astrolabio.itLa Pelle dell’Orso
Lautore, con un nuovo articolo che riprendiamo dal sito della Rete
di Resistenza sui Crinali, affronta il tema degli
approvvigionamenti di rame, un metallo che usiamo da millenni e che
siamo stati abituati a considerare come qualcosa di scontato. In
realtà il rame è sempre più scarso mentre
è previsto che il suo utilizzo debba più che
raddoppiare solo per soddisfare la domanda di veicoli elettrici di
qui al 2030. Gli orsi bianchi dellisola di Baffin Qualche anno fa
un video realizzato dal fotografo Paul Nicklen mostrava un orso
bianco, incredibilmente magro, che si aggirava tra i rifiuti alla
ricerca di qualcosa da mangiare, divenne virale ed in breve tempo
quellorso rappresentò lincarnazione degli effetti nefasti
dei cambiamenti climatici. Sulle polemiche che sorsero dopo ci
soffermiamo solo per chiarire che Nicklen è uno dei
cofondatori del gruppo ambientalista Sea Legacy, che ha una
missione dichiarata: "usare il potere della narrazione per creare
il cambiamento che vogliamo vedere". Quindi, per molti, non stava
compiendo il suo lavoro di documentarista ma piuttosto di attivista
della sua associazione. La BBC ed altri documentarono, attraverso i
pareri di esperti, che probabilmente lorso era semplicemente
gravemente ammalato e che, nello specifico, la condizione di
quellorso non era dettata dal fatto che i ghiacci si fossero
improvvisamente ritirati e non fosse più riuscito a cacciare
le foche, ma più semplicemente perché la costa
orientale dellisola di Baffin, dove quel video era stato girato, in
estate è libera dai ghiacci. Ora, non scopriamo noi il
riscaldamento del pianeta a causa delle attività antropiche,
così come ci sono evidenze documentate che gli effetti si
manifestino anche nei ghiacciai, nellArtide e nellAntartide. Ed
è senzaltro ipotesi fondata che il ridursi della banchisa
polare possa essere correlata alla morte di molti esemplari di orso
polare. Ma esiste un altro orso, questa volta bruno, che sta
correndo pericoli analoghi o superiori a quelli dellorso polare, a
causa del business delle tecnologie verdi. Ma mentre è stato
dato ampio e giusto risalto alla storia di Nicklen molti, o forse
tutti nel nostro Paese, paiono essersi dimenticati di quella che
stiamo per raccontarvi. Una premessa però è doverosa
e riguarda uno di quei minerali di cui si parla poco perché
siamo talmente abituati ad esserne circondati che lo diamo per
scontato: il rame. Il rame è il metallo che l'umanità
usa da più tempo: sono stati ritrovati oggetti in rame
datati 8700 a.C, segni di attività del raffinamento del rame
a partire dai suoi ossidi minerali, la malachite e l'azzurrite,
risalgono al 5000 a.C., mille anni prima di quelli relativi all'uso
dell'oro. Oggi, un veicolo elettrico ha nella sua batteria, circa
dieci volte più rame di una normale auto o camion alimentata
a gas. Un veicolo elettrico medio contiene 85 kg di rame rispetto
ai 25 kg di uno normale, il grafico a lato offre una stima del rame
necessario per ciascun tipo di veicolo. Il problema è che
lIEA prevede che, nel 2030, avremo un parco auto elettriche
circolante di oltre 130 milioni di unità, valore che si
raddoppia quasi arrivando a 250 milioni di auto nello scenario
più ottimistico. Una recente ricerca afferma che l'industria
mineraria dovrà produrre 5 milioni di tonnellate di rame al
mese entro il 2030, che equivale a circa 2,5 volte la
quantità prodotta quest'anno, solo per soddisfare la domanda
di veicoli elettrici. Siamo stati abituati a pensare al rame come a
qualcosa di scontato: meglio non esserne troppo sicuri. Per
soddisfare la domanda prevista sarà giocoforza nel prossimo
futuro sviluppare nuovi giacimenti visto che la produzione
esistente non sembra in grado di sostenere la produzione di queste
quantità di minerale. E, come vedremo, in molti si stanno
già dando da fare. Gli orsi bruni dellAlaska In Alaska, in
una area vasta quasi quanto il nord del nostro Paese, tra Bristol
Bay e Cook Inlet, gli orsi bruni sono più numerosi degli
esseri umani. Ce ne sono quasi diecimila e la ragione è
presto detto detta: nella stessa area vive la più grande
popolazione di salmoni selvatici al mondo. Le cime della catena
montuosa delle Aleutine circondano la costa lungo Cook Inlet
digradando verso la tundra e le zone umide. La terra è umida
e verde, con migliaia di laghi e corsi d'acqua che scorrono
attraverso prati e boschi di pini e ontani. Un orso bruno in uno
dei corsi d'acqua della zona In questo angolo di paradiso, ancora
davvero incontaminato, le società minerarie esplorano da
decenni uno dei più grandi depositi non sviluppati di rame e
oro nel Nord America, che stimano contenga circa 36 milioni di
tonnellate di rame e 3.000 tonnellate doro. Nel 2014, l'EPA,
l'Agenzia per la protezione ambientale degli USA, si è mossa
per imporre delle restrizioni al fine di bloccare i piani per una
grande miniera, citando gli impatti che avrebbe prodotto su corsi
d'acqua, laghi, stagni e zone umide. Ma gli Stati Uniti sono
attualmente un importatore netto dei minerali che verrebbero
estratti ed in un recente incontro il governatore dell'Alaska, Mike
Dunleavy, e il presidente Donald Trump hanno entrambi approvato con
entusiasmo il progetto della miniera. La miniera di Pebble nata da
una partnership tra due compagnie: la Northern Dynasty Minerals,
della British Columbia e la Anglo American, un colosso
internazionale con sede a Londra, sarebbe una coltivazione a cielo
aperto su una superficie di circa venti chilometri quadrati e
profonda 520 metri, con impianti per frantumare e separare i
metalli e stagni di sterilizzazione imponenti che costituirebbero
una seria minaccia per l'habitat e la fauna selvatica. Gli indigeni
dell'Alaska dipendono dal salmone e da altri cibi selvatici per il
loro sostentamento e la compromissione anche parziale dell'ambiente
in cui vivono comporterebbe un danno alle loro stesse esistenze.
Lintera zona ha trovato un suo equilibrio economico proprio grazie
allindustria dell'osservazione degli orsi: dozzine di agenzie di
viaggio organizzano voli e soggiorni per decine di migliaia di
visitatori per vedere i plantigradi ogni estate, con un fatturato
di circa 36 milioni di dollari all'anno. Nei punti di osservazione
dell'orso più popolari, luoghi solitamente in
prossimità di cascate in cui si radunano per pescare, le
persone conoscono gli animali come individui: a molti orsi sono
stati dati nomi. Inoltre la baia di Bristol e i suoi corsi d'acqua
comprendono la più grande pesca di salmoni rossi al mondo,
che offre lavoro a 14.000 persone. Molti nell'industria del salmone
temono che il deflusso della miniera e la distruzione delle
correnti di salmone durante la costruzione della miniera
degraderebbero la pesca. Infatti proprio contro il pericolo della
perdita di importanti habitat ittici, con le relative ricadute
sulla popolazione degli orsi, (i salmoni sono alla base della loro
alimentazione), nel 2014 lEPA aveva ritenuto la miniera ed i
relativi impianti un rischio inaccettabile per lintero ecosistema.
La baia di Bristol su cui si affaccia la spiaggia di Amakdedori Ma
la fame di metalli scatenata dalle nuove tecnologie verdi, e le
previsioni delle varie agenzie ed analisti che ritengono certo
lesaurimento delle attuali riserve nel decennio 2035 2045, stanno
facendo scendere a compromessi molti ambientalisti perché,
ricordiamolo, dietro alle nuove tecnologie cè un business
colossale che muove enormi interessi a livello globale. Da qui
l'ossimoro della miniera sostenibile, in cui i nuovi metodi per
elaborare minerali ed estrarre metalli, i puntuali trattamenti
delle acque reflue, le migliori tecniche - anche se più
costose - per conservare i materiali residui della fase di
arricchimento del minerale in modo sicuro ne danno una visione
più sicura ed affidabile. Le direttive ambientali, spesso
proposte dagli stessi ingegneri delle compagnie, in passato
accantonate sullaltare dei profitti, ora diventano garanzia di
riuscita, quasi si potesse gestire l'imponderabile con cui una
miniera di queste dimensioni è costretta a convivere. Daltro
canto, laccesso alle risorse globali sta mostrando sempre
più complessità, dovute a tensioni geopolitiche o a
rivendicazioni delle popolazioni locali, che impattano
sullaffidabilità delle catene di approvvigionamento globali
oltre a generare dipendenza commerciale con i paesi fornitori.
Quindi il ritorno alle coltivazioni minerarie da parte di paesi
come gli USA o la stessa UE si palesa come un male necessario.
Un'operazione piena di rischi Il progetto si trova in uno dei
contesti ambientali più impegnativi che mai siano stati
proposti per qualsiasi miniera, con una serie importante di
complessità. Vediamole di seguito. Il minerale, circa
180.000 tonnellate di roccia al giorno, verrebbe frantumato e
mescolato con varie sostanze chimiche (necessarie alla sua
concentrazione) nel sito della miniera. I rifiuti acidi generati
verranno lasciati sul posto che, quindi, a coltivazione ultimata,
rimarrà una discarica. Il trasporto del minerale trattato,
vedi fig.2, sigillato in contenitori, avverrebbe via camion fino al
lago Iliamna da attraversare su traghetto rompighiaccio e quindi,
nuovamente su camion, fino al porto sulla spiaggia di Amakdedori,
il tutto per 37 miglia. Da qui, verrebbe caricato su chiatte per
trasferirlo su una nave oceanica, ancorata nella baia, che lo
porterebbe in fonderia. I rischi dellintera operazione sono
notevoli e, per quanto gestita nel migliore dei modi possibili,
rimangono concreti e difficilmente eludibili: vediamoli di seguito.
Fig. 2 Miniera di Pebble (© NPCA National Parks Conservation
Association) La possibile fuoriuscita o cedimento delle dighe di
contenimento degli sterili e la conseguente contaminazione dei
corsi dacqua. Nell'agosto 2014, tra le montagne della British
Columbia, una diga della miniera di Monte Polley è
scoppiata, rilasciando milioni di metri cubi di acque reflue
tossiche contenenti piombo e arsenico nei laghi e nei corsi d'acqua
vicini, abitati dal salmone Chinook e dalla trota iridea. La zona
è geologicamente attiva: i depositi di sterili potrebbero
rappresentare una minaccia per lintero ecosistema anche dopo il
termine della coltivazione mineraria, ed una manutenzione perpetua
è impensabile. La navigazione del traghetto sul lago, il
più grande dellAlaska, sede del più grande vivaio al
mondo di salmone rosso e di una rara popolazione di foche d'acqua
dolce, che in inverno gela ed è soggetto a violente
tempeste, comporta dei pericoli legati a possibili sversamenti di
inquinanti. La zona, come visto, è densamente popolata di
orsi e gli incidenti con i camion che trasportano il minerale
sarebbero praticamente certi, visto che mediamente ne passerebbe
uno ogni 18 minuti. Il costo ambientale sarebbe in realtà
estremamente elevato anche perché, durante la convivenza con
gli umani, nefasta per gli animali, gli orsi potrebbero cambiare la
loro natura ed associare le persone al cibo, con le conseguenze che
tutto ciò comporterebbe. Al porto, le chiatte adibite al
trasporto del materiale verso le navi ancorate nella baia sarebbero
esposte a forti venti, onde e maree estreme, con il rischio che si
arenino nella baia piena di scogliere perdendo in mare parte del
carico. Riteniamo di non essere delle Cassandre se ipotizziamo che
negli oltre vent'anni di vita dell'impianto esista la concreta
probabilità che uno di questi incidenti si verifichi: resta
solo da prevederne l'entità. Lestrattivismo, che consiste
nella sottrazione sistematica di ogni tipo di ricchezza dai
territori, con il conseguente trasferimento di sovranità da
chi quei territori li abita a chi li depreda, è ormai
diventato un modello comportamentale di una nuova fase della
globalizzazione, nel Sud come nel Nord del mondo. Gli impegni di
mitigazione dei cambiamenti climatici, finora assunti dai paesi del
Nord del Pianeta, sono del tutto insufficienti in termini di
riduzione delle emissioni e incapaci di affrontare le implicazioni
sociali ed ecologiche di una transizione che è fondata
sull'estrattivismo almeno quanto il sistema economico che si
propone di superare. Ricorrendo al greenwashing, l'industria
mineraria attira investimenti e giustifica nuovi progetti, usa le
proiezioni della domanda futura di metalli critici e si inquadra
come attore chiave della transizione. In realtà rappresenta
lessenza stessa del conflitto socio-ambientale. Esistono luoghi del
pianeta, e questo è uno di quelli, in cui la transizione,
questa transizione, non può passare. Riferimenti:U.S.
Geological Survey, Mineral Commodity Summaries, January 2020 Copper
Devolopment Association Inc. Copper Drives Electric Vehicles
European Commission - DG Environment News Alert Service, The
University of the West of England, Bristol. David M Chambers1,
Kendra Zamzow2 Environments - Documentation of Acidic Mining
Exploration Drill Cuttings at the Pebble CopperGold Mineral
Prospect, Southwest Alaska 1. Center for Science in Public
Participation, Bozeman, MT, USA 2. Center for Science in Public
Participation, Chickaloon, AK, USA Douglas Main - Alaska is the
best place to see wild bears. A new mine could change that.
National Geographic