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I Verdi dopo la Baviera: in Italia lista civica, progressista ed ecologista alle elezioni europee?
I Verdi dopo la Baviera: in Italia lista civica, progressista ed ecologista alle elezioni europee? Muroni: anche in Italia la sinistra dovrebbe puntare sui contenuti e su soluzioni praticabili e convincenti, anziché parlare di campi e leader [17 ottobre 2018] Dopo i successi ottenuti dalle liste verdi/ecologiste in Baviera, Belgio e Lussemburgo, i Verdi Europei hanno invitato a Bruxelles un incontro con alcuni esponenti di forze politiche e associative civiche, progressiste ed ecologiste «che ha rappresentato una tappa di un dialogo iniziato qualche mese fa in Italia». Allincontro hanno partecipato Monica Frassoni, Mar Garcia e Gwendoline Delbos-Corfield (Partito Verde Europeo), Marco Affronte, Ska Keller, Philippe Lamberts, Bas Eickhout, Judith Sargentini, Bodil Valero, Ernest Urtasun, Vula Tsetsi (Verdi/ALE), Angelo Bonelli e Luana Zanella (Federazione dei Verdi), Beatrice Brignone e Annalisa Corrado (Possibile), Marco Furfaro e Diego Blasi (Futura), Carmine Maturo e Roberto Della Seta (Green Italia), Alessio Pascucci e Federica Battafarano (Italia in Comune), Rossella Muroni (deputata Liberi e Uguali ed ex Presidente di Legambiente), Marco Cappato e Marco Perduca. I Verdi europei sottolineano che «Il confronto è stato incentrato sui temi dellecologismo politico, dalla lotta ai cambiamenti climatici al Green New Deal, su unEuropa forte, ma profondamente riformata nelle politiche e nel funzionamento, su una difesa intransigente dei valori di democrazia ed eguaglianza, sulla partecipazione delle donne e sul rifiuto di tutti i nazionalismi. Questa è anche stata loccasione per discutere del contesto europeo e delle priorità che caratterizzeranno la campagna elettorale dei Verdi Europei per le elezioni del maggio prossimo, che si annunciano particolarmente importanti. Sulla base di obiettivi e valori comuni, si è concordato di avviare una mobilitazione, aperta a chiunque condivida queste idee, su iniziative popolari europee per la transizione ecologica, per ridurre il riscaldamento globale e per il rafforzamento dei diritti civili e politici in Europa e su iniziative pubbliche comuni in Italia nelle prossime settimane, per portare nella politica italiana una comune visione federalista europea, femminista ed ecologista». La Muroni aveva commentato così i risultati delle elezioni in Baviera: «Un voto che avrà grande importanza per il futuro della Germania, una vittoria che i verdi hanno costruito proponendo soluzioni pragmatiche e dando priorità alle questioni ambientali e questo grazie ad una giovane generazione che ha preso in mano il partito rappresentata da Katharina Schulze. Anche in Italia la sinistra attenta alle ragioni dei più deboli e che intende contrastare le diseguaglianze dovrebbe puntare sui contenuti e su soluzioni praticabili e convincenti per le comunità locali e le vertenze territoriali, anziché parlare di campi e leader peraltro tutti maschi e tutti legati al mito della crescita della produzione e dei consumi. Non basterà parlare di ambiente nei manifesti politici e nei programmi, se non si metterà in discussione lintero assetto culturale e non si riconoscerà la lotta al mutamento climatico come elemento centrale di un nuovo assetto sociale ed economico. Così potremmo aiutare unEuropa più attenta alle ragioni delle comunità e dei territori, che punti sullinnovazione, sulla conoscenza, sullo sviluppo sostenibile, che costruisca la sua leadership nel contrasto ai mutamenti climatici». Sulla sua pagina Facebook, la copresidente dei Verdi europei, Monica Frassoni fa un primo bilancio: «Mi chiedono in molti, dopo i successi meritati dei Verdi in Baviera, in Lussemburgo, in Belgio, come mai in Italia non si riesca a porre le condizioni di unonda verde. Io penso che ci sia lo spazio. Unonda larga, accogliente, verde sì, ma anche federalista europea, progressista, femminista, da organizzare e lanciare per le prossime elezioni europee &. oggi ne abbiamo parlato, a Bruxelles, con i deputati del gruppo e del Partito verde europeo e alcuni amici e rappresentanti di forze politiche e sociali italiane che abbiamo invitato, dopo esserci già visti un paio di volte a Roma. Abbiamo tutti un bel po di ideuzze e qualche esitazione. Chi vivrà vedrà&»