Rinnovabili.itDispacciamento: la disciplina sbilanciamenti penalizza eolico e fv
Il mercato del dispacciamento deve rispettare le caratteistiche
tecnologiche delle fer non programmabili (Rinnovabili.it) Lattuale
disciplina del dispacciamento dellenergia elettrica e degli impatti
determinati sugli impianti alimentati da fonti rinnovabili non
programmabili, penalizza notevolmente gli operatori da impianti da
fonte eolica e da altre rinnovabili ad affermarlo Simone Togni,
presidente dellAnev, voce istituzionale dei produttori eolici
italiani. Lassociazione assieme a Italia Solare, torna sulla
questione della regolazione degli sbilanciamenti per le fonti
rinnovabili non programmabili, ossia il regime con cui vengono
valorizzate le differenze tra programmazione dellenergia immessa in
rete e reale immissione. Due ani fa lARERA (allora AEEGSI) ha
aggiornato le regole di settore con alcuni provvedimenti, primo fra
tutti la delibera 444/2016/R/ELL. Le principali modifiche della
relativa disciplina degli sbilanciamenti sono entrate in vigore dal
1 agosto 2016, per tutti gli utenti del dispacciamento titolari di
unità di consumo e dal 1 gennaio 2017 per le unità di
produzione di media e piccola taglia. Il problema? Per le
associazioni lattuale quadro regolatorio penalizza in maniera
particolare le fonti rinnovabili non programmabili applicando oneri
che oscillano tra 0,5 e 7 euro al MWh. Oggi leolico è
già penalizzato da costi burocratici, lungaggini
autorizzative e mancanza di strumenti per poter realizzare nuovi
impianti, e un livello di oneri di sbilanciamento schizzati tra 3 e
7 euro il MWh non è sostenibile, spiega Togni in una nota
stampa. Per lANEV gli impianti eolici non possono essere chiamati a
pagare costi per prestazioni o servizi che la tecnologia non
può tecnicamente svolgere. >>Leggi anche Rinnovabili:
Governo pronto a ritoccare al rialzo i target<< La questione
non riguarda ovviamente solo il vento. Il solare fotovoltaico e in
generale le fonti rinnovabili non programmabili possono dare un
grande contributo al mercato del dispacciamento, ma perché
ciò avvenga devono essere messe in condizioni di competere
in modo equo con le altre fonti, aggiunge Paolo Roco Viscontini,
Presidente di Italia Solare. Oggi ci sono costi, volumi e
tecnologia per consentire alle rinnovabili di fare la differenza
nel mix energetico nazionale, anche nellottica di ridurre le nostre
emissioni che è una indiscutibile priorità. Per
questo motivo entrambe le associazioni chiedono un tempestivo
adeguamento della disciplina di riferimento alle peculiari
caratteristiche di queste tecnologie, affinché i titolari di
impianti FERNP possano partecipare al mercato dei servizi di
dispacciamento senza ostacoli e valorizzare il contributo
eventualmente fornito. >>Leggi anche Energie rinnovabili
2018: le fer elettriche rallentano la crescita<<