greenreport_itGoletta Verde: in Friuli Venezia Giulia 2 i punti fortemente inquinati
Goletta Verde: in Friuli Venezia Giulia 2 i punti fortemente
inquinati La foce del canale di via Battisti a Muggia e quella del
fiume Stella sono due malati cronici [13 agosto 2018] Due degli
otto punti campionati dai tecnici di Goletta Verde in Friuli
Venezia Giulia il 3 e 4 agosto superano il limite di inquinamento
previsto dalla legge e corrispondono alla foce del canale di via
Battisti, allincrocio di largo Caduti per la libertà, a
Muggia, in provincia di Trieste, e alla foce del fiume Stella a
Precenicco, in provincia di Udine. Gli ambientalisti spiegano che
«si tratta di due malati cronici: è dal 2010 che
Legambiente monitora questi punti nella speranza di vedere risolte
le criticità che, invece, permangono da ben otto anni, salvo
qualche piccola eccezione per ciascuno dei due punti». Ecco
perché il Cigno Verde «presenterà degli esposti
alle autorità competenti qualora la situazione non dovesse
presentare miglioramenti nei prossimi mesi. A Muggia, in
particolare, insiste il problema del Rio Fugnan, torrente
contraddistinto da significative criticità legate proprio
allinquinamento dagli scarichi fognari. Circa sei mesi fa sono
cominciati i lavori per sostituire e potenziare la rete fognaria,
con lo scopo di aumentare la capacità di ricezione della
stessa ma, ad oggi, diversamente da quanto previsto, non sono stati
ancora consegnati». Ecco il dettaglio delle analisi di
Goletta Verde:Su 3 monitoraggi effettuati in provincia di Trieste,
uno è risultato fortemente inquinato, ovvero a Muggia, alla
foce del canale di via Battisti, allincrocio con largo Caduti per
la libertà. Entro i limiti, invece, il giudizio emerso dai
campionamenti effettuati alla spiaggia presso viale Miramare, tra i
due pennelli di massi, in località Barcola; e a Duino
Aurisina, in località Sistiana Castelreggio, alla spiaggia
di Sistiana, a sinistra del porto turistico. In provincia di
Gorizia, due i punti monitorati, entrambi con valori entro i limiti
di legge: a Monfalcone, in località Marina Julia, alla
spiaggia libera presso il parco giochi di via delle Giarrette, e a
Grado, alla spiaggia presso viale del Sole, allincrocio con via
Svevo. Tre i punti monitorati in provincia di Udine, a Precenicco,
alla foce del fiume Stella, punto risultato fortemente inquinato,
con valori che superano i limiti di legge; e a Lignano Sabbiadoro,
alla spiaggia presso lungomare Trieste, incrocio via Gorizia, e
alla foce del fiume Tagliamento, entrambi entro i limiti. In Friuli
Venezia Giulia preoccupa anche lassenza dei cartelli informativi e
di quelli di divieto di balneazione. «si tratta di un
problema che non va minimamente sottovalutato . sottolineano gli
ambientalisti perché mette a rischio la stessa salute dei
bagnanti. Solo in un caso sugli otto punti campionati nellambito
del monitoraggio di Goletta Verde, i tecnici hanno avvistato i
cartelli informativi previsti dalla normativa, che hanno la
funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del
mare, i dati delle ultime analisi e le eventuali criticità
della spiaggia stessa. Anche quelli di divieto di balneazione sono
presenti solo in un caso». Sandro Cargnelutti, presidente di
Legambiente Friuli Venezia Giulia, evidenzia che «quello
della depurazione è un tema troppo importante e strategico
perché rimanga irrisolto a partire dalla gestione delle
acque, la depurazione dei reflui, la tutela delle acque di
balneazione, la gestione dei pozzi sino alla tutela dei corsi
idrici in genere. Bene i lavori di potenziamento della rete
fognaria a Muggia che speriamo vengano consegnati al più
presto, visto che i cittadini aspettavano la conclusione dei
cantieri già a maggio, e che permetteranno, in futuro, di
avere una qualità delle acque migliore ma se quelli che
ormai consideriamo casi limite non dovessero risolversi nei
prossimi mesi, presenteremo degli esposti per fare in modo che si
superino le criticità che da troppo tempo rendono questi
luoghi delle fogne a cielo aperto». Katiuscia Eroe, portavoce
di Goletta Verde. Conclude: «Premesso che il nostro
monitoraggio non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta
a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi
depurativi per porre rimedio allinquinamento dei nostri mari spiace
constatare che, a fronte di una situazione tutto sommato positiva,
in questa regione poco o nulla sia stato fatto rispetto ai due
punti risultati fortemente inquinati dai nostri monitoraggi.
È una situazione che va avanti da anni e per la quale
auspichiamo un cambio di rotta, in Friuli Venezia Giulia
così come in tutto il Paese, visto che siamo stati
già condannati a pagare allUe una multa da 25 milioni di
euro, più ulteriori 30 milioni ogni sei mesi finché
non si metterà in regola, soldi che si sarebbero potuti
spendere diversamente, per esempio in opere di ammodernamento dei
sistemi di depurazione, creando contemporaneamente nuovi posti di
lavoro».