Intersezioni
Il cambiamento climatico in musica
LArte contemporanea spesso interagisce con i temi ambientali, divenendo forma di comunicazione e sensibilizzazione del vasto pubblico. Mai, tuttavia, era accaduto che unopera in musica, comunemente definita opera lirica, affrontasse il tema della salvaguardia del pianeta e del rapporto tra uomo e natura a scala globale. È il caso di CO2, opera con la musica del compositore contemporaneo Giorgio Battistelli, uno degli autori più eseguiti al mondo, la raffinata e visionaria regia di Robert Carsen, il libretto ecologista di Ian Burton, diretta dal giovane direttore dorchestra Cornelius Meister in prima assoluta mondiale al Teatro alla Scala di Milano, in occasione di Expo 2015. Lopera, in un unico atto di 95 minuti articolato in un prologo, nove scene e un epilogo, affronta il tema globale del cambiamento climatico, una delle questioni più importanti che lumanità si trova oggi ad affrontare. Tema che, dagli anni Ottanta dello scorso secolo, è stato oggetto di dibattiti, confronti e scontri nellambito scientifico e politico. La scelta inedita e innovativa di rappresentare questo soggetto nella forma del teatro musicale e il grande successo di critica e di pubblico conseguito ci conducono a riflettere su come il tema del cambiamento climatico sia divenuto ormai materia popolare, in grado di catturare linteresse di un pubblico eterogeneo, non sempre facilmente coinvolto dai temi ambientali. CO2, inoltre, conferma limportanza e le potenzialità dellarte, in questo caso di una forma artistica totale e complessa come lopera lirica, che unisce musica, canto, teatro, arti plastiche, danza, nel rivestire un ruolo comunicativo e di sensibilizzazione sociale nei confronti di temi scientifici e legati alla sostenibilità. In CO2, la regia, le luci, la fotografia, il testo, la musica svolgono un ruolo non solo teatrale ma inducono alla riflessione sulle capacità espressive ed estetiche dellarte come forma di denuncia e accusa in grado di colpire profondamente lo spettatore, risvegliare un sentimento di partecipazione e indurre ad agire in modo consapevole a favore di una rinascita del pianeta e dellumanità. Lopera, ispirata inizialmente dal libro Una scomoda verità. Come salvare la Terra dal riscaldamento globale, dellex vicepresidente degli Stati Uniti, Al Gore, pubblicato in Italia nel 2006, può essere interpretata come un lamento e una denuncia dellattività delluomo sul nostro pianeta e nel contempo come una storia damore tra luomo e la natura, con le drammaticità, ma anche le speranze, trasmesse attraverso il linguaggio creativo e universale della musica e la drammaturgia delle scene. Siamo trasportati in una dimensione universale come avviene in molte grandi opere del repertorio classico. Il personaggio principale, il climatologo immaginario David Adamson, durante il prologo, apre lopera con una conferenza sul cambiamento climatico, arricchita da coreografie e suggestivi filmati video della Terra vista dallo spazio e del cambiamento del clima. Adamson, tramite la narrazione, guida lo spettatore nel corso delle scene, le quali affrontano il problema unendo il contenuto scientifico riportato con versi, citazioni, rimandi, concetti e dati numerici riferiti alla realtà, con lestetica dellarte. Questultima si esprime tramite brani solistici o sinfonici, il canto in varie lingue morte o vive sanscritto, greco antico, latino, ebraico, russo, arabo, cinese, giapponese, italiano e inglese per rimarcare luniversalità e linternazionalità del tema, i testi e la recitazione, le splendide scenografie di Paul Steinberg, accompagnate da spettacolari video, curati dal giovane video designer Finn Ross, le apocalittiche immagini fotografiche, la danza con la coreografia di Marco Berriel, le luci intense e penetranti di Robert Carsen e Peter Van Praet, i costumi di Petra Reinhardt. Così, nella prima scena, intensamente evocativa, le teorie scientifiche, religiose e mitiche sulla creazione delluniverso e della Terra, sono integrate con affascinanti immagini video rappresentative della realtà, e da informazioni sullo stato del pianeta e le sue malattie: inquinamento, effetto serra, riscaldamento globale, desertificazione, incremento demografico, urbanizzazione. Un caotico aeroporto internazionale, con i viaggiatori impazziti, bloccati per uno sciopero dei controllori di volo, riempie la seconda scena simboleggiando linsostenibilità e lincontrollabilità del traffico aereo. La terza scena affronta la Babele della Conferenza per il Protocollo di Kyoto, un trionfo e un disastro1, presenta lallegato A del Protocollo, ripercorre le principali tappe degli accordi internazionali sul cambiamento del clima, ricordando il futuro appuntamento di COP21 a Parigi nel dicembre 2015, introduce i temi dellesaurimento dei combustibili fossili e della diffusione delle tecnologia per lenergia solare, cita dati reali sulla quantità di carbonio nellatmosfera e laumento della temperatura terrestre. Tramite un messaggio di denuncia, lo spettatore scopre limpatto del sistema del trasporto aereo e dei veicoli a motore sul riscaldamento del pianeta: nel mondo circolano 1 miliardo e mezzo di auto su strada e di veicoli a motore; ogni anno si producono 60 milioni di auto il cui impatto in termini di riscaldamento equivale a 1 miliardo di tonnellate di biossido di carbonio; un Boeing 747 consuma energia pari allenergia consumata da 3.500 utilitarie in una settimana. Gli effetti sono, tra laltro, laumento della frequenza e della violenza degli eventi meteorologici estremi, ben rappresentati, nella quarta scena, da una vorticosa danza di ballerini sufi turchi, a raffigurare gli ultimi venticinque uragani che hanno colpito il mondo nello scorso secolo, tra cui El Niño, Mitch, Sandy. Lo scienziato Adamson continua la narrazione e ci conduce nella quinta scena, nella quale si apre il Giardino dellEden con Adamo, Eva, lalbero della conoscenza e il serpente immersi nella vegetazione lussureggiante dalle diverse sfumature di verde, tra suoni di uccelli e animali, gorgoglii dacqua, vibrazioni del vento. Il Giardino diviene pretesto per introdurre il tema della fotosintesi clorofilliana, della biodiversità vegetale e animale. La scena si chiude nel buio più profondo, al morso della mela da parte di Eva, e improvvisamente lo spettatore viene catapultato in un enorme, coloratissimo supermercato, sesta scena, con alcune donne intente ad acquistare decine di prodotti provenienti da migliaia di chilometri di distanza, dai più disparati Paesi del mondo. È un grido di allarme verso la globalizzazione e il trasporto a lunga distanza del cibo e la conseguente immissione di carbonio nellatmosfera. La scena settima, dallaria poetica e commovente, conduce lo spettatore su una spiaggia della Tailandia, di fronte allOceano indiano, a ricordo della drammaticità e delle vittime dello Tsunami del 2004. Sullo sfondo scorrono le toccanti immagini reali della gigantesca onda oceanica e della sciagura, mentre i due protagonisti, una turista inglese e il direttore di un albergo tailandese, riflettono sulle cause del tragico evento. La scena seguente, lottava, può essere considerata la parte centrale dellopera. Nello spazio cosmico, compare Gea, la dea primordiale della Terra nella mitologia greca, mentre Adamson racconta lipotesi Gaia, teoria olistica, formulata da James Lovelock, nel 19792, per la quale la Terra, con tutte le sue funzioni, è considerata un unico organismo vivente in continua evoluzione, in grado di autoregolarsi. Gaia ricorda la sua generosità nel fornire risorse e induce gli spettatori a riflettere sulle scale del tempo: 14 miliardi di anni letà delluniverso, 4 miliardi e mezzo lesistenza della stessa Gaia e meno di 4 milioni di anni, un battito di ciglio, la presenza delluomo sul pianeta. Denuncia con fermezza i danni catastrofici che gli uomini le hanno inflitto con la loro arroganza, cercando di distruggerla: foreste bruciate, pianure allagate, rocce depredate, mutamenti del clima, della temperatura e dellatmosfera, sconvolgimento delle stagioni, distruzione della biodiversità. La forza e la potenza di Gaia si manifestano nel drammatico e accorato monito pronunciato da lei stessa: &Ma (gli uomini) non distruggeranno me, è loro stessi che distruggeranno! Gaia non sarà sfruttata per il semplice vantaggio degli umani. Segue la nona scena con le bellissime e struggenti gigantografie del famoso fotografo canadese Edward Burtynsky, di grande impatto, a testimoniare lapocalisse e la distruzione della Terra: unautostrada a dieci corsie invasa dal traffico, iceberg che sprofondano, immense torri per il raffreddamento, immagini dei disastri di Chernobyl e Fukoshima, siccità, inondazioni, distruzioni da terremoti, discariche, impianti petroliferi, minieri di carbone, gigantesche dighe, fiumi rosso fuoco inquinati. Adamson prevede una fine apocalittica del mondo. Nellepilogo viene espressa la drammaticità dellopera accompagnata dalla presa di consapevolezza da parte del protagonista e da una lieve speranza. Adamson, dopo avere trascorso il fine settimana in una capanna, solo, immerso nella natura e nella lettura di libri sul riscaldamento globale, si commuove fino a piangere per la tanta bellezza che lo circonda e la tristezza nel pensare alla distruzione di questa meraviglia. Osserva la vita intorno a lui e percepisce un amore di tale intensità che crede di scoppiare. Rapito dal forte sentimento, a sintesi e a conclusione dellopera, pone tre domande percepibili come un messaggio di riflessione rivolto a sé stesso e soprattutto al pubblico: Se questo non è il mio pianeta, di chi è? Se questa non è la mia responsabilità, di chi è? Se sono io la causa, non sono allora anche la vera cura? CO2 per il suo compositore, Battistelli, esprime le potenzialità della musica nel toccare anche argomenti scientifici e sociali, questi ultimi evidenziati dalluso del coro, offrendo unangolatura di osservazione di tipo estetico e artistico, diversa dalla pura scientificità. La musica, in quanto linguaggio ed espressione darte, non ha solo la funzione di intrattenimento ma, come forma creativa in grado di parlare a tutti, diviene mezzo per porre domande anche scomode, suscitare emozioni, proporre chiavi di lettura su temi complessi e delicati di drammatica attualità per indurre allapprofondimento e alla riflessione sul nostro presente. Per Battistelli lopera lirica diviene una forma di impegno etico e sociale nella quale la musica ci può insegnare a ritrovare la capacità di fare rinascere i sentimenti per ascoltare gli altri, la natura e noi stessi.