astrolabio.itMisurare l’Economia Circolare
Lautore illustra sinteticamente il documento sulleconomia circolare
posto in consultazione dal Ministero dellAmbiente e le osservazioni
presentate dagli Amici della Terra. Il documento posto in
consultazione introduce al tema delleconomia circolare e della sua
misurazione partendo dagli strumenti già resi disponibili a
questo fine dalla UE tramite da EUROSTAT e dalla Agenzia Europea
per lAmbiente (EEA) nellambito delle iniziative di attuazione del
Piano UE di Azione per lEconomia Circolare varato nel 2017. Nel
documento viene illustrata lattività svolta a livello
nazionale con il tavolo di lavoro tecnico sulleconomia circolare
promosso dal Governo con il coordinamento di MATTM e MISE e il
supporto tecnico di ENEA che, tra i suoi obiettivi, ha anche
lindividuazione di indicatori di misurazione e monitoraggio oltre
che di parametri di circolarità per la valutazione delle
politiche pubbliche. Il Tavolo ha prodotto una prima proposta di
schema di monitoraggio che viene presentato nel documento oggetto
di consultazione. Lo schema di monitoraggio proposto dal MATTM
presenta i possibili indicatori di misurazione delle
circolarità delleconomia basata su due dimensioni:1) lambito
di analisi articolato in tre modalità: a) Macro il livello
del sistema Paese; b) Meso il livello territoriale di aree o
distretti industriali e articolazioni amministrative intermedie
(regioni, province, aree metropolitane); c) Micro il livello della
singola impresa o del comune. 2) cinque argomenti o pilastri
ricavati dallo schema delleconomia circolare. In base a questa
impostazione viene offerta una ampia rassegna di strumenti di
misurazione della circolarità delleconomia distinti in tre
gruppi: 1) Indicatori esistenti; 2) Non disponibili ma ricavabili
da altri indicatori disponibili; 3) Indicatori non disponibili. La
consultazione prevedeva un questionario on-line che in modo
schematico ha consentito ai partecipanti di esprimersi su
utilità, effettiva utilizzabilità, carenze o
ridondanza circa gli indicatori contemplati dalla rassegna
presentata nel documento oggetto di consultazione. Oltre alla
compilazione del questionario era possibile inviare un contributo
sul tema della consultazione. Lidea delleconomia circolare Lidea
delleconomia circolare si sta imponendo come una chiave di lettura
per il rafforzamento delle politiche di sviluppo sostenibile
effettivamente mirate a rispondere alla questione ambientale in
modo preventivo e integrato, con lobiettivo di superare le
politiche ambientali settoriali in cui prevale ancora un approccio
end of pipe che insegue in modo frammentato i diversi tipi di
inquinamento legati alle attività di produzione e consumo.
Gli Amici della Terra sono promotori, fin dagli anni 70, di un
approccio basato sulla promozione dellefficienza nelluso delle
risorse e dellenergia. Allepoca della prima edizione italiana di
Fattore 4 (1998), di cui si fecero promotori gli Amici della Terra,
la formula del raddoppio del benessere e del dimezzamento delle
risorse impiegate, costituiva una possibile unità di misura
della sostenibilità. Lo sviluppo e il miglioramento
dellecoefficienza in termini di riduzione delle risorse materiali,
rinnovabili e non, necessarie nei processi di produzione e consumo
deve essere quindi prioritaria nellimpostazione delle politiche di
promozione delleconomia circolare e degli strumenti di monitoraggio
dei progressi in questa direzione. Una delle grandi sfide nei
progressi della sostenibilità connessa alluso efficiente
delle risorse utilizzate nei processi di produzione e consumo
è collegata, in particolare nella realtà italiana, al
tema delle politiche e della gestione dei rifiuti provenienti dalle
attività produttive (speciali) e quelli originati dalle
attività di consumo (urbani). Lesperienza italiana di
attuazione delle normative UE in materia di rifiuti è
gravata da un approccio formalistico nelle norme e dal prevalere di
atteggiamenti burocratico-adempimentali nella loro attuazione,
questi fattori costituiscono ancora oggi le principali
difficoltà per lo sviluppo delleconomia circolare. Tale
approccio, consolidato dalla giurisprudenza, basato su una sfiducia
pregiudiziale nei comportamenti delle imprese e sullinefficacia dei
controlli ambientali ha compromesso la sostenibilità di
molti flussi virtuosi di riuso di sottoprodotti delle
attività produttive trasformandoli in rifiuti e rendendone
molto più difficile il riciclo come materie seconde senza
reali motivazioni di tutela ambientale. Altra problematica di
carattere normativo, che dovrebbe essere riesaminata in chiave di
economia circolare, è la stessa suddivisione tra rifiuti
speciali e urbani che spesso impedisce, solo per motivi formali,
efficienti sistemi di raccolta e riutilizzo. Limpegno per leconomia
circolare non elimina il problema della gestione dei rifiuti E
necessario considerare anche il ruolo della gestione dei rifiuti
nella prospettiva delleconomia circolare, al di là di
semplificazioni o approcci ideologici. In questo senso non si
può prescindere, nel bene e nel male, dalle condizioni
attuali del nostro ciclo di produzione e consumo e, in particolare,
del ciclo dei rifiuti urbani. Metà del Paese è ancora
lontana dallaver attuato un ciclo integrato al punto da esportare
gran parte dei propri rifiuti urbani o, addirittura, di confinarli
ancora nelle discariche, è opportuno che ogni nuovo
indirizzo tenga conto della realtà, offra soluzioni adeguate
e graduali cioè economicamente perseguibili e immediatamente
praticabili. Leconomia circolare è un ottimo approccio
tecnico, organizzativo ed economico ma non può costituire
unalternativa ideologica alla realizzazione degli impianti
necessari, e tantomeno lillusione di semplificare un tema assai
complesso quale quello della gestione dei rifiuti o della
depurazione delle acque. Queste considerazioni di carattere
generale costituiscono per gli Amici della Terra chiavi di lettura
prioritarie per orientare in modo efficace la scelta degli
indicatori necessari per misurare i progressi e i risultati delle
politiche di promozione delleconomia circolare. In questa
prospettiva è apprezzabile liniziativa del Governo
finalizzata a definire strumenti di monitoraggio per valutare il
grado di circolarità delleconomia italiana e al contempo
lefficacia dellintervento pubblico per la promozione delleconomia
circolare. La definizione di indicatori sulleconomia circolare non
rende meno necessari altri sistemi di contabilità ambientale
tuttora relativamente carenti. Ad esempio il sistema del catasto
dei rifiuti incardinato sulle Camere di Commercio oppure il Sistri,
in via di dismissione ancor prima di essere entrato in funzione,
meriterebbero una seria valutazione al fine di dotare il Paese di
strumenti rapidi di contabilizzazione e controllo della gestione
dei rifiuti. Analoga attenzione dovrebbe essere posta sulla risorsa
acqua poiché non ci pare esista ancora un sistema di
rilevazione affidabile di quanta acqua venga emunta, usata,
depurata. Sul tema dellenergia, gli investimenti effettuati dai
gestori sui contatori elettronici sembra invece procedere nella
giusta direzione. Osservazioni degli Amici della Terra sul testo
posto in consultazione Sulla base delle chiavi di lettura, esposte
in premessa, per orientare in modo efficace la scelta degli
indicatori necessari per misurare i progressi e i risultati delle
politiche di promozione delleconomia circolare, gli Amici della
Terra ritengono necessario evidenziare le seguenti priorità
da seguire nella costruzione del sistema di indicatori:- indicatori
che a livello aggregato o di singola attività di produzione
o consumo consentano una misurazione dellecoefficienza in termini
di quantità di risorse (rinnovabili e non) utilizzate per la
produzione e/o il consumo di beni e servizi; - indicatori che a
livello aggregato, settoriale o di singola attività di
produzione consentano di rilevare i flussi di materia congiunti ai
processi produttivi e larticolazione di tali flussi in
sottoprodotti riutilizzati o in rifiuti; - indicatori che
consentano a livello macro, meso e micro di rilevare il tasso
effettivo di recupero dei rifiuti speciali e urbani come materie
seconde nelleconomia; - indicatori che consentano di conoscere i
flussi di esportazione di rifiuti, in particolare di quelli urbani
esportati, in Italia o allestero, al di fuori dallambito regionale
di produzione. Infine, gli Amici della Terra ritengono che lo
sforzo per dotare il Paese di un sistema di monitoraggio della
capacità di raggiungere gli obiettivi delleconomia circolare
debba essere integrato con la definizione di un Piano Nazionale
Strategico delle Risorse che affronti il tema delluso efficiente
delle risorse naturali su scala temporale e geografica.