalla presenza di canoni di concessione, di cui allarticolo 59 della RTDG, per le imprese distributrici che hanno presentato istanza e fornito idonea documentazione.



Testo Allegato

1
DELIBERAZIONE 14 DICEMBRE 2017
859/2017/R/GAS

AGGIORNAMENTO DELLE TARIFFE PER I SERVIZI DI DISTRIBUZIONE E MISURA DEL GAS,
PER LANNO 2018


LAUTORITÀ PER LENERGIA ELETTRICA IL GAS
E IL SISTEMA IDRICO



Nella riunione del 14 dicembre 2017
VISTI:

" la direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale;
" la legge 14 novembre 1995, n. 481, come successivamente modificata e integrata (di seguito: legge 481/95);
" il decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, come successivamente modificato e integrato;
" il decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 2001, n. 244;
" la legge 27 ottobre 2003, n. 290, come successivamente modificata e integrata;
" la legge 23 agosto 2004, n. 239, come successivamente modificata e integrata;
" il decreto-legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222 (di seguito: decreto-legge 159/07);
" la legge 23 luglio 2009, n. 99, come successivamente modificata e integrata;
" il decreto legislativo 1 giugno 2011, n. 93, come successivamente modificato e integrato;
" il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, come convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 e come successivamente modificato e integrato;
" il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, come convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9 e come successivamente modificato e integrato;
" il decreto ministeriale 12 novembre 2011, n. 226, recante Regolamento per i criteri di gara e per la valutazione dell'offerta per l'affidamento del servizio della distribuzione del gas naturale, in attuazione dell'articolo 46-bis del decreto-legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, come modificato con il decreto ministeriale 20 maggio 2015, n. 206;
" la Parte II del Testo Unico delle disposizioni della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2009-2012 (TUDG), recante Regolazione delle tariffe dei servizi di 2
distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2009-2012(RTDG 2009-2012), come modificata in ultimo con la deliberazione dellAutorità per lenergia elettrica il gas e il sistema idrico (di seguito: Autorità) 10 ottobre 2013, 447/2013/R/GAS (di seguito: RTDG 2009-2012);
" la deliberazione dellAutorità 24 luglio 2014, 367/2014/R/GAS (di seguito: deliberazione 367/2014/R/GAS);
" la Parte II del Testo Unico delle disposizioni della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 (TUDG), recante Regolazione delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 (RTDG 2014-2019), approvata con la deliberazione 367/2014/R/GAS, come successivamente modificata e integrata;
" la deliberazione dellAutorità 4 settembre 2014, 437/2014/R/GAS (di seguito: deliberazione 437/2014/R/GAS);
" la deliberazione dellAutorità 2 dicembre 2015, 583/2015/R/COM, come successivamente modificata e integrata;
" la deliberazione dellAutorità 22 dicembre 2016, 774/2016/R/GAS (di seguito: deliberazione 774/2016/R/GAS);
" la deliberazione dellAutorità 22 dicembre 2016, 775/2016/R/GAS (di seguito: deliberazione 775/2016/R/GAS);
" la Parte II del Testo Unico delle disposizioni della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 (TUDG), recante Regolazione delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 (RTDG 2014-2019), in vigore dall1 gennaio 2017, approvata con la deliberazione 775/2016/R/GAS (di seguito: RTDG);
" la deliberazione dellAutorità 18 aprile 2017, 252/2017/R/COM, come successivamente modificata e integrata (di seguito: deliberazione 252/2017/R/COM);
" la deliberazione dellAutorità 14 dicembre 2017, 858/2017/R/GAS;
" il documento per la consultazione 16 novembre 2017, 759/2017/R/GAS (di seguito: documento per la consultazione 759/2017/R/GAS);
" la determinazione del Direttore della Direzione Infrastrutture Energia e Unbundling dellAutorità 30 gennaio 2015, 3/2015.
CONSIDERATO CHE:

" larticolo 3, comma 1, della RTDG, prevede che lAutorità definisca e pubblichi entro il 15 dicembre 2017 i seguenti valori riferiti allanno 2018: × le tariffe obbligatorie e gli importi di perequazione bimestrale dacconto per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale;
× le opzioni tariffarie per i servizi di distribuzione e misura di gas diversi dal naturale (di seguito: opzioni tariffarie gas diversi);
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× le componenti a copertura dei costi operativi e dei costi di capitale centralizzati della tariffa di riferimento TVD, relative al servizio di distribuzione;
× le componenti a copertura dei costi operativi della tariffa di riferimento TVM, relative al servizio di misura del gas naturale;
× la tariffa di riferimento COT, relativa al servizio di commercializzazione dei servizi di distribuzione e misura del gas naturale;
" larticolo 4 della RTDG definisce i criteri per le decorrenza delle rettifiche relative a dati patrimoniali e dati fisici ai fini tariffari.


CONSIDERATO CHE:

" in relazione alla definizione delle tariffe obbligatorie per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale: × larticolo 40, comma 1, della RTDG, prevede che ciascuna impresa distributrice applichi, alle attuali e potenziali controparti di contratti aventi ad oggetto i servizi di distribuzione e misura del gas naturale, una tariffa obbligatoria fissata dallAutorità a copertura dei costi relativi ai servizi di distribuzione, misura e commercializzazione;
× larticolo 40, comma 2, della RTDG prevede che le tariffe obbligatorie siano differenziate per ambito tariffario, come definito al successivo articolo 41 della medesima RTDG, e che riflettano i costi del servizio in ciascuno di tali ambiti tariffari;
× larticolo 40, comma 3, della RTDG, individua struttura e componenti della tariffa obbligatoria;
× larticolo 40, comma 4, della RTDG, prevede che lelemento Ä1(dis) della tariffa obbligatoria, espresso in euro per punto di riconsegna, sia destinato alla copertura di quota parte dei costi di capitale relativi al servizio di distribuzione;
× larticolo 40, comma 5, della RTDG, stabilisce che lelemento )(3 dis fÄ della tariffa obbligatoria, espresso in centesimi di euro per standard metro cubo, sia articolato per scaglioni tariffari, secondo quanto riportato nella Tabella 6 della RTDG, e sia destinato alla copertura dei costi operativi e della quota parte dei costi di capitale relativi al servizio di distribuzione che non trovano copertura dallapplicazione delle quote fisse di cui allarticolo 40, comma 4, della medesima RTDG;
× larticolo 40, comma 7, della RTDG, prevede che lelemento Ä1(mis) della tariffa obbligatoria, espresso in euro per punto di riconsegna, sia destinato alla copertura dei costi operativi e di capitale relativi al servizio di misura e sia differenziato per ambito tariffario;
× larticolo 40, comma 8, della RTDG, stabilisce che lelemento Ä1(cot) della tariffa obbligatoria, espresso in euro per punto di riconsegna, sia destinato alla copertura dei costi del servizio di commercializzazione e sia uguale in tutto il territorio nazionale;
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× larticolo 40, comma 9, della RTDG, stabilisce che, le componenti Ä1(dis) e Ä1(mis) sono articolate nei seguenti scaglioni: o classe di gruppo di misura inferiore o uguale a G6;
o classe di gruppo di misura superiore a G6 e inferiore o uguale a G40;
o classe di gruppo di misura superiore a G40;
× le componenti Ä1(mis) della tariffa obbligatoria di cui al precedente alinea sono fissate in modo da riflettere il costo medio dei gruppi di misura di ciascuna delle classi di cui al punto precedente e le componenti Ä1(dis) sono determinate con criteri analoghi a quelli utilizzati per larticolazione delle componenti Ä1(mis);
" larticolo 45, della RTDG, fissa le regole per la determinazione degli importi in acconto del meccanismo di perequazione dei ricavi relativi al servizio di distribuzione del gas naturale;
" in relazione alla determinazione delle opzioni tariffarie gas diversi: × larticolo 64, comma 3, della RTDG, stabilisce che rientrano nellambito di applicazione della regolazione tariffaria le reti canalizzate di gas diversi dal naturale gestite in concessione che servano almeno 300 punti di riconsegna;
× larticolo 65, comma 2, della RTDG, prevede che, ai fini della determinazione delle opzioni tariffarie gas diversi, la quota parte del costo riconosciuto a copertura dei costi operativi relativi alla gestione delle infrastrutture di rete sia calcolata in base ai valori riportati nella Tabella 5 della RTDG;
× larticolo 65, comma 3, della RTDG, stabilisce che le opzioni tariffarie gas diversi riflettano i costi del servizio, come determinati dallAutorità, e siano differenziate per ambito gas diversi;
× il medesimo articolo della RTDG, prevede che le opzioni tariffarie gas diversi siano composte dalle componenti ot1, ot3 e Ä1(mis);
× larticolo 66, comma 1, della RTDG, stabilisce che nel periodo di avviamento, nelle singole località interessate, limpresa distributrice applichi opzioni tariffarie gas diversi liberamente determinate.


CONSIDERATO CHE:

" ai fini dellaggiornamento delle componenti a copertura dei costi operativi e dei costi di capitale centralizzati della tariffa TVD relativi al servizio di distribuzione, riportate nella Tabella 4 e nella Tabella 5, della RTDG: × larticolo 47, della RTDG, prevede che, ai fini dellaggiornamento annuale delle componenti ope rdtdist ,,)( e ope gdtdist ,,)( a copertura dei costi operativi relativi al servizio di distribuzione, si applichino: o il tasso di variazione medio annuo, riferito ai dodici mesi precedenti, dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, rilevato dallIstat;
o il tasso di riduzione annuale dei costi unitari riconosciuti, di cui allarticolo 11, comma 1, della RTDG, per le vecchie gestioni comunali o sovracomunali;
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o il tasso di riduzione annuale dei costi unitari riconosciuti, di cui allarticolo 19, della RTDG, per le gestioni dambito;
o il tasso di variazione collegato a modifiche dei costi riconosciuti derivanti da eventi imprevedibili ed eccezionali, da mutamento del quadro normativo e dalla variazione degli obblighi relativi al servizio universale;
× larticolo 49, della RTDG, prevede che, ai fini dellaggiornamento annuale della componente avvdist )( a copertura dei costi operativi nelle località in avviamento, riportata nella Tabella 5, della RTDG, si applichino: o il tasso di variazione medio annuo, riferito ai dodici mesi precedenti, dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, rilevato dallIstat;
o il tasso di variazione collegato a modifiche dei costi riconosciuti derivanti da eventi imprevedibili ed eccezionali, da mutamento del quadro normativo e dalla variazione degli obblighi relativi al servizio universale;
× larticolo 52, della RTDG, prevede che laggiornamento della componente cap tcent )( a copertura dei costi di capitale centralizzati, riportata nella Tabella 5, della RTDG, sia effettuato in funzione del tasso di variazione medio annuo del deflatore degli investimenti fissi lordi rilevato dallIstat, riferito agli ultimi quattro trimestri disponibili sulla base del calendario di pubblicazione dellIstat;
" i criteri di aggiornamento annuale delle componenti a copertura dei costi di capitale della tariffa TVD, relativa al servizio di distribuzione, e della tariffa TVM, relativa al servizio di misura, sono disciplinati dagli articoli 53 e 54, della RTDG;
" in relazione allaggiornamento delle componenti a copertura dei costi operativi della tariffa TVM, relativa al servizio di misura, e della tariffa COT, relativa al servizio di commercializzazione, riportate nella Tabella 5, della RTDG: × larticolo 50, della RTDG, prevede che, ai fini dellaggiornamento annuale delle componenti bopetinst ,)( , opetract )( e t(cot)t, a copertura dei costi operativi dei servizi di misura e commercializzazione, si applichino: o il tasso di variazione medio annuo, riferito ai dodici mesi precedenti, dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, rilevato dallIstat;
o il tasso di riduzione annuale dei costi unitari riconosciuti, di cui allarticolo 11, comma 2, della RTDG;
o il tasso di variazione collegato a modifiche dei costi riconosciuti derivanti da eventi imprevedibili ed eccezionali, da mutamento del quadro normativo e dalla variazione degli obblighi relativi al servizio universale;
× larticolo 51, della RTDG, prevede che laggiornamento annuale della quota parte della componente vopetinst ,)( a copertura dei costi operativi di base, riportata nella Tabella 5, della RTDG, sia effettuato applicando le regole previste dallarticolo 50, della RTDG per la componente bopetinst ,)( e le 6
regole previste dallArticolo 15 in relazione alla maggiorazione CVERunit,t, destinata alla copertura degli extra-costi connessi con lestensione degli obblighi di verifica dei dispositivi di conversione;
× in relazione alla revisione della componente CVERunit,t, il punto 5 della deliberazione 775/2016/R/GAS ha previsto che siano svolti approfondimenti, da concludersi entro il 30 novembre 2017;
× nel documento per la consultazione 759/2017/R/GAS sono stati illustrati gli orientamenti dell'Autorità in relazione alle modalità di copertura degli extra- costi connessi con lestensione degli obblighi di verifica dei dispositivi di conversione e, più in generale, dei costi relativi alle verifiche metrologiche per i gruppi di misura di classe maggiore di G6, per gli anni tariffe 2018 e 2019; in particolare, lAutorità ha ipotizzato ladozione di soluzioni di riconoscimento dei costi basate su logiche a consuntivo;
× con separato provvedimento, entro il 31 dicembre 2017, lAutorità procederà a fissare le regole per la copertura degli extra-costi connessi con lestensione degli obblighi di verifica dei dispositivi di conversione e, più in generale, dei costi relativi alle verifiche metrologiche per i gruppi di misura di classe maggiore di G6, per gli anni tariffe 2018 e 2019;
" in relazione alla determinazione delle componenti t(tel)t e t(con)t a copertura rispettivamente dei costi dei sistemi di telelettura/telegestione e dei costi dei concentratori, il punto 2 della deliberazione 775/2016/R/GAS ha previsto che siano svolti approfondimenti, da concludersi entro il 30 novembre 2017;
" nel documento per la consultazione 759/2017/R/GAS sono stati illustrati gli orientamenti dell'Autorità in relazione alle modalità di riconoscimento dei costi relativi ai sistemi di telelettura/telegestione e dei costi dei concentratori, per gli anni tariffe 2018 e 2019, ipotizzando ladozione di riconoscimenti su base parametrica con una tariffa di riferimento differenziata in funzione della dimensione delle imprese;
" in relazione allaggiornamento annuale delle opzioni tariffarie gas diversi, larticolo 67, della RTDG, prevede che lAutorità aggiorni annualmente le componenti ot1, ot3 e Ä1(mis) in funzione dei tassi di variazione delle variabili che influenzano il costo del servizio, determinati in coerenza con le regole previste per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale;
" il tasso di variazione medio annuo, riferito ai dodici mesi precedenti, dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, rilevato dallIstat è risultato pari a 0,58%;
" il tasso di variazione medio annuo del deflatore degli investimenti fissi lordi rilevato dallIstat, riferito agli ultimi quattro trimestri disponibili sulla base del calendario di pubblicazione dellIstat è pari a 0%.
CONSIDERATO CHE:

" con la deliberazione 252/2017/R/COM, lAutorità ha adottato disposizioni in materia di agevolazioni tariffarie e rateizzazione dei pagamenti per le 7
popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nei giorni del 24 agosto 2016 e successivi;
" in particolare, in relazione a utenti connessi a reti canalizzate gestite in affidamento dagli enti locali da esercenti che svolgano lattività di distribuzione, misura e vendita di altri gas a mezzo di reti canalizzate come definita nel TIUC, larticolo 11, comma 2, della deliberazione prevede modalità differenziate di determinazione delle agevolazioni, distinguendo tra reti canalizzate che rispettino i requisiti di cui allarticolo 64, comma 3, della RTDG e che quindi risultino soggette alla regolazione tariffaria ex ante dellAutorità e altre reti;
" larticolo 20, comma 2, della deliberazione 252/2017/R/COM, prevede che lAutorità, sulla base dellandamento dei punti serviti dalle imprese distributrici, valuti se possano ricorrere le condizioni per lattivazione di meccanismi di compensazione dei ricavi per le imprese distributrici, conseguenti alla riduzione del numero di punti serviti in conseguenza degli eventi sismici.


CONSIDERATO CHE:

" in data 17 novembre 2017, si è chiusa la raccolta dai dati fisici, economici e patrimoniali necessari per determinare il costo dei servizi di distribuzione e misura del gas per lanno 2018;
" in relazione ai servizi di distribuzione e misura di gas diversi dal naturale, delle 74 imprese distributrici che hanno partecipato alla raccolta: × 32 imprese distributrici hanno compilato e trasmesso per via telematica in modo completo la modulistica predisposta dalla Direzione Infrastrutture, Energia e Unbundling dellAutorità;
× 34 imprese hanno dichiarato di servire, alla data del 31 dicembre 2016, in tutte le località gestite un numero di punti di riconsegna inferiore a 300;
× 8 imprese non hanno trasmesso alcun dato;
" sulla base delle informazioni a disposizione della Direzione Infrastrutture, Energia e Unbundling, dellAutorità, delle 8 imprese che non hanno trasmesso alcun dato: × le imprese SERVIZI & IMPIANTI RETI GAS S.r.l. ID 3344, QUATTROPETROLI S.p.a. ID 669, PA.LA.GAS. S.r.l. ID 781, LIGURIA GAS S.r.l. ID 1843 e LAMPOGAS EMILIANA S.r.l. ID 1183 risultano servire, negli anni precedenti, località con un numero di punti di riconsegna inferiore a 300;
× limpresa ISGASTRENTATRE ID 23895 risulta servire località in avviamento;
× limpresa ULTRAGAS C.M. S.p.a. ID 793 risulta servire, negli anni precedenti, un numero di punti di riconsegna superiore a 300 nella località TORRE ORSAIA (SA) - ID Località 5796;
× limpresa distributrice ESSENERGIA Sas ID 14505, per la quale con deliberazione 437/2014/R/GAS sono state determinate le opzioni tariffarie gas diversi e le condizioni economiche di fornitura di gas di petrolio liquefatti per gli anni dal 2003 al 2013, non ha ad oggi reso disponibili 8
informazioni che consentano di stabilire se la medesima sia oggetto degli obblighi previsti in materia tariffaria dalla RTDG;
" limpresa BRIONGAS S.r.l. ID 90, che svolge il servizio di fornitura di gas diversi dal naturale in alcuni Comuni colpiti dagli eventi sismici verificatisi nei giorni del 24 agosto 2016 e successivi, ha comunicato di aver subito la perdita di numerosi utenti per effetto di tali eventi sismici e risulta servire meno di 300 punti di riconsegna.


CONSIDERATO CHE:

" in relazione al riconoscimento dei maggiori oneri derivanti dalla presenza di canoni di concessione: × larticolo 59, comma 2, della RTDG, prevede che, qualora i Comuni concedenti abbiano incrementato il canone delle concessioni di distribuzione ai sensi di quanto previsto dallarticolo 46-bis, comma 4, del decreto-legge 159/07, le imprese distributrici interessate possano presentare apposita istanza allAutorità per il riconoscimento dei maggiori oneri derivanti per effetto di tali disposizioni;
× larticolo 59, comma 3, della RTDG, stabilisce che condizioni necessarie perché lAutorità riconosca i maggiori oneri di cui allarticolo 59, comma 2, della RTDG sono che il Comune non abbia assegnato una nuova concessione successivamente allentrata in vigore del decreto-legge 159/07 e che la concessione sia scaduta;
× larticolo 59, comma 5, della RTDG, dispone che il riconoscimento dei maggiori oneri di cui allarticolo 59, comma 2, sia limitato al periodo che intercorre dalla data di efficacia dellaumento del canone fino alla data in cui viene aggiudicata la nuova gara;
× nel caso in cui il coefficiente GPi, di cui allarticolo 59, comma 4, della RTDG assuma valore pari a 1, ovvero il valore di 04/170 ,,0807 icVRD cui al medesimo comma della RTDG sia pari a 0, ovvero limpresa distributrice non abbia indicato lammontare massimo dei maggiori oneri riconosciuti (COLc,i) allatto dellinvio dei dati tariffari, il valore di COLc,i assume valore pari a zero;
× larticolo 59, comma 6, della RTDG, prevede che limpresa distributrice possa istituire unapposita componente tariffaria a copertura dei maggiori oneri di cui allarticolo 59, comma 2, della RTDG, denominata canoni comunali, di cui è data separata evidenza in bolletta;
× il medesimo articolo 59, comma 6, della RTDG, stabilisce che il valore della componente tariffaria di cui al punto precedente sia determinato dividendo lammontare massimo dei maggiori oneri riconosciuti COLc,i per il numero di punti di riconsegna atteso per lanno t, sulla base della miglior stima disponibile;
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× larticolo 59, comma 7, della RTDG, prevede che, nellistanza di cui allarticolo 59, comma 2, della RTDG, limpresa distributrice proponga per lapprovazione dellAutorità il valore della componente COLc,i;
× come indicato nelle FAQ pubblicate in relazione alla RTDG 2009-2012, la documentazione prodotta deve dimostrare leffettiva attivazione, da parte dei Comuni, dei meccanismi di tutela nei confronti delle fasce deboli di utenti di cui al comma 4, articolo 46-bis del decreto-legge 159/07, con un impegno formalizzato, scritto e pubblico, che non può limitarsi a una documentazione da cui si evinca una mera indicazione dellintenzione del Comune di attivare tali meccanismi di tutela;
× al fine di valutare lesistenza di un impegno formale dei Comuni ad attivare, a fronte dellincremento dei canoni di concessione, dei meccanismi di tutela nei confronti delle fasce deboli di utenti, sono stati ritenuti idonei documenti prodotti nella forma di delibere della giunta comunale o di altri organi competenti, provvedimenti del sindaco e determinazioni dirigenziali;
× la documentazione prodotta non è valutata rispondente alle prescrizioni della RTDG nei seguenti casi: o produzione di documentazione incompleta o nella forma di proposta di deliberazione;
o produzione di deliberazioni sospese per effetto di successivi provvedimenti;
o mancanza di un riferimento esplicito allattivazione di meccanismi di tutela nei confronti delle fasce deboli di utenti nel deliberato o nel determinato dei documenti prodotti o negli atti aggiuntivi allegati;
o mancanza nella documentazione prodotta dellindicazione della destinazione prioritaria dei fondi raccolti con lincremento dei canoni allattivazione dei meccanismi di tutela o indicazione di destinazioni alternative di tali fondi;
× 16 imprese distributrici hanno presentato, nellambito della raccolta dati per la definizione delle tariffe 2018, nuova istanza per lapplicazione della componente canoni comunali di cui allarticolo 59, comma 6, della RTDG, con riferimento a 30 località, indicando gli elementi per il calcolo dellammontare massimo del riconoscimento dei maggiori oneri derivanti dalla presenza di canoni di concessione.


RITENUTO OPPORTUNO:

" procedere secondo quanto previsto dallarticolo 3, comma 1, della RTDG e in coerenza con quanto indicato nei considerata, alla definizione e alla pubblicazione dei valori, validi per lanno 2018, relativi a: × tariffe obbligatorie e importi di perequazione bimestrale dacconto per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale;
× opzioni tariffarie gas diversi;
× componenti a copertura dei costi operativi e dei costi di capitale centralizzati della tariffa di riferimento TVD, relativa al servizio di distribuzione;
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× componenti a copertura dei costi operativi della tariffa di riferimento TVM, relativa al servizio di misura del gas naturale, ad eccezione della componente vope tinst ,)( , che eventualmente, potrà essere fissata con il provvedimento dellAutorità, la cui pubblicazione è prevista entro il 31 dicembre 2017, che disciplinerà le modalità di copertura dei costi relativi alle verifiche metrologiche per i gruppi di misura di classe maggiore di G6, per gli anni tariffe 2018 e 2019;
× tariffa di riferimento COT, relativa al servizio di commercializzazione dei servizi di distribuzione e misura del gas naturale;
" in relazione alla determinazione delle tariffe obbligatorie per il servizio di distribuzione del gas naturale: × tenere conto delle rettifiche di dati patrimoniali e fisici, secondo le decorrenze di cui allarticolo 4, della RTDG;
× in coerenza con lapproccio adottato per la determinazione delle tariffe obbligatorie negli anni 2014-2017, al fine di incrementare la stabilità delle tariffe, prevedere che i volumi di gas rilevanti utilizzati nelle determinazioni delle quote variabili delle tariffe obbligatorie a copertura dei costi del servizio di distribuzione siano determinati come media mobile dei dati relativi al gas distribuito nellultimo quadriennio disponibile;
× nel dimensionamento della componente Ä1(mis) della tariffa obbligatoria tenere conto di una stima degli oneri previsti per la copertura dei costi relativi alle verifiche metrologiche e dei costi dei sistemi di telelettura/telegestione e dei concentratori, tenendo anche conto dei possibili scenari connessi agli orientamenti espressi nel documento per la consultazione 759/2017/R/GAS;
" determinare le opzioni gas diversi secondo le disposizioni dellarticolo 2, comma 6, della RTDG, che disciplinano il caso di mancata comunicazione dei dati fisici relativi al numero di punti di riconsegna serviti, con riferimento allimpresa ULTRAGAS C.M. S.p.a. ID 793 per la regione Campania e allimpresa ESSENERGIA Sas ID 14505 per la regione Lazio;
" prevedere che per limpresa BRIONGAS SRL ID 90, in via provvisoria, siano confermate le opzioni tariffarie gas diversi approvate per il 2017 con la deliberazione 774/2016/R/GAS, in attesa che siano completati i necessari approfondimenti sulla situazione delle reti di distribuzione di gas diversi dal naturale in alcuni Comuni colpiti dagli eventi sismici verificatisi nei giorni del 24 agosto 2016 e successivi, anche in relazione allipotesi di attivazione di meccanismi di compensazione dei ricavi per le imprese distributrici, conseguenti alla riduzione del numero di punti serviti in conseguenza degli eventi sismici, prevista dalla richiamata deliberazione 252/2017/R/COM.
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RITENUTO OPPORTUNO:

" in relazione alle istanze per il riconoscimento dei maggiori oneri derivanti dagli incrementi dei canoni di concessione ai sensi di quanto previsto dal comma 4, articolo 46-bis, del decreto-legge 159/07: × procedere allapprovazione dellammontare massimo del riconoscimento dei maggiori oneri COLc,i di cui allarticolo 59, comma 4, della RTDG per le imprese distributrici che hanno fornito gli elementi necessari per la valorizzazione di tale ammontare e completa documentazione;
× prevedere che qualora ricorrano le condizioni previste dallarticolo 59, comma 2, e dallarticolo 59, comma 3, della RTDG, anche in relazione a quanto precisato nelle FAQ pubblicate, il recupero di eventuali periodi pregressi debba essere effettuato nel primo anno utile;
× escludere dal riconoscimento dei maggiori oneri COLc,i le imprese distributrici che non forniscano idonea documentazione di cui allarticolo 59, comma 3, lettera a), della RTDG o che non forniscano gli elementi necessari per la valorizzazione dellammontare massimo del riconoscimento dei maggiori oneri;
× in particolare, escludere dal riconoscimento di cui al precedente punto le imprese che non dimostrino che le risorse aggiuntive derivanti dallaumento del canone siano state destinate dai Comuni allattivazione di meccanismi di tutela nei confronti delle fasce deboli di utenti, poiché è solo questa la destinazione prevista dalle disposizioni di legge che si riflette favorevolmente sul sistema e può quindi configurare un costo riconoscibile in tariffa, in linea con la finalità di cui allarticolo 1 della legge 481/95;
× su queste basi, procedere al riconoscimento dellammontare COLc,i con riferimento alle località riportate nella Tabella 4 dellAllegato A al presente provvedimento, in relazione alle quali la documentazione allegata è risultata rispondente alle prescrizioni della RTDG, valutando invece come non idonee le istanze di riconoscimento con riferimento alle località di cui alla Tabella 5 dellAllegato A al presente provvedimento, in relazione alle quali dalla documentazione allegata non risulta limpegno formale dei Comuni ad attivare, a fronte dellincremento dei canoni di concessione, meccanismi di tutela nei confronti delle fasce deboli di utenti o non sono stati forniti gli elementi necessari per la valorizzazione dellammontare massimo del riconoscimento dei maggiori oneri






12
DELIBERA


Articolo 1 Approvazione delle tariffe obbligatorie per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale di cui allarticolo 40 della RTDG, per lanno 2018
1.1. Sono approvate le tariffe obbligatorie per i servizi di distribuzione, misura e commercializzazione del gas naturale, di cui allarticolo 40, della RTDG, per lanno 2018, come riportati nella Tabella 1 dellAllegato A al presente provvedimento, di cui forma parte integrante.


Articolo 2 Approvazione delle opzioni tariffarie gas diversi, per lanno 2018
2.1 Sono approvate le opzioni tariffarie gas diversi, di cui allarticolo 65, della RTDG, per lanno 2018, come riportate nella Tabella 2 dellAllegato A al presente provvedimento, di cui forma parte integrante.

2.2 Le opzioni tariffarie gas diversi relative allimpresa BRIONGAS S.r.l. ID 90 riportate nella Tabella 2 dellAllegato A sono approvate in via provvisoria.



Articolo 3 Determinazione degli importi di perequazione bimestrale dacconto relativi al servizio di distribuzione del gas naturale, per lanno 2018
3.1 Sono approvati gli importi di perequazione bimestrale dacconto per lanno 2018 relativi al servizio di distribuzione del gas naturale, di cui allarticolo 45, della RTDG, come riportati nella Tabella 3 dellAllegato A al presente provvedimento, di cui forma parte integrante.



Articolo 4 Aggiornamento di componenti a copertura dei costi di capitale centralizzati e dei costi operativi delle tariffe TVD, TVM e COT, per lanno 2018
4.1 La Tabella 4 e la Tabella 5, della RTDG, sono sostituite con la Tabella 4 e la Tabella 5 riportate nellAllegato B al presente provvedimento, di cui forma parte integrante.



13
Articolo 5 Approvazione dellammontare massimo del riconoscimento di maggiori oneri COLc,i
5.1 E approvato lammontare massimo del riconoscimento di maggiori oneri COLc,i, di cui allarticolo 59, della RTDG, per le località riportate nella Tabella 4 dellAllegato A al presente provvedimento, di cui forma parte integrante.



Articolo 6 Disposizioni finali
6.1 Il presente provvedimento è trasmesso alla Cassa per i servizi energetici e ambientali.

6.2 Il presente provvedimento è pubblicato sul sito internet dellAutorità www.autorita.energia.it.

14 dicembre 2017 IL PRESIDENTE Guido Bortoni

Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico - Rideterminazione di tariffe di riferimento per i servizi di distribuzione e misura del gas, per gli anni 2009-2016 AEEGSI - Pubblicato 2017.12.15

Con il presente provvedimento si procede alla rideterminazione delle tariffe di riferimento per i servizi di distribuzione e misura del gas per gli anni 2009-2016, sulla base di richieste di rettifica di dati pervenute entro la data del 15 settembre 2017.



Testo Allegato

1
DELIBERAZIONE 14 DICEMBRE 2017
858/2017/R/GAS

RIDETERMINAZIONE DI TARIFFE DI RIFERIMENTO PER I SERVIZI DI DISTRIBUZIONE E
MISURA DEL GAS, PER GLI ANNI 2009-2016


LAUTORITÀ PER LENERGIA ELETTRICA IL GAS
E IL SISTEMA IDRICO


Nella riunione del 14 dicembre 2017
VISTI:

" la direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale;
" la legge 14 novembre 1995, n. 481, come successivamente modificata e integrata;
" il decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, come successivamente modificato e integrato;
" il decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 2001, n. 244;
" la legge 27 ottobre 2003, n. 290, come successivamente modificata e integrata;
" la legge 23 agosto 2004, n. 239, come successivamente modificata e integrata;
" la legge 23 luglio 2009, n. 99, come successivamente modificata e integrata;
" il decreto legislativo 1 giugno 2011, n. 93, come successivamente modificato e integrato;
" la Parte II, del Testo Unico delle disposizioni della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2009-2012 (TUDG), recante Regolazione delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2009-2012(RTDG 2009-2012), come modificata in ultimo con la deliberazione dellAutorità per lenergia elettrica il gas e il sistema idrico (di seguito: Autorità) 10 ottobre 2013, 447/2013/R/GAS;
" la deliberazione dellAutorità 24 luglio 2014, 367/2014/R/GAS (di seguito: deliberazione 367/2014/R/GAS);
" la Parte II, del Testo Unico delle disposizioni della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 (TUDG), recante Regolazione delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 (RTDG 2014-2019), approvata con la deliberazione 367/2014/R/GAS, come successivamente modificata e integrata;
" la deliberazione dellAutorità 22 dicembre 2016, 775/2016/R/GAS (di seguito: deliberazione 775/2016/R/GAS);
2
" la Parte II, del Testo Unico delle disposizioni della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 (TUDG), recante Regolazione delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione 2014-2019 (RTDG 2014-2019), approvata con la deliberazione 775/2016/R/GAS (di seguito: RTDG);
" la deliberazione dellAutorità 28 aprile 2017, 145/2017/R/GAS (di seguito: deliberazione 145/2017/R/GAS);
" la deliberazione dellAutorità 6 aprile 2017, 220/2017/R/GAS;
" la determinazione del Direttore della Direzione Infrastrutture Energia e Unbundling dellAutorità 30 gennaio 2015, 3/15 (di seguito: determinazione 3/2015).

CONSIDERATO CHE:

" larticolo 4, comma 1, della RTDG prevede che: - le richieste di rettifica di dati relativi a incrementi patrimoniali e contributi possano essere presentate dalle imprese allAutorità in ciascun anno del periodo regolatorio 2014-2019 nelle finestre 1 febbraio - 15 febbraio e 1 settembre - 15 settembre;
- tali richieste di rettifica siano trasmesse secondo le modalità definite con Determina del Direttore della Direzione Infrastrutture, Energia e Unbundling;
" in relazione agli effetti delle rettifiche: - larticolo 4, comma 2, della RTDG prevede che le istanze di rettifica di dati relativi a incrementi patrimoniali e contributi, qualora comportino vantaggi per il cliente finale, siano accettate con decorrenza dallanno tariffario a cui è riferibile lerrore;
- larticolo 4, comma 3, della medesima RTDG prevede che le richieste di rettifica, qualora comportino vantaggi per le imprese distributrici, siano accettate con decorrenza dallanno tariffario successivo a quello della richiesta di rettifica;
- larticolo 4, comma 4, della RTDG prevede che le richieste di rettifica di dati fisici siano accettate per lanno tariffario a cui è riferibile lerrore;
" secondo quanto disposto dallarticolo 4, comma 5, della RTDG, le richieste di rettifica di dati, inoltrate allAutorità, comportano lapplicazione di una indennità amministrativa a carico dellimpresa distributrice che richiede la rettifica, pari all1% della variazione del livello dei vincoli ai ricavi attesi causato dalla rettifica medesima, con un minimo di 1.000 euro;
" con determinazione 3/2015 sono state indicate le modalità e le tempistiche di invio ed elaborazione dei dati e delle rettifiche, ai fini dellaggiornamento annuale delle tariffe e della messa a disposizione dei dati tariffari alle stazioni appaltanti.

3
CONSIDERATO CHE:

" sono state presentate, entro la data del 15 settembre 2017, richieste di rettifica e integrazione di dati patrimoniali oggetto di raccolte dati effettuate in anni precedenti il 2017, riferite a località servite dalle imprese distributrici di seguito elencate:
TABELLA A
IDAEEG DENOMINAZIONE IMPRESA DISTRIBUTRICE
47 SEI SERVIZI ENERGETICI INTEGRATI S.r.l. 318 AMALFITANA GAS S.r.l. 378 ACAM GAS S.p.a.

380 EROGASMET S.p.a.

412 VENETA GAS S.pa. (istanza presentata da EROGASMET S.p.a., attuale gestore) 436 SEAB - SERVIZI ENERGIA AMBIENTE BOLZANO S.p.a.

807 ITALGAS RETI S.p.a.

860 LD RETI S.r.l. 1338 LARIO RETI GAS S.r.l. 20103 CENTRIA S.r.l. 22668 2i Rete Gas S.p.a.

24121 Blu Reti Gas S.r.l. 25367 INRETE Distribuzione energia S.p.a.


" sono state presentate, entro il 15 settembre 2017, istanze di rettifica di dati fisici dalla società 573-PREALPI GAS S.r.l., con riferimento alla località 4312- Gallarate e allanno 2015, e dalla società 926-AcegasApsAmga S.p.a., con riferimento alla località 310-Codroipo e allanno 2014;
" è stata presentata, entro la data del 15 settembre 2017, istanza di determinazione tariffaria dufficio dallimpresa distributrice 20103-CENTRIA S.r.l. con riferimento alle località 5312-Terranuova Bracciolini e 6576-Terranuova Bracciolini;
" sono state presentate, entro la data del 15 settembre 2017, istanze di rideterminazione tariffaria connesse al reperimento di documentazione contabile precedentemente non disponibile, riferite a località servite dalle imprese distributrici di seguito elencate:
TABELLA B
IDAEEG DENOMINAZIONE IMPRESA DISTRIBUTRICE
553 UNISERVIZI S.p.a.

682 GIGAS RETE S.r.l. 696 ENERCO DISTRIBUZIONE S.p.a.

791 TOSCANA ENERGIA S.p.a.

807 ITALGAS RETI S.p.a.

992 NOVARETI S.p.a.

4
1112 AS RETIGAS S.r.l. 3045 IRETI S.p.a.

20103 CENTRIA S.r.l. 24121 Blu Reti Gas S.r.l. 25367 INRETE Distribuzione energia S.r.l.
CONSIDERATO CHE:

" con deliberazione 145/2017/R/GAS sono state determinate le tariffe di riferimento definitive per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale per lanno 2016, sulla base di quanto disposto dallarticolo 3, comma 2, della RTDG;
" a seguito di alcune verifiche condotte dagli uffici della Direzione Infrastrutture, Energia e Unbundling dellAutorità sono emersi alcuni errori materiali nella deliberazione 145/2017/R/GAS per le località di seguito elencate:
TABELLA C
IDAEEG
DENOMINAZIONE
IMPRESA
DISTRIBUTRICE
ID LOCALITA DENOMINAZIONE LOCALITA
499 NEDGIA S.p.a. 10306 Vibonati sconfinamento di Sapri 499 NEDGIA S.p.a. 10313 Isernia sconfinamento di Pettoranello del Molise 807 ITALGAS RETI S.p.a. 9546 FUSCALDO (CS) 22668 2I RETE GAS S.p.a. 10271 Carnate sconf da Ronco Briantino 22668 2I RETE GAS S.p.a. 10272 Origgio sconf. da Saronno 25367 INRETE DISTRIBUZIONE ENERGIA S.p.a. 10231 BUDRIO (BO) Rotta Giardino, Guarda, via San Salvatore
RITENUTO CHE:

" in relazione alle rettifiche presentate nel mese di settembre 2017: - con riferimento alle richieste di rettifica di dati patrimoniali presentate dalle imprese distributrici di cui alla Tabella A: § in coerenza con quanto previsto dallarticolo 4, comma 2, della RTDG, sia opportuno accettare, ai fini delle rideterminazioni tariffarie per i servizi di distribuzione e misura del gas per gli anni dal 2009 al 2016, le richieste di presentate dalle imprese distributrici di cui alla seguente Tabella D, che comportano vantaggi per i clienti finali:
TABELLA D
IDAEEG DENOMINAZIONE IMPRESA DISTRIBUTRICE
380 EROGASMET S.p.a.

412 VENETA GAS S.pa. (istanza presentata da EROGASMET S.p.a., 5
attuale gestore) 436 SEAB - SERVIZI ENERGIA AMBIENTE BOLZANO S.p.a.

807 ITALGAS RETI S.p.a.

860 LD RETI S.r.l. 1338 LARIO RETI GAS S.r.l. 24121 Blu Reti Gas S.r.l.
§ in coerenza con quanto previsto dallarticolo 4, comma 3, della RTDG, sia opportuno prevedere che le istanze di rettifica e integrazione di dati patrimoniali, per le imprese distributrici di seguito elencate nella Tabella E, siano accettate in sede di approvazione delle tariffe di riferimento definitive per lanno 2017, entro il termine del 28 febbraio 2018, sulla base di quanto stabilito dallarticolo 3, comma 2, lettera b), della medesima RTDG e secondo le disposizioni riportate nellAllegato A alla determinazione 3/2015:
TABELLA E
IDAEEG DENOMINAZIONE IMPRESA DISTRIBUTRICE
47 SEI SERVIZI ENERGETICI INTEGRATI S.r.l. 860 LD RETI S.r.l. 25367 INRETE DISTRIBUZIONE ENERGIA S.p.a.


§ in coerenza con quanto previsto dallarticolo 4, comma 3, della RTDG, sia opportuno prevedere che le istanze di rettifica e integrazione di dati patrimoniali presentate a correzione di dati tariffari relativi ad anni precedenti allanno 2015, per le imprese distributrici di seguito elencate nella Tabella F, che comportano vantaggi per limpresa distributrice, siano accettate in sede di approvazione delle tariffe di riferimento definitive per lanno 2018, entro il termine del 28 febbraio 2019, sulla base di quanto stabilito dallarticolo 3, comma 2, lettera b), della medesima RTDG:
TABELLA F
IDAEEG DENOMINAZIONE IMPRESA DISTRIBUTRICE
47 SEI SERVIZI ENERGETICI INTEGRATI S.r.l. 318 AMALFITANA GAS S.r.l. 378 ACAM GAS S.p.a.

380 EROGASMET S.p.a.

412 VENETA GAS S.pa. (istanza presentata da EROGASMET S.p.a., attuale gestore) 436 SEAB - SERVIZI ENERGIA AMBIENTE BOLZANO S.p.a.

807 ITALGAS RETI S.p.a.

860 LD RETI S.r.l. 1338 LARIO RETI GAS S.r.l. 6
20103 CENTRIA S.r.l. 22668 2i RETE GAS S.p.a.


- in relazione alle richieste di rettifica di dati fisici, in coerenza con quanto previsto dallarticolo 4, comma 4, della RTDG, secondo cui le richieste di rettifica di dati fisici sono accettate per lanno tariffario a cui è riferibile lerrore: § sia opportuno accettare, ai fini delle rideterminazioni tariffarie per i servizi di distribuzione e misura del gas per gli anni dal 2009 al 2016, la richiesta di rettifica di dati fisici presentata dalla società 926- AcegasApsAmga S.p.a., con riferimento alla località 310-Codroipo per lanno 2014, con decorrenza dalle tariffe dellanno 2016;
§ sia opportuno prevedere che la richieste di rettifica e integrazione di dati fisici presentata dalla società 573-PREALPI GAS S.r.l., con riferimento alla località 4312-Gallarate per lanno 2015, sia accettata in sede di approvazione delle tariffe di riferimento definitive per lanno 2017, entro il termine del 28 febbraio 2018, sulla base di quanto stabilito dallarticolo 3, comma 2, lettera b), della medesima RTDG;
- in relazione alle istanze di determinazione tariffaria dufficio: § sia opportuno prevedere che listanza presentata dallimpresa distributrice 20103-CENTRIA S.r.l., con riferimento alle località 5312-Terranuova Bracciolini e 6576-Terranuova Bracciolini, sia processata in tempo utile per lapprovazione delle tariffe di riferimento definitive per lanno 2017, entro il termine del 28 febbraio 2018, secondo le disposizioni riportate nellAllegato A alla determinazione 3/2015;
- in relazione alle istanze di rideterminazione tariffaria di cui alla Tabella B: § sia opportuno prevedere che le medesime istanze siano processate in tempo utile per lapprovazione delle tariffe di riferimento definitive per lanno 2018 e che le decorrenze delle rettifiche siano fissate in coerenza con quanto previsto dallarticolo 4 della RTDG e secondo le disposizioni riportate nellAllegato A alla determinazione 3/2015. - sia necessario procedere alla rideterminazione delle tariffe di riferimento per gli anni dal 2009 al 2016 in relazione alle rettifiche di cui ai precedenti punti;
- in relazione alle rettifiche dei dati presentate e accolte nella rideterminazione tariffaria di cui al presente provvedimento, sia opportuno applicare lindennità amministrativa prevista dallarticolo 4, comma 5, della RTDG.

7
RITENUTO OPPORTUNO:

" procedere alla correzione degli errori materiali riscontrati nella deliberazione 145/2017/R/GAS in relazione alla tariffe di riferimento definitive per i servizi di distribuzione e misura per lanno 2016, per le località elencate nella Tabella C

DELIBERA


Articolo 1 Rideterminazione di tariffe di riferimento per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale per gli anni dal 2009 al 2016
1.1 Sono approvati i valori delle tariffe di riferimento per i servizi di distribuzione e misura del gas naturale: " per lanno 2009 come riportati nella Tabella 1 allegata al presente provvedimento, di cui forma parte integrante;
" per lanno 2010 come riportati nella Tabella 2 allegata al presente provvedimento, di cui forma parte integrante;
" per lanno 2011 come riportati nella Tabella 3 allegata al presente provvedimento, di cui forma parte integrante;
" per lanno 2012 come riportati nella Tabella 4 allegata al presente provvedimento, di cui forma parte integrante;
" per lanno 2013 come riportati nella Tabella 5 allegata al presente provvedimento, di cui forma parte integrante;
" per lanno 2014 come riportati nella Tabella 6 allegata al presente provvedimento, di cui formano parte integrante;
" per lanno 2015 come riportati nella Tabella 7 allegata al presente provvedimento, di cui formano parte integrante;
" per lanno 2016 come riportati nella Tabella 8 allegata al presente provvedimento, di cui formano parte integrante.



Articolo 2 Indennità amministrativa
2.1 Lindennità amministrativa di cui allarticolo 4, comma 5, della RTDG si applica alle imprese elencate nella Tabella 9 allegata al presente provvedimento, di cui forma parte integrante.

8
Articolo 3 Disposizioni finali
3.1 Il presente provvedimento è trasmesso alla Cassa per i servizi energetici e ambientali 3.2 Il presente provvedimento è pubblicato sul sito internet dellAutorità www.autorita.energia.it.

14 dicembre 2017 IL PRESIDENTE Guido Bortoni

Informat Paper News - alternativasostenibile.it

A Ecomondo i migliori esperti a livello globale dell'economia circolare alternativasostenibile.it - Pubblicato 2016.11.06

La promozione della circular economy, tema portante di ECOMONDO (8-11 novembre), porterà nei prossimi giorni alla Fiera di Rimini i principali attori italiani ed europei impegnati a creare un terreno favorevole a quello che si sta imponendo come il nuovo driver per lo sviluppo della green economy. All’interno di un programma

OGCI Climate Investments investe un miliardo di dollari per accelerare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni alternativasostenibile.it - Pubblicato 2016.11.05

La Oil and Gas Climate Initiative (OGCI) ha annunciato oggi un investimento di un miliardo di dollari nel corso dei prossimi 10 anni, per sviluppare e accelerare la diffusione commerciale di tecnologie innovative a basse emissioni. OGCI Climate Investments (OGCI CI) avrà lo scopo di diffondere, allinterno di OGCI e oltre, nuove tecnologie sviluppate con successo. Uno degli obiettivi sarà anche quello di identificare modi diversi per ridurre l'intensità energetica nei settori dei trasporti e dellindustria. Lavorando in partnership con iniziative affini nei diversi gruppi di stakeholder e nei diversi settori, OGCI Climate Investments ritiene che il suo impatto in termini di riduzione delle emissioni potrà essere moltiplicato nelle diverse applicazioni industriali. In una dichiarazione congiunta, i vertici delle 10 società energetiche oil and gas che compongono OGCI hanno dichiarato: La creazione di OGCI Climate Investments dimostra la nostra volontà collettiva di fornire soluzioni tecnologiche su larga scala creando un salto di qualità che aiuterà a contrastare il cambiamento climatico. Siamo impegnati personalmente a garantire che, lavorando insieme, le nostre compagnie giochino un ruolo chiave nel ridurre le emissioni di gas serra continuando comunque a fornire lenergia di cui il mondo ha bisogno. Questo investimento rappresenta un livello di collaborazione e una condivisione delle risorse in questo campo senza precedenti nellindustria oil and gas. Questa nuovo, ulteriore investimento andrà ad integrare i programmi già esistenti per le tecnologie low carbon delle singole società e si avvarrà delle competenze e delle risorse delle aziende associate. Attraverso confronti con gli stakeholder e un dettagliato lavoro tecnico, OGCI ha individuato due iniziali aree di interesse: accelerare l'introduzione di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio; ridurre le emissioni di metano da parte dell'industria petrolio e gas al fine di massimizzare i benefici climatici del gas naturale. OGCI ritiene che questi siano settori in cui l'industria oil and gas esercita un'influenza significativa e dove il suo lavoro di collaborazione può avere l'impatto maggiore. Oltre a questo, OGCI Climate Investments effettuerà anche investimenti che supportino il miglioramento dellefficienza energetica e operativa nelle industrie ad alta intensità energetica. In particolare, OGCI Climate Investments lavorerà a stretto contatto con gli altri attori industriali interessati per aumentare l'efficienza energetica in tutte le modalità di trasporto. Il CEO e il team di manager di OGCI Climate Investments saranno annunciati prossimamente. La formazione dell'OGCI Climate Investments sarà soggetta allottenimento di eventuali autorizzazioni regolatorie. LOil and Gas Climate Initiative è stata progettata per catalizzare azioni concrete per ridurre le emissioni di gas serra. Liniziativa è diretta dai CEO di dieci compagnie oil&gas che intendono guidare la risposta dell'industria ai cambiamenti climatici.Le aziende che compongono OGCI - BP, CNPC, Eni, Pemex, Reliance Industries, Repsol, Royal Dutch Shell, Saudi Aramco, Statoil e Total - insieme rappresentano un quinto della produzione di petrolio e gas del mondo. LOGCI è stata istituita a valle della discussione tenutasi in occasione del World Economic Forum Annual Meeting del 2014, ed è stata lanciata ufficialmente al vertice sul clima convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite a New York nel settembre 2014. di Andrea Pietrarota

La Ellen Macarthur Foundation protagonista ad Ecomondo alternativasostenibile.it - Pubblicato 2016.11.05

E listituzione leader, nel mondo, per la promozione e lo sviluppo delleconomia circolare. La Ellen MacArthur Foundation sarà protagonista ad ECOMONDO (8-11 novembre, fiera di Rimini) grazie alla presenza di AshimaSukhdev, project manager della associazione fondata nel 2010 nel Regno Unito, che interverrà al convegno Circular Economy & Smart Cities: opportunità e prospettive, in programma mercoledì 9 novembre (ore 14 18). Il convegno sarà presieduto dal professor Gian Marco Revel, Università Politecnica delle Marche, Coordinatore Piattaforma Tecnologica Italiana delle Costruzioni e sarà chiuso da Carlo Maria Medaglia, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dellAmbiente. Nella stessa giornata Ashima Sukhdev interverrà inoltre allincontro Le città: driver della green economy in programma nella sessione conclusiva degli Stati Generali della Green Economy (8-9 novembre) al quale è prevista anche la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Del Rio. La Ellen MacArthur Foundation prende il nome dalla sua fondatrice e presidente, Ellen MacArthur, velista britannica che dopo avere battuto, nel 2005, il record mondiale della circumnavigazione del globo, nel 2009 ha interrotto, a soli 33 anni, la carriera di velista per dedicarsi a tempo pieno alla sua battaglia in favore dellambiente. Una battaglia che lha trasformata nella leader della circular economy come lha definita Adam Bryant, direttore editoriale Live Journalism per il New York Times, nellintervista live trasmessa nella giornata di ieri dal canale Facebook New York Times Science e visualizzata finora da circa 87mila persone. E stata proprio lesperienza vissuta in mare, in situazioni di risorse limitate, a fare maturare nellallora campionessa della vela la consapevolezza della finitezza delle risorse su cui si basa la nostra economia e dunque della necessità di investire su un nuovo modello di sviluppo, basato sul concetto di economia circolare. Il compito che si pone la Ellen MacArthur Foundation è quello di fare inserire la Circular economy nellagenda della politica, dellindustria e della formazione accademica. Grazie ad una rete di Global Partners di assoluto rilievo (Cisco, Google, H&M, Intesa Sanpaolo, NIKE Inc., Philips, Renault, and Unilever), la Ellen MacArthur Foundation persegue e realizza lo sviluppo dellEconomia Circolare nei settori del business mondiale. Attraverso un team di esperti analisti, produce studi e approfondimenti. E inoltre impegnata nel diffondere linsegnamento della Circular Economy attraverso collaborazioni con scuole e università tra le più quotate a livello globale (Bradford University, CranfieldUniversity, University College London, Delft University of Technology, Arizona State University, University of Sao Paulo). Ashima Sukhdev fa parte del team Insight & Analysis della Ellen MacArhur Foundation ed è stata la coordinatrice dello studio Growth Within: a circular economy vision for a competitive Europe. di Andrea Pietrarota

Cresce il biogas in Friuli Venezia Giulia alternativasostenibile.it - Pubblicato 2016.11.05

Il Friuli Venezia Giulia è una delle realtà economiche più vivaci del Paese, dispone di una superficie agricola totale (SAT) pari al 35% della sua superficie, nella quale sono presenti piantagioni estensive coltivate principalmente a seminativo, che danno occupazione al 3,2% della popolazione attiva. Le vaste aree montane e collinari dalle quali nasce e scende a valle un fitto reticolo di fiumi, rendono la Regione particolarmente adatta anche allallevamento. Nellambito degli allevamenti zootecnici prevalgono quelli dei bovini, ai quali si dedicano il 65% delle aziende: essi sono diffusi soprattutto nella zona di Pordenone e Udine, mentre nella zona di Gorizia e Trieste primeggiano allevamenti di suini. In questo contesto si colloca il costante aumento delle dimensioni medie delle aziende agricole e degli allevamenti che in questa Regione supera la media italiana. Questo trend favorisce il raggiungimento della dimensione ottimale per lo sviluppo degli impianti di produzione di energia a biogas che rappresentano unimportante opportunità reddituale per gli imprenditori agricoli e che vanno a corroborare le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici sulle quali è ormai stata raggiunta una generale convergenza, come è dimostrato dagli accordi sottoscritti da ben 196 paesi nel dicembre 2015 a Parigi nel corso della COP21 dellUnited Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). Le prospettive positive sono confortate dallaumento della produzione di energia elettrica da biogas, che ha da anni un forte sviluppo: nel periodo 2013/2014 per il Friuli Venezia Giulia si riscontra un +13% rispetto al +10,1 % nazionale. Nel 2014 la produzione di energia elettrica da biogas rappresenta il 57% della produzione dovuta alle bioenergie, mentre biomasse e bioliquidi raggiungono la quota rispettivamente del 32% e 11%. L'articolo di Federica Schenato, laureata in Statistica ed esperta di statistiche ambientali, prosegue in allegato. di Andrea Pietrarota

Le materie prime del futuro alla mostra Exnovomaterials di Ecomondo 2016 alternativasostenibile.it - Pubblicato 2016.11.05

Rappresentano il passo avanti nellindustria del riciclo, la svolta già in atto che consentirà di ridefinire il concetto stesso di materia prima. Sono i nuovi materiali che, grazie alla sperimentazione e alle nuove tecnologie, realizzano il concetto delleconomia circolare in una direzione rivoluzionaria per lindustria e lambiente. La mostra EXNovoMaterials in the circular economy, visitabile nella hall allingresso sud della Fiera di Rimini durante ECOMONDO, le racconterà con modalità scientifiche ma anche spettacolari nelledizione che celebra il ventennale del salone internazionale. Nuove materie che cambieranno il nostro modo di vivere sintetizza Roberto Coizet, curatore dellesposizione realizzata in collaborazione con Centro Materia Rinnovabile e Edizioni Ambiente. La terza sezione della mostra (Spazio della Sperimentazione e Innovazione), accompagnerà in un viaggio alla scoperta dei nuovi materiali realizzati da una decina di start up del nostro Paese. Arriva dal Piemonte Poliphenolia, realtà che crea e produce creme anti invecchiamento utilizzando polifenoli estratti da bucce e semi di uva al termine del processo di vinificazione. Tra i primi a studiare i polifenoli in materiali per applicazioni mediche, Poliphenolia applica la conoscenza sulle proprietà biomediche dei polifenoli alla cosmetica Due giovani donne, Antonella Bellina e Elisa Volpi, due professioniste della moda, sono i volti dietro a DueDiLatte, marchio che utilizza tessuti ricavati dal latte. Grazie atecniche di bio ingegneria è possibile ricavare una fibra estremamente naturale, dalle qualità uniche. I tessuti hanno infatti la caratteristica di nutrire e idratare la pelle. T-shirt, maglie e maglioncini oltre al look curano anche il corpo. Dalla plastica& alla super-plastica: è quello che fa lazienda Werner & Mertz che attraverso un particolare processo riesce a ottenere dalla plastica una tipologia addirittura più resistente che viene usata per produrre bottiglie per detersivi. Fertilana realizza invece, utilizzando gli scarti della lana di pecora, un ottimo fertilizzante adatto alla bioagricoltura. Mogu (in giapponese, fungo) è il nome del progetto della Mycoplast, start up che sfruttando gli scarti agricoli e alimentari, come la paglia di riso, la segatura, i fondi del caffè e la buccia di pomodori e patate, e trasformandoli in cibo per tipi particolari di funghi, riesce ad ottenere un biomateriale leggero come il polistirolo e biodegradabile, impermeabile e resistente alla fiamma, sostitutivo delle terracotte. In Italia si consumano 13 miliardi di uova allanno. E uninfinità di gusci, che nessuno usa. Tranne un team di ricercatori, che ha trovato un metodo per calibrare gusci duovo e argilla, ottenendo un nuovo cemento completamente biocompatibile. Si tratta dei ricercatori di Calchéra San Giorgio, Centro di Ricerca e Formulazione che studia e produce materiali specifici per il restauro, il consolidamento strutturale ed il risanamento di edifici di interesse storico culturale. GS4C è la start up milanese che lavorando con il basalto e trasformandolo in una fibra elastica propone una alternativa al vetro resina, materiale usato per la costruzione delle barche a vela non riciclabile a differenza del basalto. Si potrà così in futuro evitare laffondamento delle imbarcazioni arrivate a fine vita. Stone-brick, recuperando gli scarti della lavorazione lapidea, ovvero il cosiddetto fango di segagione che deriva dal taglio delle pietre, ottiene nuovo materiale per ledilizia, sviluppato con una tecnologia innovativa. Dal tavolo degli aperitivi allarredamento. E la nuova vita degli anacardi. I ricercatori dellazienda triestina AEP Polymers, analizzandone il guscio, sono riusciti a trasformarli in polimeri liquidi e schiume adatti per lisolamento e larredo. Equipolymers ha scoperto il modo per rendere eco-compatibili le bottiglie della Coca Cola. Grazie al lavoro di ricercatori italiani si è riusciti ad ottenere un riciclo della plastica P.E.T. tanto puro da poter essere utilizzato come componente della bottiglia più celebre al mondo di cui si producono circa 1 miliardo e 300 milioni anno di esemplari. Un accordo con la multinazionale consentirà di inserire nelle bottiglie una componente fino al 10% di nuovo materiale biocompatibile. di Andrea Pietrarota

Edilizia: sostenibile, innovativo e sicuro. E' "Condominio Eco" alternativasostenibile.it - Pubblicato 2016.11.02

La fiera Torna a Rimini dall'8 al all'11 novembre 2016 all'interno della fiera della green economy Ecomondo, Condominio Eco: la fiera nazionale dedicata al "condominio sostenibile", organizzata da Ecoarea Srl in collaborazione con Rimini Fiera. Titolo di questa terza edizione: 2026, il condominio che verrà. A quattro anni dalla riforma del condominio che ha dichiarato guerra a burocrazie, sprechi e leggi non più idonee ad amministrare con profitto unità immobiliari e palazzi, si sta assistendo a un concreto cambiamento di rotta a favore di soluzioni, strumenti e servizi sempre più caratterizzati da efficienza, risparmio e soluzioni per migliorare le relazioni fra gli stessi condòmini. Il "mondo" condominio I condomini in Italia sono più di un milione e, come gran parte degli edifici esistenti, soffrono di un grave stato di inefficienza energetica. Secondo i dati incrociati delle diverse associazioni di amministratori di condominio, oltre il 60% di queste unità ha un impianto di riscaldamento vecchio di più di 15 anni, spesso ancora funzionante a gasolio, con grossi costi per cittadini e ambiente; mentre il 23% del totale di questi edifici, dove statisticamente abita più di un italiano su due, può definirsi in pessimo stato di conservazione. Ciò si traduce in grandi opportunità per chi opera nel campo del risparmio energetico, dell'isolamento termico, della sicurezza, della domotica, dei nuovi materiali, dei servizi centralizzati: solo per citare alcuni dei settori target di Condominio Eco. Un segmento di business imperniato su efficienza e sostenibilità, che registra un trend positivo grazie anche a forme di aiuto economico ormai strutturate, come quella degli eco-bonus governativi. Gli espositori di Condominio Eco Anche quest'anno a Condominio Eco troveranno posto professionisti e aziende che si dedicano alla qualificazione edile ed energetica degli edifici: con materiali, tecnologie, prodotti e realizzazioni di nuovissima generazione. Fra gli espositori anche aziende di isolamento, coibentazione, riscaldamento, domotica, energie rinnovabili e alternative. E ancora produttori di tetti, pareti impermeabili, centrali termiche, soluzioni contro l'umidità di risalita, tecnologie per il risparmio della corrente elettrica, trattamento acqua, ascensori e tanto altro. Gli eventi di Condominio Eco Numerosi e tutti interessanti gli eventi che arricchiranno la terza edizione di Condominio Eco. Da quest'anno saranno coordinati da due autorevoli personalità del "mondo condominio": Francesco Schena (esperto Sole 24 Ore e docente di corsi di formazione professionale rivolti agli amministratori di condominio) e dall'accademico Mauro Alvisi, presidente di ECCOS (European Condo Center Observatory of Studies). Si tratta di un nuovo centro studi per l'analisi del fenomeno del social housing sotto il profilo statistico, economico, tecnologico e culturale. Fra gli ospiti di spicco dei tanti convegni che avranno per teatro Condominio Eco, il sottosegretario del ministero dello sviluppo economico Antonio Gentile e Francesco Profumo: quest'ultimo a Rimini in veste di presidente IREN (società di multiservizi operante nella produzione e distribuzione di energia elettrica e teleriscaldamento). Entrambi, invitati da Ecomondo, interverranno sul tema "Circular economy & Smart Cities: opportunità e prospettive" (mercoledì 9 novembre, dalle 14 alle 17,30). Prima di loro, in apertura di fiera, da segnalare anche "Spazi aperti e verde condominiale" (a cura dell'Associazione Italia di Architettura del Paesaggio) e "Come migliorare l'efficienza energetica e la sicurezza sismica dei condomini" (a cura della rivista Ingenio). "Scusi ho finito il sale: social housing e dintorni. Come cambieranno le dinamiche di convivenza nei condomini" è invece il tema più scanzonato (ma anch'esso ricco di spunti interessanti) su cui interverrà la giornalista RAI e blogger Lucia Cuffaro, autrice del libro Fatto in casa. Smetto di comprare tutto ciò che so fare. Da segnalare poi giovedì 10 novembre, la seconda edizione degli Stati generali del Condominio, moderati da Francesco Schena (esperto del Sole 24 Ore). Per tutti gli altri eventi si suggerisce di consultare il programma aggiornato sulla pagina www.condominioeco.eu/eventi. La collocazione dentro Ecomondo Quest'anno l'area espositiva di Condominio Eco darà il benvenuto al pubblico nel sempre più frequentato Ingresso Est, dentro la Città Sostenibile (La via italiana alle Smart City), da sempre una dei maggiori centri di interesse di Ecomondo, luogo ideale dove connettersi con gli operatori dell'industria verde. Orari e modalità di visita della fiera su www.condominioeco.it. di Tommaso Tautonico

Informat Paper News - cmcc.it

C’era una volta a Giove - CMCC cmcc.it - Pubblicato 2018.10.16

Intervista di Laura Caciagli Prima il sogno di diventare maestra elementare. Poi il colpo di fulmine per la geologia con Viaggio al centro della Terra. Conosciamo meglio Monia Santini, ricercatrice CMCC della Divisione IAFES di Viterbo, fra collezioni di minerali, passioni scientifiche e film di gangster americani. Cosa fai al CMCC? Lavoro alla Divisione

Uso del suolo ed emissioni: una valutazione del raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi - CMCC cmcc.it - Pubblicato 2018.10.15

Photo by John Price on Unsplash Per porre un limite al riscaldamento globale e raggiungere gli obiettivi di lungo termine dellAccordo di Parigi, dobbiamo cambiare il modo in cui usiamo la terra: la lotta alla deforestazione e il potenziamento dellattuale capacità dei sink di carbonio di assorbire la CO2 atmosferica saranno fondamentali per ridurre le emissioni. Gli ecosistemi terrestri, e in particolar modo le foreste, assorbono circa un terzo delle emissioni totali di CO2 imputabili alle attività umane. Se anche in seguito si renderà necessario limpiego di nuove tecnologie per rimuovere lanidride carbonica atmosferica, le foreste sono, al momento, il più importante strumento per lassorbimento del carbonio di cui lumanità possa disporre. Nel Rapporto Speciale IPCC appena pubblicato, Global Warming of 1.5°C sono illustrate le diverse strategie di mitigazione per ottenere una riduzione netta delle emissioni, indispensabile per limitare il riscaldamento globale a 1.5°C (con superamento limitato o pari a zero di tale soglia). Nel rapporto è inoltre mostrato uno spaccato delle emissioni di CO2 nette globali prodotte dallattività umana, mostrando lincidenza dei diversi contributi: combustibili fossili e industria, agricoltura, foreste e altri usi del suolo (AFOLU Agriculture, Forestry and Other Land Use), bioenergia con la cattura e lo stoccaggio del carbonio (BECCS BioEnergy with Carbon Capture and Storage); il rapporto precisa anche, però, che le stime relative alle emissioni del settore AFOLU [&] non sono necessariamente confrontabili con le stime degli inventari nazionali dei gas serra. Questo perché, diversamente dalle emissioni derivanti dalluso dei combustibili fossili o del settore industriale, emissioni e sink di carbonio legati ai diversi usi del suolo sono notoriamente difficili da stimare e verificare. Attualmente, esiste una differenza di circa 4 gigatonnellate di CO2 allanno (pari a circa il 10% del totale delle emissioni di CO2 prodotte dallattività umana, per il periodo di riferimento considerato nella misurazione) nella stima delle emissioni antropogeniche globali derivanti dai diversi usi del suolo fornita dai modelli globali (e valutata nellultimo Rapporto di Valutazione IPCC, AR5) e dagli inventari nazionali dei gas serra (riferita alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, UNFCCC). La comunità globale degli esperti di modellistica e i governi nazionali, infatti, si avvalgono di metodi diversi per fare le loro valutazioni, cosa che rende molto difficile monitorare i progressi per il raggiungimento degli obiettivi di Parigi. Come conciliare quindi le differenze concettuali nella stima delle riserve di carbonio forestali delle diverse misurazioni, dai modelli e dagli inventari nazionali dei gas serra? Un nuovo studio pubblicato di recente su Nature Climate Change (tra gli autori, anche la ricercatrice CMCC Lucia Perugini) esplora le ragioni di queste differenze, e suggerisce strategie per rendere più omogenee e confrontabili tali valutazioni. Scendendo nel dettaglio, lo studio va a quantificare le differenze riscontrate tra le stime degli assorbimenti/rilasci di gas serra in atmosfera dal suolo (noti nel complesso come flussi di carbonio), riportate dai Paesi nei propri inventari e prodotte dalla comunità internazionale degli esperti di modellistica. Come evidenziato nello studio, le stime da essi riportate sono diverse, essenzialmente perché utilizzano diversi approcci per definire che cosa siano i flussi antropogenici, attribuibili cioè alle diverse attività umane. In altre parole, le ragioni di questa discrepanza risiedono nel diverso modo di stimare quale parte di un sink forestale di carbonio sia effettivamente antropogenico. Avendo diverse finalità e obiettivi, la comunità scientifica internazionale (che con il suo lavoro supporta i rapporti di valutazione dellIPCC) e le linee guida IPCC per la realizzazione degli inventari dei gas serra (utilizzate dai governi per la propria contabilizzazione delle emissioni) hanno sviluppato diversi approcci per distinguere cosa sia antropogenico, cioè prodotto dalle attività umane, da ciò che non lo è, in relazione alle fonti di rilascio e assorbimento dei gas serra terrestri. Entrambi gli approcci sono validi nei propri ambiti specifici, ma non sono confrontabili. A livello globale, quindi, lo studio ha evidenziato come l80% di questa differenza risieda nelle diverse stime dei sink antropogenici forestali, sia nei Paesi sviluppati che nei Paesi in via di sviluppo. In particolare, gli inventari nazionali dei gas serra spesso includono le stime di ampie aree forestali gestite e gli impatti degli effetti indiretti (i cambiamenti ambientali, come lazione fertilizzante della CO2, i depositi di azoto e i cambiamenti climatici). I modelli globali, invece, stimano i flussi di carbonio antropogenici tenendo in considerazione pochissime attività di gestione, tipicamente su aree forestali gestite più piccole, mentre includono la maggior parte degli effetti indiretti sulle foreste nella cosiddetta risposta residuale del suolo (di natura non antropogenica). Questo divario, suggeriscono gli autori, può essere in buona parte colmato se gli impatti dei cambiamenti ambientali (effetti indiretti) sulle terre gestite (figura 5 del paper di Nature Climate Change) sono sommati agli effetti diretti valutati da AR5. Il gap è ulteriormente recuperato se si tiene conto anche delle differenze di area delle terre gestite tra gli inventari nazionali e i modelli globali. Per realizzare un inventario globale dei gas serra il più possibile solido e affidabile, lo studio fornisce infine alcune raccomandazioni concrete. I Paesi dovrebbero fornire informazioni più trasparenti e complete su ciò che è incluso nei loro inventari (per esempio mappe, aree coltivate e cicli di coltivazione, età delle foreste e se e in caso affermativo, come gli effetti indiretti e naturali siano inclusi). Dal canto suo, la comunità scientifica internazionale degli esperti di modellistica dovrebbe ideare modelli, esperimenti e prodotti in modo da aumentare la loro confrontabilità con gli inventari nazionali, così da diventare strumenti sempre più importanti a livello politico. Il team di autori è guidato dal ricercatore Giacomo Grassi Joint Research Centre, European Commission, Ispra, Italy. Per ulteriori informazioni, leggi la versione integrale dellarticolo: Grassi G., et al. (2018) Reconciling global model estimates and country reporting of anthropogenic forest CO2 sinks, Nature Climate Change, doi:10.1038/s41558-018-0283-x Il post pubblicato su Carbon Brief:: Guest post: Credible tracking of land-use emissions under the Paris Agreement e larticolo: Tracking land-based CO2 emissions under the Paris Agreement(in lingua inglese).

Crescita, clima, sostenibilità: Romer, Nordhaus e il Premio Nobel che guarda al futuro - CMCC cmcc.it - Pubblicato 2018.10.11

Le intuizioni, la scienza e la visionarietà dei due economisti e come siano alla base di parte della ricerca CMCC, nelle parole di Carlo Carraro, Valentina Bosetti e Massimo Tavoni. Il Nobel allEconomia 2018 è stato assegnato a due studiosi statunitensi che hanno trovato il modo di integrare innovazione e sostenibilità nei modelli macroeconomici tradizionali. Gli scienziati del CMCC la cui ricerca si inserisce nel solco tracciato da Nordhaus e Romer spiegano perché questo Nobel è così importante. Paul Romer, professore di economia alla Stern School of Business di New York, ha creato nuovi strumenti per capire come il cambiamento tecnologico a lungo termine è determinato in uneconomia di mercato, si legge nel lungo documento che illustra la motivazione del premio conferito dallAccademia svedese. William Nordhaus, delluniversità di Yale, ha aperto la strada a un quadro per comprendere come leconomia e il clima del nostro pianeta siano reciprocamente dipendenti luno dallaltro. Entrambi hanno contribuito in modo rilevante e con una rottura rispetto agli schemi di analisi e alle teorie precendenti, proponendo un modo nuovo di leggere e interpretare la realtà, spiega Carlo Carraro, membro del Comitato Strategico della Fondazione CMCC. Romer ha messo in luce come i principali driver della crescita economica siano la conoscenza, la qualità del capitale umano e linnovazione tecnologica, discostandosi quindi dallapproccio tradizionale in cui i motori della crescita sono il capitale fisico, il lavoro, le risorse naturali. Ha letto con grande anticipo il ruolo fondamentale della conoscenza, che abbiamo visto dispiegarsi dagli anni 2000 in poi. Anche Nordhaus ha inserito una variabile nuova nei modelli di crescita, la variabile ambientale e climatica. Ha dimostrato che tenendo conto di questa variabile le prospettive di crescita possono essere molto diverse da quelle tradizionalmente pensate dagli economisti. A partire dalle analisi di Romer e dai modelli DICE/RICE creati da Nordhaus nei primi anni 90, diversi sono stati i tentativi di cogliere e sviluppare le intuizioni dei due studiosi. Il modello WITCH viene menzionato dal Comitato per il Nobel come esempio illustre di questi sforzi. Carlo Carraro, Massimo Tavoni (Direttore del nuovo European Institute on Economics and the Environment, EIEE, nato dalla partnership tra Fondazione CMCC e il think tank statunitense Resources for the Future), e Valentina Bosetti (senior scientist EIEE) hanno guidato il lavoro di ricerca che ha portato alla creazione di WITCH. Il nostro modello è stato il primo e uno dei pochissimi in grado di mettere insieme le idee proposte nelle analisi di Romer, ovvero la crescita endogena generata da innovazione e capitale umano, e nei modelli di Nordhaus, integrando le esternalità climatiche, spiega Carraro. WITCH è stato di fatto uno spin off dei modelli sviluppati da Nordhaus. Il classico caso della ricerca che poggia sulle spalle dei giganti, commenta Tavoni. Il bello del suo lavoro è che è sempre stato pubblicamente disponibile, apposta per essere usato, criticato e modificato. Un grande esperimento di trasparenza della scienza ante litteram. Oltre a essere un riconoscimento a due grandi scienziati, questo Nobel è unode al potenziale della macroeconomia di poter ancora contribuire ad affrontare i problemi di oggi e di domani, commenta Bosetti. Benchè la scienza macroeconomica sia stata spesso criticata, anche da Romer stesso, per essere autoreferenziale ed astratta, questo premio è un invito a reinterpretarla per applicarla al mondo reale. Secondo Tavoni, il premio assegnato a Nordhaus e Romer dimostra finalmente come leconomia, la salute del pianeta e la sostenibilità siano elementi molto legati luno allaltro, che non possono essere guardati in isolamento. Una visione che non è ancora pienamente considerata nei testi di economia e nelle teorie economiche tradizionali. Lapproccio di Nordhaus e Romer non è lunico, spiega Bosetti, ma fa parte di quella diversità necessaria per rispondere a domande sul futuro che sono complesse e che necessitano di tanti strumenti per essere esplorate. Diversamente dai modelli macroeconomici più ortodossi, Nordhaus e Romer hanno creato degli strumenti che riescono ad avvicinare approcci e discipline diversi, permettendo agli economisti di dialogare e collaborare con ingegneri, fisici dellatmosfera e scienziati ambientali. Il Nobel per le scienze economiche è stato annunciato lo stesso giorno in cui è uscito latteso rapporto dellIPCC Global Warming of 1.5°C, in cui lorganismo delle Nazioni Unite sottolinea lestrema urgenza di agire decisamente per ridurre le emissioni e limitare gli impatti dei cambiamenti climatici. Il rapporto è un importante messaggio sui pericoli che ci troviamo ad affrontare e su quello che deve essere fatto, ha dichiarato Nordhaus. Le politiche attuali sono molto indietro rispetto a quello che la scienza indica come la strada necessaria da percorrere. Ci sono stati molti progressi dal punto di vista della consapevolezza del problema da parte dellopinione pubblica, e in questo momento i governi stanno rimanendo indietro anche rispetto alla società. In una conferenza stampa a seguito dellannuncio del premio, Romer ha espresso una visione più ottimista. È del tutto fattibile che gli esseri umani producano meno carbonio. Ci saranno dei compromessi, ma una volta che cominceremo a ridurre le emissioni saremo sorpresi di come sia più facile di quanto ci aspettassimo.

INFOGRAFICA: Riscaldamento globale di 1.5°C - CMCC cmcc.it - Pubblicato 2018.10.08

Le implicazioni di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, a che punto siamo ora e quanta differenza può fare mezzo grado. dalla Fondazione CMCC uninfografica ispirata da IPCC Special Report on Global Warming of 1.5°C. Guarda linfografica (PDF 4,1 MB)

Governi approvano la Sintesi per Decisori Politici dell'IPCC Special Report on Global Warming of 1.5°C - CMCC cmcc.it - Pubblicato 2018.10.07

I materiali a disposizione sul sito del Focal Point IPCC per lItalia La cartella stampa della presentazione Infografica sul Report a cura del CMCC Governi approvano la Sintesi per Decisori Politici dellIPCC Special Report on Global Warming of 1.5°C Fonte: IPCC - http://www.ipcc.ch/report/sr15/ I materiali a disposizione sul sito del Focal Point IPCC per lItalia La cartella stampa della presentazione Infografica sul Report a cura del CMCC

Il Festival per la Terra torna a Venezia il 3-4 dicembre 2018 - CMCC cmcc.it - Pubblicato 2018.10.04

Fondazione Principe Alberto II di Monaco, Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) dellOnu, Fondazione CMCC Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), Museo oceanografico di Monaco e Orto botanico di Padova sono i partner della 3a edizione del Festival, co-prodotto da MRB Art e Università Ca Foscari Venezia. SAS il Principe Alberto II di Monaco e il Vice-presidente dellIPCC Youba Sokona terranno I discorsi di apertura. Il noto climatologo Nigel Tapper contribuirà come keynote speaker alledizione 2018 del Festival. Il progetto vincitore del Best Climate Solutions Award 2018 sarà premiato alla cena di gala del Festival. National Geographic, Radio Monte Carlo, ANSA e LifeGate media partner 2018. Monaco, 04 ottobre 2018 Il Festival per la Terra/Festival for the Earth torna nella laguna più famosa del mondo per la sua edizione 2018, con una vasta gamma di conferenze, workshop, incontri con artisti ed eventi che si terranno in diverse località a Venezia e dintorni il 3 e 4 dicembre prossimi. Alla sua terza edizione il Festival programmerà eventi anche presso il prestigioso Orto Botanico di Padova, uno dei più antichi e suggestivi del mondo: nellAuditorium saranno ospitate proiezioni cinematografiche e discussioni. Ancora una volta, i relatori del Festival saranno eccellenze del mondo accademico e professionale (vincitori di premi Nobel, Pulitzer e Goldman), ma anche membri di influenti organizzazioni internazionali. Siamo onorati di annunciare che il Principe Alberto II di Monaco e Mr. Youba Sokona, Vice-presidente del Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) dellONU, terranno i discorsi di apertura del Festival, seguiti tra gli altri dal climatologo di fama mondiale Nigel Tapper, che ha contribuito allo studio dellIPCC che ha portato alla consegna del Premio Nobel per la pace ad Al Gore e allIPCC, dal Premio Pulitzer Daniel Fagin e dal Premio Goldman Rossano Ercolini. La Fondazione CMCC è partner dellevento, e il Prof. Carlo Carraro fa parte dellAdvisory Board. Per informazioni dettagliate sui partner e i media partner dellevento, scarica qui il comunicato stampa ufficiale del Festival for the Earth (pdf). Mission Grazie ai suoi nuovi partner strategici, il Festival per la Terra conta di realizzare la sua missione e i suoi molti obiettivi intesi a: diffondere il messaggio che il cambiamento climatico è UNA ENORME OPPORTUNITÀ DI BUSINESS per il futuro di tutti accelerare la TRANSIZIONE DALLA TEORIA ALLA PRATICA, promuovendo e facilitando le opportunità di network tra le persone che stanno facendo la differenza, fornendo un ambiente favorevole ad accelerare le iniziative a favore del clima; collegando università (THINKERS), aziende innovative (IMPRENDITORI) e il pubblico in generale (CITTADINI / CONSUMATORI) in un triangolo ideale, facilitando lo sviluppo di grandi incubatori di start-up contribuire allo sviluppo di una CULTURA AMBIENTALE nelle generazioni future, diffondendo messaggi positivi e costruttivi al grande pubblico, informando e formando le persone sulle opportunità aperte dallemergenza ambientale. Festival for the Earth ha firmato a questo scopo molte partnership con scuole e università per far partecipare gli studenti alle sessioni del Festival. sviluppare NUOVE IDEE DI BUSINESS IN TUTTO IL MONDO. Il Festival promuove soluzioni vincenti provenienti dal prestigioso Best Climate Solutions Award, lanciato nellaprile 2018 e co-sponsorizzato dal Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici e dal Festival per la Terra, con particolare attenzione a Comunicare minacce e opportunità per il cambiamento climatico. Lautore del progetto vincitore presenterà la sua proposta durante un evento di gala di alto profilo a cui saranno presenti premi Nobel, Pulitzer e Goldman (relatori del Festival), e riceverà un premio di diverse migliaia di euro. Il Festival per la Terra Il Festival per la Terra è un incontro internazionale di due giorni volto a proporre a un pubblico più vasto possibilità di trasformazioni, riflessioni e modalità alternative per riformulare le questioni ambientali. Laccesso alla conoscenza e i flussi di informazioni sono molto importanti in quanto le attuali emergenze ambientali sollecitano un cambiamento radicale di prospettiva e pratiche. A tal fine il Festival per la Terra è stato concepito dallartista e ideatrice Maria Rebecca Ballestra, come un progetto artistico per la trasformazione sociale che mira a istigare la creatività diretta a processi di trasformazione positivi nella scienza, nelle discipline umanistiche, nelleconomia, nellecologia e nellarte. La sede della conferenza si alterna tra Venezia e il Principato di Monaco, due città già legate da forti legami storici, due luoghi simbolici in cui il rapporto tra acqua e terra (caratterizzato dalla sua scarsità) ha modellato le menti dei loro cittadini e la loro storia. A dicembre 2018 la terza edizione del Festival tornerà a Venezia e sarà ospitata nelle prestigiose sedi dellUniversità Ca Foscari, dellAteneo Veneto, del Museo di Storia Naturale di Venezia e dellOrto Botanico di Padova. Per maggiori informazioni:www.festivalfortheearth.com twitter: @Ffortheearth istagram: ffortheearth facebook: Festivalfortheearth

Informat Paper News - edizioniambiente.it

Una nuova materia rinnovabile | Edizioniambiente edizioniambiente.it - Pubblicato 2018.05.23

Guardare all’economia circolare, alla bioeconomia e in generale a un modello di sviluppo a prova di futuro e rispettoso dei confini planetari e sociali, richiede uno sguardo di scala globale, allenato alla complessità, attento alle differenze e necessariamente acuto. Materia Rinnovabile ha quest’obiettivo connaturato nella sua indole: fornire un punto di

Le parole della nuova mobilità | Edizioniambiente edizioniambiente.it - Pubblicato 2018.05.23

Elettrica, connessa, condivisa e multimodale: è con queste parole che Andrea Poggio, curatore del volume Green Mobility, racconta la nuova mobilità che, seppur lentamente, sta trasformando il panorama dei trasporti anche nel nostro paese. Intrecciando tematiche internazionali dagli scenari di decarbonizzazione post-Parigi al Dieselgate analisi di dettaglio dagli ecoquartieri alle micro-reti di ricarica Green Mobility fa chiarezza sullo stato presente e sulle prospettive future del tema della mobilità. Uno dei temi centrali del libro è che lautomobile è solo uno degli elementi della rivoluzione della mobilità. Puoi spiegarci quali sono le caratteristiche della Green Mobility, quella trasformazione sistemica che dà il titolo al libro?(;;;;;;;; I cambiamenti in corso nella mobilità sono sia tecnologici sia di sistema. Cambiano le abitudini quotidiane, gli stili di mobilità e gli stili di vita. I mezzi di trasporto, tutti, dalla bicicletta allautobus, non cambiano solo motore, diventando sempre più elettrici, ma sono anche connessi e condivisi. Il viaggio, lo stesso viaggio, ancorché ricorso e quotidiano, non si avvale più di un solo mezzo: bici + treno, metro + car sharing, auto + nave, bus + aereo, auto + monopattino, bici pieghevole col bus e il bike sharing con una infinità di altre declinazioni possibili. Si condividono i viaggi e i nuovi abbonamenti e biglietti integrati permettono luso di diversi mezzi di trasporto pubblico. Grazie alle applicazioni si condividono mezzi di trasporto e viaggi. La mobilità diviene col tempo sempre meno proprietaria, perché quella proprietaria è spesso più scomoda e costosa. Quale può essere il ruolo delle politiche urbanistiche nellambito della Green Mobility?(;;;;;;;; Nel volume lo esemplificano bene urbanisti visionari, archistar come Carlo Ratti e Stefano Boeri. Maria Berrini introduce, a partire dalla sua esperienza allAgenzia mobilità e territorio al Comune di Milano, il concetto di spazio pubblico urbano come 'bene comune', da amministrare per rendere le città prosperose, pensando a tutte le attività che si svolgono in città e non solo a quelle che servono a movimentare persone e cose. E tantomeno non solo alle auto parcheggiate o in transito. I nuovi Piani urbani per la mobilità sostenibile non ridisegnano solo la mobilità, ma anche le vie, le strade e le piazze urbane: utili al movimento, ma anche belle, attrattive, usate per il mercato, mangiare e bere, la relazione, lo scambio e poi ancora il gioco, il verde contro la calura estiva, permeabili alle acque piovane per difendersi dai cambiamenti climatici. Secondo una ricerca recente, in Norvegia il budget destinato alla pubblicità delle auto elettriche è circa il 35% di quello complessivo. In Italia fatica invece ad arrivare all1%, cè quindi parecchio spazio di crescita. Ci sono a tuo avviso segnali di un cambiamento nelle strategie di comunicazione e vendita dei veicoli elettrici, anche in relazione agli investimenti colossali che i grandi player stanno effettuando nella mobilità sostenibile?(;;;;;;;; La Norvegia è il paese al mondo che più penalizza lauto termica e premia quella elettrica: chi vuole una Golf diesel paga 30% del valore in tasse allacquisto, chi una elettrica non paga lIva. E poi il gasolio è tassato più che in Italia, mentre lelettricità per la ricarica è spesso gratis, come il parcheggio e i pedaggi. Poi viene la comunicazione. La rivoluzione elettrica in Norvegia si sta facendo con un forte incremento della motorizzazione. Ma noi in Italia, come abbiamo spiegato nel libro anche con chiare infografiche, siamo un paesi più densamente popolati, con molte città e paesi di impronta ottocentesca, con il tasso di motorizzazione più alto al mondo: abbiamo più motori che patenti di guida. Puoi illustrare la proposta di Legambiente sullincremento della tassa di possesso dei veicoli? E ci sono a tuo avviso altri strumenti fiscali che possono agevolare la transizione alla Green Mobility?(;;;;;;;; Prima di tutto eliminare le agevolazioni, gli sconti sulle accise, i bonus fiscali sul gasolio e i diesel. Il Ministero dellambiente italiano ci informa che valgono 14 miliardi di euro allanno. Poi far pagare il bollo per auto e (soprattutto) furgoni quanto si paga loccupazione suolo pubblico per le bancarelle e i tavoli dei bar (un ordine di grandezza di più). Come si può ben capire si liberano risorse enormi per sostenere non solo lacquisto di auto elettriche, ma soprattutto veicoli in condivisione e mezzi pubblici, flotte di servizio e consegne elettrici e puliti. Serve anche attenzione alla micromobilità elettrica: dal monoruota alle e-bike, dallo scooter alla carrozzella. In Europa, secondo mercato al mondo per lauto elettrica, con 200 auto full electric vendute nel 2017, sono stati acquistati tre milioni di e-bike e moto elettriche. In Cina, ormai primo mercato al mondo con 300.000 auto, ben 30 milioni di bici e moto elettriche (il motore 2 tempi è ormai vietato dalle norme antinquinamento) e si sono prodotti ben 120.000 autobus elettrici. Non è detto che la trazione elettrica premi lauto e tantomeno quella di proprietà.

Buono, pulito... e circolare | Edizioniambiente edizioniambiente.it - Pubblicato 2018.05.23

Lincontro tra il settore del food e i principi delleconomia circolare era inevitabile. Da un lato, cè infatti un sistema industriale che impatta in maniera massiccia sui sistemi naturali e sociali. Dallaltro, un modo di pensare e operare che recupera saperi antichi e che può contribuire a rendere più sostenibile quello stesso sistema. Circular Economy for Food, scritto da Franco Fassio e Nadia Tecco, è il primo libro che analizza da un punto di vista teorico questo incontro, presentando una serie di casi studio di aziende che hanno inserito nei loro processi produttivi i concetti della circular economy. I primi quattro capitoli del libro sono dedicati alla ricostruzione del passaggio dalleconomia lineare a quella circolare, con unattenzione specifica al settore food. Potreste indicare i momenti e le caratteristiche fondamentali di questo percorso? E come si proietta questa conversione sullo sfondo dei Planetary Boundaries e dei SDGs?(;;;;;;; Partiamo dai limiti e dalle contraddizioni del modello di economia lineare che, nel sistema di produzione e consumo alimentare, si stanno trasformando giorno dopo giorno in una vera e propria emergenza planetaria, con impatti negativi sullo stato di salute dei sistemi naturali e sociali. Progressivamente ci muoviamo verso la circolarità, ricostruendo quelli che sono i suoi fondamentali. Riscopriamo così che il cerchio ci appartiene e ci caratterizza come essere viventi e che la prospettiva del cibo rappresenta un punto di partenza imprescindibile per entrare nel vivo di quei principi (quali linterdipendenza, lautoregolazione, la ciclicità, la simbiosi) che hanno ispirato la proposta della circolarità come nuovo paradigma di sviluppo. Un modello che si muove dalla consapevolezza del senso del nostro limite e di quelli planetari, rendendo evidente quanto sia rischioso per lintero sistema oltrepassarne le soglie. Basti pensare alle conseguenze negative dovute al cambiamento climatico, alla perdita di agro-biodiversità, allalterazione del ciclo dellazoto e del fosforo, al cambiamento dellutilizzo del suolo. Un modello, che cogliendo la sfida e al contempo le potenzialità del cibo e delle sue valenze culturali e di fatto, può tuttavia trovare nel sistema alimentare, se opportunatamente orientato, un prezioso alleato per aspirare al raggiungimento di molti, se non alla totalità, degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Nel libro presentate 40 case study dedicati a 37 aziende che hanno deciso di abbracciare i principi della circolarità nei loro processi produttivi. Ci sono elementi comuni tra le varie realtà?(;;;;;;; Due sono i principali elementi che si ritrovano nelle diverse esperienze di circolarità presentate nel libro. Innanzitutto, il tentativo di eliminare ciò che erroneamente viene considerato rifiuto o di scarso valore nella filiera alimentare per trasformarlo in una nuova risorsa per un altro ciclo produttivo o di consumo, sempre connesso al cibo o ad altri comparti (farmaceutico, tessile, edile, energetico, cartiero, cosmesi, arredamento, biotecnologico). È tuttavia anche interessante osservare come alcune aziende abbiano iniziato a riprogettare i flussi di materia ed energia, inserendo nei propri processi risorse, che oltre a essere funzionali al prodotto/servizio commercializzato, possano essere utilizzate più volte e/o da più persone, o ancora essere re-immesse in circolo più facilmente. Si parla in questo caso della scelta di utilizzare risorse circolari in quanto riutilizzabili infinitamente come il vetro e lacciaio per il packaging, di privilegiare risorse materiali ed energetiche rinnovabili, di mantenere la purezza della risorsa nei diversi passaggi della catena del valore optando per la mono-materialità e lassenza di contaminazioni o adottando nuove tecnologie per favorire le operazioni di disassemblaggio e recupero, di agevolare la diffusione di pratiche di condivisione. E quali sono, se ce ne sono, i risultati concreti che sono stati ottenuti in termini di riduzione dei rifiuti, efficientamento dei processi, rapporto con i clienti?(;;;;;;; I risultati ci sono e li possiamo individuare su più fronti. È possibile osservare in maniera evidente come ladozione dei principi della circolarità si concretizzi, nelle singole esperienze, in una riduzione del quantitativo di materia prima vergine utilizzata nei processi produttivi e del relativo costo in termini di estrazione. A valle, sottoprodotti e materie prime secondarie hanno saputo trovare una nuova destinazione duso, mantenendo lidentità di risorse, conservando o addirittura acquisendo un nuovo valore ambientale ed economico in e per più cicli. Questo si traduce a sua volta in unottimizzazione dellefficienza dei processi produttivi e nella riduzione del loro impatto in termini di risparmio nei consumi energetici, nei quantitativi di emissioni inquinanti prodotte, nel miglioramento della qualità dei servizi eco-sistemici. In alcuni casi poi, emergono con forza, e si integrano ai precedenti, risultati anche sul piano sociale. Sono nate nuove relazioni di simbiosi industriale, le ricadute delle azioni favoriscono nuove opportunità di sviluppo locale, cresce il senso di responsabilità condivisa. Si osserva inoltre unevoluzione del concetto di qualità di prodotto, che si estende nel tempo e si allarga allintera catena produttiva, contribuendo alla ridefinizione del rapporto tra consumatore e produttore, versi un nuovo paradigma per la costruzione di relazioni ambientali, economiche e sociali maggiormente integrate. La civiltà contadina puntava anche ad azzerare la quantità di rifiuti prodotti, in un sistema ciclico che si inseriva nei tempi della natura e si basava sulle peculiarità del contesto. In questo, sembra molto simile alla moderna visione delleconomia circolare. È in effetti così? E la moderna economia circolare può in qualche modo trarre ispirazione da quell'antica saggezza?(;;;;;;; La saggezza in chiave rigenerativa rappresenta il punto di continuità tra le regole delleconomia domestica della civiltà contadina e i principi di gestione dellambiente, la nostra casa allargata ai tempi delleconomia circolare. Non dobbiamo però dimenticare come per ricombinare un avanzo nel pasto del giorno dopo, nel trovare una nuova funzione a un attrezzo dismesso o come per trasformare uno scarto in una risorsa per un nuovo ciclo produttivo, oltre alla saggezza, la civiltà contadina sia stata capace di dosare ingredienti quali creatività, impegno collettivo, condivisione del saper fare, rispetto dei ritmi naturali, conoscenza dei contesti produttivi. Elementi che se uniti a una sapiente concezione di scarsità, adattandola in chiave attuale, consentiranno di elaborare quelle nuove progettualità necessarie a ritardare e a limitare limmissione di rifiuti nellambiente.

Serve un "Ministero per la transizione ecologica e solidale", come in Francia. Adesso | Edizioniambiente edizioniambiente.it - Pubblicato 2018.05.23

Chi sta preparando il nuovo governo farebbe bene a dare alta priorità alle due maggiori urgenze che ci minacciano e che sono due facce della stessa medaglia: laccelerazione della crescita delle disuguaglianze e la distruzione ambientale. Preoccupa che questo tema perché, insisto, di un stesso tema si tratta non sia neppure evocato tra i primi punti programmatici dei principali partiti e soprattutto che sia assente dalle trattative per quello che si autodefinisce "il governo del cambiamento". Il cambiamento più urgente e improrogabile è, come scrive papa Francesco nella Laudato si "una certa decrescita in alcune parti del mondo, procurando risorse perché si possa crescere in modo sano in altre parti". Infatti, "il ritmo di consumo, spreco e alterazione dellambiente ha superato le possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi, come di fatto sta avvenendo in diverse regioni.(Lattenuazione degli effetti dellattuale squilibrio conclude Francesco dipende da ciò che facciamo ora" (entrambe le citazioni sono tratte dal punto 193 dellenciclica). Ciò che facciamo ora, già. È proprio ora, in questi giorni, che qui in Italia "il governo del cambiamento" può dimostrare di essere allaltezza del suo slogan fondativo. Come? Con un Ministero della transizione ecologica e solidale come in Francia. Il presidente Macron ne ha fatto uno dei due Ministeri più importanti, i due soli diretti da un Ministre dÉtat (una sorta di vice primo ministro). Laltro Ministre dÉtat è quello dellInterno. Questo indica che, proprio in un Paese martoriato dal terrorismo, lemergenza socioecologica (nazionale e mondiale) è considerata altrettanto importante dellemergenza securitaria. Sarebbe importante, perciò, se anche in Italia si facesse dellassegnazione di questo nuovo ministero una priorità nelle trattative di governo e se si arrivasse alla nomina di un ministro con ampi poteri, scegliendo una persona di alto profilo che abbia competenza e riconoscimento internazionali sul tema della transizione ecologica e solidale. Oltralpe, Macron è riuscito in quello che avevano tentato invano ben tre altri presidenti: ha convinto a diventar ministro Nicola Hulot, il più rispettato ecologista francese, quel monsieur Environnement (il signor Ambiente) che in Francia più incarna il legame tra ecologia e giustizia sociale. Forse Hulot riuscirà a cambiare di poco il corso di cose che hanno uninerzia enorme, eppure, egli ha già un grande merito: aver abbinato alla parola 'ecologia' laggettivo 'solidale': Ministero della transizione ecologica e solidale. La Presidenza e il Governo francesi hanno così affermato al massimo livello istituzionale il concetto che la ingiustizia sociale e la degradazione ambientale sono due facce della stessa medaglia. Gli uni (persone e nazioni) degradano lambiente perché sono troppo poveri per potersene prendere cura. Gli altri (persone e nazioni) degradano lambiente perché sono troppo ricchi per ridurre i loro insostenibili consumi. È impensabile di risolvere la questione socio-ambientale senza mettere mano a entrambi questi eccessi. Studi scientifici, rapporti e libri (per esempio 'Social-écologie', di Eloi Laurent) documentano e affermano questo legame. Eppure, quasi nessun Governo ne sta tenendo conto. Sarà capace di farlo il prossimo "governo del cambiamento"? Secondo unipotesi formulata molto prima della crisi ambientale e della globalizzazione, lhomo oeconomicus sarebbe mosso più dal proprio interesse che dalla solidarietà per gli altri. Anche per lhomo oeconomicus più incallito, però, ridurre oggi gli eccessi non solo della povertà ma anche della ricchezza è diventato necessario, se egli vuole preservare il proprio benessere da crisi economiche, ecologiche e politiche. Non solo il Papa, infatti, ma anche lOcse, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e le agenzie dellOnu per il commercio, per lo sviluppo e per lambiente, ammoniscono che la continua crescita delle disuguaglianze nelle nazioni e nel mondo è una delle maggiori minacce per lintegrità ecologica, il progresso socioeconomico, la stabilità politica e la democrazia. Basti pensare ai molteplici legami che ci sono tra il nostro consumo di combustibili fossili (carbone, petrolio, gas), lo sconvolgimento del clima, le siccità e le inondazioni, e le decine (forse presto centinaia) di milioni di profughi climatici. Molti di costoro approdano sulle nostre coste. Ma non basteranno cannoniere, muri e filo spinato per risolvere il problema. Dobbiamo noi stessi smettere di essere il problema, come scrive Francesco: "Il dramma di una politica focalizzata sui risultati immediati, sostenuta anche da popolazioni consumiste, rende necessario produrre crescita a breve termine.(Rispondendo a interessi elettorali, i governi non si azzardano a irritare la popolazione con misure che possano intaccare il livello di consumo o mettere a rischio investimenti esteri" (Ls 178.). Ma dobbiamo convincerci che rallentare un determinato ritmo di produzione e di consumo può dare luogo a unaltra modalità di progresso e di sviluppo» (Ls 191). In Italia, sulla carta, cè unoccasione utile. I due partiti che preparano 'il governo del cambiamento' saranno allaltezza? Uno, il M5s, ha radici ecologiche ventennali e ha voluto fondarsi proprio il 4 ottobre, giorno di san Francesco dAssisi, perché si dice 'francescano'. Laltro, la Lega, è il più votato partito al mondo tra quelli che hanno il 'verde' come simbolo. Che cosa aspettano? Pubblicato su "Avvenire", 15 maggio 2018

Suolo grigio cemento | Edizioniambiente edizioniambiente.it - Pubblicato 2018.01.05

Frutto di un convegno organizzato a Roma da Fondazione Lelio e Lisli Basso e da Fondazione Responsabilità Etica, Grandi opere contro democrazia analizza da diverse angolazioni il tema del consumo di suolo per opera di una strategia predatoria che ci sta letteralmente togliendo la terra da sotto i piedi. Abbiamo chiesto a Roberto Cuda, curatore del volume, di fare il punto su una questione che viene spesso drammaticamente sottostimata. Cominciamo dal titolo, grandi opere vs democrazia: davvero le grandi opere in Europa e nel mondo sono in conflitto con la democrazia?(In gran parte è così, a meno che non seguano percorsi pubblici e trasparenti lungo tutto il processo decisionale, cosa che accade raramente. Il risultato è la creazione di meccanismi poco trasparenti e luoghi informali dove si prendono le vere decisioni, presieduti da costruttori, banche ed esponenti politici. Tutto al riparo da un reale controllo democratico. Decisori che operano in regime di monopolio, rendite colossali, scarsa trasparenza dei processi decisionali ed elevata discrezionalità dei processi di selezione, anche per via di condizioni di (spesso presunta) emergenza, indebolimento dei meccanismi sanzionatori e di controllo: secondo la letteratura scientifica, sono questi i fattori che segnalano elevati rischi di corruzione. Nelle grandi opere italiane sembrano esserci tutti. È così?(Sì. Aggiungerei tre elementi. Il primo riguarda i conflitti di interesse. In Italia ci sono banche che fanno i concessionari (e li finanziano), concessionari che fanno i costruttori e politici che stanno nei consigli di amministrazione dei concessionari. Il caso di BreBeMi è esemplare. Il secondo è il modo opaco con il quale viene finanziata la politica. I due terzi dei finanziamenti privati della politica provengono dal mondo delle costruzioni, ma le erogazioni non sono affatto trasparenti, senza contare i numerosi casi di corruzione vera e propria. Infine non si fanno valutazioni costi-benefici indipendenti, trasparenti e comparative, che sono fondamentali per valutare lutilità e limpatto complessivo di unopera, anche sul piano ambientale. A che punto è il nuovo corso del ministro Delrio? Ci sono stati scarti rispetto alla linea delineata con la famigerata Legge Obiettivo del 2001, e ribadita negli anni dai vari decreti Salva Italia, Cresci Italia, Sviluppo, Sviluppo 2, Del Fare, Destinazione Italia e Sblocca Italia?(Aspettiamo di vedere la versione definitiva del Codice Appalti, con tutta la normativa attuativa. E soprattutto aspettiamo il nuovo Documento pluriennale di programmazione, atteso a breve, che dovrebbe integrare tutti gli interventi infrastrutturali: li si capirà molto di più del cosiddetto nuovo corso. Sicuramente cè stata una svolta nella politica infrastrutturale del paese, se non altro si è deciso di fare programmazione, un aspetto che mancava da troppo tempo con i risultati che vediamo. Detto questo, siamo piuttosto lontani da quelle opere utili, snelle e condivise di cui parla il ministro. Come spieghiamo nel libro con dati e numeri, sono state eliminate opere assurde come la Orte-Mestre ma ne restano in piedi altre come la Campogalliano-Sassuolo, la Pedemontana Lombarda, lAlta velocità Milano-Genova e altre. Il problema è che molte opere rientrano nella vecchia legislazione (la legge Obiettivo) e parliamo di circa 150 miliardi, ovvero quelle che hanno avuto un iter presso il Cipe e tra le quali potrebbe pescare il nuovo Documento. È un problema, perché si tratta di infrastrutture passate in assenza di programmazione e di valutazioni indipendenti. Hai dedicato Anatomia di una grande opera alla BreBeMi. Il libro è stato pubblicato nel 2015: a distanza di quasi 3 anni, a che punto sta lAutostrada Brescia-Bergamo-Milano? A oggi il traffico è ancora inferiore alla metà delle previsioni più prudenti, quelle del Piano finanziario 2014, nonostante il proliferare di sconti e agevolazioni di tutti i tipi. In tre anni ha accumulato perdite per 153 milioni e, a detta della stessa azienda, non si arriverà al pareggio prima del 2019. Solo gli oneri sul debito di 1,8 miliardi si aggirano sui 90 milioni allanno. Senza il contributo pubblico di 320 milioni il piano finanziario dellinfrastruttura difficilmente starebbe in piedi. Si parla spesso di decommissioning degli impianti nucleari. Si parla invece poco del dopo-Grandi Opere: cosa rimane di una Grande Opera? Ci sono casi virtuosi?(Dipende da quale punto di vista. Ci sono certamente opere che si sono dimostrate utili e finanziariamente sostenibili. Poi bisognerebbe vedere se, considerando il bilancio ambientale complessivo e le possibili alternative, si arriverebbe a una valutazione ugualmente positiva. Per questo è decisivo fare analisi costi-benefici complete, trasparenti e indipendenti. Nel caso delle nuove autostrade avremo in gran parte nastri dasfalto poco utili, che sigilleranno per sempre terreni fertili e che rischiano di pesare sulle spalle dei contribuenti per decenni. Ma anche sullAlta velocità non cè molto da stare allegri, soprattutto su alcune tratte, come la Milano-Torino-Lione, che pesano ancora di più sulla collettività.

Le novità della collana normativa | Edizioniambiente edizioniambiente.it - Pubblicato 2018.01.05

La collana normativa di Edizioni Ambiente si è arricchita nellautunno 2017 delledizione aggiornata di Gestire i rifiuti tra legge e tecnica a cura di Paola Ficco. Gestire i rifiuti tra legge e tecnica è un freebook, cioè un libro in formato digitale, scaricabile gratuitamente dal sito Freebookambiente.it, nel network di Edizioni Ambiente. È leggibile su qualsiasi supporto: computer, tablet, smartphone. LOpera giunta alla sua quinta edizione, è un manuale teorico pratico sulla gestione dei rifiuti che non diverrà vecchio già domani, ma che rimarrà vivo e aggiornato nel corso del tempo, poiché a mano a mano che usciranno novità legislative sullargomento verrà tempestivamente aggiornato. Gli oltre 22.000 download dimostrano che lOpera è diventata un vero e proprio punto di riferimento per il settore della gestione dei rifiuti. Il volume è suddiviso in una parte generale che detta le regole fondamentali per la gestione dei rifiuti (dalla definizione di rifiuto, a quella di produttore; dalla tracciabilità, alla classificazione; dal deposito temporaneo ad Aia/Via e Aua; dai reati ambientali, alla responsabilità ex Dlgs 231/2001) e in una parte speciale che tocca casi particolari di rifiuti (terre e rocce, sottoprodotti di origine animale, rifiuti sanitari, acque di scarico, fanghi, imballaggi, olio usato, Raee). Il libro è realizzato da Paola Ficco e da un gruppo di Esperti (Pasquale De Stefanis, Leonardo Filippucci, Pasquale Fimiani, Eugenio Onori, Claudio Rispoli), grazie alla collaborazione dei principali Consorzi nazionali del riciclo (Conai con i sei Consorzi di filiera, Cic, Conoe, Conou ed Ecopneus). È un testo completamente interattivo, che rimanda a documenti di approfondimento e soprattutto offre i link puntuali a tutte le disposizioni di legge citate, sempre complete e aggiornate nellOsservatorio di normativa ambientale, un servizio in abbonamento di Reteambiente.it. Il testo è anche in vendita sul sito di Edizioni Ambiente nella sua versione cartacea per offrire una diversa consultazione oppure una formativa e selezionata occasione di omaggio a Clienti e Fornitori.

Informat Paper News - nextville.it

Lombardia, Governo impugna legge su concessioni idro nextville.it - Pubblicato 2020.06.08

Secondo il Governo, alcune disposizioni riguardanti le modalit e le procedure di assegnazione delle concessioni idroelettriche violerebbero gli articoli 9 e 117, secondo comma, lettere l) e s) della Costituzione, che attribuiscono allo Stato la competenza legislativa in materia di ordinamento civile e tutela del paesaggio. Viene contestata inoltre la violazione

Vehicle to grid, avviata la consultazione ARERA nextville.it - Pubblicato 2020.06.05

Ricordiamo che, con il decreto MiSE 30 gennaio 2020, sono stati stabiliti i criteri e le modalit per favorire la diffusione della tecnologia di integrazione tra i veicoli elettrici e la rete elettrica, conosciuta come "vehicle to grid". Con il documento di consultazione del 3 giugno 2020, n. 201/2020/R/eel, ARERA definisce i primi orientamenti del quadro regolatorio finalizzato al recepimento di quanto disposto dal decreto, secondo cui il "vehicle to grid" deve consentire ai veicoli elettrici di erogare, attraverso le infrastrutture di ricarica, i seguenti servizi: . servizi di riserva terziaria e bilanciamento, articolati nelle modalit "a salire" e "a scendere", nonch di risoluzione delle congestioni; . ulteriori servizi tra i quali la regolazione primaria e secondaria di frequenza e la regolazione di tensione, ove tecnicamente fattibile. I primi orientamenti dell'Autorit, mirano a "migliorare l'inserimento delle colonnine di ricarica dotate di tecnologia vehicle to grid nei progetti pilota relativi all'innovazione del dispacciamento elettrico e a porre le basi per la copertura (...) dei costi aggiuntivi della tecnologia vehicle to grid, distinguendo il caso in cui sono possibili anche iniezioni di energia dalla batteria del veicolo verso la rete - V2G - dal caso in cui ci non possibile". I soggetti interessati sono invitati a far pervenire all'Autorita` le proprie osservazioni entro il 6 luglio 2020. ARERA raccomanda di inviare i commenti per iscritto, possibilmente in un formato elettronico che consenta la trascrizione del testo, servendosi del servizio interattivo messo a disposizione sul sito internet dell'Autorita` www.arera.it o, in alternativa, dell'indirizzo e-mail info@arera.it o protocollo@pec.arera.it.

200 milioni per il reddito energetico nextville.it - Pubblicato 2020.06.05

La delibera era stata approvata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) il 17 marzo scorso, ma stata pubblicata in Gazzetta ufficiale solo ieri 4 giugno 2020. La delibera prevede l'assegnazione di una dotazione finanziaria aggiuntiva di 200 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. Grazie a queste nuove risorse, sar istituito il fondo nazionale per il reddito energetico finalizzato all'erogazione di contributi in conto capitale o alla prestazione di garanzie a copertura dei costi di investimento, per la realizzazione di impianti fotovoltaici ad uso domestico. L'obiettivo del fondo sostenere l'autoconsumo energetico e favorire la diffusione delle energie rinnovabili. destinato prioritariamente in favore di soggetti e famiglie in condizioni di disagio economico. Le modalit di costituzione e funzionamento del fondo, i requisiti specifici degli impianti e dei soggetti beneficiari dell'incentivo dovranno essere definiti con un decreto del Ministero dello Sviluppo economico. Vi terremo informati. Per rimanere aggiornati sulle novit di Nextville vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter quindicinale gratuita. Iscriviti qui.

Servizio lettura contabilizzatori di calore, Iva al 10 o al 22%? nextville.it - Pubblicato 2020.06.04

Questo quanto chiarito dall'Agenzia delle entarte nella Risposta del 3 giugno 2020, n. 163, fornita a una societ che eroga servizi energetici ai condomni. La societ, tra le altre cose, offre ai propri clienti il servizio di lettura dei ripartitori di calore, pi noti come contabilizzatore e ha chiesto all'Agenzia se a tale servizio possa applicarsi la medesima aliquota Iva agevolata del 10%, prevista per la loro installazione. L'Amministrazione finanziaria, in risposta al contribuente, afferma che al compenso corrisposto per la lettura dei contatori possa essere applicata l'Iva ridotta al 10% solo se la societ ha stipulato un Contratto di Servizio Energia, secondo i criteri stabiliti dal Dlgs 115/2008. Il contratto, precisa l'Agenzia, deve esplicitamente prevedere tra le prestazioni anche la lettura dei ripartitori di calore. In caso contrario, alla prestazione di lettura va applicata l'Iva ordinaria del 22%. L'Agenzia si espressa anche su un altro quesito posto dal contribuente; e cio se il servizio di lettura possa essere considerato una prestazione "accessoria" a quella di installazione dell'impianto. La risposta dell'Agenzia stata negativa: il servizio di lettura non pu essere considerato come prestazione accessoria all'installazione dell'impianto, perch le due prestazioni hanno una funzione distinta. Per maggior informazioni, invitiamo i lettori a consultare la risposta nei Riferimenti in basso.

Combustione di farine di carne e ossa, le regole Ue nextville.it - Pubblicato 2020.06.04

Il regolamento n. 2020/735/Ue modifica l'articolo 6 del regolamento n. 142/2011, relativo all'impiego del letame di animali d'allevamento come combustibile, includendovi anche le norme relative all'uso delle farine di carne e ossa. Tale inclusione dovuta ai progressi industriali che hanno portato allo sviluppo di una tecnologia per l'uso delle farine di carne e ossa come combustibile, al fine di utilizzare il calore generato. Le nuove regole si applicano agli impianti di combustione con potenza termica nominale non superiore a 50 MW e garantiscono che il possibile impatto negativo sull'ambiente e sulla salute umana derivante dall'incenerimento delle farine di carne e ossa non sia maggiore di quello derivante dalla combustione dei rifiuti.

Teleriscaldamento, la maggior parte degli impianti a fonte fossile nextville.it - Pubblicato 2020.06.03

I dati del rapporto mostrano come il teleriscaldamento sia nel nostro Paese una realt diffusa e consolidata, con oltre 300 reti in esercizio, per un'estensione complessiva di 4.800 km e oltre 9,3 GW di potenza termica installata. I comuni serviti da almeno una rete di teleriscaldamento sono oltre 250, in gran parte concentrati nelle regioni del nord Italia, con la Lombardia al primo posto. Per quanto riguarda le tipologie di utenze, il 63% della volumetria complessivamente riscaldata in Italia da reti di teleriscaldamento associata a utenze residenziali, il 35% terziario, il restante 3% a utenze industriali. Il 43% circa della volumetria riscaldata complessiva si trova in Lombardia (156,1 milioni di m3); seguono Piemonte (98 milioni di m3, 27% del totale), Emilia Romagna (44 milioni di m3, 12% del totale) e la Provincia di Bolzano (23 milioni di m3, 6% del totale). La tipologia di fonte che alimenta gli impianti legati a queste reti prevalentemente di orgine fossile (perlopi gas naturale). Secondo i dati forniti dal GSE "la maggior parte degli impianti a servizio delle reti (84% della potenza) alimentata da fonti fossili, il restante 16% da rinnovabili (biomassa, geotermia, ecc.) e rifiuti; l'incidenza degli impianti alimentati da rinnovabili diminuisce man mano che cresce la taglia degli impianti". Le fonti rinnovabili sono diffuse soprattutto nel territorio provinciale di Bolzano, caratterizzato da un elevato utilizzo di biomassa, e in Toscana, dove sono diffuse le reti alimentate dalla fonte geotermica. Negli ultimi anni, al teleriscaldamento si associato anche il servizio di teleraffrescamento, erogato attraverso una rete di distribuzione dedicata (ad acqua refrigerata) oppure attraverso gruppi ad assorbimento, installati presso le utenze e alimentati dalla rete di teleriscaldamento. Sono stati censite 32 reti di teleraffrescamento, per un'estensione di 35,2 km e una volumetria raffrescata di 8,8 milioni di metri cubi. Tali sistemi sono presenti quasi esclusivamente in Lombardia ed Emilia Romagna.

Informat Paper News - eea.europa.eu

Acqua di qualità eccellente nella maggior parte delle zone di balneazione in Europa — Agenzia europea dell'ambiente (AEA) eea.europa.eu - Pubblicato 2014.08.25

A Cipro e nel Lussemburgo tutte le zone di balneazione sono state valutate "eccellenti", seguite da Malta (eccellente al 99%), Croazia (95%) e Grecia (93%). All'altra estremità della scala, gli Stati membri dell'Unione europea con la più alta percentuale di siti qualificati "scadenti" sono: Estonia (6%), Paesi Bassi (5%), Belgio (4%),

Acqua di qualità eccellente nella maggior parte delle zone di balneazione in Europa — Agenzia europea dell'ambiente (AEA) eea.europa.eu - Pubblicato 2014.08.25

A Cipro e nel Lussemburgo tutte le zone di balneazione sono state valutate "eccellenti", seguite da Malta (eccellente al 99%), Croazia (95%) e Grecia (93%). All'altra estremità della scala, gli Stati membri dell'Unione europea con la più alta percentuale di siti qualificati "scadenti" sono: Estonia (6%), Paesi Bassi (5%), Belgio (4%), Francia (3%), Spagna (3%) e Irlanda (3%). Nella relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione, l'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) valuta 22 000 zone di balneazione nell'Unione europea, in Svizzera e, per la prima volta, in Albania. Oltre alla relazione, l'AEA ha pubblicato una mappa interattiva con l'indicazione della qualità per ciascun sito di balneazione nel 2013. Janez Potonik, Commissario per l'Ambiente, ha dichiarato: "Che la qualità delle acque di balneazione europee continui ad essere elevata è una buona notizia, ma non possiamo permetterci di riposare sugli allori con una risorsa preziosa come l'acqua. Dobbiamo continuare a garantire che le acque di balneazione così come l'acqua potabile e quindi anche i nostri ecosistemi acquatici siano totalmente protetti." Secondo Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell'AEA, "Le acque di balneazione in Europa sono migliorate negli ultimi vent'anni: non si versano più ingenti quantità di acque reflue direttamente nei corpi idrici. Oggi il problema principale sono i picchi di inquinamento di breve durata occasionati da piogge violente e inondazioni, che possono provocare tracimazioni dei sistemi fognari e conseguente riversamento di batteri fecali provenienti dai terreni agricoli nei fiumi e mari." Le autorità locali procedono a controlli prelevando campioni nelle spiagge in primavera e durante la stagione balneare. Le acque di balneazione sono valutate «eccellenti», «buone», «sufficienti» o «scarse» in base alle percentuali di due tipi di batteri la cui presenza è indice di inquinamento da acque di scolo o da liquami di allevamento; tali batteri, se ingeriti, possono provocare patologie (vomito e diarrea). La valutazione delle acque di balneazione non tiene conto dei rifiuti, dell'inquinamento e di altri aspetti che danneggiano l'ambiente naturale. Sebbene la maggior parte delle zone di balneazione sia sufficientemente pulita ai fini della tutela della salute umana, numerosi ecosistemi nei corpi idrici europei si trovano in una situazione allarmante. Ciò è particolarmente evidente nei mari europei: da una recente valutazione è risultato che gli ecosistemi marini europei sono messi in pericolo da cambiamenti climatici, inquinamento, pesca eccessiva e acidificazione. Molti di questi rischi sono destinati ad aumentare. Acque di balneazione: risultati principali Se è vero che oltre il 95% delle zone di balneazione soddisfa i requisiti minimi, solo l'83% ha però raggiunto il più rigoroso livello di «qualità eccellente». Solo il 2% è risultato scarso. La percentuale di siti che soddisfa i requisiti minimi nel 2013 è circa la stessa del 2012. Tuttavia, la percentuale dell'"eccellenza" è aumentata dal 79% nel 2012 all'83% nel 2013. Nelle spiagge costiere la qualità dell'acqua è risultata leggermente migliore, con una percentuale dell'85% di siti classificati eccellenti. Tutte le spiagge costiere in Slovenia e a Cipro sono state classificate eccellenti. La qualità delle acque di balneazione interne sembra essere leggermente inferiore alla media. Il Lussemburgo è il solo paese a ottenere l'eccellenza in tutte le acque di balneazione, seguito a ruota dalla Danimarca (94%). La Germania ha raggiunto il livello eccellente nel 92% dei quasi 2 000 siti di balneazione interna. Per ulteriori informazioni Sito dell'Agenzia europea dell'ambiente sulle acque di balneazione Sito della Commissione europea sulle acque di balneazione

L'inquinamento atmosferico provoca ancora danni alla salute in Europa — Agenzia europea dell'ambiente (AEA) eea.europa.eu - Pubblicato 2014.08.25

Il rapporto "La qualità dell'aria in Europa rapporto 2013", rappresenta il contributo dell'AEA al riesame della politica per la qualità dell'aria effettuato dalla Commissione europea e all'"anno dell'aria" dellUE. Il trasporto su strada, l'industria, l'agricoltura e il settore residenziale contribuiscono all'inquinamento atmosferico in Europa. Nonostante la riduzione delle emissionsi e delle concentrazioni di alcuni inquinanti in atmosfera osservata negli ultimi decenni, il rapporto dimostra che il problema dell'inquinamento atmosferico in Europa è lungi dall'essere risolto. In particolare, due sostanze inquinanti, il particolato e l'ozono troposferico, continuano a causare problemi respiratori, malattie cardiovascolari e una minore aspettativa di vita. Nuovi dati scientifici indicano che la salute umana può essere compromessa da concentrazioni di sostanze inquinanti inferiori a quanto si pensava in passato. Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell'AEA, afferma: "L'inquinamento atmosferico sta causando danni alla salute umana e agli ecosistemi. Un'ampia parte della popolazione non vive in un ambiente sano secondo gli standard attuali. Per avviare un percorso che porti alla sostenibilità, l'Europa deve essere ambiziosa e rendere più severa l'attuale normativa". Il commissario all'Ambiente Janez Potonik aggiunge: "Per molte persone la qualità dell'aria costituisce una della maggiori preoccupazioni. Gli studi dimostrano che un'ampia maggioranza dei cittadini è consapevole dell'impatto della qualità dell'aria sulla salute e chiede alle istituzioni di intervenire a livello europeo, nazionale e locale, anche in tempi di austerità e difficoltà. Sono pronto a dare una risposta a queste preoccupazioni attraverso il prossimo Riesame della qualità dell'aria della Commissione Tra il 2009 e il 2011, fino al 96 % degli abitanti delle città è stato esposto a concentrazioni di particolato fine (PM 2.5) superiori ai limiti delle linee guida dell'OMS e fino al 98 % è stato esposto a livelli di ozono (O3) superiori alle linee guida dell'OMS. Un numero inferiore di cittadini UE e stato esposto a concentrazioni di PM2.5 e O3 superiori ai limiti o agli obiettivi stabiliti dalla legislazione UE. Tali limiti o obiettivi UE in alcuni casi sono meno severi rispetto alle rispettive OMS. Cfr. i dati dell'AEA sull'esposizione nella UE. Ma il problema non riguarda solo le città. Secondo il rapporto anche alcune aree rurali sono caratterizzate da livelli significativi di inquinamento atmosferico. Un confronto tra le nazione Europee è disponibile nelle schede nazionali allegate al rapporto. Sono molte le storie di successo nella riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici; ad esempio, le emissioni di diossido di zolfo (SO2) delle centrali elettriche, dell'industria e del trasporto sono state ridotte negli ultimi dieci anni, comportando una riduzione dell'esposizione. La progressiva eliminazione del piombo, inquinante ritenuto responsabile di problemi dello sviluppo neurologico, dalla benzina ha determinato una riduzione delle concentrazioni di piombo in atmosfera. Eutrofizzazione Oltre alle preoccupazioni di natura sanitaria, il rapporto analizza i problemi ambientali legati allinquinamento atmosferico, come l'eutrofizzazione, un processo che avviene quando una quantità eccessiva di azoto danneggia gli ecosistemi, mettendo a rischio la biodiversità. L'eutrofizzazione è ancora un problema molto diffuso che riguarda la maggior parte degli ecosistemi europei. Nellultimo decennio, le emissioni di alcuni inquinanti a base di azoto sono diminuite. Ad esempio le emissioni di ossidi di azoto e di ammoniaca sono scese del 27% e del 7% rispettivamente rispetto al 2002. Tuttavia, le emissioni non sono state ridotte quanto previsto e otto Stati membri dell'UE violano i limiti massimi consentiti un anno dopo la scadenza del termine per conformarsi. Per fare fronte all'eutrofizzazione, è necessario introdurre nuove misure volte alla riduzione delle emissioni di azoto.

Acque di balneazione in costante miglioramento in Europa — Agenzia europea dell'ambiente (AEA) eea.europa.eu - Pubblicato 2014.08.25

Cipro e Lussemburgo sono i primi della classe, con acqua di eccellente qualità in tutte le zone di balneazione. Valori eccellenti, al di sopra della media UE, si registrano anche in altri otto paesi: Malta (97%), Croazia (95%), Grecia (93%), Germania (88%), Portogallo (87%), Italia (85%), Finlandia (83%) e Spagna (83%). Questi dati segnalano un miglioramento rispetto all'anno scorso, continuando la tendenza positiva in atto da quando, nel 1990, si è iniziato a monitorare lo stato delle acque a norma della direttiva sulle acque di balneazione. Janez Potonik, Commissario per l'Ambiente, così commenta questi risultati: "È incoraggiante vedere che la qualità delle acque di balneazione in Europa continua a migliorare. Occorre comunque fare ancora di più se vogliamo che tutte le nostre acque siano potabili e adatte alla balneazione e che gli ecosistemi acquatici godano di buona salute. L'acqua è una risorsa preziosa e dobbiamo prendere tutte le misure necessarie per proteggerla a dovere." Jacqueline McGlade, direttrice esecutiva dell'Agenzia europea dell'ambiente, ha dichiarato: "Dai fiordi nordici alle spiagge subtropicali, l'Europa è ricca di posti in cui cercare il fresco in estate. Il rapporto pubblicato oggi dimostra che la qualità delle acque di balneazione è in generale ottima, ma indica anche la presenza di zone dove i problemi di inquinamento persistono; è per questo che esortiamo le persone a verificare come si classifica la loro meta preferita per nuotare." A partire dai dati raccolti dalle autorità locali in oltre 22 000 località dei 27 Stati membri dell'Unione europea e di Croazia e Svizzera, nonché dalle misurazioni dei livelli di batteri provenienti dalle acque di scolo e dagli allevamenti, l'Agenzia europea dell'ambiente elabora ogni anno i dati sulla qualità delle acque di balneazione. Più di due terzi delle località controllate sono spiagge costiere, il resto è costituito da fiumi e laghi. Il rapporto annuale si basa sui dati relativi alla stagione balneare precedente, pertanto il rapporto di quest'anno è una compilazione dei dati raccolti nell'estate 2012. Malgrado il miglioramento generale, dal rapporto di quest'anno emerge che la qualità dell'acqua è scarsa in quasi il 2% delle zone di balneazione costiere, fluviali e lacustri. Le percentuali più alte di spiagge non conformi si trovano in Belgio (12%), Paesi Bassi (7%) e Regno Unito (6%) e alcune di esse hanno dovuto essere chiuse nel corso della stagione 2012. Quelle che si comportano meglio sono, in genere, le zone di balneazione costiere, il 95% delle quali soddisfa le norme minime e l'81% può fregiarsi di acque eccellenti, mentre per quanto riguarda laghi e fiumi, è il 91% ad essere al di sopra della soglia minima e il 72% ad avere acqua di qualità eccellente. Le tracimazioni causate da piogge violente in zone con sistemi fognari inadeguati costituiscono ancora un problema, sebbene si sia osservato un certo miglioramento della qualità idrica grazie a un sempre più diffuso trattamento delle acque e alla conseguente diminuzione degli scarichi di acque reflue non trattate nell'ambiente. Agli inizi degli anni 90 solo il 60% circa delle zone poteva vantarsi di acque di qualità eccellente, mentre il 70% soddisfava le norme minime. Contesto Le acque di balneazione in Europa devono rispettare le norme stabilite nella direttiva del 2006 in materia, che aggiorna e semplifica la normativa precedente e deve essere attuata dagli Stati membri entro dicembre 2014. L'UE pubblica ogni anno una relazione di sintesi sulla qualità delle acque di balneazione, che si basa sulle relazioni che gli Stati membri devono presentare entro la fine dell'anno precedente. Nella relazione di quest'anno tutti i 27 Stati membri, così come la Croazia e la Svizzera, hanno monitorato la qualità delle acque delle rispettive località di balneazione e ne hanno dato conto alla Commissione, la maggior parte di essi in base alle nuove disposizioni. Per monitorare la qualità delle acque, i laboratori ricercano determinati tipi di batteri, tra cui gli enterococchi intestinali e l'Escherichia coli, la cui presenza può essere indice di inquinamento, soprattutto da acque di scolo o liquami di allevamento. Le località sono poi classificate come conformi ai valori obbligatori, conformi alle linee guida più severe oppure non conformi. Per conoscere la qualità dell'acqua delle nostre località balneari preferite possiamo visitare l'apposita pagina web dell'Agenzia europea dell'ambiente, da cui è possibile scaricare dati e consultare mappe interattive. È inoltre possibile segnalare lo stato dell'acqua di una determinata zona tramite il sito Eye on Earth. Per ulteriori informazioni: European Environment Agency bathing water site European Commission bathing water site

L'Europa deve adattarsi per stare al passo con i cambiamenti climatici — Agenzia europea dell'ambiente (AEA) eea.europa.eu - Pubblicato 2014.08.25

La relazione Adaptation in Europe (Adattamento in Europa) descrive le politiche e alcune delle misure adottate a livello dell'UE e dai paesi europei. Al momento metà dei 32 paesi membri dell'AEA hanno elaborato piani di adattamento e alcuni hanno iniziato ad agire, benché tutti i paesi abbiano ancora molto lavoro da fare. Mentre gli sforzi di mitigazione globale dovrebbero continuare a cercare di limitare l'innalzamento della temperatura globale a 2 °C , nella relazione si afferma che è necessario prepararsi ad aumenti maggiori della temperatura e ad altri cambiamenti climatici. Ciò è necessario per tenere conto in modo corretto delle molte incertezze nelle previsioni climatiche e socioeconomiche. Una precedente relazione dell'AEA ha mostrato come i cambiamenti climatici stanno già interessando tutte le regioni in Europa, provocando molte conseguenze per la società e l'ambiente. Ulteriori conseguenze sono attese in futuro se non verrà intrapresa alcuna azione. Le rilevazioni mostrano temperature medie più elevate in Europa. Le precipitazioni stanno diminuendo nelle regioni meridionali e aumentando in Europa settentrionale. Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'AEA, afferma: L'adattamento comporta nuovi modi di pensare e affrontare rischi e pericoli, incertezze e difficoltà. Gli europei dovranno cooperare, imparare l'uno dall'altro e investire in trasformazioni di lungo periodo, necessarie a sostenere il nostro benessere di fronte ai cambiamenti climatici. La relazione è stata presentata oggi in occasione di una conferenza sulla strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici, intesa a sostenere politiche di adattamento coerenti e integrate nei diversi settori in Europa. L'Europa inizia ad adattarsi La relazione raccomanda un insieme di diverse misure: misure grigie come progetti ingegneristici e tecnologici, approcci verdi basati sugli ecosistemi e la natura, e le cosiddette misure morbide come le politiche volte a cambiare gli approcci di governance. Nella relazione si sostiene che i progetti di adattamento più efficaci combinano spesso due o più approcci differenti. Per esempio, l'adattamento presso la costa mediterranea francese si basa su un approccio integrato che tiene conto di cambiamenti climatici, turismo, trasporti e biodiversità. Nelle aree urbane, spazi verdi e corpi idrici rientrano nella progettazione edilizia al fine di ridurre i rischi legati alle ondate di caldo. Anche Barcellona ha iniziato ad adattarsi alla carenza di acqua con un nuovo impianto di desalinizzazione ad alta efficienza. Questo progetto grigio opera in tandem con altre iniziative morbide come gli incentivi per ridurre il consumo di acqua, diminuendo gli impatti derivanti da siccità prolungate. Il costo dell'adattamento potrebbe essere elevato in alcuni casi, tuttavia la relazione sottolinea i risparmi complessivi derivanti da alcune azioni di adattamento. Uno dei più grandi progetti di adattamento basato sullecosistema consiste nel ripristinare il bacino idrografico del Danubio al suo precedente stato naturale. Sebbene il costo stimato sia pari a 183 milioni di euro, esso dovrebbe aiutare a prevenire inondazioni come quella del 2005 che da sola è costata 396 milioni di euro di danni. Sono stati istituiti in Europa sistemi di allarme rapido per aiutare a prevedere incendi boschivi, inondazioni e siccità. Secondo la relazione, tali misure morbide possono aiutare le comunità a superare i rischi. Un progetto simile in Italia ha istituito sistemi di allarme rapido per malattie trasmesse dalle zanzare, previste in aumento con i cambiamenti climatici. Sfide future L'Europa ha bisogno di adeguarsi ai cambiamenti climatici in modo coerente, assicurando l'integrazione dell'adattamento nelle politiche dell'UE e in quelle nazionali, afferma la relazione. Non vi è alcun approccio universale: l'adattamento ai cambiamenti climatici dovrebbe rispondere alle condizioni nazionali e locali. Vi è ancora incertezza nelle previsioni relative ai cambiamenti climatici ed è difficile stimare in modo preciso i futuri rischi poiché anche gli aspetti socioeconomici stanno cambiando. Per tali ragioni la pianificazione dell'adattamento dovrebbe essere abbastanza flessibile da superare circostanze impreviste e una serie di futuri cambiamenti climatici, afferma la relazione. Per esempio, il rafforzamento della barriera del Tamigi, che protegge Londra dalle inondazioni costiere, è stato progettato per lasciare aperte delle opzioni, in modo da poter accogliere degli adattamenti in funzione dell'aumento del livello del fiume. Climate-ADAPT raccoglie un gran numero di studi di casi e altre informazioni per aiutare paesi, regioni e città ad adeguarsi ai cambiamenti climatici. Il sito web contiene informazioni su impatti climatici previsti e azioni nazionali nonché notizie e prossimi eventi.

In Austria e Germania i livelli più alti di riciclo, il Regno Unito e l’Irlanda mostrano invece l’incremento più rapido — Agenzia europea dell'ambiente (AEA) eea.europa.eu - Pubblicato 2014.08.25

Complessivamente è stato riciclato in Europa, nel 2010, il 35% di rifiuti urbani, che rappresenta un notevole miglioramento rispetto al 23% del 2001. Tuttavia molti paesi incontreranno enormi difficoltà a soddisfare gli obiettivi imposti dallUE di riciclare il 50% di rifiuti domestici e simili entro il 2020. I dati provengono da una nuova relazione dellAgenzia Europea dellAmbiente (AEA) che analizza la gestione dei rifiuti solidi urbani, composti principalmente da rifiuti domestici, nei 27 Stati Membri dellUE e in Croazia, Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia. Cinque paesi hanno già raggiunto questo obiettivo, ma molti altri dovranno compiere sforzi eccezionali per conseguirlo prima del termine ultimo. Per esempio, Bulgaria e Romania riciclano adesso piccole percentuali di rifiuti urbani perciò, per conseguire lobiettivo entro il 2020, devono aumentare il riciclo di oltre 4 punti percentuali lanno nel corso di questo decennio, cosa che nessun paese è riuscito a realizzare tra il 2001 e il 2010. Il Regno Unito ha aumentato la quota di riciclo dei rifiuti urbani dal 12% al 39% tra il 2001 e il 2010, mentre lIrlanda ha innalzato i livelli di riciclo dall11% al 36% nello stesso periodo. Anche la Slovenia, la Polonia e lUngheria hanno migliorato notevolmente i livelli di riciclo dal loro ingresso nellUE. LAustria ha la percentuale più alta di riciclo (63%), seguita da Germania (62%), Belgio (58%), Paesi Bassi (51%) e Svizzera (51%). LAEA ha pubblicato, insieme alla relazione principale, anche le relazioni sui singoli paesi. Jacqueline McGlade, Direttore Esecutivo dellAEA, ha dichiarato: In un periodo relativamente breve, alcuni paesi hanno promosso con successo una cultura del riciclo, con infrastrutture, incentivi e campagne di sensibilizzazione. Altri continuano invece a restare indietro, sprecando enormi quantità di risorse. L`attuale elevata domanda di alcuni beni dovrebbe costituire per i paesi un segnale sulle evidenti opportunità economiche del riciclo. La relazione dellAEA è particolarmente importante poiché i rifiuti urbani sono soprattutto competenza del settore pubblico e lattuale situazione economica in molti Stati Membri dellUE richiede una maggiore attenzione su come raggiungere gli obiettivi strategici nel modo più efficace ed economicamente conveniente. La relazione supporta le iniziative della Commissione Europea a sostegno dei Paesi Membri per migliorare le prestazioni nella gestione dei rifiuti. Il documento sarà presentato oggi a Brussels nel corso di un seminario sulle strategie politiche e infrastrutture per migliorare la gestione dei rifiuti urbani. Altre conclusioni LEuropa sta risalendo con successo la gerarchia di gestione dei rifiuti, anche se più lentamente di quanto richiesto dalla normativa. La quantità di rifiuti conferiti in discarica è diminuita dal 2001, mentre è aumentata la quantità di rifiuti inceneriti, compostato e riciclato. Riciclare può ridurre i gas serra e risparmiare risorse preziose, poichè i materiali riciclati sostituiscono quelli vergini. Sotto il profilo del ciclo della vita, il cambiamento nel trattamento dei rifiuti urbani tra il 2001 e il 2010 ha ridotto le emissioni di gas serra provenienti dai rifiuti urbani del 56%, o di 38 milioni di tonnellate di equivalente CO2 nellUE, Norvegia e Svizzera. Priorità della legislazione dellUE sui rifiuti è innanzitutto prevenirne la formazione. I rifiuti urbani prodotti da ciascun cittadino dellUE sono calati del 3,6% tra il 2001 e il 2010. Tuttavia ciò potrebbe essere dovuto alla recessione economica (la produzione di rifiuti pro- capite è stata piuttosto stabile tra il 2001 e il 2007). I rifiuti urbani prodotti in media dagli slovacchi sono cresciuti del 39% tra il 2001 e il 2010, mentre i norvegesi e i croati hanno aumentato i rifiuti urbani annui del 30% e del 25% rispettivamente. Per contro, molti paesi hanno ridotto la quantità di rifiuti prodotti e tra questi cè la Bulgaria (-18%), lEstonia (-17%), la Slovenia (-12%) e il Regno Unito (-12%). Norvegia, Irlanda e Polonia hanno ridotto più di tutti gli altri paesi la percentuale di rifiuti urbani destinati alla discarica tra il 2001 e il 2010. Migliori livelli di riciclo sono dovuti principalmente allevoluzione nel riciclo di materiali, con progressi inferiori nel riciclo di rifiuti organici. I paesi che hanno diminuito con successo i rifiuti conferiti in discarica e aumentato il riciclo hanno solitamente applicato una serie di strumenti nazionali e regionali. Tra questi vi è il divieto di conferimento in discarica di rifiuti biodegradabili o di rifiuti urbani non pretrattati, la raccolta differenziata obbligatoria di parti di rifiuti urbani, strumenti economici come le tasse sulle discariche e sugli inceneritori, le tariffe sulla raccolta dei rifiuti volte a incentivare il riciclo. Contesto Il riciclo include il recupero di materiali come, ad esempio, vetro, carta, metallo e plastica, e il compostaggio. Lobiettivo del 50% del riciclo si applica agli Stati Membri dellUE, alla Norvegia e allIslanda. I paesi possono scegliere tra quattro diversi metodi di calcolo per dichiarare la conformità a tale obiettivo. Nella propria analisi lAEA ha utilizzato uno di questi metodi, e va rilevato che altri metodi di calcolo potrebbero dare origine a esiti diversi. Occorre poi sottolineare che i livelli effettivi di riciclo in alcuni paesi potrebbero essere maggiori rispetto a quelli indicati, poiché i loro dati escludono i rifiuti di imballaggio riciclati dalle famiglie. Inoltre, i paesi con livelli di riciclo molto bassi possono richiedere un periodo di deroga al raggiungimento dellobiettivo. Il 4 marzo 2013 Eurostat ha pubblicato Dati 2011 sui rifiuti urbani, offrendo ulteriori possibilità di valutazione. Eurostat utilizza categorie leggermente diverse dallAEA e tali dati non sono perciò direttamente comparabili con lanalisi dellAEA.

Informat Paper News - Rinnovabili.it

Mise: situazione energetica nazionale, alle fer le dinamiche più innovative Rinnovabili.it - Pubblicato 2019.07.12

Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica la “Relazione sulla situazione energetica nazionale” (Rinnovabili.it) – “Le dinamiche più innovative del sistema energetico nazionale rimangono legate al ruolo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica”, nonostante i progressi di questi due perni della strategia di decarbonizzazione mostrino “risultati annuali non uniformi”. A riferirlo la Relazione

Dal Polimi, l’acquedotto intelligente che recupera l’energia Rinnovabili.it - Pubblicato 2019.07.12

Recupero energetico e monitoraggio smart aprono le porte ad una gestione intelligente dellacquedotto (Rinnovabili.it) Sfruttare lenergia dissipata durante la regolazione dei flussi nelle condotte idriche per migliorare le stesse infrastrutture. Questo lobiettivo alla base dellinvenzione di GreenValve, la valvola dellacquedotto intelligente di cui Rinnovabili.it aveva già parlato nel 2015. Ideata dal Prof. Stefano Malavasi e brevettata dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano, GreenValve permette recuperare lenergia persa abitualmente nel processo di regolazione. Si stima infatti che un impianto di distribuzione idrica in media dissipi 60-100 MWh/anno, dato equivalente al consumo annuale di 20-30 famiglie europee. Grazie ad rotore interno, la speciale valvola trasforma lenergia meccanica dissipata in elettricità che immagazzina in piccole batterie. Poiché lenergia prodotta è maggiore rispetto a quella che serve per la gestione della valvola stessa si legge sul sito Polilink è possibile usarla o per alimentare dispositivi di controllo o per immetterla direttamente in rete. >>leggi anche Come la green economy può cambiare il settore idrico<< Potenzialmente, spiega il Politecnico di Milano in una nota stampa, una GreenValve del diametro di 80 mm può recuperare in media unenergia pari al consumo energetico di 2-5 famiglie di 4 persone (circa 2.7 MWh allanno). Il disaccoppiamento della velocità della turbina dellenergia prodotta e il design delle pale modificabile a seconda del fluido in esame, rappresentano i maggior punti di innovazione, scrive ancora Polilink. Green Valve, grazie alla semplicità dei suoi componenti, può sostituire le comuni valvole di regolazione senza la necessità di installare componenti aggiuntivi dagli acquedotti agli impianti di teleriscaldamento. Inoltre la valvola permette il monitoraggio in tempo reale di pressioni e portate, di regolare automaticamente e manualmente da remoto la rete e, grazie alla connessione a speciali sensori, di misurare la qualità dellacqua. Il tutto è gestibile dallo smartphone tramite unapp dedicata. Il primo prototipo industriale della valvola intelligente, realizzato dalla società Interapp, è stato installato su un acquedotto di Vestone, in provincia di Brescia, grazie allaccordo tra Politecnico di Milano, Interapp-Valcom e A2A Ciclo Idrico. Il progetto prevede di verificare sperimentalmente i benefici del recupero energetico ed esplorare funzionalità più evolute nella gestione della rete idrica.

Corte Ue inserisce il BPA tra le sostanze estremamente preoccupanti Rinnovabili.it - Pubblicato 2019.07.12

Le plastiche realizzate con BPA sono utilizzate per packaging alimentari, giochi per i bambini, prodotti in PVC, dispositivi medici e molto altro (Rinnovabili.it) La Corte di Giustizia Europea ha confermato linclusione del bisfenolo A, meglio conosciuto come BPA, tra le sostanze estremamente preoccupanti a causa delle sue proprietà come sostanza tossica per il sistema riproduttivo umano. Il BPA è una molecola largamente utilizzata nella sintetizzazione di una svariata gamma di plastiche: si trova allinterno dei rivestimenti di lattine e bottiglie, in un gran numero di contenitori e pacchetti alimentari, nei giochi per i bambini, ma anche in materiali da costruzione, dispositivi medici, ottici e odontoiatrici, e in quasi tutti i prodotti in policarbonato. Dubbi sullutilizzo del bisfenolo A e sui rischi per la salute umana sono rintracciabili fin dai primi anni 30 dello scorso secolo. Nel 2008, a seguito dellallarme lanciato da diversi studi che ipotizzavano una connessione tra lesposizione ai BPA e linsorgere di malattie del sistema riproduttivo maschile nei feti, lAutorità europea per la sicurezza alimentare (ECHA) ha avviato una revisione delle autorizzazioni alluso del BPA senza però incorrere in documentazione scientifica sufficiente da determinare rischi per la salute umana. LECHA ha ribadito la stessa posizione anche nelle revisioni del 2009, 2010, 2011 e 2015. Nel 2010, però, lUe metteva al bando i biberon contenenti bisfenolo A (divieto entrato in vigore solo lanno successivo). Il punto di svolta arriva a inizio gennaio 2017, quando lECHA inserisce il BPA tra le sostanze in lizza per leventuale inclusione nellelenco delle sostanze soggette ad autorizzazione di cui allarticolo 59, paragrafo 1, del regolamento REACH che raccoglie le sostanze estremamente preoccupanti per la salute umana. La sentenza della Corte di giustizia europea conferma liscrizione senza eccezioni del bifenolo A tra le sostanze pericolose per la salute umana. Lo stesso tribunale dovrà pronunciarsi entro il 20 settembre sulleventuale funzione di distruttore endocrino del BPA. >>Leggi anche Prodotti chimici, i governi europei sottostimano i danni sulla salute<< Secondo lo European Environment Bureau (EEB) è molto probabile che lUnione europea giunga a un bando totale del bifenolo A. Lassociazione non governativa, tuttavia, spinge per un divieto più ampio, che includa anche il bisfenolo S, una molecola con caratteristiche simili al BPA e ritenuto altrettanto pericoloso che potrebbe sostituire il bisfenolo A nella produzione di plastiche e policarbonati. I giorni del BPA sono finalmente contati ha commentato Tatiana Santos, portavoce di EEB Secondo la legge UE, dovrebbe essere gradualmente eliminato. La Commissione europea dovrebbe farne una sua priorità. Purtroppo però, sia che si tratti di BPA o di qualsiasi altra sostanza pericolosa ammesse sul mercato dallUE, le autorità sono troppo lente per impedire allindustria chimica di vendere le sostanze pressocché identiche non appena vengono limitate quelle pericolose. Non abbiamo dubbi che lindustria lo farà anche questa volta. Il settore ha perso la sua bussola morale quando ha scelto di spendere milioni combattendo la scienza sul BPA per mantenere alte le vendite. Lindustria deve essere riformata, così come necessita di riforma lapplicazione delle leggi Ue sulle sostanze chimiche. >>Leggi anche PFAS: rischio contaminazione per 19 milioni di americani. LItalia fissa limiti nazionali<<

Il Regno Unito acquisterà solo navi a zero emissioni Rinnovabili.it - Pubblicato 2019.07.12

Le navi a zero emissioni dovranno essere alimentate a biocarburante o a energia elettrica e utilizzare i carburanti fossili solo in caso demergenza (Rinnovabili.it) Il Regno Unito acquisterà solo navi a zero emissioni a partire dal 2025: la misura è stata inserita nel Clean Maritime Plan, lambizioso piano di taglio delle emissioni inquinanti nel settore navale e portuale presentato ieri dalla sottosegretaria ai Trasporti, Nusrat Ghani. I natanti acquistati dalle amministrazioni britanniche a partire dal 2025 dovranno essere equipaggiate con mezzi di propulsione a zero emissioni, come quelli alimentati da batterie elettriche o da biocarburanti, mentre la tradizionale propulsione a carburante fossile dovrà essere riservata come alternativa demergenza. Oltre al bando per i mezzi inquinanti, il Piano prevede un fondo di incentivi da 1,3 milioni di sterline per supportare innovazioni nel campo della navigazione marittima, da erogare tramite il programma MarRi-UK , una borsa di finanziamento per progetti di ricerca navale green, e un premio da conferire alle aziende che già si stanno muovendo per rendere il settore più sostenibile. Uno studio commissionato dal Governo britannico aveva stimato in 11 miliardi di sterline il potenziale di mercato della transizione ecosostenibile del settore marittimo entro il 2050 e immaginava in 510 milioni di sterline annue, lindotto economico cui potrebbero aspirare le imprese doltremanica. Lespansione di zone a emissioni controllate con vincoli particolarmente stringenti per le percentuali di zolfo e ossido dazoto presente nei carburanti, come proposto recentemente da Francia e Italia per il Mediterraneo, e i sempre più frequenti studi sullimpatto dellinquinamento prodotto dalle grandi navi, sta spingendo il settore a forti investimenti per virare verso sistemi di propulsione sostenibili e meno pericolosi per la salute. Il Clean Maritime Plan dovrebbe entrare pienamente in vigore a partire dal 2022 e sinserisce nel più ampio impegno del Regno Unito per giungere a diventare una delle prime economie a zero emissioni nette entro il 2050. >>Leggi anche Norvegia: navi da crociera alimentate con biogas a base di scarti di pesce<<

Corte UE: legittimi i tagli agli incentivi del V Conto Energia Rinnovabili.it - Pubblicato 2019.07.12

(Rinnovabili.it) Niente da fare per quanti si son visti negare gli incentivi dellultimo Conto Energia italiano a causa del superamento dei costi annui: secondo la Corte di giustizia europea il provvedimento è legittimo e non presenta nessuna contraddizione con le normative comunitarie. Il tribunale si è espresso ieri sulle cause riunite C 180/18, C 286/18 e C 287/18 presentate da due società italiane (Agrenergy e Fusignano Due) che, nel 2012, si erano viste negare i sussidi statali per alcuni impianti fotovoltaici costruiti lanno precedente. Per fare chiarezza sulla sentenza è necessario, tuttavia, fare qualche passo indietro. La vicenda risale, infatti, ad un periodo delicato per la normativa italiana dedicata al fotovoltaico: ad agosto 2012 entrava in vigore il quinto e ultimo Conto Energia, a sostituzione del quarto Conto energia, rimodulando profondamente gli incentivi allenergia solare. Il decreto di disciplina aveva notevolmente ridotto le risorse finanziarie destinate ai sussidi, riconfermando il limite per liscrizione ai registri al raggiungimento di un tetto di costo massimo cumulato. Situazione che si è puntualmente verificata limporto di 6 miliardi di euro è stato raggiunto nel marzo 2012 e, di conseguenza, il registro dei «grandi impianti» non è stato aperto per il secondo semestre di quellanno. >>Leggi anche Stop al V Conto Energia, raggiunti i 6,7 mld<< Le ricorrenti sono state tra quelle società ad aver realizzato un impianto senza possibilità di usufruire degli incentivi a causa dellazzeramento della disponibilità economica. Il caso è finito prima davanti al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio e quindi al Consiglio di Stato (Italia). A sostegno dei loro ricorsi, le aziende hanno dichiarato che il V Conto energia fosse contrario alla normativa italiana nonché alla direttiva 2009/28, violando il principio di tutela del legittimo affidamento. La vicenda è quindi passata nelle mani del Corte di giustizia europea che ha tuttavia dato ragione allo Stato italiano. Per il tribunale infatti il provvedimento nazionale non osta a una normativa nazionale, come quella di cui trattasi nei procedimenti principali, che consente a uno Stato membro di prevedere la riduzione, o perfino la soppressione, delle tariffe incentivanti in precedenza stabilite per lenergia prodotta da impianti solari fotovoltaici. >>leggi anche Fotovoltaico italiano, la potenza solare è a quota 20,1 GW<<

A settembre, la Russia ratificherà l’Accordo di Parigi Rinnovabili.it - Pubblicato 2019.07.12

La Russia è una delle 11 nazioni ad aver firmato ma non ancora ratificato lAccordo di Parigi (Rinnovabili.it) La Russia firmerà lAccordo di Parigi entro la fine dellanno: il premier russo Alexei Gordeev ha chiesto al Ministro dellAmbiente e a quello degli Affari esteri di presentare in Parlamento una proposta di Legge per ratificare laccordo entro il 1° settembre. Ladesione russa al trattato internazionale era già nellaria da tempo e i vertici del Governo russo avevano paventato la possibilità di una ratifica formale entro fine 2020; laccelerazione delle ultime settimane risponde allurgenza strategica di guadagnare una posizione di rilievo alla prossima conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si terrà il 23 settembre a New York e dove dovrebbero essere rilanciati proprio gli obiettivi fissati con lAccordo di Parigi. Nel comunicato del Governo russo si legge esplicitamente che è necessario lanciare il processo di ratifica prima del World Climate Action Summit di settembre 2019 e che la sottoscrizione dellAccordo potrebbe dare alla Russia ulteriori opportunità di partecipare ai negoziati e di proteggere i propri interessi nelle sedi internazionali che definiscono le regole per la riduzione delle emissioni di CO2 e sviluppano documenti di rilevanza mondiale. Al di là di un approccio strategico alle imminenti riunioni internazionali sul clima, il Governo russo sottolinea anche limportanza di seguire i trend industriali ed energetici che si stanno affermando un po ovunque: Lindustria mondiale della generazione elettrica sta diventando sempre meno a base di carbonio si legge nel comunicato e questo determina un vantaggio competitivo per le merci e i beni di consumo prodotti nei Paesi con più energia verde. In questi mesi, il Parlamento russo sta rivedendo la legge quadro sul clima: la nuova direttiva dovrebbe permettere al Governo di introdurre limiti alla produzione di gas serra e di imporre tasse alle compagnie industriali che li oltrepassano. Allo stesso tempo, la nuova Legge quadro introdurrebbe il sistema di compensazione di carbonio e di carbon credit. I tributi dovrebbero confluire in un fondo di supporto per progetti di riduzione delle emissioni. Ad oggi, la Russia è il quarto Paese più inquinante al mondo e una delle 11 nazioni, tra le 195 che hanno firmato lAccordo di Parigi nel 2016, a non aver ancora ratificato il trattato internazionale sul clima (oltre alla Federazione Russa mancano ancora allappello le ratifiche di Angola, Eritrea, Iran, Iraq, Kirghizistan, Libano, Libia, Sud Sudan, Turchia e Yemen). In una conferenza su manifattura e industrializzazione dello scorsa settimana, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha parlato dellimpatto che il cambiamento climatico sta avendo sul territorio russo e in particolare del rapido innalzamento delle temperature registrato nelle terre artiche: Il degrado della natura e del clima continua ha affermato Putin al summit tenutosi a Ekaterinburg, negli Urali E diventa sempre più acuto a causa di siccità, cattivi raccolti e disastri naturali. Il leader russo ha poi messo in guardia dalladottare un atteggiamento di assolutismo energetico che guardi esclusivamente alle rinnovabili: La fede cieca in soluzioni semplici, appariscenti, ma inefficaci porta solo ad altri problemi ha spiegato Putin Quanto sarà confortevole per le persone vivere su un pianeta pieno di palizzate di turbine eoliche e diversi strati di pannelli solari?. Putin ha sottolineato limportanza di mantenere attiva la produzione energetica da nucleare e da idrocarburi, mettendo in guardia contro alcuni difetti deglimpianti rinnovabili: Tutti sanno che lenergia eolica è buona, ma in questo caso si stanno ricordando degli uccelli? Quanti uccelli stanno morendo? ha spiegato il leader russo Le pale eoliche vibrano così tanto che i vermi escono dal terreno. Davvero, non è uno scherzo, è una conseguenza seria di questi modi moderni di ottenere energia. Non sto dicendo che non sia necessario svilupparli, ovviamente, ma non dobbiamo dimenticare i problemi ad essi associati. Non esiste, tuttavia, letteratura scientifica a sostegno delle affermazioni del Presidente russo. Nel frattempo, inoltre, le preoccupazioni sulla salute delle regioni nordiche vengono quantomeno contraddette dal nuovo espansionismo russo nellArtico: è di giugno, laccordo tra la China National Chemical Engineering e la Neftegazholding, sussidiaria della compagnia di estrazione petrolifera di bandiera russa Rosnef, per una missione esplorativa del giacimento di Payaha, nella penisola del Tajmyr che si allunga dalla Siberia centrale fino a dentro al Mar glaciale artico e dove si stima potrebbero essere estratte fino a 420 milioni di tonnellate di petrolio. >>Leggi anche Riscaldamento globale oltre 5 °C? Colpa di Russia, Cina e Canada<<

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Il 20% dell’Italia è a rischio desertificazione, ma gli italiani non se ne preoccupano greenreport_it - Pubblicato 2020.06.17

Il 20% dell’Italia è a rischio desertificazione, ma gli italiani non se ne preoccupano Solo il 10% esprime preoccupazione per il presente, il 19% per il futuro. Eppure in Sicilia già il 70% del territorio è a rischio [17 Giugno 2020] di Luca Aterini La desertificazione, una forma di degrado del suolo che viene misurata monitorando

Giornata della desertificazione e della siccità: i collegamenti tra consumi e terra greenreport_it - Pubblicato 2020.06.17

Giornata della desertificazione e della siccità: i collegamenti tra consumi e terra Per salvare i suoli del pianeta bisogna cambiare modelli di consumo. Thiaw: «Un nuovo contratto sociale per la natura» [17 Giugno 2020] Il 17 giugno è la giornata della desertificazione e della siccità (Desertification and Drought Day) dellOnu che questanno si concentra sul cambiamento degli atteggiamenti dellopinione pubblica nei confronti del principale motore della desertificazione e degrado del territorio: lincessante produzione e il consumo di risorse da parte dellumanità. AllUnited Nations convention to combat desertification (Uncdd) sottolineano che «Man mano che le popolazioni diventano più grandi, più ricche e più urbanIzzatee, cè una domanda di gran lunga maggiore di terra per fornire cibo, alimenti per animali e fibre per labbigliamento. Nel frattempo, la salute e la produttività dei seminativi esistenti sono in calo, il tutto è aggravato dai cambiamenti climatici. Per avere abbastanza terra produttiva per soddisfare le richieste di 10 miliardi di persone entro il 2050, gli stili di vita devono cambiare». Non a caso questanno lo slogan del Desertification and Drought Day è Food. Feed. Fibre, con il dichiarato intento di cercare di educare le persone su come ridurre il loro impatto personale. Luncdd ricorda che «Il cibo, i mangimi e le fibre devono anche competere con le città in espansione e lindustria dei carburanti. Il risultato finale è che la terra viene convertita e degradata a tassi insostenibili, danneggiando la produzione, gli ecosistemi e la biodiversità». Il risultato è che Oggi, oltre 2 miliardi di ettari di terreni precedentemente produttivi sono degradati~ oltre il 70% degli ecosistemi naturali è stato trasformato ed entro il 2050 si potrebbe arrivare al 90%~ entro il 2030, la produzione alimentare richiederà ulteriori 300 milioni di ettari di terra~ entro il 2030, lindustria della moda prevede di utilizzare il 35% in più di terra: oltre 115 milioni di ettari, equivalenti alle dimensioni della Colombia. Come se non bastasse, gli alimenti, i mangimi, le fibre stanno contribuendo anche ai cambiamenti climatici, con circa un quarto delle emissioni di gas serra che provengono da agricoltura, silvicoltura e altri usi del suolo. La produzione di abbigliamento e calzature provoca l8% delle emissioni globali di gas serra, un impatto che dovrebbe aumentare di quasi il 50% entro il 2030. Nel suo messaggio in occasione del Desertification and Drought Day 2020, il segretario esecutivo dellUncdd, il mauritano Ibrahim Thiaw, ha sottolineato che «Questanno, vivendo allombra del Covid-19, per molti di noi non sembrano esserci più scelte. Non possiamo scegliere dove andiamo, come lavorare e come festeggiare con i nostri amici, le nostre famiglie. Per esempio, dovremmo celebrare il decennio sulla desertificazione appena concluso, mentre le persone soffrono e si perdono posti di lavoro e redditi». Thiaw ha aggiunto che «Mentre alcune delle nostre scelte e libertà sono state temporaneamente interrotte, non abbiamo perso del tutto potere e influenza. Possiamo ancora fare alcune scelte importanti. Se ci prendiamo cura della natura, la natura si prenderà cura di noi. Abbiamo bisogno della natura, la natura non ha bisogno di noi. Se ci intromettiamo negli spazi selvaggi della natura e degradiamo la terra, possiamo aspettarci che emergano più malattie zoonotiche; possiamo aspettarci che i servizi forniti dalla terra cibo sano, aria pulita e acqua scompaiano. Nel nostro mondo globalizzato, il cibo che mangiamo, il cibo per il nostro bestiame e la fibra per i vestiti hanno un impatto sulla terra a migliaia di miglia di distanza. Ognuno di noi ha il potere di proteggere la terra con ogni scelta che facciamo nella nostra vita quotidiana. E possiamo ancora scegliere di proteggere la natura. In tal modo, proteggiamo di fatto il nostro futuro». Chong-Ho Park, ministro del servizio forestale della Corea del Sud,- Paese ospite del Desertification and Drought Day 2020 ha evidenziato che «Con lurbanizzazione, molti di noi si sono allontanati dalla terra. Food. Feed. Fibre sono essenziali per la nostra vita quotidiana e la maggior parte di essi proviene dalla terra. Tuttavia, in questo mondo digitale, tutto questo si può facilmente acquistare nei negozi e noi, in gran parte, ignoriamo i benefici offerti dagli alberi e dalla natura. Nellla giornata della desertificazione e della siccità, speriamo di far capire meglio alle persone che i veri legami tra ciò che acquistano e il danno arrecato alla terra». LUncdd è convinta che «Con i cambiamenti nel comportamento dei consumatori e delle imprese e ladozione di una pianificazione più efficiente e pratiche sostenibili, ci potrebbe essere abbastanza terra per soddisfare la domanda. Se ogni consumatore acquistasse prodotti che non degradano la terra, i fornitori ridurrebbero il flusso di questi prodotti e invierebbero un segnale forte a produttori e politici. Cambiamenti nella dieta e nei comportamenti come tagliare gli sprechi alimentari, comprare dai mercati locali e scambiarsi i vestiti invece di comprare sempre nuovi possono liberare la terra per altri usi e ridurre le emissioni di carbonio. Il solo cambiamento dietetico può liberare tra 80 e 240 milioni di ettari di terra». Thiaw ribadisce che «Il cibo che perdiamo o sprechiamo ogni anno utilizza 1,4 miliardi di ettari. Sprecando cibo, sprechiamo davvero terra e acqua, sprechiamo le nostre risorse biologiche, emettiamo carbonio, mettiamo a rischio il futuro delle nuove generazioni. Nella maggior parte dei casi, la quantità di cibo che sprechiamo è interamente una nostra scelta. La terra utilizzata per pascolare e produrre cereali per nutrire gli animali costituisce l80% delle terre agricole. Ma possiamo scegliere una dieta più equilibrata. Entro il 2030, lindustria della moda dovrebbe utilizzare il 35% in più di terra, la maggior parte per coltivare materiali per la moda a buon mercato e usa e getta. Ma possiamo scegliere una camicia o dei jeans con più attenzione. Queste scelte non diminuiscono la qualità della nostra vita. Al contrario, la migliorano». Thiaw ha concluso: «Un nuovo contratto sociale per la natura vedrebbe il genere umano impegnato a ricostruire meglio, in maniera più intelligente e robusta negli anni a venire. Se scegliamo di lavorare in armonia con la natura, eviteremo il degrado del suolo, freneremo le nostre emissioni, invertiremo la perdita di biodiversità. Se scegliamo di ripristinare la terra anziché distruggerla, possiamo creare posti di lavoro e opportunità. Se, come noi, sei ispirato dagli 80 Paesi che si sono impegnati a ripristinare 400 milioni di ettari entro il 2030, puoi scegliere di sostenere le comunità e ripristinare la loro terra. In questo modo, ripristini anche la speranza. Le tue scelte contano e nessuna scelta è troppo piccola».

La crisi climatica non è una livella (e pesa sulla disuguaglianza) greenreport_it - Pubblicato 2020.06.17

La crisi climatica non è una livella (e pesa sulla disuguaglianza) Emmerling: «La diseguale distribuzione dei consumi o dei livelli di reddito si verifica a livello spaziale, temporale e tra gli incerti 'stati del mondo' nei quali potremmo ritrovarci a vivere in futuro» [17 Giugno 2020] Le diseguaglianze economiche e il welfare hanno molto a che vedere con la sostenibilità sia sociale, sia ambientale. Studiarne gli effetti dellineguaglianza rispetto ai cambiamenti climatici è operazione che da tempo gli analisti svolgono raccogliendo evidenze sulla solo apparente democraticità delle conseguenze del cambiamento climatico. Se è vero, come è vero, che colpisce e colpirà a tutte le latitudini, i paesi più poveri e dunque gli esseri umani più in difficoltà sono e saranno i più colpiti. E non pensiamo che in Italia le cose stiano diversamente: il cambiamento climatico già si stima che porterà ad un aumento della disuguaglianza tra nord e sud . Ma se questo è un aspetto abbastanza noto, cè un nuovissimo studio appena pubblicato dalla rivista, Journal of Economic Surveys, con il contributo della Fondazione Cmcc che esplora le disuguaglianze da un punto di vista che verrebbe da dire, più tridimensionale. Come spiega il Cmcc, lequità (o la sua controparte, lineguaglianza) riveste un ruolo chiave nella valutazione delle diverse dimensioni del welfare sociale. Ma come possiamo prendere in esame e confrontare le sue diverse dimensioni? Tradizionalmente, infatti, si valuta e si confronta il welfare tra persone diverse sia allinterno dei confini nazionali, che in Paesi diversi , ma anche nel tempo, quando consideriamo la distribuzione delle risorse nel corso del tempo e le diverse questioni relative, come tenore dei consumi/livelli di risparmio, distribuzione intergenerazionale o uso nelle diverse epoche delle risorse naturali. Cè infine anche una terza dimensione, quella dei cosiddetti futuri mondi possibili o states of the world, che tiene conto dellincertezza che influisce sulla realizzazione di diverse variabili casuali. Lo studio non sembra tener conto di uno dei guai dellequità, ovvero che laddove si raggiungesse unequità di consumi, non è detto che ciò sia ambientalmente sostenibile, anzi. Ma veniamo alla tesi dello studio: mentre la ricerca economica ha tradizionalmente considerato queste tre dimensioni degli individui, del tempo e degli stati del mondo separatamente, è sempre più chiaro che le diverse possibili dimensioni della disuguaglianza (cioè lineguale distribuzione delle risorse in una specifica dimensione) siano potenzialmente strettamente intrecciate: la disuguaglianza tra individui di una stessa epoca potrebbe essere correlata alla disuguaglianza intergenerazionale, mentre lincertezza potrebbe incidere in maniera diversa sui diversi individui. Concentrarsi quindi su un solo aspetto della disuguaglianza sociale può portare al rischio di trascurare effetti di interazione potenzialmente importanti. Lo studio (fra gli autori Johannes Emmerling, ricercatore senior presso la Fondazione CMCC e capo dellunità Integrated Assessment Modeling di EIEE), propone una misura generale del welfare come equivalenti di equità e di corrispondenti indici di disuguaglianza. Questa cornice generale ha permesso ai ricercatori di mettere insieme concetti che nelle precedenti ricerche erano sempre stati studiati separatamente. La diseguale distribuzione dei consumi o dei livelli di reddito, spiega Johannes Emmerling, si verifica in diverse dimensioni: a livello spaziale o tra gli individui di uno stesso Paese o di Paesi e regioni diverse; temporale o tra le diverse generazioni, o tra diversi stati del mondo, ovvero tra i diversi, possibili, incerti, mondi nei quali potremmo ritrovarci a vivere in futuro. Laggregazione e il confronto tra individui in queste dimensioni è cruciale per lo studio di problemi con conseguenze globali, incerte e di lungo periodo, come i cambiamenti climatici. Il nostro studio mostra come anche la disuguaglianza in queste dimensioni possa essere analizzata con lo stesso approccio analitico. Inoltre, se consentiamo di avere preferenze diverse nei confronti delle disuguaglianze, vediamo come le persone abbiano diverse attitudini nei confronti della disuguaglianza nelle diverse dimensioni, e di come lordine di aggregazione tra loro influisca nella valutazione delle politiche economiche e ambientali. Lo studio evidenzia quindi che le persone tendono a valutare in maniera diversa la disuguaglianza nelle diverse dimensioni: tendono a essere per esempio molto preoccupate per quanto riguarda il futuro (per cui hanno una forte preferenza nel volere dare qualcosa alle future generazioni), mentre si curano meno delle disuguaglianze del proprio tempo (per esempio, il fatto che persone in città o Paesi diversi abbiano diverse possibilità di consumo o diversi livello di reddito). Inoltre, le persone tendono a essere più preoccupate e ad avere un più alto grado di avversione alla disuguaglianza in termini di incertezza. Il cambiamento climatico è il classico esempio in grado combinare insieme le tre dimensioni degli individui, del tempo e dei diversi stati: in questo contesto sono state spesso sollevate questioni relative alla disuguaglianza tra generazioni, alla nozione di disuguaglianza e di giustizia distributiva, e al ruolo dellincertezza, unitamente al principio di precauzione. La caratteristica comune di questi concetti apparentemente non correlati è che le perdite e i benefici di determinate politiche hanno bisogno di essere confrontati secondo dimensioni diverse.

Nucleare italiano, una pesante eredità economico-ambientale e senza deposito greenreport_it - Pubblicato 2020.06.17

Ascoltati i dirigenti Sogin Nucleare italiano, una pesante eredità economico-ambientale e senza deposito Commissione Ecomafie: "I ritardi nella realizzazione del Deposito nazionale e nel recepimento della direttiva non sono senza conseguenze, ma anzi comportano un aumento di tempi e di oneri" [17 Giugno 2020] Alla fine il problema dei rifiuti, specialmente ma non certo solo quelli speciali/pericolosi, è sempre lo stesso: non si sa dove metterli. Succede per lamianto, succede per i rifiuti radioattivi. E la conferma, ennesima, arriva dallaudizione dei vertici di Sogin da parte della commissione Ecomafie. Al termine della quale il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli ha detto molto sinteticamente che: «Dallaudizione di oggi è emersa lennesima conferma che il non decidere ha costi alti per la collettività. I ritardi nella realizzazione del Deposito nazionale e nel recepimento della direttiva Euratom 2013/59 non sono senza conseguenze, ma anzi comportano un aumento di tempi e di oneri. Proprio riguardo al recepimento della direttiva, ho cercato di dare il mio contributo segnalando alle commissioni consultive le criticità su cui porre attenzione. Invito tutte le istituzioni a fare la propria parte con il massimo impegno, perché anche il nostro Paese possa gestire i rifiuti radioattivi in sicurezza e in efficienza». A spiegare lo stato delle cose, i rappresentanti di Sogin Spa: il Presidente Luigi Perri e lamministratore delegato Emanuele Fontani. Laudizione ha riguardato la gestione dei rifiuti radioattivi per la quale è in corso un aggiornamento del piano a vita intera che dovrebbe terminare entro questo mese di giugno. È stato inoltre riferito che è in corso anche la redazione di un nuovo piano industriale che ha tra gli obiettivi un recupero di efficienza. Sarà inoltre pubblicato presto il bando di gara per il Cemex, il complesso di cementazione e stoccaggio dei rifiuti liquidi dellEurex di Saluggia e saranno avviate importanti bonifiche a carattere ambientale sui siti di Latina e di Bosco Marengo. E poi in fase di realizzazione presso la centrale di Trino limpianto per il trattamento dei fanghi e delle resine SiCoMor. Più in generale, è utile ricordare che Sogin rappresenta il soggetto cui è stata affidata lattività di gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi in Italia, con costi individuati in 7,2 miliardi di euro, anche se dal 2001 al 2018 il programma di smantellamento è stato realizzato per circa un terzo delle attività ma è già costato 3,8 miliardi di euro. Dati che suggeriscono le non poche difficoltà cui sta andando incontro loperazione. I rappresentanti di Sogin hanno inoltre riferito che nel 2019 la società ha avviato lo sviluppo di AIGOR (Applicativo informatico di gestione oggetti radioattivi), che consente di estendere le procedure di gestione dei rifiuti radioattivi a tutte le sorgenti e a tutti i materiali, anche potenzialmente rilasciabili, già prodotti o che verranno generati dalle future attività di decommissioning nucleare. Con il decommissioning di otto siti nucleari, secondo quanto detto dai vertici Sogin, si potrebbero riciclare oltre un milione di tonnellate di materiali, pari circa all89% di quelli complessivamente smantellati. Sul fronte dei rifiuti radioattivi al momento stoccati allestero, si sa solo che al momento sono in corso trattative con la Francia e il Regno Unito. Insomma, leredità del nucleare è ancora molto pesante, anche se dà lavoro a quasi mille dipendenti. Come già accennato, al proposito i rappresentanti di Sogin hanno segnalato i due temi più importanti per la chiusura del ciclo nucleare italiano: la realizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il recepimento, non ancora avvenuto dopo sette anni, della Direttiva 2013/59/EURATOM. Nessun progresso neanche per il Deposito: un progetto da 1,5 miliardi di euro che dovrebbe essere completato entro il 2025, ma di fatto non abbiamo ancora idea di dove verrà realizzato. La Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitare il deposito sono stati individuati 100 possibili siti ormai dal gennaio 2015, ma da allora è sempre rimasta chiusa in un cassetto. Tutto ciò sta comportando un allungamento dei tempi e una conseguente crescita dei costi. Rimangono ad esempio in attesa di autorizzazione il decommissioning degli impianti (che in qualità di centrali nucleari hanno chiuso i battenti negli anni Ottanta e sono in smantellamento da allora) di Saluggia, Casaccia e Rotondella e la disattivazione del Reattore Ispra-1, recentemente entrato nel perimetro Sogin.

Agli italiani piace la sharing mobility: ripartenza decisa di bikesharing, monopattini e carsharing dopo il lockdown greenreport_it - Pubblicato 2020.06.17

Agli italiani piace la sharing mobility: ripartenza decisa di bikesharing, monopattini e carsharing dopo il lockdown Al via la IV Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, una manifestazione digitale di 100 giorni +2 con molte novità [17 Giugno 2020] Le misure di confinamento e distanziamento sociale per lemergenza Coivid-19 ed il rischio contagio hanno avuto ricadute rilevanti ed immediate sulluso di tutti i servizi di mobilità condivisa. Durante il lockdown per il Covid-19, i tasso di mobilità degli italiani è sceso dall85% del 2019 al 32% e anche i servizi di sharing mobility hanno avuto un grosso calodella domanda: in media dell80%, in linea con il calo della mobilità italiana. Ora, finmito il lockdow, unanalisi realizzata dallOsservatorio Nazionale Sharing Mobility a Roma, Milano, Torino, Bologna, Cagliari e Palermo, che mette a confronto i valori di maggio con quelli di febbraio, dimostra che «Bikesharing e monopattini in sharing, siano già tornati quasi ai livelli pre Covid-19, recuperando nellarco di sole 4 settimane rispettivamente 60 e 70 punti percentuali. Recupera anche il carsharing, ma in termini minori (in media 30 punti percentuali in più a maggio). Tra le città che hanno recuperato più velocemente, spicca Palermo e al secondo posto Milano. La sharing mobility sta fungendo quindi, da utile alleato del trasporto pubblico in una fase difficile. Infatti, a causa del distanziamento sociale, bus, tram e metro viaggiano a capacità ridotta e quindi cresce il ventaglio delle soluzioni alternative e sostenibili: pedonalità, bicicletta, scooter sharing, bike sharing, car sharing, monopattini, etc. Una piccola rivoluzione silenziosa nelle città italiane». Il ministro dellambiente Sergio Costa ha sottolineato che «Dopo la tragedia del Covid, sta cambiando il nostro modo di vivere, in particolare nelle grandi città: la mobilità sostenibile vede un modo diverso di muoversi, più gentile, più dolce, più attento alla tutela dellambiente e alla qualità dellaria e che fa recuperare tempi e spazi al cittadino. Sono molto lieto che si faccia il punto sulla mobilità sostenibile per andare sempre più verso una normalità green, che prevede anche un modo diverso di concepire la mobilità». Lindagine è stata presentata in occasione della quarta edizione della Conferenza nazionale sulla sharing mobility, che si è trasformata in #LessCARS, una manifestazione digitale della durata di 100 + 2 giorni, con un evento di apertura, una serie di appuntamenti articolati nellarco di un trimestre e un evento conclusivo. Lindagine ha coinvolto 12.688 cittadini di Roma, Milano, Torino, Bologna, Cagliari e Palermo, e ben il 71% ha detto di «aver iniziato a lavorare in smart working o di aver attivato soluzioni di didattica a distanza con ripercussioni nella mobilità nel suo complesso che proseguiranno anche nel periodo post emergenza». Il 61% degli intervistati utilizzava abitualmente il car sharing prima dellemergenza Covid e ad aprile aveva dichiarato che era pronto a riutilizzarlo nella Fase 2. Percentuali ancora più alte per lo scootersharing (66%) ed il bikesharing (69%). AllOsservatorio Nazionale Sharing Mobility sottolineano che «Al momento di esprimere su una scala di valori da 1 a 5 la sicurezza percepita delle diverse modalità di trasporto, il campione intervistato durante il lock down, premiava i mezzi in sharing, con un punteggio migliore quando non prevedono un abitacolo (3,3 il bikesharing e 2,6 il carsharing), e allultimo posto il trasporto pubblico (1,8). Dall indagine è emerso quindi che gli italiani non ritengono i servizi di sharing mobility pericolosi e non hanno intenzione di mettere in discussione le abitudini consolidate prima della pandemia; i servizi leggeri con biciclette, scooter e monopattini sono quelli preferiti in questo momento; i servizi di sharing possono essere unalternativa al calo della domanda del trasporto pubblico e un alleato delle città per limitare la congestione». Il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti Roberto Traversi, evidenzia che «Se incentivare la cultura della mobilità condivisa è da sempre una delle priorità di questo governo lemergenza Covid e le misure di distanziamento sociale ci costringono ad allargare con convinzione lo spettro della nostra azione a sostegno di tutte le forme di trasporto leggere e sostenibili. Per questo nel Decreto Rilancio, anche grazie allimpegno del ministero dellAmbiente, il governo ha previsto contributi a sostegno della mobilità green e della micromobilità per lacquisto di biciclette e monopattini. È unazione innanzitutto culturale, perché si tratta di misurarne i benefici non soltanto dal punto di vista ambientale ma anche da quello sociale, sanitario ed economico. Perché la sfida che ci poniamo è quella di pensare città con meno traffico dove i cittadini, oltre a respirare meglio ed essere più sani, possano costruire un modello più sostenibile e moderno di fruizione degli spazi urbani». Raimondo Orsini, coordinatore dellOsservatorio Sharing Mobility, ha concluso: «Lobiettivo di mobilità sostenibile di questo paese è ridurre luso dellautomobile e quindi anche il suo tasso di proprietà, che è tra i più alti al mondo. Non è solo necessario, è possibile. I servizi di sharing possono essere unalternativa al calo della domanda del trasporto pubblico e un alleato delle città per limitare la congestione. È importante quindi aiutare questa rivoluzione silenziosa, già nella conversione in legge del DL Rilancio, aiutando le famiglie italiane che vogliono avvicinarsi a queste nuove forme di mobilità».

Nove reti della società civile a Conte: all’educazione 15% degli investimenti previsti per la ripresa greenreport_it - Pubblicato 2020.06.17

Nove reti della società civile a Conte: alleducazione 15% degli investimenti previsti per la ripresa Unicef e ODI: sono oltre 1,137 milioni i minori in povertà assoluta in Italia. Gli assegni familiari universali sono fondamentali [17 Giugno 2020] Nove reti di organizzazioni impegnate nel campo dei diritti dellinfanzia e delladolescenza Alleanza per lInfanzia, Appello della Società Civile per la ricostruzione di un welfare a misura di tutte le persone e dei territori, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ASviS, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza CNCA, Forum Disuguaglianze e Diversità ForumDD, Forum Education, #GiustaItalia Patto per la Ripartenza, Gruppo CRC, Tavolo Saltamuri che comprendono centinaia di realtà del terzo settore, dellassociazionismo civile, professionale e del sindacato, hanno scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per chiedergli di aprire uninterlocuzione con il Governo. Per «Ripartire dalleducazione e dai diritti delle nuove generazioni con investimenti e politiche per consentire allItalia di risollevarsi, perché senza attenzione ai diritti dei bambini e degli adolescenti non può avvenire una vera ripartenza». Il tutto è riassunto nel documento educAzioni: cinque passi per contrastare la poverta� educativa e promuovere i diritti delle bambine, dei bambini e degli e delle adolescenti che si articolano su 5 priorità: Lattivazione, a partire dai territori più svantaggiati, dei Poli educativi 0-6 anni, sotto il coordinamento del Ministero dellIstruzione, con garanzia di accesso gratuito per le famiglie in difficoltà economica; La costruzione di patti educativi territoriali per coordinare lofferta educativa curriculare con quella extracurriculare, mantenendo le scuole aperte tutto il giorno, coordinati e promossi dagli enti locali, in collaborazione con le scuole e il civismo attivo; La possibilità di raggiungere i più colpiti dal black out educativo a partire dallestate, con una offerta educativa personalizzata, da proseguire alla ripresa delle scuole, con unattenzione speciale al benessere psicologico, alle necessità degli alunni disabili e agli adolescenti usciti dal circuito scolastico; Lallocazione del 15% del totale degli investimenti per il superamento della crisi in educazione per dotare le scuole delle risorse necessarie, migliorare la qualità dellistruzione rendendola più equa e incisiva, contrastare la povertà educativa e la dispersione; La definizione di un piano strategico nazionale sullinfanzia e sulladolescenza, con obiettivi chiari e sistemi di monitoraggio, per promuovere il rilancio diffuso delle infrastrutture sociali e educative. Le reti di organizzazioni ricordano a Conte che «In questi mesi di lockdown dovuti al diffondersi dellepidemia, milioni di bambini e adolescenti, con i loro genitori, hanno subìto una doppia crisi, economica ed educativa, in un Paese che mostrava già dati allarmanti e gravi disuguaglianze nelle opportunità di crescita, di apprendimento e di sviluppo. Un milione e 137 mila, pari all11,4% (dato 2019) sono i minorenni che in Italia vivono in povertà assoluta, il 14,5% degli e delle adolescenti abbandona la scuola, il 12,3% dei ragazzi/e tra 6-17 anni vive in case prive di strumenti informatici, pc o tablet, il 10,5% dei ragazzi/e tra 15 e 19 anni non è occupato e non é inserito in un percorso di formazione. Si tratta di una emergenza acuita dalla pandemia, ma che ha radici più lontane. Le nove reti firmatarie ritengono fondamentale e strategico intervenire per colmare i gravi squilibri demografici e sociali a svantaggio delle nuove generazioni, erose dalla bassa natalità e ad alto rischio di povertà materiale ed educativa. Serve un forte segno di discontinuità dopo decenni di limitati investimenti su istruzione e politiche per linfanzia e ladolescenza, al fine di rilanciare il futuro del Paese, in coerenza con lAgenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dellOnu, sottoscritta da 193 Paesi inclusa lItalia». Un forte allarme che riecheggia, sia a livello nazionale che globale, anche nel rapporto Universal Child Benefits: Policy Issues and Options di Unicef e ODI/Overseas Development Institute dal quale emerge che «Gli assegni familiari universali, come i pagamenti in contanti senza condizioni o i trasferimenti fiscali, sono fondamentali nella lotta contro la povertà dei bambini, eppure sono disponibili solo in 1 paese su 10 in tutto il mondo», mentre «I benefici universali in denaro per i bambini nei Paesi a medio reddito ad un costo di appena l1% del PIL porterebbero ad un calo del 20% della povertà in tutta la popolazione. In 15 Paesi ad alto reddito, la sola erogazione di assegni familiari universali ha portato a una riduzione della povertà infantile pari in media a 5 punti percentuali. È inoltre dimostrato che gli assegni familiari universali riducono le privazioni, migliorando il benessere generale dei bambini, la salute, listruzione, la sicurezza alimentare, la produttività e la capacità di contribuire alle loro società e alle loro economie quando raggiungono letà adulta». Unicef e ODI ricordano che «A livello globale, oltre il 19% dei bambini da 0 a 14 anni 385 milioni viveva al di sotto della soglia di povertà estrema di 1,90 dollari nel 2015 quasi il doppio del tasso di povertà degli adulti. In base alle tendenze attuali, entro il 2030, 9 bambini su 10 (sotto i 18 anni) in condizioni di estrema povertà vivranno in Africa Subsahariana. Queste tendenze indicano una crescente concentrazione della povertà estrema nella popolazione dei bambini dei paesi più poveri nei prossimi anni. I bambini sono uno dei gruppi di popolazione a più alto rischio di esclusione dalla protezione sociale. Secondo gli ultimi dati disponibili la percentuale di bambini e famiglie che beneficiano di programmi di assistenza è intorno al 35% a livello mondiale, variando da circa il 16% in Africa a oltre l80% in Europa e Asia Centrale. I Paesi spendono in media il 2,4% del loro prodotto interno lordo (PIL) per la protezione sociale degli anziani, contro lo 0,3% per i bambini». Henrietta Fore, direttrice generale dellUnicef, sottolinea che «Investire nei bambini non solo cambia la loro vita, ma porta grandi benefici alle loro comunità e alla società nel suo complesso, Ora più che mai, poiché le ricadute economiche del COVID-19 minacciano di portare indietro anni di progressi nella riduzione della povertà, gli assegni familiari universali possono essere unancora di salvezza. Possono proteggere le famiglie vulnerabili dallaggravarsi dei livelli di povertà e di privazione, e possono salvare i paesi da impatti sociali ed economici catastrofici». Per quanto riguarda il nostro Paese, il Presidente dellUnicef Italia, Francesco Samengo, ha evidenziato che «Secondo i nuovi dati resi noti ieri dallIStat, sono 4,6 milioni le persone in povertà assoluta nel nostro paese, con una flessione per la prima volta, dopo 4 anni di crescita. Tuttavia, bisogna attendere per capire quale sarà limpatto dellemergenza COVID-19 su questo indicatore. I dati ci dicono anche che la povertà assoluta coinvolge di più le famiglie numerose e con figli minorenni. Sono attualmente oltre 1 milione 137 mila i minorenni in povertà assoluta nel nostro paese. Chiediamo che le misure che verranno delineate nella cornice del Family Act assicurino maggiori risorse alle famiglie che vivono in Italia«. Il rapporto fa notare che «Luniversalizzazione dei benefici riduce i rischi spesso associati alla sola valutazione della condizione economica, dove alcune famiglie in difficoltà vengono lasciate senza sostegno finanziario, anche a causa di errori nellesclusione. Luniversalizzazione dei programmi di protezione sociale, come il trasferimento di denaro contante o di imposte, aiuta anche a rimuovere la stigmatizzazione associata ai regimi di benefici sociali nel loro complesso». Sara Pantuliano, direttrice generale ODI, aggiunge: «Gli assegni familiari universali giocano un ruolo fondamentale nella riduzione della povertà, attraverso la promozione della coesione sociale e il supporto pubblico per la protezione sociale. In paesi in cui gli assegni familiari sono già definiti, questi rappresentano un cardine dei sistemi di politiche sociali nazionali e in tempi di crisi sono efficaci nellampliare la protezione sociale». La principale autrice del rapporto e direttrice per lepolitiche sociali e di equità dellODI, Francesca Bastagli, spiega che «In pratica, i Paesi hanno raggiungo unelevata copertura della popolazione, o assegni familiari universali, seguendo traiettorie diverse. Una realizzazione progressiva è comune, attraverso un processo iterativo che prevede ladozione della legislazione per gli assegni familiari universali e di politiche di regolamentazione, un rafforzamento amministrativo, capacità finanziaria e costruzione di supporto politico e pubblico alle politiche». Inoltre, il rapporto mostra che «I programmi di trasferimento di denaro non portano a una riduzione della partecipazione al lavoro retribuito tra la popolazione in età lavorativa. I trasferimenti in denaro aiutano i genitori a bilanciare le esigenze di lavoro con i bisogni delle loro famiglie». Mentre chiarisce che «Lampliamento della copertura dei programmi di assistenza allinfanzia e alle famiglie deve essere una priorità nazionale e richiede la solidarietà internazionale per essere finanziata specialmente per i paesi a basso reddito con una popolazione numerosa e con budget più limitati a causa del Covid-19. Inoltre, ricorda che gli assegni familiari devono essere supportati da sistemi di protezione sociale comprensivi e servizi sociali di qualità che comprendono istruzione e assistenza sanitaria». Il rapporto inoltre evidenzia percorsi per raggiungere la copertura universale, inclusi modi in cui i Paesi a basso reddito possano attuare i trasferimenti per i bambini più piccoli e renderli poi universali per tutti gruppi di età. I passi comprendono: «Ladozione di leggi e regolamentazione delle politiche, rafforzamento delle capacità amministrative e di finanziamento, costruzione di supporto politico e pubblico per le politiche: tutti fondamentali per raggiungere la copertura universale degli assegni familiari».