cmcc.itCOP23: dopo Bonn, a che punto sono i negoziati sul clima - CMCC
CC UNclimatechange @Flickr.com Durante la ventitreesima Conferenza
dellONU sui Cambiamenti Climatici, ospitata a Bonn sotto la guida
delle Fiji, la prima presidenza di un paese delle piccole isole,
sono avanzati i lavori di preparazione del Rule Book per
limplementazione dellAccordo di Parigi, che dovrà essere
adottato nel corso della prossima COP24, in Polonia, nel 2018. Le
ricercatrici della Fondazione CMCC, Lucia Perugini ed Eleonora
Cogo, che hanno partecipato alla COP23 come membri della
delegazione italiana, hanno raccontato i principali risultati di
questo incontro nel seminario CMCC COP 23: dopo Bonn, a che punto
sono i negoziati sul clima. Allinterno del team negoziale europeo,
Lucia Perugini (CMCC, Divisione IAFES) è co-coordinatrice
del gruppo esperti Agricoltura, foreste e altri usi del suolo,
mentre Eleonora Cogo (CMCC, Divisione CSP) è
co-coordinatrice del gruppo esperti Adattamento. Guarda il video:
La COP23 è stata una COP molto tecnica, focalizzata sulla
preparazione delle regole tecniche e dei processi per implementare
lAccordo di Parigi. È stata anche la prima COP dopo
lannuncio di Trump di uscire dallAccordo di Parigi. Tra gli
argomenti più controversi di cui si è discusso nel
corso dei negoziati, la necessità o meno di una
differenziazione tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo,
la necessità di un equilibrio fra le istanze di mitigazione,
adattamento e finanza, le azioni pre-2020 necessarie, il Fondo per
lAdattamento e altre questioni finanziarie. Il principale risultato
della Conferenza è stato ladozione del Fiji Momentum for
Implementation, un documento che vuole far progredire
limplementazione dellAccordo di Parigi. Gli elementi costitutivi
fondamentali su cui si basa il documento sono tre: le azioni per il
completamento e la piena attuazione del programma di lavoro
previsto dallAccordo di Parigi; lavvio di una forma di confronto
politico facilitato e inclusivo nel 2018, il cosiddetto cosiddetto
Talanoa Dialogue in virtù del suo approccio fijiano; le
azioni per limplementazione (dellAccordo di Parigi) pre-2020.
Talanoa è la parola tradizionalmente usata nella lingua
delle isole Fiji per indicare un processo di dialogo inclusivo,
partecipativo e trasparente. Lobiettivo del Talanoa Dialogue
è quello di avviare un dialogo facilitato pre-2020 fra i
diversi Paesi, per far crescere lambizione degli NDC (Nationally
Determined Contributions) e orientare la loro preparazione. Il
dialogo, presieduto dalle Fiji e dalla Presidenza polacca,
inizierà a gennaio 2018 e terminerà con la COP24. A
guidare il processo, tre domande fondamentali: A che punto siamo?
Dove vogliamo andare? Come possiamo arrivarci? Il dialogo si
articolerà in una fase preparatoria iniziale, da gennaio
fino alla COP24, e una fase politica, che si terrà durante
la COP24, dove i rappresentanti di stato avvieranno discussioni
politiche per fare il punto sullavanzamento collettivo verso gli
obiettivi di Parigi. Comprenderà anche gli sforzi compiuti
dalle Parti nel periodo pre-2020. Ad alimentare il dialogo saranno:
lo IPCC Special Report on 1.5°C (Rapporto Speciale IPCC su
1,5°C); i contributi analitici e politici rilevanti per
impostare il dialogo da parte delle Parti, degli stakeholder e
delle istituzioni competenti, da presentare entro il 2 aprile 2018
(per la parte tecnica) e ottobre 2018 (per la parte politica); i
contributi delle Presidenze della COP23 e della COP24. Per
facilitare laccesso a tutti i contributi al dialogo, sarà
realizzata una piattaforma online gestita dal segretariato
dellUNFCCC, che dovrà inoltre fornire input e contributi
rilevanti. Lanciando le prossime mosse sulle azioni che
precederanno il 2020, le disposizioni più importanti
comprese nel documento finale sullargomento sono: la richiesta
allUNFCCC e al Segretariato Generale delle Nazioni Unite di
intensificare le attività per promuovere la ratifica
dellEmendamento di Doha, che definisce il secondo periodo di
impegno del Protocollo di Kyoto; linvito alle Parti a presentare
informazioni sui progressi compiuti nellimplementare le proprie
azioni e iniziative prima del 2020 la cui sintesi redatta dal
Segretariato servirà come input per effettuare il bilancio
delle azioni da compiere prima del 2020 sia durante la COP24 del
2018 a Katowice, in Polonia, che durante la COP25 del 2019. Uno dei
principali risultati della COP23 è stato lapprovazione del
testo sullagricoltura (Koronivia Joint Work on Agriculture), che
rappresenta un compromesso fra le priorità di adattamento
dei Paesi in via di sviluppo, e linclusione di temi legati anche
alla mitigazione, richiesta dai Paesi sviluppati. Fra le tematiche
che verranno affrontate, anche attraverso una serie di workshop e
incontri di esperti, figurano adattamento, fertilità del
suolo, gestione delle acque, uso dei nutrienti, miglioramento dei
sistemi di gestione del bestiame, ecc. Inoltre, è stato
raggiunto un compromesso sul tema del Loss & Damage (Perdite e
Danni), un punto permanente delle trattative e di instaurare un
gruppo di esperti di finanza a riguardo e lopposizione dei Paesi
sviluppati, stabilendo un dialogo di esperti che si occuperà
di esaminare le informazioni, i contributi e le idee per
mobilizzare risorse finanziare per affrontare il tema. Fra le
iniziative promosse legate a questo tema, il lancio
dellInsuResilience Global Partnership, unalleanza per migliorare la
protezione finanziaria contro i rischi climatici, rafforzando la
resilienza dei Paesi in via di Sviluppo e proteggendo le vite delle
comunità e delle popolazioni più povere e vulnerabili
dagli impatti dei disastri climatici, e il Fiji Clearing House for
Risk Transfer, uniniziativa per fornire informazioni sulle
soluzioni assicurative e per il trasferimento dei rischi
disponibili. Altre iniziative importanti al di fuori del processo
negoziale, hanno riguardato: unalleanza, promossa da Canada e Gran
Bretagna, per eliminare il carbone (Powering Past Coal Alliance) e
un programma, promosso e guidato dallItalia, a favore dei Paesi
più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici, il
Fellowship Programme for Climate Vulnerable Countries. È
stata inoltre creata una nuova Piattaforma per le comunità
locali e le popolazioni indigene per rafforzare e diffondere
conoscenze, tecnologie, pratiche e azioni in materia di cambiamenti
climatici, permettendo loro di prendere parte al processo negoziale
dellUNFCCC. È stato infine istituito un Piano dAzione di
Genere (GAP Gender Action Plan) per promuovere la partecipazione
completa e paritaria delle donne e promuovere una politica
climatica sensibile alle questioni di genere. Infine, uno dei
maggiori risultati della COP è stato il grande
coinvolgimento della società civile, la cui partecipazione
alle questioni relative ai cambiamenti climatici è in
continua crescita. Per ulteriori informazioni: Il sito ufficiale
della COP23. Il documento ufficiale Fiji Momentum for
Implementation. Il Talanoa Dialogue, il dialogo facilitativo
previsto fra le Parti per il 2018. Il testo sullagricoltura, il
Koronivia joint work on agriculture. Il dialogo degli esperti sul
Loss and Damage. Il lancio delliniziativa InsuResilience Global
Partnership. La pagina ufficiale delliniziativa UNFCCC Fiji
Clearing House for Risk Transfer. Il programma Fellowship Programme
for Climate Vulnerable Countries, lanciato dallItalia per
rafforzare la capacità istituzionale degli Stati delle
Piccole Isole e degli Stati meno sviluppati e più poveri di
rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici. Liniziativa
Powering Past Coal Alliance, promossa da Canada e Gran Bretagna. La
piattaforma per le comunità locali e le popolazioni
indigene, passata alla sua fase operativa durante la COP23. Il
Piano dAzione di Genere (GAP Gender Action Plan) approvato alla
COP23