astrolabio.itNiente Impianti, Siamo Siciliani
Tutti contenti in Sicilia - partiti, associazioni, istituzioni- per
lo stop al progetto di San Filippo del Mela. Tommasi, presidente
degli Amici della Terra: pensano che il problema sia limpianto di
recupero dellenergia e non si accorgono dello scandalo di una
regione che manda in discarica o allestero oltre il 90% dei
rifiuti. Il governo ha deciso lo stop alla realizzazione di un
termovalorizzatore di rifiuti nellambito della riconversione della
centrale termoelettrica di San Filippo del Mela, in provincia di
Messina. Un comunicato del 4 ottobre informa che il Consiglio dei
ministri, riscontrato che non ne sussistono le condizioni, a norma
dellarticolo 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400, ha deliberato
di non autorizzare la prosecuzione del procedimento di valutazione
di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale
relativo al progetto di un impianto di valorizzazione energetica di
combustibile solido secondario presso la centrale termoelettrica di
San Filippo del Mela. Il progetto, presentato da Edipower, che fa
parte del gruppo A2a, prevedeva la realizzazione di un
termovalorizzatore che avrebbe dovuto bruciare 510.000 tonnellate
lanno di combustibile solido secondario (CSS), in unarea adiacente
allesistente centrale termoelettrica a olio combustibile, che sorge
vicino alla raffineria e di cui sono state già dismesse due
unità da 160 MWe ciascuna. Il progetto prevedeva la
realizzazione di un termovalorizzatore composto da due caldaie a
griglia mobile alimentate a CSS con una potenza termica di 200 MWt
e una corrispondente potenza elettrica netta di circa 54 MWe,
funzionante per 7.800 ore/anno. Inoltre, era prevista la fermata
delle due unità da 320 MWe ciascuna della centrale
termoelettrica e il proseguimento dellesercizio delle due rimanenti
unità da 160 MWe, per un massimo di 1.000 ore/anno ciascuna.
Il progetto è stato bloccato a causa del parere negativo
espresso dal ministero dei Beni culturali e ambientali nel corso
della procedura di VIA nel dicembre 2015, ribadito nel marzo 2017 e
poi nel gennaio 2018. Il ministero, che non dispone di propri
organi territoriali in Sicilia, si è basato sulle
valutazioni degli uffici della Regione Siciliana e in particolare
della Direzione belle arti e paesaggio, che a sua volta ha chiesto
un parere alla Soprintendenza beni culturali e ambientali della
provincia di Messina e al Dipartimento dei beni culturali e
dellidentità siciliana. Sulla base di queste valutazioni, il
ministero dei Beni culturali e ambientali ha espresso parere
contrario Soddisfatto dello stop al progetto deciso dal Consiglio
dei ministri si è detto il presidente della Regione
Siciliana, Nello Musumeci, che lo scorso marzo aveva espresso al
governo la propria contrarietà al progetto spiegando che
essa scaturiva, a prescindere dalla circostanza che lopera ricada o
meno entro larea di vincolo paesaggistico (art. 134 del
D.lgs.42/2004), dalla considerazione che quel territorio, da troppo
tempo, subisce, per la presenza di poli industriali, un pesante
degrado ambientale e del paesaggio, degrado divenuto ormai
insostenibile. Oggi Musumeci dichiara: Avevamo visto bene. E adesso
il governo centrale condivide la proposta della Regione di bloccare
linceneritore nella Centrale elettrica di San Filippo del Mela.
Quel territorio, da troppo tempo, subisce, per la presenza di poli
industriali, un pesante degrado ambientale e del paesaggio, degrado
divenuto ormai insostenibile. In coerenza con il mio programma di
governo, continuerò a battermi affinché presto si dia
avvio a un Piano di riconversione industriale, di bonifica dei siti
e di recupero dellarea, non solo del Milazzese, ma di ogni altro
luogo siciliano ove insistono impianti di raffinazione e quelli
suscettibili di inquinamento. In Sicilia sembrano tutti contenti,
dalla sinistra di Claudio Fava a Fratelli dItalia, passando per i
Cinque Stelle e tutte le associazioni e comitati che in questi anni
si sono opposti al progetto del termovalorizzatore. Un unanimismo
ottuso e tartufesco, denunciato dallAstrolabio in occasione delle
ultime elezioni regionali del novembre 2017 e ribadito da Monica
Tommasi, presidente degli Amici della Terra in occasione della
recente presentazione del sito ZeroSprechi.eu.:partiti e
istituzioni pensano che il problema sia il progetto di impianto di
recupero dellenergia senza accorgersi dello scandalo di una regione
che manda in discarica o allestero oltre il 90% dei suoi rifiuti.
In Sicilia si producono 2.357.111 tonnellate lanno di rifiuti
urbani e di questi, secondo i dati forniti dal ministero
dellAmbiente durante la scorsa legislatura, 699.404 tonnellate
annue costituiscono il fabbisogno teorico di incenerimento. Ad
oggi, la capacità di incenerimento complessiva è pari
a zero, mentre va in discarica oltre l80% dei rifiuti.