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Split payment, professionisti: ‘nessun vantaggio contro l’evasione’
10/05/2017 Lo Split payment danneggerà le professioni intellettuali. A sostenerlo sono il Comitato unitario permanente degli ordini e collegi professionali (Cup) e Confprofessioni, intervenuti in audizione alla Camera contro la misura prevista dalla Manovrina 2017 (DL 50/2017). La misura, considerata dai professionisti già di per sé penalizzante, è aggravata dalla mancanza di un periodo transitorio e di misure compensative in grado di contrastare la crisi di liquidità che si verrebbe a creare. Per questo L'Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha formulato delle proposte alternative che consentirebbero di limitare i danni. Professionisti: Split payment inutile contro levasione Il Comitato degli ordini e collegi professionali (Cup) ha sottolineato che la norma deroga alle regole sul pagamento dellIva previste dallUnione Europea, tanto che lItalia ha dovuto chiedere una speciale autorizzazione allUE per applicare tale regime con lobiettivo di combattere levasione fiscale. Non incassando lIva, ha spiegato il Cup, i fornitori della Pubblica Amministrazione sono in una posizione di costante credito. Inizialmente i professionisti erano stati esclusi da questo meccanismo dal momento che subiscono già una ritenuta in acconto che determina la tracciabilità del pagamento, senza rischi per levasione. Con lo Split payment, ha illustrato il Cup, la fattura emessa dal professionista subirebbe quindi una doppia trattenuta: la ritenuta del 20% sommata allIva pari al 22%. Estendere lo split payment ai professionisti, ha spiegato ancora il Cup, non avrebbe nessun vantaggio per il contrasto dellevasione dellIva, che rappresenta lunico motivo per cui lEuropa ha concesso la possibilità di utilizzare tale meccanismo. La norma, ha aggiunto, non prevede neanche una disposizione transitoria che consenta laggiornamento dei sistemi informatici. Secondo il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, i professionisti si avvalgono di collaborazioni che vengono pagate con lIva, quindi lo Split payment si tradurrà in una decurtazione delle entrate, con effetti negativi sui redditi e sugli investimenti. Nel 2015, ha affermato, i professionisti e i lavoratori autonomi vennero esclusi dallo split payment per bilanciare una misura che, altrimenti, sarebbe stata iniqua, mentre ora questo presidio di equità fiscale viene sacrificato allesigenza di fare cassa per fronteggiare gli squilibri prodotti da una manovra poco accorta, varata nel pieno di unaccesa campagna elettorale, che ha distribuito bonus e sovvenzioni miopi. Ance: proposte alternative per non aggravare la crisi Secondo lAssociazione nazionale costruttori edili (Ance), che nei giorni scorsi ha formulato tre proposte alternative per risolvere il problema del credito Iva, si potrebbero adottare meccanismi operativi di accelerazione del recupero del credito, quali:- un Modello di dichiarazione Iva mensile, che consenta la compensazione del credito Iva già il mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione; - lapplicazione dello stesso meccanismo di versamento dellIva anche nei confronti dei fornitori (limpresa che presta servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione non riceve lIva, ma non la paga neanche sulle fatture dei propri fornitori); - la definizione di una soglia massima di applicazione dello Split payment al di sopra della quale lIva verrebbe liquidata in modalità ordinaria. Definendo una soglia abbastanza bassa, si potrebbe combattere levasione che si annida, come tra laltro riconosciuto dai dati ufficiali, soprattutto nellambito delle piccole e medie forniture, e non nei contratti di opere o lavori pubblici, laddove levasione è resa più difficile dagli obblighi di fatturazione elettronica e tracciabilità dei pagamenti. Resta ora da capire cosa accadrà nell'iter di conversione in legge della Manovrina.