ASSINEWSPrestito vitalizio pronto all'uso
di Antonio Ciccia Messina Prestito ipotecario vitalizio ai nastri
di partenza. Scende a 60 anni l'età per richiedere il
finanziamento. Il ministro dello sviluppo economico, Federica
Guidi, ha, infatti, firmato ieri il decreto attuativo. Diventa,
quindi, operativo il nuovo strumento consistente in una particolare
forma di finanziamento riservato alle persone più in
là con gli anni, previsto dalla legge 44/2015, che ha
rinviato a un decreto ministeriale la disciplina di dettaglio. Nel
dettaglio, il prestito vitalizio ipotecario è una
alternativa alla vendita dell'immobile attraverso la nuda
proprietà, e consente di avere liquidità per le spese
di consumo. Il decreto ha allargato la platea degli utilizzatori
abbassando da 65 a 60 anni l'età per accedere al
finanziamento. Tra le novità, oltre all'abbassamento
dell'età, c'è il fatto che il finanziamento non si
estingue più solo con la morte del proprietario ma anche
qualora vengano trasferiti in tutto o in parte i diritti reali di
godimento sull'abitazione data in garanzia: ciò sottintende
la possibilità in qualsiasi momento per il consumatore di
estinguere anticipatamente il prestito e vendere o trasferire i
diritti reali sull'immobile in favore di terzi. In pratica resta in
capo al soggetto finanziato la piena disponibilità o la
proprietà dell'immobile. Inoltre gli interessi possono
essere rimborsati tutti alla scadenza ovvero a scadenze
prestabilite. Se si sceglie la formula del rimborso alla scadenza,
nulla è dovuto alla banca nel corso della durata del
prestito. In questo caso non esistono possibilità di
insolvenze relative al finanziamento. Infine, viene definita una
procedura rigorosa per la vendita della casa al fine del rimborso
che avviene al prezzo di mercato. In questo modo la parte eccedente
il capitale residuo del finanziamento è destinata agli eredi
che possono così beneficiare dell'eventuale andamento
positivo dei prezzi dell'immobile. Infine sotto il profilo fiscale,
è stata confermata l'applicazione dell'imposta sostitutiva
agevolata dello 0,25%. Il decreto prevede, inoltre, obblighi
informativi a carico dell'ente finanziatore. In particolare si
sottolinea l'obbligo per il finanziatore di predisporre due
prospetti esemplificativi, da sottoporre all'interessato, chiamati
«simulazione del piano di ammortamento» che illustrano
il possibile andamento del debito nel tempo. Si stabilisce anche il
divieto di esigere il pagamento delle spese sostenute dal
finanziatore qualora il finanziato decida di non sottoscrivere il
contratto. Al finanziamento si accompagna una polizza assicurativa
per l'immobile, ma il richiedente ha la facoltà di
acquistare la polizza assicurativa anche presso un soggetto
differente dal finanziatore, che annualmente deve consegnare un
resoconto della propria posizione debitoria. Il contratto deve
prevedere la possibilità di procedere alla
«co-intestazione» del contratto in caso di coniugi o di
conviventi more uxorio. La banca e la finanziaria hanno la
possibilità, in alcuni casi, di richiedere il rimborso
integrale del finanziamento. Il decreto prevede tra queste ipotesi
il decesso del soggetto finanziato o del soggetto finanziato
più longevo in caso di «co-intestazione». Lo
stesso vale, tra gli altri, per i seguenti casi: compimento da
parte del soggetto finanziato con dolo o colpa grave di atti che
riducano significativamente il valore dell'immobile; la
costituzione di «diritti reali di garanzia in favore di
terzi»; effettuazione di modifiche strutturali all'immobile
rispetto al suo stato originale, apportate senza previo accordo con
il finanziatore; revoca dell'abitabilità dell'immobile
dovuta a incuria del finanziato. Soddisfazione per l'arrivo del
decreto è stata, inoltre, espressa dal presidente della
commissione finanze del senato, Mauro Maria Marino (Pd). «Con
il decreto attuativo potrà decollare una norma tanto attesa
dai cittadini e sarà data, finalmente, attuazione a una
norma da tanto attesa da molte persone in età matura che
potranno soddisfare le esigenze di liquidità senza dover
lasciare l'abitazione posta in garanzia», ha concluso il
senatore. di Antonio Ciccia Messina
Prestito ipotecario vitalizio ai nastri di partenza. Scende a 60
anni l'età per richiedere il finanziamento. Il ministro
dello sviluppo economico, Federica Guidi, ha, infatti, firmato ieri
il decreto attuativo. Diventa, quindi, operativo il nuovo strumento
consistente in una particolare forma di finanziamento riservato
alle persone più in là con gli anni, previsto dalla
legge 44/2015, che ha rinviato a un decreto ministeriale la
disciplina di dettaglio. Nel dettaglio, il prestito vitalizio
ipotecario è una alternativa alla vendita dell'immobile
attraverso la nuda proprietà, e consente di avere
liquidità per le spese di consumo. Il decreto ha allargato
la platea degli utilizzatori abbassando da 65 a 60 anni
l'età per accedere al finanziamento. Tra le novità,
oltre all'abbassamento dell'età, c'è il fatto che il
finanziamento non si estingue più solo con la morte del
proprietario ma anche qualora vengano trasferiti in tutto o in
parte i diritti reali di godimento sull'abitazione data in
garanzia: ciò sottintende la possibilità in qualsiasi
momento per il consumatore di estinguere anticipatamente il
prestito e vendere o trasferire i diritti reali sull'immobile in
favore di terzi. In pratica resta in capo al soggetto finanziato la
piena disponibilità o la proprietà dell'immobile.
Inoltre gli interessi possono essere rimborsati tutti alla scadenza
ovvero a scadenze prestabilite. Se si sceglie la formula del
rimborso alla scadenza, nulla è dovuto alla banca nel corso
della durata del prestito. In questo caso non esistono
possibilità di insolvenze relative al finanziamento. Infine,
viene definita una procedura rigorosa per la vendita della casa al
fine del rimborso che avviene al prezzo di mercato. In questo modo
la parte eccedente il capitale residuo del finanziamento è
destinata agli eredi che possono così beneficiare
dell'eventuale andamento positivo dei prezzi dell'immobile. Infine
sotto il profilo fiscale, è stata confermata l'applicazione
dell'imposta sostitutiva agevolata dello 0,25%.
Il decreto prevede, inoltre, obblighi informativi a carico
dell'ente finanziatore. In particolare si sottolinea l'obbligo per
il finanziatore di predisporre due prospetti esemplificativi, da
sottoporre all'interessato, chiamati «simulazione del piano
di ammortamento» che illustrano il possibile andamento del
debito nel tempo. Si stabilisce anche il divieto di esigere il
pagamento delle spese sostenute dal finanziatore qualora il
finanziato decida di non sottoscrivere il contratto. Al
finanziamento si accompagna una polizza assicurativa per
l'immobile, ma il richiedente ha la facoltà di acquistare la
polizza assicurativa anche presso un soggetto differente dal
finanziatore, che annualmente deve consegnare un resoconto della
propria posizione debitoria. Il contratto deve prevedere la
possibilità di procedere alla «co-intestazione»
del contratto in caso di coniugi o di conviventi more uxorio. La
banca e la finanziaria hanno la possibilità, in alcuni casi,
di richiedere il rimborso integrale del finanziamento. Il decreto
prevede tra queste ipotesi il decesso del soggetto finanziato o del
soggetto finanziato più longevo in caso di
«co-intestazione». Lo stesso vale, tra gli altri, per i
seguenti casi: compimento da parte del soggetto finanziato con dolo
o colpa grave di atti che riducano significativamente il valore
dell'immobile; la costituzione di «diritti reali di garanzia
in favore di terzi»; effettuazione di modifiche strutturali
all'immobile rispetto al suo stato originale, apportate senza
previo accordo con il finanziatore; revoca dell'abitabilità
dell'immobile dovuta a incuria del finanziato.
Soddisfazione per l'arrivo del decreto è stata, inoltre,
espressa dal presidente della commissione finanze del senato, Mauro
Maria Marino (Pd). «Con il decreto attuativo potrà
decollare una norma tanto attesa dai cittadini e sarà data,
finalmente, attuazione a una norma da tanto attesa da molte persone
in età matura che potranno soddisfare le esigenze di
liquidità senza dover lasciare l'abitazione posta in
garanzia», ha concluso il senatore. " type=hidden
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