edizioniambiente.itLe parole della nuova mobilità | Edizioniambiente
Elettrica, connessa, condivisa e multimodale: è con queste
parole che Andrea Poggio, curatore del volume Green Mobility,
racconta la nuova mobilità che, seppur lentamente, sta
trasformando il panorama dei trasporti anche nel nostro paese.
Intrecciando tematiche internazionali dagli scenari di
decarbonizzazione post-Parigi al Dieselgate analisi di dettaglio
dagli ecoquartieri alle micro-reti di ricarica Green Mobility fa
chiarezza sullo stato presente e sulle prospettive future del tema
della mobilità. Uno dei temi centrali del libro è che
lautomobile è solo uno degli elementi della rivoluzione
della mobilità. Puoi spiegarci quali sono le caratteristiche
della Green Mobility, quella trasformazione sistemica che dà
il titolo al libro?(;;;;;;;; I cambiamenti in corso nella
mobilità sono sia tecnologici sia di sistema. Cambiano le
abitudini quotidiane, gli stili di mobilità e gli stili di
vita. I mezzi di trasporto, tutti, dalla bicicletta allautobus, non
cambiano solo motore, diventando sempre più elettrici, ma
sono anche connessi e condivisi. Il viaggio, lo stesso viaggio,
ancorché ricorso e quotidiano, non si avvale più di
un solo mezzo: bici + treno, metro + car sharing, auto + nave, bus
+ aereo, auto + monopattino, bici pieghevole col bus e il bike
sharing con una infinità di altre declinazioni possibili. Si
condividono i viaggi e i nuovi abbonamenti e biglietti integrati
permettono luso di diversi mezzi di trasporto pubblico. Grazie alle
applicazioni si condividono mezzi di trasporto e viaggi. La
mobilità diviene col tempo sempre meno proprietaria,
perché quella proprietaria è spesso più
scomoda e costosa. Quale può essere il ruolo delle politiche
urbanistiche nellambito della Green Mobility?(;;;;;;;; Nel volume
lo esemplificano bene urbanisti visionari, archistar come Carlo
Ratti e Stefano Boeri. Maria Berrini introduce, a partire dalla sua
esperienza allAgenzia mobilità e territorio al Comune di
Milano, il concetto di spazio pubblico urbano come 'bene comune',
da amministrare per rendere le città prosperose, pensando a
tutte le attività che si svolgono in città e non solo
a quelle che servono a movimentare persone e cose. E tantomeno non
solo alle auto parcheggiate o in transito. I nuovi Piani urbani per
la mobilità sostenibile non ridisegnano solo la
mobilità, ma anche le vie, le strade e le piazze urbane:
utili al movimento, ma anche belle, attrattive, usate per il
mercato, mangiare e bere, la relazione, lo scambio e poi ancora il
gioco, il verde contro la calura estiva, permeabili alle acque
piovane per difendersi dai cambiamenti climatici. Secondo una
ricerca recente, in Norvegia il budget destinato alla
pubblicità delle auto elettriche è circa il 35% di
quello complessivo. In Italia fatica invece ad arrivare all1%,
cè quindi parecchio spazio di crescita. Ci sono a tuo avviso
segnali di un cambiamento nelle strategie di comunicazione e
vendita dei veicoli elettrici, anche in relazione agli investimenti
colossali che i grandi player stanno effettuando nella
mobilità sostenibile?(;;;;;;;; La Norvegia è il paese
al mondo che più penalizza lauto termica e premia quella
elettrica: chi vuole una Golf diesel paga 30% del valore in tasse
allacquisto, chi una elettrica non paga lIva. E poi il gasolio
è tassato più che in Italia, mentre
lelettricità per la ricarica è spesso gratis, come il
parcheggio e i pedaggi. Poi viene la comunicazione. La rivoluzione
elettrica in Norvegia si sta facendo con un forte incremento della
motorizzazione. Ma noi in Italia, come abbiamo spiegato nel libro
anche con chiare infografiche, siamo un paesi più densamente
popolati, con molte città e paesi di impronta ottocentesca,
con il tasso di motorizzazione più alto al mondo: abbiamo
più motori che patenti di guida. Puoi illustrare la proposta
di Legambiente sullincremento della tassa di possesso dei veicoli?
E ci sono a tuo avviso altri strumenti fiscali che possono
agevolare la transizione alla Green Mobility?(;;;;;;;; Prima di
tutto eliminare le agevolazioni, gli sconti sulle accise, i bonus
fiscali sul gasolio e i diesel. Il Ministero dellambiente italiano
ci informa che valgono 14 miliardi di euro allanno. Poi far pagare
il bollo per auto e (soprattutto) furgoni quanto si paga
loccupazione suolo pubblico per le bancarelle e i tavoli dei bar
(un ordine di grandezza di più). Come si può ben
capire si liberano risorse enormi per sostenere non solo lacquisto
di auto elettriche, ma soprattutto veicoli in condivisione e mezzi
pubblici, flotte di servizio e consegne elettrici e puliti. Serve
anche attenzione alla micromobilità elettrica: dal monoruota
alle e-bike, dallo scooter alla carrozzella. In Europa, secondo
mercato al mondo per lauto elettrica, con 200 auto full electric
vendute nel 2017, sono stati acquistati tre milioni di e-bike e
moto elettriche. In Cina, ormai primo mercato al mondo con 300.000
auto, ben 30 milioni di bici e moto elettriche (il motore 2 tempi
è ormai vietato dalle norme antinquinamento) e si sono
prodotti ben 120.000 autobus elettrici. Non è detto che la
trazione elettrica premi lauto e tantomeno quella di
proprietà.