greenreport_itConsumo di suolo, la proposta di legge di Salviamo il Paesaggio entra nella terza fase, la piĆ¹ delicata
Consumo di suolo, la proposta di legge di Salviamo il Paesaggio
entra nella terza fase, la più delicata Le correzioni
segnalate al M5S sono state apportate e il testo verrà
discusso prossimamente dal nuovo Parlamento [27 giugno 2018] Chi
lavrebbe mai detto?. E questa la frase che da settimane mi sento
ripetere in ogni città in cui sono stato invitato per
illustrare i contenuti e il significato profondo dellimmenso lavoro
sviluppato dal nostro Forum per costruire e condividere un testo di
legge davvero capace di arrestare il consumo di suolo nel nostro
Paese. Una frase che mi rivolgono militanti, simpatizzanti,
amministratori sensibili, persone normali. E che ogni volta mi
sorprende per laltrui sorpresa (scusate il gioco di parole&)
perchè mi fa pensare che la grande rete di Salviamo il
Paesaggio non avesse, fino a ieri, la piena consapevolezza del suo
valore, delle sue potenzialità, della competenze interne
tante davvero e fosse come una foglia in assenza di vento: immobile
eppure pronta a spiccare il volo verso orizzonti non
preventivabili. Invece il percorso che abbiamo avviato a partire
dallottobre 2016 aveva già ben chiaro tutto ciò che
sta avvenendo: sapevamo bene di avere tutte le carte in regola per
poter costituire un Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico
multidisciplinare di assoluto livello e sapevamo già che
quel consesso avrebbe partorito una norma di grande visione e pieno
rigore. Sapevamo anche che quel testo condiviso dai nostri 75
esperti sarebbe passato, innanzitutto, al vaglio valutativo di
tutta la nostra Rete (oltre 1.000 organizzazioni e decine di
migliaia di aderenti individuali: mica una scherzo ! &) che ne
avrebbe limato e corretto anche le più minuscole virgole.
Dunque, chi lo avrebbe mai detto?& Noi tutti lo avremmo lo
abbiamo detto. Tutto il Forum. Ma senza averne ancora piena
consapevolezza (appunto). I passi successivi sono stati rapidi:
presentazione a tutte le forze politiche nellultimo mese della
campagna elettorale, condivisione piena da parte di Liberi e Uguali
e Movimento 5 Stelle, presentazione alla Camera da parte di questi
ultimi del nostro testo con qualche piccolo ritocco, nostra
richiesta di chiarimenti su due modifiche apportate a noi
incomprensibili, intervento del M5S presso i competenti uffici
della Camera e correzione di quanto da noi richiesto: ora la nostra
bella (e sudata &) Proposta di legge è qui, rubricata
come AC 63 e sarà il testo su cui tutti dovranno avviare la
discussione. Ci siamo. Fin qui tutto perfettamente aderente alle
nostre previsioni e aspettative. Ora inizia la parte più
difficile (ma le fasi precedenti non erano altrettanto difficili?
&) ed è bene che ognuno di noi abbia ben chiaro il
quadro prospettico che si delinea al nostro orizzonte. Provo a
riassumerlo sotto forma di risposta a qualche altro quesito epocale
che abitualmente sento rivolgermi nelle nostre assemblee, convegni,
conferenze, seminari ecc. ecc. E ora cosa succederà? Il
quadro istituzionale è ormai completato: il neo ministro
allAmbiente, Sergio Costa, ha mostrato nelle prime settimane di
essere persona competente e sensibile e alla guida della sua
segreteria è stato nominato Fulvio Mamone Capria, uomo di
esperienza e comprovata coscienza ambientale (lo ricordiamo come
presidente nazionale della Lipu). Le commissioni, sia alla Camera e
sia al Senato, sono state composte e allinterno troviamo diversi
eletti in ogni schieramento che sui nostri temi hanno espresso
posizioni a noi vicine (anche in assenza di un pronunciamento dei
rispettivi Partiti). Nel contratto di governo pattuito tra Lega e
M5S si parla di «fermare il consumo di suolo (spreco di
suolo) il quale va completamente eliminato attraverso unadeguata
politica di sostegno che promuova la rigenerazione urbana»:
non si specifica altro, ma il termine «fermare» ci pare
sinonimo del nostro arrestare. Il pallino è dunque ora in
mano alla Politica; quando le Commissioni inizieranno a discutere
lAC63 immaginiamo che il nostro Forum verrà audito
formalmente. E noi ci saremo. E anche presumibile ipotizzare che le
due forze di governo faranno un passaggio, preliminare alla
discussione in Commissione, per trovare un preventivo accordo. Se
ci inviteranno per farsi illustrare nel dettaglio la nostra
Proposta di Legge, noi ci andremo. In questi giorni il nostro
Gruppo di Lavoro si è sottoposto ad un supplemento di
impegno per valutare se parte dei 10 articoli che compongono la
nostra norma potessero essere sacrificati in una eventuale
trattativa di mediazione con le due parti politiche. Dopo intense
analisi, siamo giunti alla conclusione che se togliamo un
ingrediente dal nostro succulento piatto, la pietanza
perderà sapore e il pasto intero diventerà indigesto
& Quindi sosterremo fino alla fine il nostro testo integrale,
che rappresenta una proposta normativa seria, concreta, base per
orientare il futuro ambientale, sociale, economico, occupazionale
di tutto il settore edile italiano. Quando, come e da dove
inizieranno a sparare i cannoni della contraerea? Siamo ben consci
della portata della nostra proposta e, prima o poi, qualcuno
comincerà ad alzare il tono della critica. Ma noi sappiamo
che questa nostra legge non va contro nessuno (tanto meno i
Costruttori edili, gli Ordini professionali o i Comuni) ma indica
una strada, il futuro dellintero comparto. Approvare il nostro
testo significa dare speranza economica e deve accompagnarsi ad un
programma di sostegno e incentivazione alle imprese che
potranno/dovranno riconventirsi abbandonando il nuovo mattone per
dirigersi verso il recupero, il riuso e la rigenerazione dellenorme
patrimonio edilizio esistente ed inutilizzato. Che presuppone
personale qualificato, creatività progettuale, ricerca di
soluzioni, materiali, tecnologie. In una parola: sviluppo (ma
compatibile con lambiente e la vita). Cosa possiamo e dobbiare fare
noi, ora? Lavorare, lavorare, lavorare & La Politica ha adesso
il compito di colmare le sue lacune, a noi spetta il ruolo di
vigili custodi attivi. Non staremo alla finestra, ma
moltiplicheremo i nostri sforzi per far entrare ovunque il
dibattito necessario sui temi e i paletti che la nostra proposta ha
ben individuato. Un dibattito che deve allargarsi, propagarsi,
estendersi. Unonda, che cresce. Non deve rimanere patrimonio delle
solite anime civiche sensibili. Usciamo per le strade, parliamo con
chiunque. Luomo e la donna della strada comprendono perfettamente
cosa significa nuovo cemento e nuovo asfalto vicino alla propria
quotidiana esistenza, mentre attorno è tutto un pullulare di
vendesi, affittasi, edifici abbandonati. Non sempre sanno quello
che noi sappiamo, e allora diciamoglielo. In una lingua
comprensibile, naturalmente! Nelle prossime settimane avvieremo una
campagna di finanziamento, ognuno di noi offra la sua piccola
goccia per creare un necessario fondo che ci permetterà di
realizzare strumenti di comunicazione (virali, virtuali,
tradizionali &) e prepararci per leventuale Proposta di Legge
di Iniziativa Popolare. Perchè siamo convinti che, forse,
questa è la volta buona affinché la Politica riesca a
fare ciò che da anni attendiamo. Ma se così non
fosse, il Forum deve essere pronto per mettere in campo lo
strumento popolare. Che significa costruire una macchina
organizzativa potente e incisiva e tante energie (e purtroppo
denaro) da dispensare. Il consumo di suolo è unemergenza. E
il suolo non deve più essere una merce su cui speculare.
Tutti pronti per questa ennesima prova di forza? Se siamo arrivati
fin qui, significa che le nostre non sono utopie irrealizzabili.
Sprigioniamo tutta la nostra potenza, è lora. E se non ora,
allora, quando? & di Alessandro Mortarino Salviamo il Paesaggio