FAOConflitti e condizioni climatiche avverse allungano l’elenco dei paesi che necessitano di assistenza alimentare esterna
Pastori portano il bestiame all'acqua in Niger. Roma, 7 giugno 2018
- Le condizioni dell'offerta alimentare rimangono ampie, ma i
conflitti continuano ad aggravare e prolungare una grave
insicurezza alimentare. Anche le condizioni climatiche avverse
hanno fatto aumentare il numero di paesi che necessitano di
assistenza alimentare esterna, denuncia il nuovo rapporto FAO Crop
Prospects and Food Situation (Prospettive dei raccolti e situazione
alimentare, N.d.T.). L'elenco comprende ora 39 paesi, con
l'aggiunta di Capo Verde e Senegal, due paesi in più
rispetto all'ultimo rapporto pubblicato a marzo. Dopo una stagione
produttiva scarsa, si stima che il 4% della popolazione di Capo
Verde abbia bisogno di assistenza alimentare, anche se si prevede
che questa cifra si dovrebbe dimezzare all'inizio dell'estate con
le precipitazioni stagionali. Secondo il rapporto trimestrale della
FAO Sistema di informazione e allarme rapido (GIEWS) le cattive
condizioni dei pascoli nelle regioni settentrionali del Senegal
porteranno a 750.000 il numero di persone che avranno bisogno di
assistenza alimentare. A causa dei conflitti persistenti e degli
shock climatici nessun paese è uscito dalla lista, che
adesso comprende 31 paesi in Africa, 7 in Asia e Haiti. La guerra
civile e l'insicurezza in Africa e nel Medio Oriente hanno
provocato alti tassi di fame, causando lo sfollamento di milioni di
persone - spesso gravando sui paesi vicini - e costringendo i
contadini a abbandonare i propri campi. Le piogge scarse hanno
fatto calare le prospettive della produzione di cereali in Sud
America e in Sud Africa. Condizioni climatiche sfavorevoli stanno
anche avendo effetti molto negativi sulle condizioni dei pastori
dell'Africa occidentale. I 39 paesi che hanno bisogno di assistenza
alimentare esterna sono Afghanistan, Burkina Faso, Burundi,
Camerun, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Ciad, Congo,
Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Guinea,
Haiti, Iraq, Kenya, Corea del nord, Lesotho, Liberia, Libia,
Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mozambico, Myanmar, Niger,
Nigeria, Pakistan, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan,
Sudan, Swaziland, Siria, Uganda, Yemen e Zimbabwe. L'Africa colpita
dai conflitti e da piogge irregolari Le ultime previsioni della FAO
per la produzione cerealicola mondiale nel 2018 prevedono un calo
dell'1,5 % rispetto al livello record dell'anno scorso. Ma il
declino è maggiore in alcune aree, in particolare nel Sud e
nel Nord America e nel Sud Africa. I conflitti hanno soffocato
l'attività agricola in aree dell'Africa centrale, in
particolare nella Repubblica Centrafricana e in alcune parti della
Repubblica Democratica del Congo, dove l'accesso al cibo è
ulteriormente ostacolato da un'inflazione in aumento. I conflitti
in Nigeria e in Libia hanno portato a una minore domanda di carne,
una delle ragioni del drastico calo dei redditi di molte famiglie
di pastori nella regione del Sahel, dove i pascoli e le risorse
idriche sono già in condizioni critiche e la stagione magra
dovrebbe durare più a lungo del solito. Nel frattempo, le
recenti piogge fanno sperare aumenti della produzione cerealicola
in Africa orientale dopo stagioni consecutive di raccolti ridotti a
causa della siccità. Tuttavia, piogge abbondanti hanno
provocato inondazioni in Somalia, Etiopia e Kenya, causando lo
sfollamento di circa 800.000 persone. In contrasto con la tendenza
nella subregione, i prezzi alimentari di base sono alti e in
aumento nel Sudan e nel Sudan del Sud, influenzando l'accesso al
cibo e intensificando i rischi di insicurezza alimentare. Si
prevede che in assenza dell'assistenza umanitaria il numero di
persone con grave insicurezza alimentare sia destinato ad aumentare
in Sudan del Sud, raggiungendo 7,1 milioni di persone durante il
picco della stagione magra (giugno-luglio). Andamento favorevole
del raccolto in Asia Si prevede che il raccolto di cereali 2018 in
Asia rimarrà vicino al livello record dello scorso anno -
con la produzione di risone che dovrebbe raggiungere un nuovo
massimo storico - con recuperi in paesi colpiti da condizioni
meteorologiche sfavorevoli durante la stagione precedente, tra
questi il Bangladesh, il Vietnam, la Corea del nord e, in misura
minore, lo Sri Lanka. Si prevede che le produzioni di grano in
India e Pakistan aumenteranno ulteriormente, grazie a buone
condizioni produttive. Il clima favorevole non basterà a
stimolare la produzione agricola nelle aree colpite dalla guerra,
poiché i conflitti cronici continuano a impedire l'accesso
ai campi e ai fattori di produzione agricola in Iraq e in Siria,
dove i raccolti di quest'anno dovrebbero diminuire ulteriormente.