greenreport_itC’è una speranza per le rinnovabili, le Regioni stoppano il decreto che taglia gli incentivi
A rischio idroelettrico e geotermia. Richiesto un confronto con il
Mise Cè una speranza per le rinnovabili, le Regioni stoppano
il decreto che taglia gli incentivi La decisione presa
allunanimità: «Il ministero dell'Ambiente ha convenuto
sulla necessità di acquisire nuove e maggiori
informazioni» [14 dicembre 2018] di Luca Aterini Come
certifica lIspra, in Italia geotermia e idroelettrico rappresentano
storicamente le due fonti che soddisfano la quota maggiore del
consumo interno lordo di energie rinnovabili, ma il nuovo schema di
decreto che incentiva la produzione di elettricità da fonti
pulite il Fer 1, elaborato dal ministero dello Sviluppo economico
prevede per la prima volta di cancellare questi incentivi. Una
prospettiva contro cui ieri la Conferenza unificata Stato-Regioni
si è schierata contro, con una decisione espressa
allunanimità. In Conferenza unificata il necessario parere
delle Regioni e degli Enti locali sul Fer 1 è dunque
slittato a una prossima riunione della Conferenza stessa, su
richiesta delle Regioni. Ad essere più penalizzati sarebbero
i territori di Valle dAosta e Provincia autonoma di Bolzano (per
lidroelettrico) insieme alla Toscana (per la geotermia). Ma la
questione è dinteresse nazionale, vista limportanza delle
due fonti rinnovabili. Come infatti sottolinea lassessore toscano
allAmbiente, Federica Fratoni, le Regioni allunanimità hanno
concordato di porre al Governo la richiesta di rinviare il parere
sullo schema di decreto sulle rinnovabili alla prossima Conferenza
unificata chiedendo che il Governo stesso, nella persona del
ministro allo sviluppo economico Luigi Di Maio, riceva in via
preliminare il presidente Enrico Rossi, come richiesto il 9
novembre scorso a Larderello. A questa richiesta si è
associato il ministero dellAmbiente, che sulla bozza di decreto ha
palesato la necessità di ulteriori approfondimenti prima
dellespressione del parere. «Siamo riusciti da un lato a
ottenere un rinvio del parere da parte della Conferenza delle
Regioni e dallaltro conferma lassessore della Provincia autonoma di
Bolzano Florian Mussner a ottenere un ulteriore confronto con il
governo che, grazie allappoggio del ministero dellAmbiente,
è previsto già entro Natale. Si tratta di un passo
importante, in quanto abbiamo riaperto una vicenda che pareva
chiusa, sollevando una serie di questioni che meritano di essere
approfondite». Ma quali incentivi sono in gioco? Per quanto
riguarda in particolare la geotermia si tratta di uno stanziamento
che il Gestore dei servizi energetici (Gse) individua per lanno in
corso in 94,8 milioni di euro, ai quali solo in Toscana sono legati
4mila posti di lavoro, ricadute occupazionali nel settore turistico
e agroalimentare oltre a 30 milioni di euro destinati ai territori
che possiedono le risorse geotermiche oggetto di coltivazione.
Oltre naturalmente i necessari investimenti per rendere sempre
più sostenibile limpiego delle risorse geotermiche, iniziato
proprio in Toscana per la prima volta al mondo due secoli fa e che
contribuisce ancora oggi in maniera determinante al benessere del
territorio. Non a caso oltre alla Regione Toscana anche tutti e 17
i Comuni geotermici, lAnci Toscana e quella nazionale, come pure
lUncem ovvero le istituzioni locali a ogni livello , e anche il
movimento di cittadini Geotermia sì (che ad oggi conta oltre
4.500 adesioni), stanno lottando con tenacia per il mantenimento
degli incentivi alla geotermia. In questo contesto il presidente di
Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni ha scritto al
ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio, chiedendo che
allincontro tra il ministro stesso e il governatore Enrico Rossi
richiesto ieri in conferenza unificata sia «presente anche
una delegazione di Sindaci dei Comuni geotermici della
Toscana». «Così comè oggi il decreto, con
lesclusione della fonte geotermica dalle politiche di
incentivazione, avrebbe confermano da Anci Toscana pesanti ricadute
occupazionali e di sviluppo del territorio: distruggerebbe
leconomia di interi territori, con effetti drammatici che si
ripercuoterebbero in primis sui lavoratori e sulle loro
famiglie». Una situazione analoga a quella registrata da
Assoidroelettrica, per la quale è necessario modificare uno
schema di «decreto che scontenta quasi tutti e che incentiva
quasi nessuno. Vorremmo evitare che, proseguendo su questa
direzione, anche il 30% di Fer diventi un obiettivo che lItalia non
potrà raggiungere». Un rischio che, senza cambi di
rotta, appare purtroppo una certezza: secondo il Gse infatti
«al 2030 il Paese raggiungerebbe un obiettivo del 22%»,
mentre lUe indica come target il 32%. Uno scenario in partenza
negativo dunque, che non si vede come potrebbe essere migliorato
cancellando gli incentivi a idroelettrico e geotermia, tanto
più che nel mentre il Governo nazionale sta mantenendo
intatti gli oltre 16 miliardi di euro/anno di sussidi
ambientalmente negativi censiti dal ministero dellAmbiente. Ma lo
stop al decreto ottenuto ieri in Conferenza unificata Stato-Regioni
apre uno spiraglio a utili ripensamenti. «Il ministero
dellAmbiente ha convenuto sulla necessità di acquisire nuove
e maggiori informazioni sul tema geotermia conferma Alberto
Ferrini, sindaco del Comune geotermico di Castelnuovo Val di Cecina
Dopo le dichiarazioni dellassessore Fratoni questo mi viene
confermato dal sottosegretario Gava, che gentilmente mi ha
contattato telefonicamente. Il dato significativo è che non
soltanto il sottosegretario Gava, ma il ministero nella sua
interezza abbia compreso che, evidentemente, le rappresentazioni
che giungono da anni sulla nostra realtà industriale ed
economica sono parziali e che dunque sia necessario un
approfondimento. Penso che dovremmo continuare con determinazione
in una delicata azione politica e diplomatica. Esistono le
condizioni per un dialogo ed un confronto». Nel frattempo
prosegue limpegno dei cittadini del territorio volto a difendere la
geotermia come fonte di sviluppo sostenibile: dopo la
manifestazione del 1 dicembre a Larderello, che ha portato in
piazza 2mila persone, unaltra sta prendendo corpo per il 22
dicembre a Santa Fiora, uno dei Comuni geotermici dellAmiata.