cmcc.itIl “Madhouse effect”: il negazionismo del cambiamento climatico esaminato da Michael E. Mann - CMCC
Credits: C A. Mazzai The Madhouse Effect: How Climate Change Denial
is Threatening our Planet, Destroying our Politics, and Driving us
Crazy (in italiano La terra brucia. Perchè negare il
cambiamento climatico minaccia il nostro pianeta) è il
titolo del libro pubblicato nel 2016 dallillustre Professore
Michael Mann insieme al fumettista del Washington Post Tom Toles,
ed è anche stato il punto di partenza della lezione del
Professore, tenutasi il 20 giugno 2018 nelle aule
dellUniversità Ca Foscari di Venezia. Il madhouse effect
è una scherzosa distorsione della parola effetto serra
(greenhouse effect in inglese): un neologismo creato per illustrare
come il cambiamento climatico stia riscaldando il pianeta al punto
da portarci alla pazzia. Infatti, secondo il Professor Mann,
latteggiamento di scetticismo e negazionismo riguardante il
cambiamento climatico largamente diffuso negli Stati Uniti è
totalmente assurdo. Le decisioni dellamministrazione americana, le
false convinzioni di molti scienziati, accademici e politici,
così come lerrato comportamento della società in
generale nei confronti del cambiamento climatico costituiscono dei
forti ostacoli al tentativo di contrastarlo e una minaccia per le
future opportunità di sconfiggerlo. Sebbene questo fenomeno
non sia la fonte di tutti i problemi esistenti, Mann ha affermato
che esso ha la capacità di intensificarli. I cambiamenti
climatici sono in grado di moltiplicare i rischi e le problematiche
a causa dei loro legami ed effetti con e su settori che vanno al di
là di quello ambientale, come quello dellagricoltura, della
politica, della sicurezza alimentare, delle migrazioni e della
sicurezza nazionale in generale. Non dovremo aspettare molto per
assistere a futuri scenari di lotta per le risorse alimentari e
idriche, dal momento che stiamo già facendo esperienza di
simili situazioni: il Professor Mann ha spiegato come gli ingenti
flussi migratori provenienti dallAfrica siano composti da rifugiati
ambientali o climatici, in questo modo sottolineando il forte
impatto del cambiamento climatico sui sistemi politici e la
sicurezza di tutti i paesi. Mann ha chiaramente espresso la sua
preoccupazione per gli stereotipi e le false credenze che
sostengono che i cambiamenti climatici siano un fenomeno naturale,
normale e che sia troppo presto per iniziare ad agire in funzione
di esso. Secondo Mann, non esiste il momento giusto per attivarsi,
quel momento è ora. LAccordo di Parigi è stato
senzaltro un buon tentativo politico a livello internazionale per
iniziare a fare dei passi in questa direzione, tuttavia devono
essere prese delle decisioni molto più specifiche e concrete
al riguardo. Infine, Michael Mann si è dimostrato ottimista
per il futuro, spiegando come sia ancora possibile una situazione
vantaggiosa per tutti, in cui i cambiamenti climatici possano
essere affrontati senza che questo vada a discapito delleconomia
globale ma, anzi, avvantaggiandola, specialmente in vista del
continuo progresso tecnologico. Il Professore ha concluso la sua
lezione con delle parole di incoraggiamento e ispirazione per tutti
gli scienziati e gli accademici, spronandoli a diffondere le loro
conoscenze sul tema dei cambiamenti climatici, cogliendo ogni
opportunità per parlare e influenzare il pubblico sulla
verità di questo importante fenomeno globale. Levento
è stato organizzato in collaborazione con il CMCC
(Centro-Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici), la SISC
(Società Italiana per le Scienze del Clima) e lIDPA
(Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali). Michael Mann,
Professore emerito di Scienze Atmosferiche e Direttore del Penn
State Earth System Science Center (ESSC) presso la Penn State
University, ha discusso con il Direttore della Divisione RAAS (Risk
Assessment and Adaptation Strategies) del CMCC Prof. Jaroslav
Mysiak e con Carlo Barbante, Presidente della SISC, del CNR IDPA e
Professore presso lUniversità Ca Foscari di Venezia. .