greenreport_itAnev e Italia Solare: necessarie modifiche urgenti per la partecipazione delle rinnovabili al mercato elettrico
Anev e Italia Solare: necessarie modifiche urgenti per la
partecipazione delle rinnovabili al mercato elettrico
«L'attuale disciplina penalizza il settore delle rinnovabili
con oneri eccessivi» [17 ottobre 2018] LAssociazione
nazionale energia del vento (Anev) e Italia Solare hanno presentato
al nuovo collegio del Autorità di regolazione per energia
reti e ambient (Arera) le loro considerazioni sulla disciplina del
dispacciamento dellenergia elettrica e agli impatti determinati
sugli impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili
(Fdernp), e ritengono «Lattuale quadro regolatorio
penalizzante per lintero settore delle rinnovabili». Anev e
Italia Solare si auspicano che «LAutorità intervenga
in maniera equa sulla disciplina, in modo tale da non creare
trattamenti privilegiati per alcuni produttori a scapito di un
settore come quello delle rinnovabili che oggi va sostenuto e
promosso in nome della lotta ai cambiamenti climatici e del
rispetto delle normative europee. Lattuale disciplina, a seguito
delle modifiche occorse nellarco degli ultimi anni risulta
particolarmente penalizzante per le Fernp, che vedono applicati ai
propri sbilanci oneri che oscillano tra 0,5 e 7¬/MWh»
Inoltre, le due associazioni delle rinnovabili ritengono che
«I titolari di impianti Fernp debbano essere messi nelle
condizioni di gestire nella maniera più efficace le proprie
unità, in modo da minimizzare gli impatti derivanti dagli
sbilanci e valorizzare il contributo eventualmente fornito al
bilanciamento del sistema elettrico e la normativa deve evolvere in
questa direzione». Secondo il presidente dellAnev, Simone
Togni: «Lattuale disciplina del dispacciamento dellenergia
elettrica e degli impatti determinati sugli impianti alimentati da
fonti rinnovabili non programmabili, penalizza notevolmente gli
operatori da impianti da fonte eolica e da altre rinnovabili. Al
fine di responsabilizzare gli operatori e di favorire lintegrazione
delle fonti rinnovabili non programmabili nel sistema elettrico,
come è necessario che avvenga, la regolazione deve essere
aggiornata tenendo conto del nuovo scenario tecnologico e del
cambio del mix di produzione sempre più orientato verso le
FER. Leolico infatti oggi è già penalizzato da costi
burocratici, lungaggini autorizzative e mancanza di strumenti per
poter realizzare nuovi impianti, e un livello di oneri di
sbilanciamento schizzati tra 3 e 7 ¬/MWh non è
sostenibile. Un tempestivo adeguamento del quadro
normativo/regolatorio deve intervenire consentendo agli operatori
di ridurre il costo per il sistema e di penalizzare gli operatori
solo per gli sbilanciamenti generati evitabili. Non possono essere
chiamati infatti a pagare dei costi gli impianti eolici per
prestazioni o servizi che quella tecnologia non può
tecnicamente svolgere. Lattuale situazione, non sostenibile, sta
comportando una situazione di grave sofferenza per i produttori e
uno stallo per un intero comparto industriale, foriero peraltro di
benefici in termini economici, occupazionali e ambientali».
Paolo Roco Viscontini, Presidente di Italia Solare, conclude:
«Il solare fotovoltaico e in generale le fonti rinnovabili
non programmabili possono dare un grande contributo al mercato del
dispacciamento, ma perché ciò avvenga devono essere
messe in condizioni di competere in modo equo con le altre fonti.
Oggi ci sono costi, volumi e tecnologia per consentire alle
rinnovabili di fare la differenza nel mix energetico nazionale,
anche nellottica di ridurre le nostre emissioni che è una
indiscutibile priorità. Ma se gli operatori stanno facendo
la loro parte, anche il regolatore deve fare altrettanto e come
Italia Solare auspichiamo un contributo attivo da parte
dellAutorità nel rispondere in modo concreto e in tempi
rapidi a quelle che sono le richieste degli operatori. Come
Associazione più volte abbiamo sottolineato, ad esempio,
limportanza della fattiva partecipazione del fotovoltaico e delle
altre rinnovabili non programmabili al mercato dei servizi di
dispacciamento nel rispetto delle peculiari caratteristiche di
queste tecnologie e secondo criteri di mercato. Solo così si
potrà avere la piena integrazione delle Fernp nel sistema
elettrico. Non possiamo più attendere: è necessario
che le risposte arrivino prima possibile».