FAO
Dalla stagione piovosa a quella secca - un sostegno continuato porta sollievo ai contadini della Nigeria nord-orientale
Contadini con il loro raccolto di miglio nello stato di Yobe. Roma/Abuja, 19 dicembre 2017 - Per la prima volta dall'inizio della crisi di Boko Haram, la fame è notevolmente diminuita nel nord-est della Nigeria. Nei tre stati devastati dalla violenza, il numero di persone che soffrono la fame acuta si è dimezzato da giugno ad agosto - passando da 5,2 milioni a 2,6 milioni di persone - secondo l'ultimo Cadre Harmonisé food security analysis. Si tratta di un importante passo avanti dovuto ad un generale miglioramento della sicurezza e al potenziamento dell'assistenza umanitaria e di sostentamento a lungo termine da parte del governo e dei suoi partner. Il rapporto avverte tuttavia che senza un'assistenza tempestiva e duratura tutto il buon lavoro fatto sinora potrebbe rapidamente essere annullato; più di 3,5 milioni di persone potrebbero combattere ancora una volta con insicurezza alimentare critica, compresa la carestia, entro il prossimo agosto. Per aiutare le comunità vulnerabili - sfollati interni (IDP), rifugiati e comunità ospitanti - a superare l'ultima stagione delle piogge (giugno-settembre quando le scorte alimentari sono basse), la FAO ha fornito sementi di fagioli, mais, miglio, sorgo, ortaggi e fertilizzanti a 1 milione di persone. Ora, mentre la stagione del raccolto si sta riducendo e inizia la transizione delle comunità verso la stagione secca e una nuova fase di semina, la FAO sta avviando distribuzioni di sementi di ortaggi, kit per l'agricoltura, fertilizzanti e attrezzature per l'irrigazione a circa 780.000 persone nei tre stati. A Yobe, uno dei tre stati colpiti dalla violenza, nei villaggi i contadini sono ancora impegnati nei campi gialli dove tagliano l'ultimo miglio e sorgo e li ammucchiano in fasci ordinati. L'odore delle colture appena tagliate rimane nell'aria. Tutti partecipano alla mietitura: i bambini tagliano le cime del miglio, le donne lo trebbiano, gli uomini lo mettono insieme e lo portano a casa. Per molti, questa è la prima volta che c'è abbastanza cibo da mangiare. "Questo cibo sarà sufficiente per tutta la mia famiglia, e con i soldi del mio lavoro a maglia, pianificherò l'educazione dei miei figli", dice Aisha Ibrahim, 37 anni, che è stata costretta a lasciare il suo villaggio tre anni fa e da allora vive da sfollata. "Le famiglie nel mio villaggio aiutano circa 5-6 persone sfollate ciascuna. Dipendono dalla nostra assistenza. Il buon raccolto porta gioia a tutti noi. Riduce la pressione e ci rende più forti", afferma Malam Mohammed, un contadino del villaggio di Ngalda che aiuta gli sfollati. Sostenendo le comunità ospitanti a seminare durante la stagione delle piogge, la FAO ha anche portato soccorso alle popolazioni senzatetto e senza terra che hanno potuto lavorare nei campi e guadagnare un reddito. "Le comunità locali mi hanno aiutato; ho potuto lavorare nelle loro terre e sono stato pagato", dice Hajanuwe Sulieman, 40 anni, madre vedova di otto figli che a causa della violenza tre anni fa ha dovuto lasciare la propria casa e ora è rifugiata in un insediamento informale a Mainok Kaga. Questo è un notevole sostegno per Hajanuwe che a volte è dovuta ricorrere a chiedere l'elemosina per sbarcare il lunario. In tutta la Nigeria nordorientale, a parte le violenze, gli agricoltori hanno attraversato periodi molto difficili in questi ultimi mesi; alcuni hanno dovuto affrontare periodi di siccità, altri alluvioni. Altri ancora hanno dovuto fare i conti con infezioni da parassiti che hanno mangiato i loro raccolti. Ma ora i campi sono aridi e agricoltori come Malam e Hajanuwe si stanno preparando a seminare di nuovo. Il sostegno continuo, dalla stagione piovosa alla stagione secca, aiuta a rafforzare la capacità di risposta delle comunità vulnerabili, incrementa la loro capacità di coltivare sia colture di base per nutrirsi che colture commerciali e riduce la necessità dell'assistenza alimentare.